Capitolo 54:Arresa
Smoker si trovava davanti ai restanti membri
della ciurma di cappello di paglia.
Franky provò immediatamente ad attaccarlo con
dei missili e con dei pugni, ma, come temette, i suoi colpi passarono
attraverso l’uomo. Non ne aveva mai sentito l’esigenza, ma in quel momento
desiderava possedere l’haki per poter colpire il
nemico e salvare i suoi amici.
“è inutile Franky, contro di lui noi possiamo
ben poco. In questo caso possiamo
affidarci solo a Sanji!” disse Usopp,
dovendo purtroppo ammettere la realtà. Era da un bel po’ che non incontravano Smoker e dal suo aspetto, proprio come loro, si doveva
essere potenziato un casino.
“E io chi sono, vi ricordo che so usare l’haki
anche meglio di quel cuoco da strapazzo!” disse Zoro, raccogliendo alcuni rami
belli spessi, da poter usare in sostituzione delle sue lame.
“Cosa credi di fare con quei ramoscelli Marimo,
al massimo potrai fargli spuntare qualche bernoccolo, ma dubito che siano
sufficienti per salvare i nostri compagni!” disse Sanji
obbiettivo.
Zoro lo sapeva bene, ma non voleva arrendersi senza nemmeno combattere.
“Ci arrendiamo!” disse Nami, facendo voltare i
suoi compagni che la guardarono sbigottita.
“Che intenzioni hai sorella?” disse Franky.
“Non ci stiamo scontrando con un marine qualunque. Siamo obbiettivi! Abbiamo
sempre avuto problemi con lui ed eravamo tutti e nove a combatterlo, ora che
speranze abbiamo solo noi cinque di cui solo uno e mezzo in grado di colpirlo!”
Zoro con un tic nervoso e denti stretti disse “Vuoi dire che senza le mie
spade, mi consideri solo un mezzo uomo brutta strega?”
Nami lo ignorò e continuò “Facciamoci
catturare e una volta insieme, decideremo il da farsi!”
Smoker si mise a ridere “Mi piaci Nami la gatta ladra, ma sei una pazza se pensi che possiate
fuggirmi!”
Nami lo guardò con aria di sfida “Lo vedremo!”
disse Nami allungando le mani come a voler dire
“Arrestami!”
Nessuno si oppose, solo Karin non fu tanto felice della scelta e disse
“Ehi, voi potete pure farvi arrestare, ma io non voglio che lo zietto qui, mi
leghi come un salame!” La ragazza si avvicinò a Smoker
e buttandosi a terra e aggrappandosi ai suoi pantaloni disse con le lacrime
agli occhi “Salvami zietto, questi
brutti individui mi hanno rapito…chi può dire che intenzioni hanno!”
Smoker la guardò confusa, indeciso se crederle o
meno.
“Brutta mocciosa traditrice, se solo potessi ti ucciderei con le mie mani e
ti garantisco che una volta libera, sarà la prima cosa che farò!” disse Nami furiosa.
“Chi mi dice che non sia solo una scenetta patetica per trarmi in inganno!”
chiese Smoker tenendo la corda con cui avrebbe legato
Karin con una stretta ben salda.
“No, se liberi Nami, quella ragazzina è morta sul
serio!” disse Zoro divertito.
Smoker continuò a non capire se fosse verità o
menzogna, ma decise di accontentare la ragazzina, non dovendola temere.
Dopo un paio d’ore di cammino, finalmente giunsero all’accampamento
momentaneo che la marina aveva eretto con diverse tende nel bel mezzo di una
foresta,. Rufy, Robin, Chopper e Brook
erano tenuti prigionieri in una grande gabbia fatta di algamatolite.
A causa del lungo contatto con il loro punto debole, tre di loro avevano perso
i sensi. Rufy a fatica cercava di tenere gli occhi
aperti. Era preoccupato per i suoi nakama e non
avrebbe permesso alla sua coscienza di abbandonarlo, finchè
non avrebbe saputo che essi stavano bene.
“Min-na!” disse con un sorriso appena accennato,
quando li vide comparire, per poi svenire.
“Rufy!” urlò Nami,
cercando di correre da lui, ma venne trattenuta da Smoker.
“Robin-chwaaaan!” disse Sanji
preoccupandosi come al solito solo delle donne.
“Oh no, Chopper Brook!” disse infine Usopp preoccupato “Cosa gli avete fatto?”
“Tranquillo, stanno bene. È solo l’effetto dell’algamatolite.
Più lungo è il contatto con essa e più forze si perdono, ma non si muore a meno
che rimangano li dentro per diverso tempo. Per ora potete stare tranquilli Mugiwara!”
“Oh certo, i nostri amici sono privi di sensi e noi dovremmo stare
tranquilli?” Disse Franky piuttosto infastidito dalle
parole del marine.
Un’altra gabbia normale, venne messa a disposizione per i restanti mugiwara, fatta eccezione per Karin.
“Cosa devo fare con te?” chiese Smoker guardando
la ragazzina. Ella lo guardò con uno sguardo serio e disse “Smoker-san…devo
parlare con te!”
L’uomo fu colpito dalla determinazione che la ragazza esprimeva attraverso
i suoi occhi e il fatto che non lo avesse nuovamente chiamato zietto, lo
convinse che quello che ella aveva da dire, era importante.
Smoker e Karin
si trovavano uno di fronte all’altro nella tenda che apparteneva al
primo.
“Cosa hai da dirmi?”
Karin prese un respiro profondo, prima di parlare, sicuro della reazione
che il marine avrebbe avuto “Devi lasciare andare i pirati di cappello di
paglia!”
Smoker sgranò gli occhi per poi scoppiare a
ridere “Questa non l’avevo mai sentita. Allora avevo ragione. Fai parte della
loro ciurma!”
Karin scosse la testa “Non ufficialmente. Mi sono unita a loro solo
momentaneamente. Mi servivano per poter raggiungere il mio scopo, dopo di chè tornerò a casa mia!”
“Quale sarebbe questo scopo?” chiese Smoker
curioso, ma Karin non parlò “Senti ragazzina, la richiesta che mi hai fatto è
assurda, se poi non mi dai nemmeno una spiegazione per cui vuoi che li liberi…”
“Tu sei un uomo che segue la giustizia, dico bene? Allora dimmi, cosa hanno
fatto di male i pirati di cappello di paglia per meritarsi di essere condotti a
Impel Down, per poi essere uccisi? Non sono cattivi,
ne ucciderebbero nessuno. Sono solo dei ragazzi che vogliono viaggiare,
scoprire il mondo e compiere imprese che non tutti sono in grado di fare. Non
c’è niente di male in questo, l’unico problema è che hanno appeso all’albero
della loro nave una bandiera pirata, ma non puoi trattarli allo stesso modo di un
pirata della peggior specie!” disse Karin.
Smoker l’ascoltò.
“Ho sentito parlare di te. Sei sempre stato un uomo giusto. Non attacchi
mai un tuo nemico se questo non può difendersi, hai sempre aiutato chi aveva
bisogno e arrestato i pirati che giustamente facevano del male…ma loro?” chiese
alzando la voce “E non venirmi a dire che una motivazione è che Rufy è il figlio di Dragon, perché accusare i figli
delle malefatte dei genitori è una
vigliaccata e se proprio vogliamo metterla su questi termini, Rufy è anche nipote dell’eroe della marina…questo non dice
niente? E gli altri? Loro non hanno genitori ricercati in tutto il mondo!”
“Hanno attaccato e distrutto la sede del CP9 e cappello di paglia ha
contribuito alla guerra di Marineford!” disse Smoker.
“Ma per favore! Quello che è successo è solo colpa dei “giusti”, come li
chiamate voi! Cosa dovevano fare, stare seduti a bere una tazza di tè, mentre
coloro che amavano stavano per essere uccisi? Chiunque avrebbe fatto la stessa
cosa che hanno fatto loro. Bhe ammetto che forse non
sarebbero arrivati a tanto dato che sarebbero morti prima, ma non li puoi
biasimare per quanto hanno fatto. Quando si ama qualcuno sei disposto a tutto
pur di non perderlo. Vuoi negarlo forse? Non conosco il tuo passato Smoker, ma dubito fortemente che non ci sia qualcuno a cui
tu sia legato” disse Karin “Prendiamo Tashiji. Sta al
tuo servizio da molti anni e non mi stupirebbe se tu la considerassi quasi una
figlia. Non faresti qualcosa se fosse in pericolo?!” chiese Karin non staccando
gli occhi dall’uomo.
Smoker la fissò, per poi abbassare gli occhi e
sospirare “Sai ragazzina, non sei niente
male. Ammetto che le tue argomentazioni sono valide, ma prenderò in ipotesi
l’idea di liberarli solo se mi dici il tuo scopo!”
Karin sbuffò “D’accordo. Te lo dirò. Ti dirò di più…io sono…”
“Allora Nami, questo piano per liberarci?” disse Usopp spazientito. La navigatrice era da un bel pezzo con
gli occhi chiusi a pensare, ma non
riusciva a concentrarsi con Usopp che le chiedeva in
continuazione se si era inventata qualcosa e con Zoro e Sanji
che litigavano in continuazione.
“Fate silenzio!” urlò inviperita, prima che Franky
disse “Posso provare a fondere le sbarre!” disse. Ultimamente aveva aggiunto
diversi optional al suo corpo, caratterizzandolo con la capacità di alzare a
dismisura la temperatura corporea. Afferrò le sbarre della gabbia attuando la sua nuova tecnica. Questa funzionò alla perfezione tanto che le
due sbarre, a contatto con le mani, si sciolsero come burro.
Smoker, che si stava recando da loro con una
buona notizia, si avventò su Franky colpendolo al
petto con il suo bastone per allontanarlo delle sbarre. “Hai idea di quanto
costino queste gabbie? Bastava chiedere e vi avrei lasciato andare!” disse Smoker infastidito, non solo per il danno alle gabbie, ma
anche al suo fidato bastone, compagno di tante avventure che gli aveva permesso
di rendere inermi i portatori del frutto del diavolo.
Voltò il bastone per vedere quanti danni aveva riportato la punta e con
sorpresa notò che l’ algamatolite presente in cima,
gocciolava come se fosse acqua.
“Algamatolite in forma liquida…interessante!”
disse l’uomo, facendo sbiancare i volti
di Zoro, Sanji, Usopp e Nami. Quest’ultima si morse le labbra, ricordando quanto
fosse avvenuto al Rufy del futuro a causa di quella
scoperta. Ora una nuova preoccupazione si era fatta spazio nella sua testa. Le
probabilità che Rufy sarebbe stato ucciso da quel
liquido appena scoperto, erano tante.
Smoker sbuffò, ma nonostante lo scherzo, non si
rimangiò la parola e liberò i Muguwara, del tutto
sorpresi di un tale avvenimento.
Uscirono lentamente come se si aspettassero qualche sorta di trappola, ma
appena si accertarono che non vi erano pericoli, Zoro cominciò a correre in
cerca delle sue spade.
“Dove sono le mie katane eh?” chiese a un marine
sorpreso di vederselo comparire davanti, non ancora conoscenza della decisione
di Smoker.
“Le aveva Tashiji…è…è al fiume da quella parte!”
disse l’uomo terrorizzato dallo sguardo dello spadaccino.
Quest’ultimo prese a correre verso la direzione indicata, stranamente senza
perdersi. Sentì il rumore dell’acqua avvicinarsi sempre di più, finchè non la vide.
“Ehi tu, lascia le mie spade!” urlò, facendo saltare in aria la ragazza,
che impugnò una delle katane dello spadaccino per
difendersi.
Zoro si avvicinò tranquillo, per niente intimorito e disse “Ti conviene
stare attenta con quella. Sei tu l’esperta di spade e mi sembra che l’ultima
volta ne hai avuto paura. La temevi per la sua fama di spada maledetta!” la
mise al corrente Zoro.
Tashiji spalancò gli occhi e guardando le sue
mani urlò “ la Sandai Kitetsu!”.
Lo spavento preso nel tenere in mano quella spada, fece sbilanciare la
ragazza all’indietro, rischiando di farla cadere nel fiume. Zoro comprendendo
il rischio che lei e la sua spada stavano correndo, cercò di afferrare la
ragazza, ma il suo tentativo di salvarla dalle rapide fu vano e anch’egli finì
in acqua venendo trascinato dalla corrente.