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Autore: LostHope    17/03/2013    1 recensioni
Meenah è una ragazza schietta, che segue i suoi impulsi senza pensare.
Questa è il motivo per cui si trova su una volante, verso la centrale di polizia di Silent Creek, cittadina isolata dal resto del mondo dalle colline.
Un incidente causato da una figura in nero e un risveglio doloroso nella centrale deserta sono solo l'inizio della sua battaglia contro zombie affamati che hanno invaso la città e la ricerca di sua sorella minore Viola, che si trova chissà dove.
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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La mia scuola è sempre sembrata un manicomio statale: la forma, i colori, la gente che ci entra e ci esce …
Ora, con gli zombie che infestavano l’edificio e l’entrata … il ‘sembrare’ era andato a farsi benedire.
“Da dove entriamo ?!” Zay mi guarda, come se avessi in tasca la soluzione per salvare i suoi compagni, intrappolati lì dentro.
“Mmmh … credo di avere un’idea … seguimi !”
Ci muoviamo dal nostro nascondiglio, strisciando tra i cespugli.
Gli zombie sono attratti da qualcosa all’interno della scuola, quindi, forse non li troviamo lì.
Dai cespugli passiamo dietro il muro di mattoni vicino al cancello e ci muoviamo velocemente verso la finestra dello spogliatoio delle ragazze. La finestra è chiusa, ma con il mio fidato piede di porco ci metto pochi secondi a scassinarla ed entriamo, quatti quatti.
“Ok, adesso vediamo se ce ne sono alla porta …” dico al ragazzo, mentre spio fuori dalla porta. Non sembra esserci nessuno.
Entriamo nella palestra e trattengo un conato: ci sono una ventina di cadaveri fatti a pezzi, sulla linea che indica il centro campo di calcio.
“Oddio …” Zay non si trattiene e vomita l’anima, diventando un cencio “Che orrore …”
Gli do una pacca sulla spalla e gli indico che dobbiamo proseguire.
Davvero inquietante … ci mancano le zombie cheerleader e questo potrebbe benissimo essere un film dell’orrore di serie B !
Passiamo per il corridoio che porta all’interno della scuola e lancio uno sguardo verso il giardinetto davanti al cancello. Ora capisco perché gli zombie sono tutti concentrati lì: quel pezzo di verde è completamente disseminato di corpi immobili, bianchi e pieni di pustole rosse e purulente. Gli mancano o braccia o gambe.
Un buffet all’aperto ! Che bello …
“Devono essere stati attaccati dal virus mentre erano a scuola …”Zay ha la faccia di uno che sta per dare di stomaco di nuovo e quindi lo allontano, spingendolo verso le scale. Saliamo al secondo piano, dove ci sono le classi e la prima cosa che notiamo è un paio di zombie che girano sconsolati attorno al banco del bidello.
Mi metto un dito sulle labbra per indicare il silenzio e mi metto ginocchioni a terra, avvicinandomi lentamente.
I due sono troppo impegnati a cercar di divorare qualcosa incastrato nel banco, prima di notare me e la mia pistola. Sparo un colpo alla testa di uno e, con uno scatto, infilo il piede di porco in mezzo alla fronte del secondo.
I due crollano e aspetto che arrivi anche il ragazzino, mentre tolgo la mia arma dalla fronte del cadavere marcio.
“Wow, dove hai imparato ?” mi chiede, tutto eccitato e io rispondo, sinceramente “Non so … penso sia l’istinto … un essere umano, per sopravvivere, può fare qualsiasi cosa !”
Messo a posto pistola e il pezzo di ferro alla cintura, cominciamo a cercare i suo amici. Un passo, ed una delle classi si apre di scatto.
Una mano forte mi blocca alla gola e mi fa cadere a terra. Mi si è mozzato il fiato e vedo qualcosa di luccicante sopra di lui. Un’accetta.
Questo … STA PER UCCIDERMI !?
“D.D !” Zay grida, bloccando il braccio con l’accetta “NON UCCIDERLA ! È UNA NOSTRA AMICA !”
La persona che mi ha atterrato è un ragazzo alto, che indossa una felpa viola con un cappuccio calato sul viso. Pantaloni neri e scarpe da ginnastica consumate.
Alla vista di Zay, quello mi molla e abbraccia il moro, contento.
“Zay ! Non pensavo di rivederti più !”
“Fratellone …” il ragazzo ricambia l’affetto, con gioia.
“Ecco sì, potete rimandare le scene melense a dopo ?!” bofonchio io, cercando di portare aria hai polmoni “Per poco non mi hai ucciso !”
Il ragazzo che mi aveva atterrato si gira e si toglie il cappuccio.
Ha una zazzera di capelli neri, lunghi e mossi e il viso coperto da una mascherina bianca. I suoi occhi sono chiari, quasi grigi.
“Piacere” si presenta, aiutandomi a tornare in piedi e stringendomi la mano“Io sono Damiano Drowner … Ti ringrazio di aver protetto mio fratello e scusami se ti ho atterrato ... pensavo fossi uno zombie !”
“Oh, ecco, ma non c’è di che, può capitare …” balbetto in risposta, fissandolo come una scema.
Scuoto la testa e lascio la sua mano, rapida.
Non è il momento di fare la ragazzina sbavante.
“Comunque, sei solo tu ? Possiamo andare ?”
Voglio uscire da questa dannata scuola. Già è spettrale di suo, aggiungici gli zombie e vedi che bella sensazione di viscerale terrore hai addosso.
Il ragazzo si toglie la mascherina, mostrando un piccolo taglio sul labbro inferiore, e mi dice, sorpreso “No, aspetta ! Ci sono altri due ragazzi …”
“Se non sono con te, devono essere già diventati …”
“NO ! Sono ancora vivi ! Stavo tornando da loro, prima che mi infilassi in quella classe per nascondermi !” il ragazzo mi prende per un polso e mi porta verso un corridoio, con Zay che ci segue come un fedele cagnolino.
“L-Lasciami !” protesto, mentre passiamo per questo terrificante corridoio, con una lampadina che si accede e si spegne come in un film dell’orrore.
Davanti ad una classe con una porta tinta di sangue marcio e bussa tre volte, fissandomi serio, come un professore che mostra ad un alunno coglione che stava sbagliando il calcolo.
Una voce, da dietro la porta. “Sei tu, D.D ?”
“Certo che sono io, Flich !” il ragazzo si guarda attorno “Ma muoviti a farci entrare. Potrebbero arrivare da un momento all’altro !”
La porta si apre ed entriamo tutti e tre. Per essere accolti da un ragazzo, seduto su un banco e vestito dalla giacca agli scarponi di nero, che ci sta puntando un fucile addosso.
“Ehi Juan, vacci piano !” Damiano sbuffa e il ragazzo con l’arma fa un sorriso aspro, rimanendo però con uno sguardo verde e serio.
Ha la pelle abbronzata e i capelli bruni corti e disordinati.
“Mostratemi che mi posso fidare di voi: toglietevi le magliette e non provate a nascondere dei morsi !” comanda, mentre fa cenno con la testa a qualcuno di avvicinarsi.
Un ragazzo alto (uno che mia madre definirebbe ‘un dolce spilungone’) e con dei ricci biondi sudaticci, esce da dietro la porta e si risistema un paio di occhiali quadrati argentati.
Ha una camicia a quadri, dei jeans pieni di terra, uno zaino a tracolla nero e le braccia ricoperte di lentiggini chiarissime.
Riconosco la voce che era dietro la porta, mentre balbetta un “E f-fate in fretta !”
Damiano e Zay, minacciati dal fucile, alzano le loro t-shirt e il ragazzo occhialuto controlla sotto, per essere sicuro che le gambe dei due fossero prive di segni di denti.
Poi, il fucile si spostò su di me.
“Anche tu ,dolcezza” il ragazzo bruno ride “Solo perché sei donna, non vuol dire avere un trattamento di favore !”
Sbuffo e alzo la maglietta fin sopra il busto, mostrando il mio busto bianco, le vecchie fasciature ormai molli e il mio reggiseno viola.
Abbassata, mi alzo anche la gamba dei pantaloni.
“Ok, tutto sotto controllo” abbassa finalmente l’arma e scende dal banco, muovendosi verso Damiano. Gli da una pacca sulla spalla e scuote la testa, stanco “Non voglio che risucceda come con Rico …”
Il nome mi fa tornare in mente la scena al centro commerciale e sibilo un “Rico Escalor ?”
Damiano e Juan si voltano a fissarmi e il ragazzo con il fucile fa sì con la testa.
“Mio fratello … ci aveva nascosto che era stato morso e si è trasformato in uno zombie mentre cercavamo di uscire di qui. Aveva fatto casino e ci siamo dovuti nascondere” Sputa Juan, avvicinandosi con uno sguardo sospettoso a me “Ora che ti guardo bene … tu sei quella che è stata arrestata un mese fa !”
“ Già, per colpa del coltello di tuo fra …”
Rimango basita.
Sbaglio o ha detto ‘un mese fa’ …!
“Aspetta … stai scherzando, vero ? Non può essere passato un mese …” li guardo, come se fosse uno scherzo, ma Flitch, il ragazzo con gli occhiali, scuote la testa “Invece sì, è passato un mese.”
Juan tira fuori un giornale dalla tasca della giacca e mi sbatte la prima pagina in faccia.
I caratteri sono grandi, una foto di un simbolo con una u grigia, spaccata a meta da due linee.
Video rivelazione sull'esperimento U22 ! Cosa comporterà questo misterioso simbolo e ciò a cui è collegato ?” recita il bruno, a memoria “Questo giornale è uscito dopo il tuo arresto. E due giorni dopo, uno strana nube di gas ha ricoperto la città ! Alcuni sono diventati quei cadaveri purulenti in giardino, altri zombie …”
“E voi ?”
“Noi e anche altra gente siamo rimasti normali …”bofonchia Flitch “Siamo rimasti insieme qualche giorno, ma non ha funzionato: molti si sono suicidati o sono stati morsi … Poi, una settimana fa abbiamo incontrato Damiano e Zay.”
“Ci eravamo accampati in una casa abbandonata e li abbiamo trovati mentre andavamo a procurarci dei rifornimenti” continua Damiano, grattandosi la testa imbarazzato “Abbiamo vissuto con qualche snack rubato velocemente, poi avevamo deciso di venire qui e vedere se trovavamo qualcosa di utile …”
“Ma mentre entravamo, Rico si è trasformato e ha fatto macello, richiamando altri zombie. Lo abbiamo accoppato e siamo scappati qui.” finisce Juan, continuando a fissarmi “Tu, invece ?”
Rimango in silenzio e cerco di assimilare tutto.
Ok, ok … ho dormito per un mese in una stanza della centrale di polizia …
Non è possibile !
Cioè, perché non sono stata colpita dal gas ?
E siamo sicuri che io sia stata veramente dentro quella stanza per un mese ?
“Mmm … direi che questo per ora non è importante” dico, andando verso la finestra “Dobbiamo trovare un modo per uscire di qui !”
Ormai si sta facendo sera, la finestra si apre sul cortile e noto con dispiacere che gli zombie sono riusciti ad entrare. Mi volto verso i quattro ragazzi e chiedo, terrorizzata “Qualche idea ?!”
“Direi che passare dall’entrata è da evitare …” balbetta Zay, prendendo finalmente parola “E uscire dalla palestra non è sicuro !”
“Allora, da dove ?!” Flitch ci guarda uno ad uno, disperato.
Rimango in silenzio. Poi, un illuminazione.
Il tetto.
“Il tetto ?!” Juan storce il naso alla mia proposta “Non è possibile arrivare al tetto … e come facciamo a scendere e uscire dalla scuola, Miitah ?”
“Si chiama Meenah” lo corregge Zay e Damiano mi guarda, curioso.
“Il modo c’è … Però dobbiamo uscire ora: non credo sia sicuro uscire al buio !”
“E come facciamo a toglierci dai piedi quegli zombie ?!” il ragazzo abbronzato è scettico.
“Ho un piano, ma prima dobbiamo trovare un estintore !”
“Estintore ?” Damiano ha in volto una pura espressione di curiosità e io faccio sì con la testa.
Nella mia testa, gli ingranaggi si muovono da soli, come se sapessi cosa fare, in una situazione del genere.
Apro la porta della classe e spiego “Flitch, Damiano, Zay, se andate dall’altra parte delle scale c’è un secondo corridoio. Lì vicino deve trovarsi la stanza del bidello e per la strada, se non mi ricordo male, ci sono un paio di estintori. Entrate nella stanza e salite la scala che c’è lì dentro: è collegata ad una botola che porta sul tetto. Io e Juan resteremo indietro: siamo gli unici con una minima abilità nelle armi, quindi proteggeremo la retroguardia.”
Tiro fuori una delle pistole e la porgo a Damiano “Tieni questa e un pacchetto di munizioni … in caso troviate la strada sbarrata.”
Il ragazzo con la ferita sul labbro guardò l’arma, incerto, ma fece segno di aver capito.
“Bene, andiamo allora.” Juan ci fece strada verso il secondo corridoio dopo le scale. Passiamo vicino a quelle e uno strano rumore arriva dal basso.
“Oh …merda !” Juan si ferma e prepara il fucile “Stanno salendo le scale !”
“Ok, niente panico !” dico, tirando fuori l’altra pistola e gridando agli altri tre “Andate avanti !”
Zay viene trascinato con la forza mentre piangeva e Juan rimase accanto a me, con il fucile puntato.
Da sopra le scale un gruppo di ragazze- zombie salivano le scale, affamate.
Sibilo un “Cerca di avere almeno qualche munizione, dopo questo !” e cominciamo ad eliminare un paio di zombie a testa.
Juan è un bravo tiratore, ma li colpisce in zone inutili.
“LA TESTA ! DEVI COLPIRLI ALLA TESTA !”
Seguendo il consiglio, ora le vittime raddoppiano.
Dopo qualche minuto, il gruppo sembra non finire più, con le loro bocche marce che si aprono e chiudono, fameliche, anche se bloccati dai cadaveri uccisi da noi due.
“SONO TROPPI !” Juan ricarica ancora una volta il fucile e io lo blocco per il polso, trascinandolo via.
“ALLORA ANDIAMO DAGLI ALTRI !”
Corriamo per il corridoio fino alla porta dei bidelli, passando davanti ad un cadavere con un buco in testa.
E bravo Damiano !
So dove si trovano le chiavi di quella stanza: nascoste in un cassetto della scrivania posta vicino alla porta.
Le prendo velocemente e mi trascino il ragazzo bruno nello sgabuzzino, chiudendo poi a chiave la porta.
I mugolii si fanno sempre più forti.
“SALI !” gli urlo e lui esegue l’ordine, salendo le scale rosse nascoste tra gli scaffali dei prodotti per pulire i pavimenti.
Poco sicura della robustezza della porta, trascino uno degli scaffali davanti alla porta e poi salgo anch’io, veloce come un fulmine.
La mano di Juan mi aiuta a mettere piede sul cemento liscio del tetto.
Mi ero sempre chiesta perché avevano posto quelle scale lì, nascoste nello sgabuzzino.
Trovate mentre cercavo un posto dove fuggire dalla solita routine.
Chi avrebbe mai immaginato che questo posto ci avrebbe salvato.
Zay, aiutato da Juan, pone delle lunghe e pesanti travi lasciate dai manovali due anni fa, per bloccare la botola.
“Bene … trovati gli estintori ?” chiedo e Flitch mostra orgoglioso due estintori, uno per mano.
Ne prendo uno e controllo l’etichetta.
Co2 … grazie a dio. Funzionerà … credo …
“Damiano, è carica la pistola ?”
“Sì … ho sparato solo un colpo …”
“Ok … vediamo com’è la situazione !”
Mi sporgo solo di poco, ma la situazione è chiara: il cancello è libero, ma per arrivarci bisognerebbe eliminare un orda di zombie che sta facendo man bassa di tutti quei cadaveri rossi e purulenti.
“Bene, Miss Io Ho Un Piano, adesso che facciamo ?”
“Mio caro Juan, hai mai visto un film sugli zombie o di avventura ?” chiedo, rimanendo seria e chiamando a me Flitch e Damiano con dei gesti.
Mi capiscono senza che debba usare le parole.
Come un branco che segue cecamente il maschio alfa.
Questa è la prima volta che qualcuno mi prende in considerazione…
“Ascoltatemi … ora, dobbiamo far sì che gli zombie ci notino …”
“Perché ?!”
“Non ti preoccupare Flitch, fa parte del pieno !” gli dico, cercando di tranquillizzarlo.
Ho paura gli venga una crisi di panico.
“Juan, riusciresti ad attrarre la loro attenzione ?”
“Che domande stupide, Meenah !” mi fa la linguaccia e finalmente si sposta dalla botola, avvicinandosi a me “Io sono un mago, in queste cose … anche se non capisco a cosa serva !”
“E se sono sordi ? Cioè … non sentono i rumori ?” Zay ci guarda, preoccupato.
“Allora cercheremo un altro modo !”
Cominciai ad urlare, a sbracciarmi come una gallina arrabbiata e Juan mi segui, grugnendo.
Gli zombie non erano certo sordi: i loro occhi vitrei, quando si girarono verso il rumore, divennero rossi e, come lo zombie incontrato in centrale, cominciarono a correre verso di noi.
Bloccavano quasi l’entrata, formando una gigantesca orda di morti viventi.
“E ORA ?” Juan mi guarda, mentre da sotto i mugolii cominciano ad aumentare, insieme al rumore di qualcosa di viscido che si muove.
“ORA, FLITCH, AL MIO TRE DEVI BUTTARE GLI ESTINTORI ! E TU, DAMIANO, DEVI SPARARGLI CONTRO !”
“Ok, ma smettila di urlare !” Flitch si avvicina all’orlo del tetto, tremando.
“Asp… ASPETTA !” Damiano posa la sua mano sinistra sulla mia spalla, procurandomi un brivido “Non sono sicuro di farcela ! E se sbaglio la mira ?!”
Mi giro e lo fisso, spostando la sua mano dalla mia spalla “Va bene … faccio io !”
 Gli prendo la pistola dalle dita e poi gli sorrido, sussurrando un “La prossima volta, però, niente scuse …”
Torno a fissare l’orda e controllo le munizioni: una in ogni pistola.
Unica possibilità.
“UNO !”
Flitch si prepara a lanciare gli estintori, Juan si avvicina protettivo a Zay.
“DUE !”
I mugolii sono aumentati, l’orda è cresciuta. Damiano fa qualche passo indietro.
“TRE ! ORA FLITCH !”
Il ragazzo con gli occhiali lancia gli estintori e io prendo la mira.
Prima che tocchino terra, li faccio saltare con un colpo secco.
Ed esplodono.
L’orda viene scaraventata dall’esplosione e fritta.
Un odore di carne bruciato sale su forte e aspro, un pugno doloroso al naso.
“…. ALLA FACCIA !” sbotta Flitch, dopo un periodo di silenzio, davanti ai cadaveri bruciacchiati.
Alcuni si muovevano appena, incapaci di alzarsi o mutilati in modo orribile.
Juan si avvicina e osserva la strage “… E adesso come scendiamo ?”
“Bhè, qua c’è la grondaia …” dico, mettendomi in ginocchioni . Faccio un profondo respiro e scivolo giù, lentamente, tenendomi per la grondaia.
Le finestre hanno una piccola sporgenza, se ci si mette un piede non crollano e, piano piano, si riesce a scendere i due piani della scuola ed ad un metro si può tranquillamente scendere.
Basta essere calmi e non avere furia.
E ad un metro, dal suo, puoi tranquillamente scendere giù con un salto, ora attutito da corpi morti e in stato di decomposizione.
“Allora ?” grido a quelli che sono rimasti su a fissarmi “Volete scendere o rimanere lì per sempre ?!”
I quattro ragazzi scendono lentamente, più spaventati di me, ma alla fine siamo tutti e cinque giù.
Le nostre scarpe si tingono di rosso.
“Per caso …” comincio io, mentre i ragazzi si preparano ad andarsene “Avete incontrato una ragazzina di nome Viola ? Capelli neri, occhi azzurri ?”
Mi rispondono facendo di no con la testa.
“Ok …” sospiro, stanca “… torniamo a casa …”

 -O-

Durante il viaggio eravamo rimasti in silenzio, passando per le strade ormai desolate e piene di resti.
Era già buio, quando arrivammo davanti al cancello e Damiano, mentre cercavo di aprire il cancello, aveva borbottato un “Scusaci per il cadavere in giardino…”.
Non gli avevo dato risposta.
La mia mente viaggiava da tutt’altra parte.
Non sapevo dov’erano mia madre e Viola.
Non volevo ascoltare nessuno.
Ci eravamo rifugiati in cucina, dove Flitch aveva tirato fuori dei barattoli di cibo in scatola e si era messo a lavorare ai fornelli.
E adesso ceniamo in silenzio, con me che fisso mestamente il mio piatto, finché Juan, dopo aver finito la sua razione, esorta con un “Damiano, stai pensando quello che sto pensando io ?”
“Mmm, credo di sì Juan. Flitch ?”
“Credo anch’io …”
E cominciano a fissarmi.
Zay si guarda attorno, non capisce: è troppo assonnato per capire cosa sta succedendo.
“Bhè, D.D, dopo quello che ho visto, direi che lei è adatta … mi dispiace per te, però.”
“Non ti preoccupare, penso sia giusto così e io ho già dato …”
Ma di che stanno ciancian…
Poi, capisco. E mi alzo di scatto, facendo volare i fagioli.
“NON VORRETE MICA USARMI PER RIPOPOLARE IL MONDO, VERO !?! PORCI SCHIFOSI !”
“MA CHE HAI CAPITO, CRETINA !” Juan mi punta il cucchiaio contro “SEI TROPPO PIATTA PER I MIEI GUSTI E NON MI PIACE IL TUO DILATATORE DI MERDA !”
“Q-Quello che Juan e Damiano intendevano dire …” Flitch lo fulmina e mi guarda sorridendo “È che vorremo te, come nuovo capo …”
Alzo un sopracciglio “…EH ?”
“Dai non fare la scema che hai capito: dopo aver visto quello che hai fatto sul tetto, uno deve essere stupido per non capire quanto vali !”
Balbetto.“Flitch, tu esageri …”
“Ma lo pensiamo tutti, persino Juan”sorride cortese Damiano, giocherellando con un barattolo vuoto “E sei anche l’unica che ha un minimo di conoscenza su come eliminarli …”
“Mmmm …”
“Lo posso prendere come un sì ?”. Gli occhi grigi del moro mi trafiggono.
Come si può dire di no ad uno così ?!
Mi alzo con la faccia da condannato a morte e biascico un “Se poi finite tutti morti, sono cavoli vostri …”
“Non ci pentiremo della nostra scelta !” Flitch e Damiano se la ridono fieri, mentre Juan scuote la testa, stanco. Zay, invece, dorme profondamente con la faccia sul tavolo.
“Facciamo dei turni di notte.” sospiro, accarezzando con le dita i capelli del ragazzino “Uno di noi rimarrà sveglio tutta la notte a controllare …”
“Comincio io.” Ringhia Juan e io lo fisso, silenziosa.
Vado quindi verso la porta, poi mi giro di scatto e sibilo “Da ora in poi, se qualcuno di voi tenta di farmi una visitina notturna, lo butto fuori di casa a fare compagnia agli zombie!”
Salgo le scale senza ascoltare la risposta incazzata di Juan su quanto le mie tette fossero poco interessanti e vado in camera mia.
Mi butto sul letto e stringo la collanina di Viola.
DANNAZIONE, DANNAZIONE !
Mi addormento singhiozzando, con le lacrime che mi solcano gli occhi. -----Nulla da fare .... non finisco nemmeno le storie già iniziate ! Ho gia altre storie nuove da scrivere, cribbiusss !
Saluto le mie amiche, la mia sempai e tu, che hai letto ... grazie mille :o)----
  
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