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Autore: SakiJune    28/10/2007    5 recensioni
1979. Remus Lupin ha ceduto ai sentimenti, all'incoscienza, alla passione, dimenticando che una persona pericolosa come lui non dovrebbe amare una donna... tantomeno la moglie di un altro...
Poi la tragedia e il dolore soffocano il ricordo di quel giorno.
1993. Dal tavolo degli insegnanti, Remus non osa alzare gli occhi verso gli studenti di Gryffindor. C'è un ragazzo a cui sa di essere legato più che a ogni altro, e non è Harry Potter. E' Neville Longbottom.
2016. Un nuovo anno a Hogwarts sta per avere inizio, e si mostra da subito ricco di sorprese... perché è così difficile raccogliere il coraggio per combattere l'ingiustizia?
ULTIMO CAPITOLO - Silvery Creatures of Light
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fenrir Greyback, Ginny Weasley, Neville Paciock | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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1 GENNAIO 2002. ORE 04.30 a.m.


Mi giro e mi rigiro nel letto.
- Che dici, tuo padre si sarà davvero arrabbiato quando le ha fatto il baciamano?
- Mmmmh... la mamma sa come fargli dimenticare queste sciocchezze...
- L'ho fatto per il bene della scuola.
- Lo SO, Remus. Lasciami dormire.

Nello stesso momento, nei sotterranei di Hogwarts, Damocles Belby ispeziona le boccette sugli scaffali del suo nuovo ufficio. Non c'è niente da fare, quello è il suo mondo. Le paranoie appartengono al passato; il sorriso di Andromeda le ha spazzate via come fa il vento con le nuvole.
Non che sia sua intenzione rovinare il matrimonio dei miei suoceri, niente del genere. Però rivederla gli ha fatto un gran bene.

Tra pochi giorni, a metà anno scolastico, Neville dovrà prendere le redini della cattedra di Erbologia. Anche se sarà una situazione temporanea, capisco il suo nervosismo. Da semplice tirocinante si ritrova sette classi sulle spalle, inclusa quella che si sta preparando per i M.A.G.O., eppure non osa chiedere a Dumbledore di assumere qualcun altro. Teme che, se lo facesse, la Sprout non potrebbe riavere il suo impiego una volta superato il suo lutto. E Neville non può neanche immaginare Hogwarts senza di lei. Come posso dargli torto? Gli ha fatto da madre durante tutto il suo percorso scolastico, si può dire.

Quando io ero lontano.
Quando Barty Crouch lo terrorizzava. Quando Severus gli ripeteva che era uno stupido, un incapace, una nullità.
Dov'ero allora? In quali tristi e inconcludenti pensieri stavo immerso, in quale prigione interiore mi dibattevo, quando aveva bisogno di me?
Quell'intervallo di anni ha un sapore di vuoto nei miei ricordi.
Che immenso spreco di tempo.



6 GENNAIO


- Non mi guardi dall'alto in basso, Lupin, mi dà sui nervi.

La sala insegnanti è semideserta, e Flitwick non mi è affatto di compagnia. Mi ispira battute poco piacevoli: "E' che non posso farne a meno, caro collega, è un fatto fisiologico" mi verrebbe da dire, ma balbetto delle scuse generiche.

- Però non la facevo così permaloso. Non ha passato delle buone vacanze?
Lui fa una smorfia: - Vacanze? E chi ne ha viste? Diggory mi ha messo al lavoro per rinnovare le protezioni magiche giù al Ministero, come se ce ne fosse stato bisogno! "Mi fido solo di lei, non mi deluda"... come se non avesse potuto chiederlo a Dumbledore!

Devo fare un grosso sforzo per trattenermi dal ridere.
- E' già tanto se mi ha lasciato venir via per il funerale. A proposito, che ne pensa del professor Belby? Le sembra un tipo, come dire, con le carte in regola?
- Sono sicuro che sia perfettamente all'altezza del suo ruolo... - mi scappa detto, e nell'istante successivo mi rendo conto di aver usato un'espressione infelice.
- Ehm... mi scusi...
Flitwick sta per mandarmi a quel paese, ma in quel momento Neville entra nella stanza.
E le lacrime mi si affacciano agli occhi.
La mano mi trema mentre la porto alla bocca per mascherare almeno un poco la mia sorpresa. E piango, piango di gioia.

- Che cos'ha combinato, Longbottom, si è tinto i capelli? Ah, questi giovani...
- No, professor Flitwick, questo è il mio colore naturale. - lo rimbecca Neville, senza tuttavia un tono eccessivamente irrispettoso. - Sei contento, papà?

Lo afferro per le spalle fissandolo negli occhi. E' bellissimo quello che vedo, quelle iridi ambrate identiche alle mie, il legame del sangue che si svela al mondo intero, è la felicità, è quello che aspettavo.
Non mentivo, no, quando dicevo che non era importante che mi somigliasse... che lo amavo ugualmente... però adesso quel sogno impossibile è una realtà.

- Hai preso quella pozione... è straordinario...
- Bé, ne ho parlato con Ginny, è stata d'accordo e ho deciso di non gettare al vento il lavoro di Slughorn. Se veramente ci ha messo cinque anni a prepararla, non usarla sarebbe stato un insulto alla sua memoria.

- Sono completamente d'accordo - La voce della McGonagall ci riscuote dalla nostra intimità familiare. - Ora però sarebbe meglio non far aspettare i ragazzi, non trovate?

Va bene, sono in tremendo ritardo per la lezione. Ma non me ne importa nulla. Quando i miei studenti vedranno l'espressione di felicità che ho stampata in viso, sapranno ben perdonarmi.
Perché oggi ho una grande verità da rivelare loro.

- Esiste una creatura oscura che non troverete sul vostro libro di testo. Essa si annida nel vostro animo e cresce portandovi via la speranza, la gioia di vivere, la fiducia in voi stessi. In questo è simile ai Dissennatori, ma è molto più subdola nel suo operato. Non ha un solo nome e non c'è magia che possa sconfiggerla, sapete. Ci vuole tanta, tanta forza di volontà e il sostegno delle persone che vi amano per farla tacere e tornare a sorridere.
Io credo di averla scacciata per sempre dalla mia vita.




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FOURTEEN YEARS LATER


In uno scompartimento del treno per Hogwarts sedeva un gruppetto piuttosto eterogeneo.
Un ragazzo del terzo anno, dai capelli crespi e spettinati, leggeva una rivista al contrario, fischiettando così forte che gli altri si dovettero trattenere dal lanciargli un incantesimo per farlo smettere.
- Ho sonno, Potter, finiscila - sbadigliò una sua compagna, esasperata. Era carina, bionda e snella, ma il ragazzo non la degnava di uno sguardo. - Com'è che non somigli per niente a tuo padre?
- Io somiglio a mio nonno, e ne vado fiero - sbottò l'altro. - E non chiamarmi Potter. Ho un nome di battesimo, per la miseria! Ti insegno a compitarlo, Lisette?
- Si-rius Xe-no-phi-lius Pot-ter. Bleeeh! - gli fece la linguaccia la giovane Weasley. E rivolgendosi al cugino, che le stava a fianco, continuò: - Hai mai letto il giornale di sua madre, Reg? - Si chinò a sondare il suo sguardo. - Che c'è, sei nervoso?
L'altro alzò le spalle. Certo che era nervoso, era il suo primo anno. Si sarebbe ritrovato suo padre e suo nonno come insegnanti e sua zia come Caposcuola. Si consolò con una manciata di caramelle, ma i gusti erano uno peggiore dell'altro.
"Vorrei tornare a casa, con Kreacher" pensò. "Ma ho promesso a nonno Remus di essere coraggioso... e magari finisco a Gryffindor". In quel momento si schiuse la porta e una ragazza alta, dai capelli scuri e mossi, sbirciò dentro.
- Reg, non rimpinzarti di dolci. Devi essere smistato stasera, non ricoverato in infermeria, se possibile.
- Sì, zia Irma... - sbuffò lui.
- E voi, Potter, Weasley, fate troppo chiasso. Tra poco arriviamo, indossate le divise - e sparì.
- E' già un tormento a casa... - mormorò Reg quando fu sicuro che non poteva più sentirlo. - Non credo che la sopporterò a lungo... e poi so già che mio padre sarà severissimo con me. Quest' estate, senza volerlo, ho ucciso la sua preziosissima piantina!
La cugina tacque per educazione, ma Sirius sembrava divertirsi un mucchio a quel racconto. - Beh, tu non ci crederai, ma è uno dei pochi insegnanti che mi sta simpatico. Mi spiace che da quest'anno ci toccherà quella piagnucolona.
Lisette sembrò contrariata alle parole del compagno: - Non parlare male della mia Direttrice, brutto Ravenclaw! Lei soffre per amore. C'est très romantique...
Sirius le fece notare che il tizio per cui la prof si struggeva era morto prima che nascessero, ma lei insistette nel dimostrare la sua ammirazione per tanta costanza.

- Scusate, c'è posto? - La porta si era aperta di nuovo. Una figuretta aggraziata, dai capelli talmente chiari da sembrare bianchi, si affacciò nello scompartimento.
- Prego, prego - balbettò Reg, arrossendo e abbassando lo sguardo. Era semplicemente un angelo, una creatura perfetta, una...
- Una futura Slytherin. Sei Viola Malfoy, non è vero? - commentò Lisette, senza disprezzo nella voce, ma anche senza eccessiva cordialità.
La nuova arrivata annuì. Di certo si aspettava che sarebbe stata etichettata immediatamente.
- Io sono Lisette Weasley, e lui è mio cugino, Regulus Longbottom. Quello... beh, quello è Potter, ma non farci caso. Hai già la divisa? Dobbiamo metterla, tra poco scendiamo.

- Hai un bel nome - disse Viola mentre attraversavano il lago. Anche la sua voce era bellissima... - Apparteneva a qualcuno della famiglia Black, non è vero? Mia nonna è una Black, e mi ha raccontato parecchie cose...
- Davvero? Anche il mio padrino lo è. E' lui che ha scelto il mio nome. A prima vista può sembrare un po' strano, ma è un tipo a posto - disse, parlando un po' tra sé.
Viola strabuzzò gli occhi. - Ma non esiste nessun uomo con quel cognome da tanti anni! A chi ti riferisci?
- A Kreacher Black, beh... più che un uomo è un elfo, ma sono orgoglioso di essere il suo figlioccio.
Lei si sentì svenire, ma temeva di cascare nell'acqua, così arrischiò un'altra domanda:
- Non posso sperare che tu sia un purosangue, vero?
Reg decise di stupirla per bene. Cominciò a enumerare sulle dita: - Mio nonno è un lupo mannaro, sua moglie è una Metamorfomagus e abbiamo due televisori in casa che trasmettono continuamente programmi Babbani. Se vuoi farti degli amici, togliti quelle sciocchezze dalla testa, Viola. Non portano da nessuna parte.
SPLASH!
Le porse la mano per aiutarla a risalire sulla barca, e lei si trovò obbligata a lasciarsi aiutare.

- Ehm, grazie, Regulus. - mormorò quando furono a terra, tremando un pochino. I capelli gocciolanti le ricadevano sul viso mascherando la sua espressione.
- Non c'è di che.
- Dimentica quello che ti ho detto, per favore. - lo pregò, trattenendolo per la manica. - Mio padre ha le sue idee, e io a volte...
Lui sorrise. - Non sono arrabbiato. E poi ehi, oggi è dura per tutti. Vuoi davvero finire a Slytherin?
Viola scosse la testa. - La elle viene prima della emme. Chiederò al Cappello di smistarmi dove vai tu. Per adesso mi basta asciugarmi al più presto...


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La mia vita, che consideravo maledetta, ha dato frutti. E fiori. E foglie. La mia famiglia è un albero rigoglioso che si nutre d'amore mentre lo dona.
L'amore di chi ha vissuto prima di noi, di chi ci sta accanto ora, di chi deve ancora venire.

Nymphadora Lupin. Oops, Dora e basta. Mia moglie, l'eterna ragazzina con indosso la maglietta di un gruppo rock e i capelli di un colore sempre diverso.
Neville. Quella sua timidezza che si è trasformata in coraggio e coerenza.
La sua Ginny, giocatrice professionista di Quidditch e unica in casa a saper cucinare.
Irma. Glaciale e inflessibile, quando è a Hogwarts, ma tenerissima con sua madre.
E poi c'è il nostro piccolo Reg. Mi ha promesso che farà di tutto per rendere orgogliosi me e nonno Arthur. E si è fatto un punto d'onore di difendere i diritti di eguaglianza e pari dignità tra gli studenti...
(da chi avrà imparato queste espressioni, poi? Non certo dal suo padrino)

Comincia bene, prendendosi una cotta per quella Malfoy.

Oppure no, chi può dirlo?
Chi dei due imparerà a guardare il mondo con gli occhi dell'altro?
Hanno tempo. Hanno tutto il tempo davanti.
Restiamo ad aspettare.




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Grazie a tutti coloro che hanno seguito questa storia finora. Dalla metà del capitolo inizia la terza parte, ma non so quanto andrò avanti. Ma dico io... credevo di arrivare al massimo al quinto-sesto capitolo e invece!
Potrei dire che si sia scritta da sola!
Passiamo ai ringraziamenti singoli:
HarryEly: ho intenzione di fondare il World Slughorn Fund. Seriamente! Farlo morire nelle fic secondo me aumenta la simpatia nei suoi confronti...
Ino chan: non preoccuparti per Ted e 'Dromeda, non si lasceranno!! Belby ha solo un'infatuazione che si trascina dai tempi della scuola, niente di preoccupante.
dunky: in realtà Belby si preoccupa per nulla. Non tiene conto nelle sue paranoie di due fatti oggettivi: 1) Snape, quando è stato ucciso da Bella, era già diventato l'insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, siccome era il sesto anno di Harry; 2) Horace era decisamente anziano ed era malato da tempo, anche se si dava alla pazza gioia con la sua "Head of Hufflepuff". Quindi non esiste nessuna maledizione, solo una brutta coincidenza^^
Feux: non hai voluto sapere nulla, in chat, eh? Hai fatto bene! Perché ora starai a bocca aperta per lo stupore!

Grazie anche a tutti quelli che hanno messo la storia nei preferiti!! Fatevi sentire!!!

SakiJune

   
 
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