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Autore: Ino chan    25/10/2007    9 recensioni
....Professor Lupin?
Erano passati solo due anno da quando in quello stesso scompartimento Harry Potter aveva poggiato lo sguardo sulla figura addormentata di Remus John Lupin.
Sorrise, passandosi una mano sul viso.Era normale che quella figura accoccolata contro il vetro del finestrino avesse innescato nella sua memoria una violenta sensazione di deja-vu.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Came back to the hell'
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 Erano passati solo due anni da quando, in quello stesso scompartimento, Harry Potter aveva poggiato lo sguardo sulla figura addormentata di Remus Lupin.
Sorrise, passandosi una mano sul viso; era normale, quindi, che quella figura accoccolata contro il vetro del finestrino avesse innescato nella sua memoria una violenta sensazione di déjà-vu.
Si spostò facendo spazio a Hermione con l'immancabile Grattastinchi stretto contro il petto, passandosi una mano fra la folta capigliatura castana, domandandosi se lo stress degli ultimi giorni lo avesse esaurito più del previsto. L'attacco dei Dissennatori, la strillettera che annunciava la sua espulsione, la scoperta di Grimmauld Place e dell'Ordine della Fenice... Forse erano stati un po' troppo colpi tutti insieme.
Si sedette occhieggiando con insistenza maggiore all' ombra accucciata con il mento poggiato contro il petto, il viso non si vedeva, poiché portava un largo cappuccio, eppure per un istante Harry ebbe la sensazione che due luminosissimi occhi nocciola lo stessero osservando da sotto i lembi della stoffa.
Di fronte a lui, Ron lo indicò con un cenno della mano, domandando senza chiedere chi fosse quel tizio.
-Prof. J.E. Colley. - esclamò Hermione indicando la valigia sopra la testa di Harry.
-Il nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure? -
-Probabile. -
Il mago sollevò le spalle grattandosi il petto nel sonno, mostrando alcuni ciuffi di una zazzera castana e un paio di occhiali rotondi. I ragazzi sussultarono: la metà destra del viso di Colley era un ammasso di piaghe mal cicatrizzate che lo rendevano quasi impossibili sostenere la vista. Hermione storse il naso disgustata mentre Ron sputò la mezza ciocco rana che aveva in bocca con un "ew" di puro disgusto.
-È ridotto peggio di Moody.-
-Cavolo se lui è ridotto così non voglio sapere come sta l’altro. -
Harry fissò lo sconosciuto domandandosi per quale ragione quel volto deformato gli suonasse tanto familiare; era come una canzone alla radio ascoltata distrattamente, un’immagine scorta per caso sfogliando un libro che poi non si è acquistato.  Alzò una mano e sotto lo sguardo sorpreso dei suoi amici rimboccò la falda del cappuccio sul viso dell'uomo con un gesto carico di una respinta dolcezza.
-Bravo Harry stavo per vomitare. - mormorò Ron tornando a mangiare. Hermione, invece, non disse nulla, limitandosi ad accigliarsi mentre fissava Harry in silenzio.
-Poveretto...- lo sentirono mormorare entrambi- Devono avergli fatto un male della miseria tutte quelle ferite. -

 
***
 
Dopo la cerimonia di smistamento il prof Silente si alzò lentamente, attirando l'attenzione su di sé con un lieve battito di mani. I suoi occhi, di solito carichi di una vitalità ar dir poco contagiosa sembravano spenti, persi in preoccupazioni lontane. Harry avvertì un immediato brivido di preoccupazione solleticargli la nuca nell’incrociare per un attimo il suo sguardo.
-Prima di tutto...-  disse, il timbro della voce stranamente basso e roco -... Diamo il benvenuto alla professoressa Dolores Umbridge.-
Una specie di grosso confettino rosa che pareva spargere miele ad ogni gesto si alzò per accogliere lo stitico applauso che si accese qua e là al suo nome. Accanto ad Hermione Harry sentì il cuore scivolare fino ai calcagni, per poi finire in pezzi alla fine del discorso di quello che poteva essere considerata la risposta di Hogwarts alla nonnina di Hansell e Grathell. Una dolce signora fuori, velenosa come un aspide dentro
-...Bene...Bene...- mormorò Silente tirando su gli occhiali con un colpetto dell'indice sinistro- E ora accogliamo con un applauso il Prof. John Colley che sostituirà il prof. Rubeus Hagrid alla cattedra di Cura delle Creature Magiche. -
-Oh Merlino...-
Come previsto il viso di Colley fece storcere il naso di tutti. Non molto alto, dalla corporatura esile all'apparenza, Colley aveva il fisico del cercatore: Harry si ritrovò a studiare ammirato la muscolatura che traspariva dal maglione di lana verde bottiglia per poi risalire alla metà sana del volto in cui si scorgeva tracce di una passata bellezza e alla capigliatura castano scuro strigliata di grigio e decisamente arruffata per appartenere ad un professore.
Colley rispose con un cenno del capo agli applausi per poi tornare a sedersi accanto alla McGranit che gli rivolse uno sguardo curioso, gemello di quello che poteva essere letto sul volto di Silente.
-Non vedo l'ora che sia domani...- mormorò Harry.
-Perchè?- chiese Hermione tendendosi un po' di lui.
Harry si strinse nelle spalle -Così...-
 
***
 
Un vento gelido soffiava sotto un cielo torbido che preannunciava pioggia imminente;
Colley attendeva la classe avvolto in un spesso cappotto grigio con il cappuccio tirato su e le spalle appoggiate alla porta della capanna di Hagrid. Sorrise, facendo segno ai ragazzi di seguirlo.
Harry si guardò attorno sospetto prima di accordarsi agli altri, aveva una strana sensazione
alla bocca dello stomaco. Come un’inquietudine indefinita.
-Chi di voi ha paura dell'uomo nero? - chiese poggiando su Harry, Ron e Hermione  lo sguardo, per poi spaziare verso il resto della classe.
 
-Per Morgana, non ho mai visto pipistrelli in vita mia!  -
-Elizabeth calmati...-
La ragazzina che aveva sollevato il cappuccio del mantello di scatto, schiacciandosi contro il fianco di Colley , lanciò un’occhiata incerta verso l’alto – Professore…- uggiolò quasi con le lacrime agli occhi, mentre questo,  spostando il bastone a cui era appoggiato, tentò di sobbarcarsi il suo peso
- Non urlare...Loro non sopportano le grida.- disse a basa voce ottenendo immediatamente la calma- Sono pipistrelli carnivori che vivono solo nella foresta proibita.- continuò portandosi al centro del circolo di studenti, alzando il dito per indicare le bestie appollaiate sopra il suo capo- E a differenza dei loro colleghi babbani ci vedono e ci sentono benissimo...Infatti come avrete notato è pieno giorno e non stanno volando in tondo in cerca di pace, battendo contro tutto quello che gli capita a tiro.-
-Professore? -
-Si, Hermione?-
-Che ci facciamo qui? Non sono sul programma di quest’anno.-
Le labbra del professore suggerirono ai presenti un sorriso mal trattenuto mentre sosteneva lo sguardo inquisitore della giovane strega. Piegò la testa verso una spalla, assottigliando lo sguardo: -Hai paura di loro? Il loro aspetto ti ripugna vero?-
La ragazza si limitò ad annuire fissando gli occhi sulla metà sinistra del viso del professore.
-Vi ho portati qui perché dovete andare oltre la barriera dell’aspetto. - estrasse la bacchetta e ne batté la punta sul palmo della mano evocando una bistecca-... Perché se lo farete, troverete alleati anche nelle creature più improbabili. -
Uno dei pipistrelli si staccò dal ramo a cui era appeso e si avvicinò alla mano tesa di Colley e in un frollare armonioso di ali, si cibò della carne per poi appendersi al braccio dell'uomo -Ora tutto il branco attende un mio ordine.-
 Hermione si portò le dita alle labbra colpita palesando in quel solo gesto tutta l'ammirazione che in pochi secondi quell'uomo dall'aspetto parzialmente ributtante era riuscito a conquistarsi- Ora da questo cosa hai capito Hermione?-
-Che l'aspetto non conta? -
-Precisamente. -
-Infin dei conti tutti quanti amiamo Batman, perchè discriminare loro solo perchè sono piccoli e pelosi e non assomigliano a George Clooney!-
Tutti risero o almeno,i nati babbani lo fecero, ma non Harry.
La voce di Colley lo torturava… Per quale ragione credeva di conoscerla?
 
***
 
-Colley...-
Severus Piton alzò gli occhi incontrando il volto deforme di John Colley. Se lo era trovato di fronte all'improvviso, in piedi con le mani raccolte dietro la schiena, lo sguardo fisso alla bacheca che conteneva le coppe di Quiddich vinte negli anni dai Grifondoro.
-Professor Piton...-
Lo sguardo di Severus scivolò lungo la figura sofferente del collega, notando come la gamba sinistra si facessero carico di tutto il peso del corpo e di come il braccio destro rimanesse immobile penzolante alla figura, dopo aver sciolto il nodo delle mani dietro i reni.
-Si...- bisbigliò John senza staccare gli occhi dalla foto che ritraeva la squadra di Quiddich del '75 schierata con la coppa alzata.
-Si, cosa?-
-Sono tornato dall'inferno...-
Piton sgranò gli occhi mentre Colley si spostava lentamente. Sentì il cuore battere furioso fin su le tempie mentre i passi trascinati dell’altro insegnante lo raggiungevano per poi superarlo, si disse un paio di volte che non poteva essere vero.
Quell’uomo, quel maiale, era morto e non poteva essere tornato indietro.
   
 
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