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Autore: Neko    10/05/2013    2 recensioni
Una nuova avventura travolge inaspettatamente i Mugiwara partiti per affrontare le sorprese del Nuovo Mondo.
Da una strana isola dove avvengono fenomeni strani, si ritroveranno a che fare con quello che il destino ha in serbo per loro.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 54:Arresa

 

Smoker si trovava davanti ai restanti membri della ciurma di cappello di paglia.

Franky provò immediatamente ad attaccarlo con dei missili e con dei pugni, ma, come temette, i suoi colpi passarono attraverso l’uomo. Non ne aveva mai sentito l’esigenza, ma in quel momento desiderava possedere l’haki per poter colpire il nemico e salvare i suoi amici.

“è inutile Franky, contro di lui noi possiamo ben  poco. In questo caso possiamo affidarci solo a Sanji!” disse Usopp, dovendo purtroppo ammettere la realtà. Era da un bel po’ che non incontravano Smoker e dal suo aspetto, proprio come loro, si doveva essere potenziato un casino.

“E io chi sono, vi ricordo che so usare l’haki anche meglio di quel cuoco da strapazzo!” disse Zoro, raccogliendo alcuni rami belli spessi, da poter usare in sostituzione delle sue lame.

“Cosa credi di fare con quei ramoscelli Marimo, al massimo potrai fargli spuntare qualche bernoccolo, ma dubito che siano sufficienti per salvare i nostri compagni!” disse Sanji obbiettivo.

Zoro lo sapeva bene, ma non voleva arrendersi senza nemmeno combattere.

“Ci arrendiamo!” disse Nami, facendo voltare i suoi compagni che la guardarono sbigottita.

“Che intenzioni hai sorella?”  disse Franky.

“Non ci stiamo scontrando con un marine qualunque. Siamo obbiettivi! Abbiamo sempre avuto problemi con lui ed eravamo tutti e nove a combatterlo, ora che speranze abbiamo solo noi cinque di cui solo uno e mezzo in grado di colpirlo!”

Zoro con un tic nervoso e denti stretti disse “Vuoi dire che senza le mie spade, mi consideri solo un mezzo uomo brutta strega?”

Nami lo ignorò e continuò “Facciamoci catturare e una volta insieme, decideremo il da farsi!”

Smoker si mise a ridere “Mi piaci Nami la gatta ladra, ma sei una pazza se pensi che possiate fuggirmi!”

Nami lo guardò con aria di sfida “Lo vedremo!” disse Nami allungando le mani come a voler dire “Arrestami!”

Nessuno si oppose, solo Karin non fu tanto felice della scelta e disse “Ehi, voi potete pure farvi arrestare, ma io non voglio che lo zietto qui, mi leghi come un salame!” La ragazza si avvicinò a Smoker e buttandosi a terra e aggrappandosi ai suoi pantaloni disse con le lacrime agli occhi  “Salvami zietto, questi brutti individui mi hanno rapito…chi può dire che intenzioni hanno!”

Smoker la guardò confusa, indeciso se crederle o meno.

“Brutta mocciosa traditrice, se solo potessi ti ucciderei con le mie mani e ti garantisco che una volta libera, sarà la prima cosa che farò!” disse Nami furiosa.

“Chi mi dice che non sia solo una scenetta patetica per trarmi in inganno!” chiese Smoker tenendo la corda con cui avrebbe legato Karin con una stretta ben salda.

“No, se liberi Nami, quella ragazzina è morta sul serio!” disse Zoro divertito.

Smoker continuò a non capire se fosse verità o menzogna, ma decise di accontentare la ragazzina, non dovendola temere.

Dopo un paio d’ore di cammino, finalmente giunsero all’accampamento momentaneo che la marina aveva eretto con diverse tende nel bel mezzo di una foresta,. Rufy, Robin, Chopper e Brook erano tenuti prigionieri in una grande gabbia fatta di algamatolite. A causa del lungo contatto con il loro punto debole, tre di loro avevano perso i sensi. Rufy a fatica cercava di tenere gli occhi aperti. Era preoccupato per i suoi nakama e non avrebbe permesso alla sua coscienza di abbandonarlo, finchè non avrebbe saputo che essi stavano bene.

Min-na!” disse con un sorriso appena accennato, quando li vide comparire, per poi svenire.

Rufy!” urlò Nami, cercando di correre da lui, ma venne trattenuta da Smoker.

“Robin-chwaaaan!” disse Sanji preoccupandosi come al solito solo delle donne.

“Oh no, Chopper Brook!” disse infine Usopp preoccupato “Cosa gli avete fatto?”

“Tranquillo, stanno bene. È solo l’effetto dell’algamatolite. Più lungo è il contatto con essa e più forze si perdono, ma non si muore a meno che rimangano li dentro per diverso tempo. Per ora potete stare tranquilli Mugiwara!”

“Oh certo, i nostri amici sono privi di sensi e noi dovremmo stare tranquilli?” Disse Franky piuttosto infastidito dalle parole del marine.

Un’altra gabbia normale, venne messa a disposizione per i restanti mugiwara, fatta eccezione per Karin.

“Cosa devo fare con te?” chiese Smoker guardando la ragazzina. Ella lo guardò con uno sguardo serio e disse “Smoker-san…devo parlare con te!”

L’uomo fu colpito dalla determinazione che la ragazza esprimeva attraverso i suoi occhi e il fatto che non lo avesse nuovamente chiamato zietto, lo convinse che quello che ella aveva da dire, era importante.

 

Smoker e Karin  si trovavano uno di fronte all’altro nella tenda che apparteneva al primo.

“Cosa hai da dirmi?”

Karin prese un respiro profondo, prima di parlare, sicuro della reazione che il marine avrebbe avuto “Devi lasciare andare i pirati di cappello di paglia!”

Smoker sgranò gli occhi per poi scoppiare a ridere “Questa non l’avevo mai sentita. Allora avevo ragione. Fai parte della loro ciurma!”

Karin scosse la testa “Non ufficialmente. Mi sono unita a loro solo momentaneamente. Mi servivano per poter raggiungere il mio scopo, dopo di chè tornerò a casa mia!”

“Quale sarebbe questo scopo?” chiese Smoker curioso, ma Karin non parlò “Senti ragazzina, la richiesta che mi hai fatto è assurda, se poi non mi dai nemmeno una spiegazione per cui  vuoi che li liberi…”

“Tu sei un uomo che segue la giustizia, dico bene? Allora dimmi, cosa hanno fatto di male i pirati di cappello di paglia per meritarsi di essere condotti a Impel Down, per poi essere uccisi? Non sono cattivi, ne ucciderebbero nessuno. Sono solo dei ragazzi che vogliono viaggiare, scoprire il mondo e compiere imprese che non tutti sono in grado di fare. Non c’è niente di male in questo, l’unico problema è che hanno appeso all’albero della loro nave una bandiera pirata, ma non puoi trattarli allo stesso modo di un pirata della peggior specie!” disse Karin.

Smoker l’ascoltò.

“Ho sentito parlare di te. Sei sempre stato un uomo giusto. Non attacchi mai un tuo nemico se questo non può difendersi, hai sempre aiutato chi aveva bisogno e arrestato i pirati che giustamente facevano del male…ma loro?” chiese alzando la voce “E non venirmi a dire che una motivazione è che Rufy è il figlio di Dragon, perché accusare i figli delle  malefatte dei genitori è una vigliaccata e se proprio vogliamo metterla su questi termini, Rufy è anche nipote dell’eroe della marina…questo non dice niente? E gli altri? Loro non hanno genitori ricercati in tutto il mondo!”

“Hanno attaccato e distrutto la sede del CP9 e cappello di paglia ha contribuito alla guerra di Marineford!” disse Smoker.

“Ma per favore! Quello che è successo è solo colpa dei “giusti”, come li chiamate voi! Cosa dovevano fare, stare seduti a bere una tazza di tè, mentre coloro che amavano stavano per essere uccisi? Chiunque avrebbe fatto la stessa cosa che hanno fatto loro. Bhe ammetto che forse non sarebbero arrivati a tanto dato che sarebbero morti prima, ma non li puoi biasimare per quanto hanno fatto. Quando si ama qualcuno sei disposto a tutto pur di non perderlo. Vuoi negarlo forse? Non conosco il tuo passato Smoker, ma dubito fortemente che non ci sia qualcuno a cui tu sia legato” disse Karin “Prendiamo Tashiji. Sta al tuo servizio da molti anni e non mi stupirebbe se tu la considerassi quasi una figlia. Non faresti qualcosa se fosse in pericolo?!” chiese Karin non staccando gli occhi dall’uomo.

Smoker la fissò, per poi abbassare gli occhi e sospirare “Sai ragazzina,  non sei niente male. Ammetto che le tue argomentazioni sono valide, ma prenderò in ipotesi l’idea di liberarli solo se mi dici il tuo scopo!”

Karin sbuffò “D’accordo. Te lo dirò. Ti dirò di più…io sono…”

 

“Allora Nami, questo piano per liberarci?” disse Usopp spazientito. La navigatrice era da un bel pezzo con gli occhi chiusi a pensare, ma  non riusciva a concentrarsi con Usopp che le chiedeva in continuazione se si era inventata qualcosa e con Zoro e Sanji che litigavano in continuazione.

“Fate silenzio!” urlò inviperita, prima che Franky disse “Posso provare a fondere le sbarre!” disse. Ultimamente aveva aggiunto diversi optional al suo corpo, caratterizzandolo con la capacità di alzare a dismisura la temperatura corporea. Afferrò le sbarre della  gabbia attuando la sua nuova tecnica.  Questa funzionò alla perfezione tanto che le due sbarre, a contatto con le mani, si sciolsero come burro.

Smoker, che si stava recando da loro con una buona notizia, si avventò su Franky colpendolo al petto con il suo bastone per allontanarlo delle sbarre. “Hai idea di quanto costino queste gabbie? Bastava chiedere e vi avrei lasciato andare!” disse Smoker infastidito, non solo per il danno alle gabbie, ma anche al suo fidato bastone, compagno di tante avventure che gli aveva permesso di rendere inermi i portatori del frutto del diavolo.

Voltò il bastone per vedere quanti danni aveva riportato la punta e con sorpresa notò che l’ algamatolite presente in cima, gocciolava come se fosse acqua.

Algamatolite in forma liquida…interessante!” disse  l’uomo, facendo sbiancare i volti di Zoro, Sanji, Usopp e Nami. Quest’ultima si morse le labbra, ricordando quanto fosse avvenuto al Rufy del futuro a causa di quella scoperta. Ora una nuova preoccupazione si era fatta spazio nella sua testa. Le probabilità che Rufy sarebbe stato ucciso da quel liquido appena scoperto, erano tante.

Smoker sbuffò, ma nonostante lo scherzo, non si rimangiò la parola e liberò i Muguwara, del tutto sorpresi di un tale avvenimento.

Uscirono lentamente come se si aspettassero qualche sorta di trappola, ma appena si accertarono che non vi erano pericoli, Zoro cominciò a correre in cerca delle sue spade.

“Dove sono le mie katane eh?” chiese a un marine sorpreso di vederselo comparire davanti, non ancora conoscenza della decisione di Smoker.

“Le aveva Tashiji…è…è al fiume da quella parte!” disse l’uomo terrorizzato dallo sguardo dello spadaccino.

Quest’ultimo prese a correre verso la direzione indicata, stranamente senza perdersi. Sentì il rumore dell’acqua avvicinarsi sempre di più, finchè non la vide.

“Ehi tu, lascia le mie spade!” urlò, facendo saltare in aria la ragazza, che impugnò una delle katane dello spadaccino per difendersi.

Zoro si avvicinò tranquillo, per niente intimorito e disse “Ti conviene stare attenta con quella. Sei tu l’esperta di spade e mi sembra che l’ultima volta ne hai avuto paura. La temevi per la sua fama di spada maledetta!” la mise al corrente Zoro.

Tashiji spalancò gli occhi e guardando le sue mani urlò “ la Sandai Kitetsu!”.

Lo spavento preso nel tenere in mano quella spada, fece sbilanciare la ragazza all’indietro, rischiando di farla cadere nel fiume. Zoro comprendendo il rischio che lei e la sua spada stavano correndo, cercò di afferrare la ragazza, ma il suo tentativo di salvarla dalle rapide fu vano e anch’egli finì in acqua venendo trascinato dalla corrente.

 

  
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