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Autore: Pro and Pad_production    23/03/2013    13 recensioni
Harry Botter non è un ragazzino come tutti gli altri: ha una cicatrice a forma di culo sulla fronte e ha il potere di far venire l’esaurimento a chiunque, specie ai suoi zii che lo hanno cresciuto da quando aveva un anno. In occasione del suo undicesimo compleanno Harry scopre di essere un mago, un mago col Botter! Verrà a contatto di un mondo fatto di magia, dove giovani maghi frequentano la scuola di Magia e Fattucchieria di Yogurts, sotto la guida del preside Alba Solente.
Dal capitolo 10, Le botte di Mezzanotte
La professoressa Sbronz, l’insegnante di volo. Aveva gli occhi arrossati e si teneva a stento in piedi.
« Buon giorno! Hic » singhiozzò rumorosamente.
Harry notò che tra le mani aveva una bottiglia mezza piena di un liquido che dall’odore doveva essere inequivocabilmente qualcosa di alcolico.
« Io… hic.. vi insegnerò a volare! Cip cip cip! » proseguì la professoressa agitando le mani come se fossero le ali di un uccellino.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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*entrano correndo in slow motion*
 
Ce l’abbiamo fatta!
Sono quasi tre mesi che corriamo!
xD
Ti credo, chi ha messo la modalità slow motion?
Non lo so, dettagli, Prongs! L’importante è che ora siamo qui ;)
Ben detto… ma sarà rimasto qualcuno?
Secondo me no, si saranno tutti dimenticati di noi
T^T
Dopo tutto questo tempo è più che comprensibile ç_ç
Comunque per chi è rimasto
questo è il capitolo,
divertitevi, lo abbiamo fatto con tanto affetto solo per voi!
A dopo :D
sì, perché dopo torneremo
xD



Nelle settimane successive il comportamento del professor Rapper si fece più ansioso del solito. Se qualcuno si avvicinava per salutarlo lui sobbalzava istericamente, sbatacchiando quel capannone di asciugamani che teneva come turbante. Oppure l’altro giorno, quando uno studente gli fece una domanda durante la lezione, scoppiò in lacrime e abbandonò l’aula tra i singhiozzi. Ma le crisi del professor Rapper non erano niente in confronto a quelle di Hermanda. Mancavano più di due mesi agli esami e la ragazza stava già dando di matto. Per precauzione aveva incastonato tra il suo groviglio di capelli tutti i libri di cui aveva bisogno, il che voleva dire che mezza biblioteca della scuola era stata svuotata. Mentre passeggiava ogni tanto tirava fuori qualche libro per trovare soluzione ai suoi dubbi improvvisi, come ad esempio se, dopo la parola di pagina 286 di Guida alla Trasmutazione per Incapaci, capitolo 14, quarto rigo, ci fossero o meno i due punti. Al contrario, Harry e Rum non sapevano nemmeno che esistesse un capitolo quattordici di tale libro. Addirittura Rum, siccome viveva in una famiglia di pezzenti, del libro aveva solo la copertina. Gli insegnanti intanto li stavano mettendo ai lavori forzati. In questo modo le vacanze di Pasqua furono un vero inferno, anche perché, al contrario di quelle di Natale, Hermanda non partì e i due ragazzi furono costretti a subirsela.
Trascorsero, quindi, la maggior parte del tempo libero in biblioteca insieme ad Hermanda a far finta di studiare.
Anche quel giorno, tanto per cambiare, erano in biblioteca. Hermanda si era costruita una capanna di libri e ci si era intanata dentro per "favorire il flusso del sapere" o almeno era quello che affermava.
« Così mi pare Bastronz!» sussurrò Harry all'amico che annuiva convinto.
Harry e Rum la lasciarono fare con piacere e i due ragazzi, per passare il tempo, si lanciavano una pallina di pergamena accartocciata, usando i libri come mazza in una pallida imitazione degli Sbattitori di Chicken.
Di studiare non se ne parlava.
Proprio mentre Rum colpiva la pallina di pergamena, da uno scaffale spuntò Hagrid che aprì la bocca per salutarli e ingoiò la pallina.
« Mhm... grazie Rum...» esclamò masticando «questa mattina non avevo fatto colazione!»
« Ma Hagrid…» fece Harry curioso « Cosa ci fai in biblioteca? Non sai nemmeno scrivere...»
« E nemmeno leggere!» completò Rum. Ma Hagrid non ci fece caso, stava piuttosto osservando la capanna di libri e tutte le pergamene accartocciate per terra.
« Chi c'è lì dentro?» disse l' omone riferendosi alla catasta di libri
« E chi vuoi che ci sia?! Hermanda naturalmente!»
« Ah giusto, giusto...» Hagrid sembrava impacciato e desideroso di andarsene .
« Hagrid, cosa nascondi dietro la schiena? E perché hai quell' aria furtiva? Perché Hagrid perché... perché..?!» Botter era partito all'attacco ed insieme all' amico cercava di far parlare Hagrid.
Hagrid capì al volo le loro intenzioni e prima che potessero rimbecillirlo di chiacchiere, sfilò un libro enorme dalla catasta che aveva eretto Hermanda e lo scagliò contro i due ragazzi. Questi ultimi si rialzarono a fatica, ma ormai era troppo tardi. Hagrid aveva spiccato una corsa sfrenata che per poco non si incollò tutti gli scaffali della biblioteca. Ad un tratto si sentì un tonfo: la capanna di Hermanda era caduta, a quanto pare il libro che Hagrid aveva sfilato era il pezzo portante. Ebbero giusto il tempo di guardare quel mucchio di libri e a scambiarsi una fugace occhiata che diceva « VIAAAAA! SI SALVI CHI PUÒ» che Hermanda, con un' esplosione, riemerse dai calcinacci, i suoi capelli ruotavano per aria imbestialiti.
« COME AVETE OSATO DISTRUGGERE IL TEMPIO DEL SAPERE CHE IO AVEVO ERETTO?!? ».
In quel momento i ragazzi incominciarono a fargli tutte le domande più stupide che gli passarono per la testa. La natura di Hermanda era quella di "rispondere ad ogni domanda" ed il suo istinto predominava persino la rabbia. Così piano piano i suoi capelli si abbassavano e riprendevano la loro solita forma innocua, ma pur sempre cespugliosa. Una volta placata del tutto gli raccontarono di Hagrid e del suo fare circospetto e decisero di indagare.

***

 
Si erano appostati alla davanti alla sua capanna tentando di sbirciare tra le tendine serrate delle finestre. In questo modo non si riusciva ad intravedere niente per cui, spazientiti, decisero di fare irruzione. Dopo una lunga discussione su chi dovesse fare da ariete per sfondare la porta, Hermanda fu caricata di spalla dai due ragazzi, poiché sarebbe stata l'unica a non subire danni alla testa grazie alla sua enorme quantità di capelli. Con una rincorsa si precipitarono verso la porta e per loro fortuna, o sfortuna, scoprirono che era socchiusa. Ruzzolarono a terra facendo un gran fracasso, trovandosi proprio ai piedi di Hagrid che indossava delle pantofole a forma di coniglietto, un grembiule da cucina a fiori e due bigodini di pigna aggrovigliati in testa.
« E VOI COSA CI FATE QUI?!» tuonò Hagrid
«Amico Hagrid, siamo venuti ad indagare » esclamò Hermanda con fare indagatore.
« Sì »affermò Rum « tu ci nascondi qualcosa »
« Io non vi nascondo proprio un bel niente » disse Hagrid sulla difensiva che però iniziava a sudare freddo.
« Va bene, l'hai voluto tu. Non volevamo arrivare a tanto. BOTTER, SCELGO TEEE! »
Rum ed Hermanda scagliarono la loro arma peggiore: la logorraggine di Harry.
Il ragazzo non aspettava altro.
« Allora Hagrid, perché non vuoi parlare? Cosa ci nascondi? Perché hai i bigodini in testa? Eh, Hagrid? Perché non parli, perché...»
« BASTA! NON VI DIRO' MAI CHE LA LAPISLAZZULA ANCESTRALE OLTRE CHE DA CIUFFO È PROTETTA DAGLI INCANTESIMI DEGLI ALTRI INSEGNANTI!!!! »
I tre ragazzi si lanciarono sguardi interrogativi.
« E questo cosa c'entra? » chiese Rum
« Ah » disse Hagrid confuso « quindi volevate sapere dell'uovo!»esclamò rivelando stupidamente entrambi i segreti.
« UOVO?!!» strillarono i tre ragazzi in coro. Hagrid, rassegnato, si ammollò un ceffone sulla fronte e con il grosso ditone indicò il focolare dove ribolliva un pentolone con dentro qualcosa di tondo e molto grande. Hagrid tirò poi fuori delle presine rosa e tirò via l'uovo dal paiolo.
La lucida parete del guscio tremolò. Tutti si fecero più vicini per osservare, persino Botter si era azzittito. E ad un  tratto l' uovo si aprì e ne uscì un viscido, gelatinoso, molliccio, appiccicaticcio ...
« UN VERME?!!» fecero poi tutti delusi.
« Oh Merlino, sto per vomitare...» disse Rum mentre il verme si contorceva tra i resti del guscio emettendo versi sguiscianti.
« Non è un semplice verme » li corresse Hermanda « e tu dovresti saperlo Rum, visto che tuo fratello è un allevatore di bruchi selvatici e affini. È un bruco brucoso di Svervegia, una specie molto rara e pericolosa e da adulto il suo mocciolo diventa altamente infiammabile. Con il gas che fuoriesce dai suo tanti orifizi e con una scintilla prodotta dallo sfregamento dei suoi peli è capace di radere al suolo intere città » concluse la ragazza con il suo solito tono saccente.
« È tutto la mamma. Ma non è un amore?» Hagrid aveva gli occhi a cuore, mentre Rum e Harry imitavano l'atto di dare di stomaco. Intanto il verme si agitava smocciolando e spurgando come una lumaca.
« Guardate che visino!» continuava Hagrid accarezzando il vermone appiccicaticcio.
Hermanda sapeva che il vermone sarebbe cresciuto molto in fretta quadruplicando in lunghezza la catapecchia di Hagrid. All'omone questo non importava, accarezzava amorevolmente il suo bruco neonato e proprio in quel preciso momento una sfriciata di gel per capelli si appiccicò sul vetro della finestra.
Braco li aveva scoperti. Li guardava con uno sguardo trionfante e cominciò ad alitare sul vetro appannandolo, poi, impegnandosi in modo tale che si potesse leggere dall' interno della capanna, scrisse:

Mio padre lo verrà a sapere! >:D

con tanto di faccina e poi scappò via.
« Che mentecatto!» fece Rum sbalordito della stupidità del loro rivale platinato.
« Non farà la spia, vero? Porteranno via mio figlio... »
« Hagrid, non so se sei più imbecille tu o quel cretino che ha imbrattato il vetro!» disse Harry.
Ma Hagrid non lo stava a sentire, aveva preso una copertina e la rimboccava per tener calda la viscida creatura.
Il verme, nel giro di una settimana, era diventato grande quanto Harry e iniziava già a fare qualche scintilla.
« Guardate! Mi aiuta anche ad accendere le candele!» disse Hagrid tutto contento acchiappando il vermone e strizzandolo per far uscire qualche scintilla. La sua capanna era diventata uno schifo. Muco, muco ovunque, sulle pareti sul tavolo, addirittura sul soffitto.
Shcor gli si avvicinò e incominciò ad abbaiare. Il vermone infastidito iniziò a gonfiarsi.
« Al riparo!!!!» tuonò Hagrid mentre si tuffava dietro al tavolo. Harry e Rum invece rimasero lì, presi alla sprovvista.
SPLAT!!!!!
Il verme esplose riempiendo tutto di mocciolo. Shcor era entrato a far parte della tappezzeria della casa vicino a Harry e Rum.
« Basta Hagrid!» disse esasperato Rum scastonandosi dalla parete e aiutando Harry.
« Quel verme schifoso se ne deve andare, Hagrid!» continuò Harry ripulendosi il viso con la manica del mantello.
« Ma Pervi non può andarsene. È così piccolo e indifeso » disse guardando il verme che si strizzava e faceva le bolle.
« Pervi? Quel coso ha un nome?» domandò disgustato Rum
« Certo! L'ho chiamato Perverso!»
« Hagrid, perché si chiama Perverso?» chiese Harry curioso, ma Hagrid non rispose e incominciò a pettinarsi la barba.
Ad un tratto ad Harry venne un idea.
« Hagrid, il fratello di Rum, Ceres! Potrebbe prendersi lui cura del verme!»
« Già Hagrid, lui ci sa fare lui con i vermi, sono sicuro che se gli scrivo una lettera domani potrà già venire a prendersi questo caca mocciolo »concordò Rum felice.
« Ma.. ma...» provò a dire Hagrid
« Hagrid, pensaci, Braco potrebbe spifferare tutto a Solente da un momento all' altro e poi lo schifo tra poco sarà grande e ci farà annegare nel mocciolo e poi...» Harry stava sfruttando il suo effetto rimbambimento e alla fine Hagrid dovette cedere.
Tornati al castello Rum scrisse la lettera al fratello e subito dopo partì alla volta della piccionaia per spedirla.
Al suo ritorno Harry notò che il suo amico stava iniziando a riempirsi di bolle verdi.
« Probabilmente ti stai trasformando in verme!» disse allegro Harry beccandosi un calcio sugli stinchi. Le bolle nel pomeriggio peggiorarono ed Hermanda lo costrinse ad andare in infermeria da madama Clistere.
« Io non ci voglio andare da quella! Non voglio che mi spari quel coso!» disse Rum con un certo panico.
Infatti madama Clistere, nota anche come madame Clis, era solita curare qualsiasi cosa, raffreddore, mal di schiena, ossa rotte... con il clistere. Ovviamente era il terrore dell' intera scuola e nessuno, anche se malato, ci teneva ad andare in infermeria. Ma alla fine Rum accettò il suo destino e, sconfitto, se ne andò in infermeria.
La sera arrivò la risposta di Ceres in una busta tutta appiccicaticcia:
 
 
Caro Caccoloso di un fratello,
se proprio devo mi prenderò questo vermone, ma siccome io ho da fare verranno i miei amici. Per complicarvi la vita portatelo sulla torre più alta, di notte, al freddo e al gelo tra una settimana.
Ciao!
 
« Bene!
» fece Harry contento.
Finalmente si sarebbero sbarazzati di quella magagna.
 
Sette giorni dopo Rum era ancora in infermeria ricoperto di bolle. Cominciava ad assomigliare a Perverso e gli erano cresciute anche delle setole sulla schiena.
« Mhmm.. sembra proprio un' intossicazione da muco »
« Finiscila Hermanda
» Rum era più sconsolato che mai faceva difficoltà persino a parlare.
« Quanti clisteri ti ha fatto Rum?! » gli chiese l' amico maligno. Rum si mise a piagnucolare e i due amici decisero che era meglio lasciarlo da solo, anche perché se fossero rimasti un altro po', madama Clis li avrebbe acciuffati e curati a modo suo, anche se sani come pesci.
Sarebbe toccato a Harry e Hermanda sgusciare sotto il sacco dell'invisibilità e raggiungere la catapecchia di Hagrid. Così, quella notte, sgusciarono silenziosamente dalla loro sala comune e raggiunsero la casa del loro amico per recuperare Perverso.
Dopo un'estenuante lotta, Hagrid, con l'aiuto dei due, che erano ricoperti di mocciolo, riuscì a ficcare dentro uno scatolone il viscido verme che si contorceva disperato.
L'ultimo saluto di Hagrid al suo amato cucciolo fu straziante: il loro gigantesco e barbuto amico li inondò di lacrime, ma almeno questo li pulì dal muco che ormai li rivestiva come una seconda pelle.
Non vedevano l'ora di sbarazzarsi di quell'orrido sgorbio, si sbrigarono a percorrere i corridoi del castello fino alla torre, noncuranti della scia di bava che Perverso lasciava al suo passaggio.
Giunti in cima alla torre più alta con la sola luna come fonte di luce, Harry ed Hermanda quasi creparono dal freddo aspettando l'arrivo degli amici di Ceres.
Erano passate parecchie ore, i due ragazzi erano tentati di buttare la cassa di sotto e uccidere l'odioso bruco.
Ad un tratto delle figure si stagliarono nella notte e presto tre rastrelli volanti atterrarono sulla torre.
« Salve » disse uno dei tre tizi che era appena sceso dal rastrello « Avete ordinato una pizza a domicilio?»
« Che?!» dissero in coro Hermanda e Harry con una nota di panico nella voce.
« Stavamo scherzando!» disse un altro ridendo
« Su, carichiamo questa cassa e facciamola finita!» aggiunse il terzo.
« Sì » concordò Harry felice che quella storia sarebbe finita al più presto.
Per la seconda volta rischiarono di morire quella sera: incollarsi per l’ennesima volta la cassa con Perverso dentro non era per niente un esercizio poco faticoso.
Con una certa soddisfazione Hermanda e Harry guardarono gli amici di Ceres volare via verso la luna, con tanto di Perverso nella cassa. Tirarono un sospiro di sollievo.
« Bene, bene, bene » esclamò una voce alle loro spalle.
Si girarono, colmi di orrore.
Ganzo, con tanto di occhiali da sole benché fosse notte fonda, era davanti alla porta della torre; al suo fianco una rabbiosa Misnerva osservava la scena e sembrava che stesse accumulando l'energia sferica necessaria per farli fuori, teneva per un orecchio Braco che piagnucolava frasi sconnesse che suonavano come « mio padre... sapere.. verrà ».
Ganzo rideva sotto i baffi, sapeva che spettava una bella punizione a tutti e tre i ragazzi.
La professoressa Misnerva stava finalmente per proferire parola, o meglio per urlarle qualcosa, quando quasi dal nulla, spuntò fuori Bebil, passando sotto la vestaglia della professoressa, con gli occhi chiusi e le braccia protese in avanti. Si muoveva come uno zombie ed avanzava verso Harry ed Hermanda che guardavano la scena sempre più allibiti, senza sapere se mettersi a ridere o iniziare a preoccuparsi per la loro vita.
« Questo è TROPPO!» sbottò Misnerva in un urlo che riecheggiò per tutta Yogurts, facendo volare parecchi pennuti anche dalla Foresta Illegale «Patatrack, anche lei è in punizione! PUNIZIONE COLLETTIVA! » concluse con un ultimo urlo, gli occhi che roteavano fuori dalle orbite.
Ganzo ora rideva senza ritegno.
« E tu piantala di ridere » fece aggressiva Misnerva « e pensa a pulire questo schifo piuttosto! Non so per quale motivo c’è bava ovunque!»
Ganzo, intimorito, tirò fuori lo spazzolone al quale era legato il suo gatto, Mrs Purrrga e la usò per ripulire quello schifo.
« E adesso tutti nel mio studio! Tutti quanti!» continuò a sbraitare Misnerva, furiosa come non mai. Essere svegliata nel bel mezzo della notte da un Braco Badboy che andava a raccontare storie su Botter e di un viscido verme, non era certo quella che si definiva una notte tranquilla.
« Sì, professoressa » fece Harry che non riuscì a reprimere il suo istinto di aprire bocca « ma non urli così, altrimenti al povero Bebil potrebbe prendergli un coccolone: lo sa che non si urla ai sonnambuli?».
La professoressa Misnerva non disse nulla, ma Harry ebbe la brutta impressione che volesse lanciarlo di sotto dalla torre.


Note della autrici


Bene, mi sento soddisfatta, Pad! :D
A chi lo dici Prongs… mi era mancato postare i capitoli della nostra parodia su EFP *^*
È come essere state tanto lontane da casa e tornarci ;)
Che bella sensazione!
Speriamo che il capitolo sia stato di vostro gradimento
e che ci perdoniate per il nostro imperdonabile ritardo,
ma in questo periodo non ci siamo di certo divertite,
certo due tre risate ce le siamo fatte,
ci siamo viste di tanto in tanto e abbiamo passato tempo a ridere anziché scrivere,
ma giuriamo solennemente che la nostra parodia è sempre stata nei nostri pensieri
e anche tutti voi ovviamente!
Quindi perdonateci!
*-*
Dunque, prima di tutto dobbiamo ringraziare un po’ di persone, fuori la lista!
Sì, ringraziano tutti i nuovi fan che ci seguono:  IreneEvans, darkmagic31, Moony_98, ladyselena15, Tintinalie, _beliveinmagic_, Drazil
e PJMarianne!!!    
Speriamo solo che nel frattempo non ci abbiano abbandonati xD
Sarebbe un bel problema!
Comunque che dire, nostri amatissimi?
Eh, che dire Prongs? Che sono stanca!
Sì, a parte quello Pad… non ammorbare la gente con le tue lamentele!
Sta parlando miss mi-lamento-tutto-il-giorno-per-ogni-cosa Prongs! :P
Oh, come se tu fossi un tenero cucciolo innocente! Lo sanno tutti che dietro quell’espressione da cane bastonato si nasconde un cagnaccio rabbioso!
Cagnaccio rabbioso? Ma come sarebbe?
xD
Hai sentito bene u_u
Bah, meglio che non parlo di te, và!
Sì finiamola, ecco!
Comunque, se conoscete gente alla quale potrebbe piacere la nostra parodia spargete il verbo, gente!
Sì, vi vogliamo in tanti e numerosi,
anche se non sappiamo nemmeno quando posteremo il prossimo capitolo,
ma sono di nuovo dettagl
i xD
È stato un piacere essere di nuovo qui,
ora vi salutiamo e…
Merlino, non vedo l’ora di dirlo e tu?
Sì!!! Pronta? Al tre…uno, due…TRE!!!


Fatto il misfatto! ;)


 

   
 
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