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Autore: Ruestrada    03/05/2013    4 recensioni
Questa è una storia che tutti noi conosciamo benissimo. O meglio, ne abbiamo sentito parlare.
"Sono sicura che quella ragazza con la treccia nasconde qualcosa" pensa Sunset, un tributo del Distretto 5 che, al contrario di molti altri concorrenti, ha la preziosa dote della furbizia.
Magari non è solo furba, di certo non fortunata perchè sappiamo tutti quello che capiterà a Faccia di Volpe no?
Quello che non sappiamo però è quello che pensa, quello che progetta, quello che lei ha e per cui vuole combattere.
Felici Hunger Games Faccia di Volpe e possa la buona sorte essere sempre a tuo favore.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Faccia di Volpe, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vecchio mentore sta ancora aspettando che io mi sieda quando picchietta due volte con la mano sulla sedia libera accanto a lui.
Mi siedo senza fare storie proprio di fronte a Zipper. Quel ragazzo è parecchio strano, continua a fissarmi senza motivo. Un minuto ancora e potrei buttarlo fuori dal treno e, calcolando la velocità del mezzo, non avrà la fortuna dalla sua parte.
Ero così presa dai miei pensieri che non mi sono neanche accorta del ben di Dio che c’è sul tavolo.
Pane di qualsiasi tipo o forma, succo d’arancia, cioccolata, marmellata, pancetta, salsicce e chissà cos’altro.
Nel Distretto 5 disponiamo della  metà di questa roba, insomma non ci possiamo lamentare.
Vedo Zipper rimpinzarsi di pane e cioccolata.
Decido di saziarmi anche io, scommetto tutto quello che ho che nell’arena non verranno a servirci salsicce e succo d’arancia al mattino.
Mentre mangio una fetta di pane e marmellata il vecchio comincia a parlare.
« Nell’arena tutto questo ve lo potete scordare, sia chiaro. » ed ecco qui la conferma.
« Allora, stasera ci sarà la parata dei tributi. Ricordatevi che stasera sarà la sera delle sere.
Se non fate colpo alla parata potete scordarvi di ricevere delle garze, dell’acqua o del semplice pane il quell’inferno di arena. » mi accorgo che ha ragione immediatamente.
Negli anni ho assistito sempre a tutte le edizioni dei giochi perché, date le dimensioni del nostro Distretto, conoscevo di persona ogni concorrente del  5.
Notavo sempre che chi non brillava da subito veniva emarginato, dimenticato e.. ucciso.
Dovevo emergere, dovevo piacere.
Bene, sarei morta molto presto.
Io sono una di quelle persone che si fa i fatti suoi, non mi piace molto fingere di essere qualcun altro.
Io sono Sunset, la ragazza che in classe sa tutte le risposte ma che non alza mai la mano per dirle perché crede che di sicuro i professori  si inventeranno qualche discorso su Capitol City o sui Giorni Bui.
Ovvio, tutto si concentra su Capitol City. Specialmente noi ragazzi.
Da piccoli ci insegnano a lavorare per Capitol City, da ragazzi cominciamo a lavorare per Capitol City e poi, se veniamo estratti per i giochi di Panem, siamo costretti  a morire per Capitol City.
Io sono Sunset, la ragazza con i capelli rossi che crede che ci sia sempre una seconda soluzione per tutto e che basti trovarla con un po’ di ragionamento.
Io sono io. E nessun altro.
« Tu, mia cara ragazza dai capelli di fuoco, interpreterai la parte di quella sveglia, pronta e attenta. Gli sponsor più anziani adorano le ragazze sveglie. »  questo mentore mi piace sempre di più.
Inizio a sospettare che mi legga nel pensiero.
« E invece tu, piccolo Zipper .» il ragazzo tira su la testa dal piatto con la bocca sporca d’olio e una salsiccia in bocca «Farai la parte del piccolo tonto che non si rende ancora conto di quello che sta succedendo, farai colpo su tutte le mamme di Capitol City . » mi scappa quasi da ridere.
Il ragazzo ingoia la salsiccia intera e si pulisce la bocca con la manica della maglia. Disgustoso.
« Questa razza di ebete con i capelli rossi sarebbe intelligente? La mia migliore amica è morta per salvare la pellaccia a sua sorella! Capitol City l’ha uccisa! E Capitol City mi adorerà se mi comporterò da stupido idiota davanti alle telecamere? Tu sei solo un vecchio e non vedo il perché di tutto questo.
Perché dovrei continuare ad ascoltarti? Perché dovrei ubbidire ai tuoi stupidi ordini? Tanto io morirò nell’arena, così come ha fatto Penny. Così come farete tu e tua sorella piccola, sudicia ragazzina» l’ultima frase era dura. Ma per ora trattengo tutta la mia rabbia mentre il piccolo cafone torna nel suo vagone senza il permesso di nessuno.
Posso ancora considerare l’idea di buttarlo giù da qualche finestra del treno.

Ancora hello ragazzuoli!
Lo so, uccidetemi, non mi faccio viva da un po’. Scusate ma tra computer rotto e vacanze non ho avuto un minuto.
Potete anche uccidermi per questo capitolo, niente Katniss, niente Peeta, niente arrivo a Capitol City.
Mi scuso ma siamo ancora in una fase di passaggio quindi spero di non avervi annoiato.
Alla prossima gente.
Aspetto tante recensioni!
Rue.
  
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