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Autore: Neko    07/05/2013    3 recensioni
Una nuova avventura travolge inaspettatamente i Mugiwara partiti per affrontare le sorprese del Nuovo Mondo.
Da una strana isola dove avvengono fenomeni strani, si ritroveranno a che fare con quello che il destino ha in serbo per loro.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 52: Capitano vs spadaccino

 

L’ancora venne finalmente calata.

Come a voler mettere presto fine a quella storia, sembrava che le correnti marine avessero aumentato la loro  spinta, facendo attraccare la Sunny prima del previsto.

Rufy non aspettò nemmeno che il veliero si fermasse…afferrò un albero in lontananza e si precipitò sulla spiaggia dove si sedette in attesa che il suo avversario lo raggiungesse.

“Sono qui capitano!” disse Zoro qualche  minuto dopo.

Gli altri membri della ciurma si erano sistemati piuttosto lontano per assistere allo scontro, sedendosi su degli scogli, nella speranza che la battaglia non li coinvolgesse, ma avevano qualche timore dato che a scontrarsi erano proprio i due nakama che facevano più disastri, il capitano per primo.

Zoro e Rufy si trovavano uno davanti all’altro. I loro sguardi erano seri e il silenzio che si era venuto a creare, dava la possibilità di udire il suono del vento che muoveva i loro abiti e sollevava leggermente la sabbia del litorale.

Rufy fu il primo a prendere la iniziativa. Caricò un forte pugno e urlando “Gomu gomu no jet pistol!” lo lanciò dritto verso Zoro.

Lo spadaccino si mise in posizione di difesa e incrociando le sue spade e impregnandole dell’haki dell’armatura, riuscì a parare il colpo di Rufy, sebbene la potenza dell’attacco lo spinse indietro per diversi metri.

Il capitano si aspettava di non cogliere impreparato il suo primo compagno e spiccando un salto in alto usò il suo “gomu gomu no jet gatling!” anch’esso intriso con l’haki dell’armatura.

Zoro si preparò a parare l’attacco. Si piegò sulle ginocchia  e stringendo la presa sulla spada che aveva nei denti, disse “Yaki oni giri”. Lanciò un triplo fendente infuocato che a contatto con le  mani di Rufy gli facevano prendere fuoco, che non ferivano solo lui, ma lo spadaccino stesso, in quanto il capitano, nonostante il fuoco sulla sua pelle, non si fermò immediatamente dallo sfoderare il suo attacco e continuando con quel rirmo, a causa del calore del fuoco, la sabbia che toccava si trasformava in vetro.

Rufy si fermò una volta che i suoi piedi toccarono terra. Aveva le mani fumanti e un occhio strizzato per sopprimere il dolore. Zoro era stato colpito in pieno stomaco ed era stato scaraventato a terra, ma esso si alzò immediatamente per contrattaccare.

Ma egli non fece in tempo a sfoderare il suo Oni giri, che Rufy lo colpì in testa con il gomu gomu no campana. La sua testa lanciata all’indietro e rafforzata con l’haki dell’armatura, che diede alla fronte una colorazione nera, ripartendo in avanti aumentava la sua potenza di azione.

Zoro riuscì ad evitare il colpo per un pelo.

Lo spadaccino stancandosi di doversi sempre difendere cominciò a far roteare le sue spade per poi partir alla carica verso Rufy.

Quest’ultimo, vedendo che tipo di attacco aveva intenzione di usare il suo nakama, richiamò a se il gear secondo, cominciando a fare sul serio. Zoro era quasi giunto davanti a lui, ma il capitano, facendo uso del Soru che gli permetteva di muoversi velocemente, riuscì a schivarlo. Lo spadaccino però non si fece cogliere impreparato e usando il suo haki dell’osservazione, prevedendo quella mossa  da  Rufy, si mosse velocemente con lui, cominciando una rincorsa al gatto al topo, finchè Zoro, conoscendo fin troppo bene lo stile di combattimento di Rufy, anticipò una sua mossa fino a colpirlo.

Rufy rotolò a terra portandosi dietro una striscia di sangue. Il ragazzo si alzò portandosi una mano al fianco sinistro, ferito da una delle spade dello spadaccino.

Sul suo volto si aprì un sogghigno, divertito dallo scontro, ma Zoro sapeva che se Rufy sorrideva così, voleva significare che lo scontro non era che all’inizio.

Gomu gomu no jet bazooka!” urlò Rufy portandosi le braccia all’indietro per poi colpire Zoro nuovamente allo stomaco, facendolo andar a sbattere contro uno scoglio…lo stesso scoglio dove si trovavano gli altri membri della ciurma.

Lo spadaccino all’impatto perse la spada che aveva in bocca, dovendo per forza di cose sputare il sangue che il colpo gli aveva fatto salire nella gola e successivamente cadde a terra.

“Zoro!” urlò Chopper con l’istinto di andare a controllare, ma Sanji lo fermò.

“Non devi intrometterti Chopper, lo scontro non è ancora finito!”

“Ma qui stanno combattendo sul serio!” disse Usopp profondamente preoccupato.

Nami abbassò la testa “Se ognuno di loro non combattesse al massimo delle proprie capacità, questo scontro non avrebbe senso e ognuno dei due si sentirebbe profondamente ferito dal trattamento di favore che riceve dal compagno!” spiegò la navigatrice, tornando a fissare Zoro che era intento a rialzarsi.

“Dovresti sapere certe cose dato che ti sei già scontrato con Rufy!” disse Robin ad Usopp, sebbene conoscesse la storia tramite il racconto di Nami.

“Si, ma in quell’occasione ero io quello che combatteva al massimo delle mie possibilità… se l’avesse fatto Rufy, sarei morto!” rispose il cecchino.

“Si, ma tu non sei al livello di Zoro-san, yohohohoho!” disse Brook, facendo cadere il morale del cecchino sotto i piedi.

Zoro raccolse la sua spada e se la rimise in bocca, pronto per il prossimo attacco.

Kokujou o Tatsumaki” urlò, creando un enorme tornato di lame in direzione di Rufy.

Gomu gomu no fussen!” ribatté il capitano provando a immettere aria nel suo corpo, senza che niente però accadesse.

“Perché Rufy non si è gonfiato?” chiese Franky stranito.

“è successa la stessa cosa durante lo scontro di Akainu. Non è riuscito a usare i suoi poteri!” disse tristemente Karin.

Rufy ripresosi dalla sorpresa ritento con la tecnica e aspirando più aria possibile per poi buttarla fuori tutta in un colpo, fece in modo che il tornado si muovesse verso Zoro, ma quest’ultimo, ripetendo lo stesso attacco, creò un nuovo tornado che scontrandosi con il precedente, generò un tornado  talmente potente da tagliare anche le cose che non investiva, ferendo in contemporanea sia Zoro che Rufy.

Chopper si paralizzò quando una lama provocata dal tornado, tranciò di  netto lo scoglio dietro al quale si era nascosto, ferendolo di striscio a una guancia. Lo shock fu tale che il dottore svenne.

I due combattenti continuarono ad affrontarsi nonostante le condizioni  non idonee e con il vento che dava loro tremendamente fastidio, ma niente li avrebbe fermati in quel momento. Non si sarebbero fermati nemmeno se la terra fosse a un passo dall’esplodere.

Rufy soffiò dentro il suo pollice, mentre lanciava il suo piede in aria per farlo gonfiare, per poi farlo piombare a estrema velocità verso Zoro. Lo spadaccino sapeva che se si fosse fatto colpire, sarebbe stato sconfitto e calcolando la traiettoria del piede, cominciò a correre per evitare lo schianto. Ci riuscì, ma l’onda d’urto lo scaravento via, aiutato anche dal vento dei suoi tornado.

Entrambi ora riportavano ferite di vario genere e lividi e sebbene cominciassero ad avere il fiatone, si guardavano con uno sguardo serio che diceva all’altro “possiamo continuare”

Ma Rufy optò per una minuscola pausa per potergli chiedere “Perché lo hai fatto Zoro?”

Lo spadaccino capì subito a cosa si stesse riferendo “Perché è il mio compito! Oni giri!” rispose partendo all’attacco con un fendente a tre spade. Rufy soffocò un gemito, quando riuscì a parare le spade di Zoro con le mani. Le lame non gli avevano reciso le dita , ma nonostante l’haki dell’armatura, era stato ferito e ora il suo sangue ricopriva buona parte delle spade di Zoro e la sabbia non era più pura come prima del loro scontro.

“Hai rischiato fermando le spade con le mani, te ne rendi conto?” disse Zoro non tanto contento della ferita provocata al suo capitano.

“Hai rischiato anche tu, facendo quell’accordo con l’orso!” rispose Rufy, per poi scagliarsi contro il nakama roteando su se stesso a tutta velocità.

Zoro rispose prendendo una posizione accucciata, per poi lanciarsi contro il capitano, rotando su se stesso con le lame rivolte verso l’esterno.

I due si scontrarono duramente e finirono a terra.

Doloranti si misero lentamente a sedere e nel mentre Zoro disse “Con l’unica differenza che li c’era in gioco la tua vita, qui c’è in gioco solo l’orgoglio!”

Rufy strinse i pugni nonostante li sentisse pulsare a causa delle ferite. “Non importa quale sia stato il motivo del tuo gesto, non voglio che qualcuno  rischi la vita per me. Quindi Zoro ti perdono solo se mi prometti di  non farlo mai più!”

Zoro alzò il sopracciglio “No, non posso!”

Rufy assottigliò lo sguardo “Sono ordini del capitano!” urlò.

Zoro era serio, per niente intimorito “Non posso obbedire a questo ordine. Rifarei la stessa cosa un milione di volte se servisse ad aiutarti a realizzare il tuo sogno e con me, tutti gli altri!”

Rufy si alzò in piedi e sempre con rabbia disse “Non dovete correre un simile rischio per me. Io sono il capitano e io decido cosa è giusto per me e se devo morire significa che quello era il mio destino!” Abbassò la testa “Sono stato io che vi ho coinvolto in questo viaggio, voi siete qui perché l’ho voluto io. Spesso finiamo nei casini per la mia stupidità, quindi non accetterò mai che vi accada qualcosa per causa mia!” disse chiudendo gli occhi e girando la testa di lato.

Zoro si rimise in piedi, come anche Rufy, dicendo “Non hai mai pensato cosa ne sarebbe di noi se tu non ci avessi arruolato nella tua ciurma, a volte anche contro la nostra volontà? Io sarei solo un cacciatore di taglie in giro per il mondo disperso chissà dove; Nami sarebbe probabilmente ancora schiava di Arlong; Usopp forse sarebbe partito per conto suo per diventare un pirata, ma probabilmente sarebbe stato ucciso abbastanza in fretta; Sanji non avrebbe avuto la possibilità di esprimere la sua arte culinaria e avrebbe rinunciato al suo sogno di trovare All Blue; Chopper sarebbe ancora la renna timida che era quando l’abbiamo conosciuta; Robin sarebbe morta sotto quel crollo da cui l’hai salvata ad Alabasta; Franky sarebbe ancora un criminale a Water Seven e Brook sarebbe ancora sperduto in quella nave fantasma. Tu te la saresti cavata comunque abile come sei a cacciarti nei guai e allo stesso tempo a tirartene fuori, ma noi se siamo quello che siamo, lo dobbiamo a te.  E il minimo che possiamo fare, è salvarti la pelle quando il tuo corpo non te lo consente. Ma soprattutto se rischiamo la vita, lo facciamo perché ti vogliamo bene e solo un idiota come te poteva non averlo ancora capito!” disse Zoro  attaccando nuovamente con le sue tre spade atterrando il capitano.

Lo spadaccino aveva il fiatone, stanco ormai di doversi battere contro la persona a cui non avrebbe torto nemmeno un capello in condizioni normale.

Rufy era nuovamente a terra, senza dare segno di volersi rialzare. Guardava le nuvole passare sopra di sé, mentre cercava di respirare profondamente. I suoi occhi erano  lucidi nel vano tentativo di non piangere “Mi arrendo, hai vinto tu!” poi sorridendo disse “Grazie!”

 

 

 Cavolo, sono un’ora in ritardo, ma ammetto di aver temporeggiato, non sapendo esattamente come gestire lo scontro.

 Spero che si venuta abbastanza bene e che non vi aspettaste maggiore spargimento di sangue.

Chiedo scusa se ci sono errori, ma ultimamente gli occhi mi danno fastidio, quindi non sto molto a controllare.

Fatemi sapere cosa ne pensate ne!!!

Alla prossima

Neko =^_^=

 

  
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