Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |       
Autore: ChaosReign_    02/04/2013    3 recensioni
Dal capitolo nove:
-Non te ne andare, non andare da lui. Ti prego.-
Oh, ora si mette anche a pregare? Ma che bravo bambino... Eppure c'è qualcosa che non mi convince nella sua voce, non è mai stato così... Così... Disperato.
Mi fa male vederlo così. Si, mi fa molto male. Però non posso, non posso davvero restare.
-Perché?-
Al posto di dirgli che no, non ci sarei stato ancora per lui sputo ancora quella parola, la stessa domanda che mi assilla da quando è tornato: perché?
-Io... Perché io... Io ti...-
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Capitolo Dieci.

Due anni dopo, poco prima dell'uscita di Three

Cheers For Sweet Revenge.

 

 

 

-Cenere alla cenere. Tutto da Lui nasce e tutto in Lui finisce. Che Elena Lee Rush riposi in pace nei secoli dei secoli. Amen.-

Nero, tutto nero e rosso.

Gente vestita di nera, davanti a una lapide scura con delle rose rosse.

E una bara in legno, chiusa.

Lacrime, urli di disperazione, altre lacrime.

Non vedo niente, non sento niente, mi aggrappo a qualcuno alla mia destra, non so chi sia e non mi interessa.

È morta, è morta.

Mi ha abbandonato quando mi aveva promesso che ci sarebbe stata sempre.

Non ti è bastato vedermi distrutto per sedici anni? Non ti è bastato vedermi soffrire per quel coglione del mio chitarrista, ora vuoi anche vedermi morire dentro per te.

Lo sapevo che sarebbe successo ma non pensavo così.

Lo so che tutte le persone che amo se ne andranno prima di me.

E rimarrò solo in questo mondo.

Rimarrò solo nell'ombra e non vedrò la via giusta da prendere, mi perderò e sbaglierò tutto...

Senza te.

Vedo solo ombre che se ne vanno lentamente, ombre nere che si dileguano verso il grigio della città, in quest'uggiosa giornata.

E rimango solo con la tua fine, con la tua fredda bara.

E rimango solo nell'ombra della tua vita finita.

E nessuno mi può più salvare dalla mia disfatta...

Senza te.

 

 

Due giorni dopo.

 

 

Sono solo.

Dov'è Mikey?

Sono solo in casa, non c'è nessuno. Credo.

No, ci sono altre persone ma non le vedo, non le sento.

Dove sono?

So di essere steso, forse sono sdraiato sul divano. Di fronte a me ci deve essere una finestra, oppure potrebbe essere un buco nel muro. Non lo so.

Che bello il cielo oggi, non è grandioso?

È di un azzurro pastello, sembra uno di quei paesaggi che disegnavo da bambino. Mi viene da ridere. Si, è divertente, è strano ma è tutto così divertente, ora.

Ma forse sto già ridendo.

Non lo so.

È divertente persino il fatto che so cosa pensano gli altri: è la risata di un pazzo la mia, secondo loro.

È divertente il fatto che questo cielo così azzurro, così limpido si stia chiudendo su di me in modo soffocante, claustrofobico.

Eppure il cielo non dovrebbe muoversi.

Si, è decisamente divertente tutto questo.

Nessuno mi vede, nessuno mi sente. Credo. O forse mi stanno ignorando? Probabile.

Ma non per questo non rido più.

Ora piove, il cielo si è fatto nero.

Farei di tutto per poter stringerti la mano ancora una volta, per trovare il calore che solo tu sapevi darmi.

Eppure è buffo, non trovo niente da dire. Che parole dovrei usare?

Le cose dovrebbero andare meglio senza di me, o no?

-Gerard, cazzo fai?-

Chi mi chiama?

Non lo so. Rido.

La bottiglia di alcool che mi stringo forte al petto è la mia unica ragione di vita. È buffo anche questo. Lo so.

Ignoro la voce che mi chiama insistentemente e ne prendo un sorso.

Davvero, quella cosa fa miracoli.

Mi da il calore che non trovo, mi da la felicità che è morta nel momento in cui te ne sei andata.

Potrei chiedere di meglio?

Hai infranto troppe promesse spezzando così troppi cuori. Hai spezzato il mio cuore.

Ora sanguina, lo vedi?

Siamo troppo lontani, nonna.

Cosa? Mi dici che devo tenere duro almeno per questa notte?

Non posso.

Devo farlo per Mikey, per Ray, per Bob e per Frank.

E poi il buio.

E il sollievo.

Ancora.

 

 

 

 

-Gee? Gee... Stai bene?-

-Mhm...-

Provo a tirarmi su ma un dolore alla testa mi fa rinunciare. Mi stropiccio gli occhi cercando di abituarmi in fretta alla luce del mattino.

-Gerard, testa di cazzo che non sei altro! Ci hai fatto preoccupare, perché ti sei ridotto così?-

Credo di essermi perso qualcosa, da quando mio fratello è il più maturo tra i due?

Metto a fuoco la stanza accorgendomi che insieme a mio fratello ci sono anche Bob, Ray e Frank.

Sono tutti intorno a me e mi guardano come se fossi un alieno.

Non sono più vestiti da cerimonia, sono semplicemente in tuta.

-Qu... Quanto tempo è passato?-

-Dal funerale, cinque giorni.-

Cinque giorni.

Da cinque fottuti giorni è morta mia nonna.

E in questi cinque giorni è stato come se fossi morto anche io.

È tutto così confuso, i miei ricordi sono solo un miscuglio di colori che passano dal nero al rosso e all'azzurro.

Ricordo il dolore.

E poi l'apatia.

Il non sentire più dolore né felicità.

Lasciarsi scivolare addosso la vita, lasciare che i fatti mi sfiorassero la pelle per poi abbandonarmi senza cambiare nulla.

Il senso di abbandono... E poi la caduta.

Si, so di essere caduto nel vuoto, in una spirale di oblio più assoluto dove tutto è niente e l'alcool è l'unica ancora di salvezza.

Per così dire.

La mia vita è finita quando il suo cuore ha smesso di battere.

E non ho potuto nemmeno dirle addio nel modo più giusto.

Ricadrei volentieri in un limbo da cui non vorrei uscire più.

Stropiccio gli occhi e mi premo le tempie, Dio, che mal di testa.

-Gerard, non farlo. Resisti, so che sei forte. Ce l'ho fatta anche io. Perché tu no?-

-Non voglio resistere. Non voglio combattere, io non sono come te. Voglio solo non provare più dolore.-

Ed è vero.

Voglio solo vivere, o no, in pace.

Senza dolori, senza delusioni, senza nemmeno felicità.

Voglio un cielo perfetto, un cielo senza nuvole, un cielo senza pioggia.

Non voglio più provare sentimenti.

Semplicemente non voglio più vivere.

-Ma la vita è anche questo: dolore. Tanto dolore. E poi non c'è solo quello, c'è la felicità, l'amore. La vita è bella Gee.-

-Forse per te, ma la vita per me è solo una grande cazzata. Ho sofferto per anni e anni. E poi parli dell'amore. Sai perfettamente quando ho smesso di amare definitivamente.-

Se Frank mi ha spezzato il cuore, vedere Zacky andarsene è stato, forse, più doloroso ancora.

Si, perché ho amato Zacky e lui ha amato me.

Non c'erano segreti tra di noi, non c'erano rimpianti... Abbiamo vissuto la nostra passione giorno per giorno finché qualcosa non si è spezzato.

Le cose per la band andavano bene e tra me e Iero andava un po' meglio, cioè non che fossimo tornati amici ma almeno non ci scannavamo più a vicenda. Dimenticammo tutto quello che successe i primi giorni, mi scordai il suo mancato “ti amo” e lui accettò il fatto che Zacky era parte della mia vita.

Beh, Zacky sosteneva che sotto sotto lo amavo ancora, Frank intendo.

E così mi lasciò, diceva che non era pronto ad avere una relazione così complicata, che mi amava ma che non era pronto.

Non potevo far altro che lasciarlo andare.

Sapevo anche io che era giusto così... Ma caddi comunque in depressione.

Alcool.

Droghe.

Fumo.

Ne ero appena uscito quando, beh, lo sappiamo: mia nonna è venuta a mancare.

-Gerard non fare il cazzone. Tu sei fatto per vivere, la vita per te ha grandi aspettative. TU sei fatto per diventare qualcuno. E non qualcuno qualunque tu diventerai il grande Gerard Arthur Way!-

Tipico di Mikey.

Ma lui non sa che il fottuto Gerard Way è un fallito.

Che è definitivamente distrutto.

Distrutto come la sua vita, la sua autostima, la sua famiglia, il suo amore.

Distrutto come ogni cosa in questo mondo di merda.

-Gerard, fallo per Mikey. Fallo per noi: i tuoi amici.-

Bob mi posa una mano sulla spalla.

Il mio sguardo si posa su Frank che è rimasto in disparte fino ad ora e che mi guarda con gli occhi lucidi come se il suo sguardo parlasse.

E so anche quello che mi vuole dire: “Gtardati, come ti sei ridotto?! Un tempo non eri così... Se c'era un problema te ne fottevi e andavi avanti. Dritto per la tua strada. E lo sai benissimo che ho ragione. Quel problema ero io.”

Io li guardo negli occhi uno ad uno.

In fin dei conti è vero, loro sono la mia famiglia. Quella vera.

E si, sto parlando anche di Frank.

Perché in ogni famiglia c'è sempre un componente che non va proprio a genio ma in fondo si ama anche lui nonostante tutto.

-Mhm... Se non ci foste voi. Sarei già sotto terra da molto tempo. Grazie.-

Al che faccio un gesto che li incita a raggiungermi e ad abbracciarmi.

Tutti si fanno avanti tranne lui.

Beh, anche io avrei fatto così.

-Coglione che fai lì? In fin dei conti devo ringraziare anche te. Quindi muovi il culo e abbracciami.-

Mikey e Ray si spostano per lasciare passare Frank, che si avvicina titubante, un po' intimidito.

-Gee.-

Io allungo le braccia per abbracciarlo, non posso farne a meno, in questo momento ho davvero bisogno di lui e la mia ostinazione a fargliela pagare si fa vacua.

E poi, dopo anni, arriva questo maledetto abbraccio.

Quello che ci saremmo dovuti dare in quel bagno, dopo essercene dette di tutti i colori.

Io lo stringo al collo e lui mi circonda la vita. E stringe, come io stringo.

Sorrido.

-Era da anni che non mi chiamavi così.-

-Era da anni che non mi rivolgevi più una sottospecie di parole dolci.-

Ci stacchiamo un attimo e, improvvisamente, nella stanza ci siamo solo io e lui.

Quegli stronzoni dei nostri migliori amici ci hanno lasciato soli.

-Sai, quel giorno, quando lessero il tuo diario... Beh, io mi spaventai. E sai perché? Perché provavo gli stessi sentimenti per te. Perché non sapevo a cosa andavo incontro. E perché tutti pensavano che essere gay era un reato, provare qualcosa per un uomo, un amico è mostruoso e io avevo paura del giudizio degli altri. Ma quel giorno, in bagno, io ti avrei dovuto dire una cosa. Ti amo. Gerard ti amo da impazzire e Dio solo sa che non ho più avuto una ragazza o un ragazzo da quando ci siamo allontanati.-

Io lo guardo negli occhi, in quegli splendidi occhi verdi che ho disegnato per più di due anni.

Mi ci perdo dentro cercando la verità, ho sempre fatto così, ho sempre scavato fino in fondo per essere sicuro che quello in superficie fosse vero.

Siamo vicini, troppo vicini. Così vicini che i nostri respiri si fondono insieme.

-Sei un fottuto stronzo, lo sai? Sai quanto mi hai fatto soffrire? Sai minimamente quanto ci abbia messo per tentare di dimenticarti? No, non lo potresti mai sapere. E sai tutta quella sofferenza a cosa mi ha portato? Mi ha portato ad amarti di più, sempre di più. A volerti anche solo poter vedere un'altra volta, anche da lontano. E tu ora mi vieni a dire che mi ami... Sai... Non aspettavo altro. E ora baciami, stronzo.-

Lui sorride, non lo vedo perché ho già gli occhi chiusi, ma sento le sue labbra distendersi sulle mie, in un sorriso.

-Detto fatto.-

Sussurra mentre appoggia le mani sul mio viso e fa coincidere, come pezzi di un puzzle, le nostre bocche.

-Tiamotiamotiamotiamo. Ti amo. Me lo sono tenuto dentro per troppo tempo, ora non smetterò più di dirlo. Sappilo.-

E torniamo a baciarci.

 

 

 

Epilogo.

 

 

A malincuore socchiudo le palpebre, vedo dei raggi passare attraverso le tapparelle e raggiungere i nostri volti vicini.

Cerco di girarmi di lato, ma sono intrappolato dalle braccia tatuate di Frank, che sentendomi muovere si sveglia anche lui e sbadiglia.

-Buongiorno, amore. Pronto per un'altra giornata scolastica?-

Spalanco gli occhi come se mi avessero appena buttato un secchio di acqua gelata addosso.

-Scu... Scusa, ma che giorno è oggi?-

-Come? Lunedì, Lunedì 24 maggio, tra poche settimane avremo la maturità. Tu ti chiami Gerard Arthur Way, io sono Frak Anthony Iero e sono follemente innamorato di te. Questo lo ricordi?-

Mi guardo intorno, siamo a casa sua. Nella sua stanza e... Siamo mezzi nudi! Con solo i boxer addosso e sdraiati sul suo letto.

Ommiodio.

-Gee, mi sembri rincoglionito... Che hai fatto stanotte?-

Io mi alzo di scatto per poi risedermi e sospirare.

Non capisco più un cazzo. Un momento fa avevo, quanti? Ventitré anni, avevo una band e avevo avuto il mio primo bacio, dopo anni di sofferenze, con Frank.

E ora... Ora ne ho diciannove di anni, a quanto pare ci sono fidanzato, con Frank e sono pure a letto con lui.

Dio. Ma che cosa è successo?

Lui sembra vedere il mio sguardo spaesato e inizia a parlare.

-Dio Gee, te l'ho detto che non devi rimpinzarti di quelle pillole, poi dopo il caffè... Allora tu sei Gerard, ma te l'ho già detto... Sei all'ultimo anno di liceo e da... Da qualche mese stiamo insieme. Si, tu ti sei... “Dichiarato” si potrebbe dire così, ma non è proprio corretto, comunque hai fatto tu il primo passo perché io sono un vigliacco e ci siamo messi insieme, vabbè, siamo gli zimbelli della scuola perché siamo gay (e perché le ragazzine arrapate non concepiscono il fatto che a me o a te piacciano gli uomini) e... Boh, credo di averti detto tutto. Ora ricordi?-

Ora sì, ricordo tutto.

Quindi il sogno, a quanto pare, che ho fatto è stato solo un sogno. Un incubo.

-E... Mia nonna è morta? Tua madre come sta? Le torri gemelle ci sono ancora?-

Lui sgrana gli occhi e scuote la testa in segno di diniego.

-Si, tutto a posto, mia madre è sana come un pesce, tua nonna... Credo stia bene. Almeno, ieri stava bene e le torri gemelle sono intatte, perché?-

Io sorrido e lo bacio.

Lo bacio per lunghi minuti, forse ore.

-No, sai... Ho fatto un sogno davvero strano. Un incubo che finiva bene, però.-

-Ah, si? Io ti odiavo? Tu mi odiavi? Ci odiavamo? Uno di noi moriva? Questi sono incubi...-

Gli lascio una pacca sulla spalla e scoppio a ridere.

-Ma no, stupido. Avevamo una band, cioè l'abbiamo formata dopo che le torri gemelle sono crollate e io ero un drogato; e il cantante della band. Però alla fine del sogno io e te ci siamo baciati. Quindi posso dire che è stato un sogno e non un incubo.-

Lui sorride a sua volta e mi lancia i vestiti.

-Muoviti che se no facciamo tardi.-

Il sole è alto nel cielo, gli uccellini cinguettano felici e io sorrido.

E tutto il dolore che ho provato è stato solo un sogno. Io e Frank stiamo insieme e siamo felici.

Questo è quello che conta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti.
La storia non doveva finire così, in verità questo non doveva nemmeno essere l'ultimo capitolo.
La storia sarebbe dovuta andare avanti e avanti, ma era da settimane che non scrivevo.
È da settimane che non tocco questa storia e, mi dispiace dirlo, con lo scioglimento della band i miei buoni propositi di continuarla si sono andati a fare un giro... E sono ancora fuori.
Sinceramente non me la sono sentita di continuare, è stato estenuante anche solo finire questo capitolo. L'ispirazione non esiste più in me.
Scusatemi davvero, lo dico per tutte quelle persone che hanno seguito questa storia, l'hanno recensita e l'hanno inserita tra i preferiti.
È per voi che l'ho conclusa, almeno ora ha una fine.
Sapete, il loro scioglimento per me è stato un colpo, io li seguo assiduamente da 9 anni e ne ho 15 quindi capite bene che loro sono stati la mia infanzia, la mia adolescenza e credevo, fino a qualche settiamana fa che sarebbero stati anche il mio futuro.
Io li ringrazio di cuore per questi nove anni passati ad ascoltare la loro musica.
E basta, credo di aver detto tutto.
Ringrazio anche voi che avete letto questi capitoli e spero possiate perdonarmi per questa ultima schifezza.
Forse, in futuro, mi rifarò con una nuova storia. Forse migliore.
Chi lo sa...
Grazie mille a tutti, siete fantastici. <3
Bacioni.
Alis. <3

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: ChaosReign_