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Autore: Lawliet_chan    20/03/2013    2 recensioni
Mares è l'unico maschio ad essere stato cresciuto nella Corte degli Amanti. La sua vita viene sconvolta da un omicidio, spedito agli arresti domiciliari nella Corte dei Combattenti, tra Cadetti e Guardie scoprirà una scioccante verità. E suo malgrado verrà trascinato in intrighi, cospirazioni e battaglie.
Genere: Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 41

Cosa? Il giovane Seram vorrebbe vedermi?” Re Ghileter sedeva comodamente sulla poltrona sorseggiando del vino, anche se sedeva era un termine grosso... diciamo che era stravaccato. Guardava il servo ritto sulla porta con aria sorpresa:

Si, mio Re. Il signorino Seram chiede di voi. Ha detto che è una cosa importante.” Mozuk ripeté ancora una volta le stesse parole sperando che l'uomo le afferrasse e quando lo vide sorridere seppe che era così, gli disse che lo avrebbe incontrato subito nel salotto blu e lo mandò a prendere, il ragazzo fece un breve inchino per poi tornare dal mostriciattolo. Gli aveva detto che quel piano avrebbe dato dei frutti anche a lui, ma che persona è una che ti dice bellamente 'Si, stammi vicino cosi potrai uccidermi.'? O molto stupida o incredibilmente sicura di se e conosceva abbastanza Seram da scegliere con certezza la seconda. Scosse la testa mentre svoltava l'angolo, quello gli aveva portato via l'unica famiglia che gli era rimasta, naturale che lo volesse morto fra atroci sofferenze! A lui sembrava la stessa situazione di una falena che si avvicina alla fiamma per rimanerne bruciata: lui era la fiamma e Seram la falena... c'era qualcosa che a lui sfuggiva, qualcos'altro che il ragazzo non gli aveva detto. Bussò alla porta ed entrò:

Signorino, il Re la riceve immediatamente. Se vuole seguirmi la accompagnerò io.” disse impeccabilmente, come al solito. Alzò gli occhi e vide l'Arma appoggiata ad un palo del baldacchino, vestiva semplicemente con una camicia nera e braghe del medesimo colore, i capelli neri raccolti in un codino che lasciava sfuggire le ciocche più corte, gli stivali bassi e dei polsini di metallo, tipo delle manette, donategli dal Re per la prestazione di settimane fa.

Va bene, andiamo.” gli si avvicinò a spalle erette, trasmetteva strafottenza da tutti i pori. Lo precedette e Mozuk chiuse la porta, poi fece strada, gli camminava leggermente più avanti dell'Arma e ogni tanto gli lanciava occhiate con la coda dell'occhio notando che veniva ricambiato.

Se hai qualcosa da dire dillo!” esordì d'un tratto Seram, gli stava sui nervi quel comportamento. A parte il fatto che non gli andava a genio nemmeno Mozuk.

Mi chiedevo cosa il Signorino mi sta nascondendo.” fece continuando a guardare avanti. L'altro alzò un sopracciglio sorpreso:

Nulla! Tutto quello che avevo da dirti te l'ho detto.”

Allora se permette, lei è un pazzo.” Seram si strinse le mani per non saltargli addosso e strangolarlo. “Quale persona intelligente si offrirebbe di rimanere vicino al suo carnefice?” continuò Mozuk scrollando le spalle. L'Arma sorrise.

E chi è il carnefice tra i due?” disse a bassa voce, il servo si girò incrociando due schegge violette che lo fissavano divertite. Lui sbuffò e proseguì in silenzio; non gli importava di quei giochetti... l'avrebbe ammazzato punto. Poco dopo arrivarono davanti alla porta del salottino, Mozuk l'aprì ed annunciò Seram. Il Re prontamente gli disse di farlo entrare; l'Arma gli sorrise un ultima volta per poi essere chiuso fuori.

L'arredamento dava il nome al luogo: era tutto incentrato sulle sfumature del blu. Dall'azzurro al blu notte passando per il turchese e il cobalto. I divani, le poltrone, i soprammobili, le tende e persino i tavolini erano di quel colore. L'unica cosa che stonava era l'abbigliamento del Re Ghileter di un giallo talmente intenso che dava fastidio agli occhi! Lo faceva somigliare ad un enorme brufolo, a Seram diede il mal di testa ma sorrise e prese posto sulla poltrona che gli veniva indicata.

Allora! Dimmi tutto!” disse con una risata battendo le mani allegramente, il viso grasso gli si allargò esponendo il doppio mento, il ragazzo si chiese se esisteva ancora lo scheletro sotto quell'ammasso di lardo.

E' una questione strettamente privata, la prego di non farne parola con nessuno.” iniziò avvicinandosi tirando avanti la poltrona, dal suo tono il Re dovette capire perché fece altrettanto.

Di cosa si tratta?” fece tornando serio.

Gakli.” il viso dell'uomo assunse una strana espressione a metà tra stupore ed incredulità. Seram divenne di ghiaccio e fissò il Re intensamente, questi corrugò la fronte e si portò una mano sotto il mento.

Vai avanti, Seram.” E' fatta! Esultò internamente il giovane. Poi sospirò per fare scena.

E' già un po' che lo tengo d'occhio ed ho notato che si fa vedere al castello sempre meno spesso, invia continuamente piccioni con messaggi diretti a chissà chi ed inoltre testimoni oculari, da me interrogati, lo hanno visto attraversare i valichi dei Monti Arakigh diretti al Governo. Insomma mio Re io sospetto un tradimento.” disse parlando gravemente e l'altro al suono dell'ultima parola gonfiò il petto in quello che doveva essere un urlo di rabbia ma Seram si affrettò a gesticolare dicendogli di stare calmo, l'uomo allora si risedette e ponderò bene le sue parole. Un tradimento è punibile con la morte, e se a farlo è uno dei suoi migliori sottoposti era molto grave, certo è che sono anche le parole di un ragazzino adolescente. Magari vuole fare uno scherzo! Pensò Ghileter ma sapeva che l'Arma non era il tipo da giocare simili tiri. Doveva credergli?

Seram... quello che dici è molto grave, per di più se rivolto al tuo creatore. Cosa ti fa credere che mi stia tradendo? Potrebbe essere andato dall'altra parte per affari.” disse pacato, meglio penderla con le pinze per ora.

No, mio Re cosa avrà mai da commerciare in piena notte? Ho portato alcuni delle persone che lo hanno visto ed inoltre ho qui una prova per testimoniare ciò che dico...” si frugò la tasca trovando un rotolino di pergamena semi stracciato. “Questo è uno dei messaggi che ha affidato ai piccioni.” glielo porse. L'uomo lo lesse con crescente indignazione. “Le armate sono pronte. Riporto qui numero cavalleria. Partenza prevista per inizio primavera.” il viso del Re si colorò di rosso facendo gonfiare le vene delle tempie, Seram tratteneva a stento un sorriso maligno; ovviamente il messaggio l'aveva scritto lui usando una vecchia lettera che Gakli mandò a Talita settimane prima, copiando le sillabe perfettamente... un occhio normale non avrebbe riconosciuto la differenza tra il falso ed il vero. Per i testimoni... gli aveva dato talmente tanto oro che avrebbero giurato di essere nati sotto un cavolo!

Farabutto! Seram mi puoi giurare sulla tua vita che questo messaggio è autentico?” disse il Re guardandolo fremente. Il ragazzo annuì e si alzò lo superava di qualche centimetro in altezza.

Si mio Re.” confermò, subito dopo vide l'uomo dirigersi verso la porta per spalancarla di colpo, Mozuk che era li dietro fece appena in tempo a scostarsi per non ricevere una sportellata in faccia. Seram lo seguì ed il Re prese a camminare a passo spedito, si chiese come fece con tutto quel peso ma rimanere fermo gli faceva perdere terreno così afferrò per un polso il servo trascinandoselo dietro, il ragazzo guardò l'Arma stranito:

Signo...rino che cosa... succede?” chiese tra un passo e l'altro ma questi non gli rispose iniziando a correre dietro all'uomo giallo, svoltarono l'angolo e scesero le scale arrivando poi nella sala del trono. Ghileter aveva il fiato corto e si sedette sulla scranna guardando corrucciato i due giovani, l'Arma lasciò il suo servitore poi si scambiarono un'occhiata interrogativa:

Guardia!” tuonò il Re “Va a prendere Gakli Narh, urgentemente! Portalo qui nella sala del trono! Muoviti!” ordinò e l'altro scattò fuori, poi l'uomo si appoggiò allo schienale. “Seram, ora vedremo se le tue accuse sono fondate. Bada bene che se mi hai mentito ti farò passare un brutto quarto d'ora ragazzino.” fece, anche se con 'quarto d'ora' intendeva un bel po' di giorni nelle prigioni. Ma l'Arma non si scompose ed annuì gravemente, Mozuk non sapeva cosa fare. In fondo era un servo... tenne la testa bassa fissandosi gli stivali.

Mozuk, vai li vicino alla colonna.” disse Seram, era un consiglio piuttosto che un'ordine ma ritenne saggio ascoltarlo, non seppe perché ma nell'aria era cambiato qualcosa era una sensazione fredda che gli fece accapponare la pelle.

Finalmente avrai quello che ti meriti, stronzo! Esultò internamente il giovane Seram sedendosi sui gradini antistanti il trono, fissava la porta del salone attendendo che Gakli arrivasse. In quelle settimane aveva affinato le proprie tecniche e voleva sperimentarle sull'uomo che detestava da sempre. Tra lui e Mares non sapeva scegliere chi odiava di più. Mares perché era sbagliato ed incompleto, uno scarto. Gakli perché l'aveva sempre trattato come un oggetto, un qualcosa da esibire, un trofeo. Si sarebbe vendicato anche per tutte le notti in cui l'aveva umiliato, le volte in cui aveva usato il Limitatore... a poco a poco i suoi occhi persero la propria umanità diventando due schegge violette che pulsavano di rabbia e potenza. Anche il suo corpo tremava e delle sottili strisce di fumo viola gli serpeggiavano intorno alle braccia e al collo. Sia il Re che Mozuk se ne accorsero e se il primo ne rimase estasiato al secondo scatenò un immenso senso di ripugnanza.

Il portone venne riaperto e comparvero due guardie che stavano conducendo, a braccetto, Gakli che si dimenava chiedendo perché lo stessero trattando come un criminale. Arrivarono al cospetto del Re e lo fecero inginocchiare. L'uomo guardò in alto e vide Seram fissarlo senza mostrare apparente emozione, solo una maschera di ghiaccio. Il sovrano si alzò in piedi:

Gakli Narh! Siete accusato di cospirazione e tradimento contro le Terre Aride e di spionaggio a favore del nemico! Testimoni dichiarano di avervi visto oltrepassare i valichi a notte fonda verso il Governo! Per questi motivi sarete immediatamente condannato a morte per impiccagione!” dichiarò il Re guardando l'accusato dritto negli occhi, l'altro però aveva boccheggiato per tutto il tempo ed ora si era rialzato fissando Seram con odio, odio puro.

Mio Re io non ho fatto nulla di tutto questo! Non sono mai... insomma è tutto un suo complotto!” indicò il ragazzo, che sorrise malignamente. Anche il Re lo guardò.

Seram?” chiese rivolto alla sua schiena. L'Arma si alzò e si rivolse al sovrano:

Mio Re, come le ho già detto non sono venuto da voi senza prove. Una l'ha in mano, l'altra la andrà a prendere subito il mio servo.” disse accennando a Mozuk di andare, l'altro scomparve dietro una porta.

Piccolo bastardo, questa me la pagherai!” inveì Gakli additandolo ma Ghileter fece un gesto della mano e le due guardie lo rigettarono a terra. Poco dopo ricomparve Mozuk con al seguito due contadini, abitavano ai pendici dei Monti Arakigh e il loro villaggio era in posizione strategica tra il valico e le Terre Aride. Per andare dall'altra parte dovevi passare per quel piccolo borgo. Si inchinarono togliendosi il cappello:

Ditemi dunque, riconoscete quest'uomo come colui che attraversava il vostro villaggio di notte?” chiese il Re indicando Gakli e i due gli si avvicinarono, lui intanto si ostinava a fissare Seram.

Si, mio Re... è lui.” disse uno annuendo.

Ne sei certo?”

Assolutamente, l'ho visto non più tardi di quattro notti fa passare al villaggio diretto al valico, era un orario strano essendo notte inoltrata.” continuò il contadino.

E tu?” il sovrano si rivolse al compagno che rispose prontamente.

Io ho montato la guardia per questo mese e ho visto molte volte il presente signore passare per il villaggio. Sempre e solo di notte.”

E' una menzogna! Una calunnia! È tutta opera di questo ragazzino! Non ho mai passato quel valico!” gridò Gakli facendo spaventare i due uomini. Seram decise di attivare una parte dei suoi poteri ripetendo nella mente dei contadini che andava tutto bene e che non dovevano avere paura. Le guardie prontamente lo riafferrarono, Ghileter batté le mani imponendo il silenzio.

Ho una prova schiacciante qui, un bigliettino affidato ad un piccione con il numero della nostra cavalleria e quando avevamo intenzione di partire... scritto di tuo pugno.” gli mostrò la cartina e gli occhi di Gakli diventarono enormi per lo stupore, iniziò a negare con capo.

No... no io... io non ho scritto nulla! Non so cosa sia! Ma insomma lo vuole capire che mi ha incastrato lui?” disse di nuovo rivolto a Seram; sta volta però si alzò fece i due gradini che lo separavano dal Re e si voltò verso il suo creatore.

Gakli o sei un pessimo attore o soffri di demenza. La tua calligrafia è solo tua, credi che esista qualcun altro che qui che possieda la tua forma o il tuo portamento, da essere scambiato per te? No, non credo. Tu sei colpevole di spionaggio e tradimento, rivelando preziose informazioni al nemico hai messo in pericolo i piani d'attacco del Re.” parlò intensamente calando sulle ultime parole, Mozuk strinse i pugni... non conosceva Gakli molto bene ma incastrarlo cosi era crudeltà gratuita che non riteneva giusta. Ed il suo odio per Seram crebbe ancora. L'uomo guardò a terra non capendoci più nulla, non era stato lui a passare il valico e nemmeno ad inviare messaggi. Gli unici messaggi che aveva scritto erano le lettere per Talita... ma nient'altro, nient'altro che ricordasse. Possibile veramente che fosse cosi vecchio da soffrire di lacune di memoria? Il dubbio nella sua mente era palpabile per l'Arma che, mai come in quel momento, aveva voglia di esultare e gridare di gioia.

Portatelo nelle prigioni, domani alle prime luci dell'alba verrà impiccato.” decretò Re Ghileter duramente, poi mise una mano sulla spalla di Seram dandogli qualche pacca. “Grazie giovane Arma. Senza questa scoperta saremmo potuti andare incontro ad un agguato.” ammise con un sospiro, l'altro annui e sorrise lievemente.

A dire la verità sono addolorato... insomma Gakli mi ha dato la vita, scoprire queste cose... beh! Non è bello.” disse guardando per terra. Che bastardo! Mamma quanto è stronzo e palchista! Pensò Mozuk che nel frattempo aveva ricondotto fuori i due contadini dandogli le chiavi dei forzieri pieni d'oro promessi da Seram. I due non avevano fatto domande ma chiesero che venisse ringraziato il loro benefattore. Il servitore rimase appoggiato alla colonna giocando con una ciocca dei suoi capelli, bianchi come la neve ma suo fratello li aveva più morbidi e quando lo accarezzava per farlo dormire gli ricordavano lo strato di neve fresca che cadeva nel loro villaggio. Ingoiò le lacrime guardando Seram e come stava parlando col Re, aveva giocato un bel po' di persone ma non lui! Dovesse aspettare anni ma l'avrebbe ammazzato! Il sovrano stava dicendogli che avrebbero rivisto i piani d'attacco insieme ai comandati la sera seguente e che se voleva poteva usufruire ancora del suo harem. Il ragazzo lanciò un'occhiata a Mozuk che si irrigidì. Ma declinò gentilmente la proposta dicendo che non era dell'umore giusto. Poi lo chiamò, lui si avvicinò e fece l'inchino al Re:

Tu non sai che immensa fortuna ti ritrovi servo, essere agli ordini di un simile esempio di lealtà e rettitudine... cerca di non deluderlo mai.” disse Ghileter rivolto a Mozuk, il quale gli fece un profondo inchino.

Certamente, mio Re.” rispose poi Seram lo fece rialzare ed insieme andarono in camera del ragazzo, durante il tragitto non parlarono, l'Arma sapeva che l'altro ribolliva di rabbia ma quando aveva accettato di rimanergli accanto indirettamente aveva accettato anche tutto quello che ne avrebbe comportato. Entrarono in camera e finalmente Seram poté sfogarsi ma prima insonorizzò le pareti con i suoi poteri. Poi si mise a saltare e ridere e gridare per la stanza:

Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta! Gakli è sconfitto! Ho vinto, per la prima volta in quattordici anni ho vinto io! È una sensazione magnifica!” disse iniziando anche a saltare sul letto, poi si lasciò cadere tra le lenzuola sciogliendo il codino e levandosi la camicia, rimanendo a torso nudo. “Vieni qui.” comandò e Mozuk si avvicinò piano al letto. Due schegge dorate lo fissarono.

Il Signorino desidera qualcosa per cena?” chiese guardandolo a sua volta, i suoi occhi erano invece colore del ghiaccio, non bianchi ma azzurro chiaro, lo stesso colore che si vede quando guardi un blocco di ghiaccio controluce.

Si, me lo porterai più tardi. Hai domande da fare?” disse mettendosi su un fianco.

Cos'ha intenzione di fare? Lei non ha esperienza in campo miliare.”

Mi farò aiutare, io sono la loro Arma, con Gakli fuori combattimento mi coinvolgeranno nei discorsi.”

Le sembra giusto quello che ha fatto?” chiese Mozuk corrugando la fronte.

Tu... non hai idea di quello che faceva quel vecchio. Certo che lo trovo giusto, anzi avrei voluto disintegrarlo nella sala!” rispose stringendo le lenzuola ma il servo non gli chiese che tipo di soprusi gli avesse fatto, non erano affari suoi.

Lei è crudele in una maniera che reputo inumana.” sibilò l'altro guardandolo con astio. Gli faceva andare il sangue alla testa.

Non sai niente, non giudicare. Ora vattene! E portami la cena più tardi, dovremo parlare di altre questioni.” poi gli voltò le spalle ed andò alla finestra. Mozuk uscì dalla stanza e diede un pugno al muro spaccandosi le nocche, quel piccolo mostriciattolo l'avrebbe pagata cara. Seram fissò le stelle che nel deserto si vedevano chiare e luminose, aveva avuto la sua vendetta. Una parte del suo piano era stata avverata, Gakli fuori dai piedi e lui a capo dell'Origine. Ora toccava a Mares.

Ben trovati!!! Di nuovo qui a seguire le mie sclerate XD
Allora come ho detto nell'altra storia, sto avendo una forte battuta d'arresto con entrambe quindi è probabile che o continui a scrivere ma rilasci i capitoli con mooooooolto più distacco di tempo, o che addirittura interrompa tutto. Ovviamente la seconda ipotesi è quella meno auspicabile... farò del mio meglio per non farla accadere.
Tornando al capitolo odierno: Seram si conferma il più bastardo della serie -__- Ancora mi stupisco di come un simile carattere sia uscito dalla mia testa... il che mi dovrebbe far pensare ^^" Il re invece è la reincarnazione del pesce sole! XD (forse chi è di Mantova o provincia capisce il paragone) uno che abbocca a qualsiasi cosa gli venga detta.
Bene, altro da dire non ho e vi do appuntamento al prossimo capitolo!
Buona lettura e tanti baciotti!!!

 

   
 
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