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Autore: H cinque    30/04/2013    4 recensioni
Un incontro con i Volturi è una delle più eccitanti sfide che Garrett, intrepido nomade americano, abbia mai accettato. Ma durante la sua avventura incontrerà Kate, una vampira che lo elettrizzerà (letteralmente) e gli mostrerà che la vera sfida è un' altra. Garrett troverà molto di più di ciò che cercava...
"Non immaginavo minimamente che la richiesta di aiuto di Carlisle mi avrebbe cambiato per sempre l'esistenza".
Garrett x Kate. La loro storia ambientata durante e dopo Breaking Dawn.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garrett, Kate
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Successivo alla saga
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                                                                                           Capitolo 11                                                                                             

                                                                                Io e te 


Un ringhio di dolore ruppe la quiete del bosco.
La mia preda, un orso, era morta per dissetarmi.
Gli orsi infuriati erano più pericolosi dei puma. Emmett, infatti, mi aveva raccontato che lui era stato trasformato quando era in fin di vita, ferito da un orso. Il grosso vampiro mi aveva inoltre spiegato alcune tecniche per mettere fuori combattimento quell’ animale. Era un vero esperto di orsi.
Secondo Emmett dovevo cercare di non farmi acchiappare e muovermi più velocemente che potevo per confonderlo. Dopodiché dovevo salirgli sulla schiena e spezzargli l’ osso del collo, o comunque ucciderlo come meglio credevo. Infine avrei bevuto il suo sangue.
Emmett si era offerto anche di accompagnarmi per una dimostrazione pratica. Io, però, avevo gentilmente rifiutato poiché volevo trascorrere del tempo da solo con la mia vera insegnante.
- Mio cugino sa il fatto suo! - esclamò Kate.
- Sì, quando torniamo lo ringrazierò per i suoi consigli.
Con la caccia vegetariana stavo migliorando sempre di più. A volte cacciavamo anche se non avevamo sete per farmi fare esperienza. Ma questa volta non era una di quelle.
- Gary… i tuoi occhi! - disse la mia maestra con un sorriso.
Mi avvicinai a uno stagno lì vicino e osservai attentamente la mia immagine riflessa.
I miei occhi erano diventati leggermente più aranciati. La nuova dieta procedeva a meraviglia.
- Credo che se continui così, non occorrerà molto tempo prima che diventino dorati!
Kate sembrava fiduciosa.
- Frena, donna. Chi te lo dice che mi nutrirò ancora di sangue animale?
- Pensavo che volessi cambiare abitudini, visto il modo in cui ti sei prodigato… - disse incrociando le braccia.
- Questa per me è solo una sfida! Voglio vedere quanto resisterò.
Il motivo, ovviamente, non era solo quello. Da un lato lo facevo per lei. In questo modo riuscivo a trascorrere più tempo con Kate e imparavo anche a conoscerla meglio adattandomi al suo stile di vita. Ciò non toglie che comunque era qualcosa d’ interessante.
Ma quel giorno avevo voglia di punzecchiarla.
- Sempre il solito! - mi riprese.
- Sarà… piuttosto, maestrina, spiegami i vantaggi della dieta vegetariana. Non credo dia più forza di quella normale.
- Forse no. In compenso, oltre a risparmiare la vita agli esseri umani, rafforza i legami.
- Rafforza che cosa? - domandai fingendo di non aver capito.
- I legami - ripeté.
- Ma non è nemmeno più gustosa! - incalzai.
- Per il gusto ci si fa l’ abitudine, - spiegò. – Ma vuoi mettere a confronto le due cose? Insomma, conosci altri clan oltre al nostro e ai Cullen che si nutrono di sangue animale?
Scossi la testa a destra e a sinistra.
- E appunto, hai notato che non siamo come gli altri? I nostri rapporti non dipendono da doni speciali, convenienza o particolare devozione. Ciò che ci lega è l’ amore. Siamo uno la forza dell’ altro e daremmo la vita per uno di noi. - mentre diceva tutto questo gli occhi le si illuminarono.
Come avevo immaginato. Kate era avvolta da legami indissolubili. Da una famiglia, di cui io probabilmente non avrei mai fatto parte. Ero così diverso da loro.
- Ascolta, donna… - cominciai a dire.
- Cosa c’ è?
- I tuoi familiari sono fondamentali per te, non c’ è dubbio. Io però mi chiedevo… c’ è stato qualcun altro d’ importante nella tua vita che non fosse un tuo parente?
- Un compagno intendi?
Feci “Sì” con la testa.
- Ecco… hai presente la leggenda delle Succubi?
Annuii di nuovo.
- Bene, quella leggenda è nata a causa mia e delle mie sorelle. Noi eravamo le Succubi che tutti tanto temevano. Non riuscivamo a non uccidere gli uomini dopo esserceli portati a letto. Ma, grazie anche al credo vegetariano, nel corso dei secoli abbiamo imparato a trattenerci. Tutto ciò però accadeva molto, molto tempo fa. Vedi, con il sangue animale siamo riuscite a sviluppare un notevole autocontrollo. Questo è un altro vantaggio.
- Sul serio eravate voi le Succubi? - chiesi sorpreso.
- Sì… perciò, ritornando alla tua domanda, la risposta è no. Non ho mai avuto un compagno.-
- Ti ringrazio per avermi raccontato questa storia. Altri al posto tuo non l’ avrebbero fatto.
Kate mi sorrise.
- Io mi fido di te, Garrett.
Ero sicuro che lo dicesse sul serio. Avrebbe potuto anche rispondermi di no direttamente, tanto poi le avrei chiesto io il perché. Era la dimostrazione che anche Kate aveva imparato a conoscermi a poco a poco. Dopo il suo sfogo per Irina, questa era la seconda volta che condivideva con me una parte del suo passato. Non penso l’ abbia fatto con tante persone, oltre ai suoi familiari.
- E anche io mi fido di te. Se avessi bisogno di qualcosa so di poter contare sul tuo aiuto.
- Chi te lo dice? - mi domandò facendomi il verso.
- Così mi ferisci!
Ridemmo tutti e due insieme.
- Allora ti faccio io una domanda… - iniziò a dire Kate. – Non hai mai voluto far parte di un clan?
Riflettei per un momento; poi risposi:
- Ora che mi ci fai pensare non mi sono mai posto il problema. La verità è che non ne ho mai cercato uno, non perché non volessi ma perché non mi è mai venuta la curiosità. Ma adesso invece…
- Adesso ti aggregheresti con qualcuno?
- Forse. O forse no. Non lo so in realtà. Dipende.
Le mie idee erano molto confuse. Anche se in generale andavo d’ accordo con tutti, non avevo mai cercato compagnia. I miei amici li avevo incontrati tutti casualmente. Come Carlisle, Edward o Nessie. O Kate. Anzi, su quest’ ultima non ero del tutto sicuro. Qui forse è stato il fato? Chi lo può sapere. Di certo non avevo previsto d’ innamorarmi di lei.
Comunque, davvero non sapevo se avrei mai fatto parte di un clan o meno. Se fossero stati i Cullen o i Denali avrei detto famiglia.
- Gary, prima o poi tutti abbiamo bisogno di qualcuno. E tu …
- Ma io non sto dicendo che non ho bisogno di nessuno. Dico soltanto che non so se un giorno potrò entrar a far parte di un clan. Sarà il tempo a decidere. 
- L’ avevo capito. Volevo solo dire che tu sai già su chi puoi appoggiarti. Per confermare quello che dicevi prima: sì, puoi contare su di me e anche sulla mia famiglia. Non l’ avrei mai ammesso ma sei un vampiro leale, di buon cuore e altruista. Altrimenti perché pensi che mi fidi di te? - e mi fece l’ occhiolino.
- Tutte cose che già sapevo, modestamente. - le risposi aggiustandomi il colletto della giacca.
- Invece di ringraziarmi per quello che ti ho detto, fai lo sbruffone? Ah, sì?
E detto questo fu rapidissima a mettermi una mano sul petto liberando la scarica elettrica. Caddi con la schiena per terra.
- Scherzavo, scherzavo! Pietà! - dissi mettendo le mani avanti.
- Che scemo che sei! - esclamò ridendo.
Risi anche io.
- Piuttosto…Perché non torniamo indietro? Si sta facendo buio. - propose Kate.
Mi rialzai dicendo:
- Uh, perché, la piccola Katie ha paura del buio?
- Guarda che non ci metto niente a farti schiantare di nuovo!
- Non prenderti assolutamente il disturbo! Coraggio, torniamo a casa Cullen!
Kate mi prese per mano e cominciò a correre. Percorremmo tutto il tragitto mano nella mano.
Quando giungemmo nel giardino sul retro, Kate mi lasciò la mano e si girò verso di me guardandomi per un secondo. Era stupenda. Poi puntò in direzione dell’ ingresso e cominciò a incamminarsi quando io la chiamai:
- Kate?
- Cosa c’ è, Garrett?
Agii in fretta. Prima che potesse dire qualcosa la afferrai per la vita e la bloccai contro il mio petto. Infine posai le mie labbra sulle sue.
Lei non si oppose, anzi: avvolse le mani intorno al mio collo e ricambiò il bacio.
Era un bacio intenso ma tenero al tempo stesso.
Le mie labbra furono inondate da miliardi di scintille, molto diverse da quelle che si generavano dal potere di Kate. Queste non facevano male, al contrario erano gradevoli. Erano calde ugualmente ma di un calore inebriante.
Mi ero perso totalmente anche se notai che qualcuno alle finestre ci aveva visto. Non sapevo però chi fosse e non m’ importava. Ero nel mio piccolo paradiso personale con Kate, non badavo poi tanto a quello che ci circondava.
Fu lei a interrompere per prima il bacio. Ciò nonostante, rimanemmo abbracciati ancora per un minuto.
Kate poi si alzò in punta di piedi, e mi sussurrò all’ orecchio:
- Faremmo meglio a rientrare.
Con riluttanza ubbidii ma prima di varcare l’ ingresso, Kate mi disse:
- Mi raccomando, non farci troppo l’ abitudine, nomade.
- Puoi stare tranquilla, donna. Era solo la degna conclusione di un bel pomeriggio!
Ci sorridemmo. Sapevamo entrambi che non dicevo sul serio. 
 

- Siamo tornati! - disse Kate ad alta voce.
- Ah, eccovi qui! Anche voi siete stati fuori a parlare del debito pubblico come Edward e Bella? - scherzò Emmett.
Rosalie gli tirò uno scappellotto sulla testa.
- Sempre il solito! - lo riprese.
- Sorella, ti sei divertita fuori a caccia? - chiese Tanya con fare malizioso.
I parenti non riescono proprio a farsi i fatti loro, vero?
Kate rispose con una linguaccia.
- Va bene, io vado di sopra. Ci vediamo dopo, Gary.
- Oh, ma sentitela: “Ci vediamo dopo, Gary”. Che tenerezza… - disse Emmett imitando Kate.
Stavolta fu Kate che dandogli una leggera scossa lo fece zittire.
- Adesso non hai più voglia di parlare, Emm? - gli chiesi sarcastico.
- Nemmeno tu ne avresti se fossi al mio posto.
- Comunque grazie per i consigli sugli orsi.
- No problem. Quando vuoi.
- A ogni modo…Io vado di sopra, come ho detto prima. - concluse Kate.
Dopo di lei anche Rose, Emmett e Tanya andarono da qualche altra parte di casa Cullen.
Io invece mi guardai attorno: Maggie e Siobhan parlavano a voce bassissima rivolgendomi ogni tanto uno sguardo; Benjamin, invece, mi mandava dei bacetti prendendomi chiaramente in giro.
“A quanto pare le voci girano…”
Ripensai a tutto il pomeriggio. E che pomeriggio! Sorridevo tra me e me.
Quell’ attimo di gioia fu però interrotto dal pensiero che si aggirava con pesantezza ormai nelle menti di tutti.
Lo scontro con i Volturi si avvicinava. Io però non avevo paura. Se fosse stato necessario, avrei lottato fino all’ ultimo per proteggere i miei ideali e le persone a cui tenevo. Questo era poco ma sicuro. 













Hello! E che dire... aspettavate questo momento? ;) 
Pensavo a questa scena prima che iniziassi a scrivere la storia xD
E ora che succederà? Il grande giorno sta per arrivare e Garrett è più determinato che mai. Staremo a vedere u.u 
Aspetto le vostre recensioni. 

Al prossimo capitolo :) 


H.

   
 
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