Whisper
-2-
Avviso:
I personaggi di questa storia appartengono tutti
all’autrice J.K. Rowling. Io li ho
utilizzati solamente per divertirmi e far divertire chi leggerà questo lavoro.
I fatti narrati di seguito non sono mai avvenuti nella saga di Harry Potter.
Questo racconto è stato scritto con nessuna
intenzione di lucro, quindi, si ritiene che nessun diritto di copyright
sia stato violato.
Buona lettura
Angéle
I'm not a perfect
person, there are many things I wish I didn't do
but I continue learning. I never meant to do those things to you
and so I have to say before I go, that I just want you to know.
I've found a reason for me, to change who I used to be
a reason to start over new, and the reason is you.
HOOBASTANK - Reason
Ron scese di malavoglia
dalla moto nera che aveva preso in prestito dalla base.
Non
riusciva ancora a crederci che lui era lì, a prendere la
persona che meno tra tutte avrebbe voluto rivedere.
Mise
la chiave nelle tasche dei pantaloni neri da Auror e ripose il casco nel
portantino. Si grattò il mento dove troneggiava ancora il suo pizzetto e si
avviò a passo deciso verso l’entrata dell’aeroporto magico.
Vide
molti maghi affrettarsi verso le uscite indicate dalla voce dell’altoparlante.
Notò
molte ragazze voltarsi al suo passaggio e questo lo fece sentire in qualche
modo, un po’ meglio. Sapersi apprezzato è una cosa positiva.
Non
riusciva ancora a capire in quale modo sua sorella ed il suo migliore amico, nonché futuro cognato, fossero riusciti a convincerlo.
-Vedrai,
basterà una sola occhiata e tutto si risolverà!- aveva
detto Ginny mettendogli in mano il biglietto con il numero del volo.
-Già, in
fondo vi conoscete da tantissimo... e questo sarà un buon pretesto per riappacificarvi. – aveva
aggiunto Harry spingendolo verso la porta.
“Subdoli...”
pensò fermandosi di fronte il Gate di sbarco del volo
di Hermione. Portò le braccia sul petto possente. In quel dannato aeroporto c’era più sole di fuori. Con un gesto secco rimise sugli occhi
le piccole lenti nere che facevano parte della divisa.
Le
piastrine ricadevano scintillanti sulla maglia scura e leggermente aderente. Il
pantalone nero rendeva pienamente giustizia al suo sedere, il cinturone di
pelle privo degli immancabili “attrezzi del mestiere” e gli anfibi scuri completavano il tutto
dandogli un’aria da duro.
Guardò
il biglietto stropicciato.
La
grafia di sua sorella aveva scritto.
“Volo
AMW190787- NY- Londra”
Guardò
sul tabellone. Hermione era appena atterrata. Uno strano tremore gli prese il
cuore.
Sapere
di stare respirando la stessa aria di lei, lo faceva star male.
Si
alzò gli occhiali sulla fronte. Gli si era oscurata la vista. Il cuore aveva
preso a battergli forte. Per quale stranissimo motivo aveva accettato? A
quest’ora sicuramente si starebbe bevendo una buonissima burrobirra gelida
insieme ai gemelli nel loro negozio...ed invece!
Era
lì a fremere nell’attesa di rivederla.
Sperò
con tutto se stesso che avesse messo su un’abbondante
quantità di grasso, guarnita da un’ acne terribile e dalla calvizie in stato
avanzato.
Era
così preso dai suoi pensieri che non si accorse che l’altoparlante aveva
annunziato lo sbarco dei passeggeri.
Serrò
forte gli occhi nel tentativo di imprimersi l’orrida immagine che desiderava
vedere ed invece...
Aprì
le sue iridi blue cobalto e la bellissima donna che aveva lasciato qualche anno
prima gli si presentò davanti, di nuovo.
I
lunghi capelli boccolosi erano stati lasciati morbidi e setosi sulle spalle
nude. Non erano più di quel castano scuro che tanto adorava, ma avevano assunto
la classica colorazione che prendevano ogni volta durante
l’estate. Un bruno chiaro tendente al biondo.
Le
labbra rosee e piene erano imbronciante nello sforzo di cercare un volto
conosciuto tra la gente.
“Il
suo broncio adorabile...”
Le
gote morbide erano leggermente arrossate forse dall’abbronzatura.
Ron
posò i suoi occhi su quelli più grandi e caldi di lei e... il cuore gli si
fermò completamente.
Grandi,
espressivi, intelligenti. Proprio come se li ricordava.
Di quel colore così particolare. Due pozze di cioccolata venate da leggere
striature ambrate.
Li
vide spostarsi e ricercare qualcuno tra la folla; pensare che quel qualcuno
sarebbe stato lui gli fece salire
qualcosa di caldo dallo stomaco.
La
notò fermarsi. Il vestito bianco, che le fasciava morbidamente il corpo
sinuoso, ebbe un piccolo sconvolgimento. La gonna si spostò e ritornò al suo
posto lasciando intravedere appena uno scorcio di quelle gambe bellissime che
spesso e volentieri avevano popolato i sogni di Ron.
L’aveva
visto.
Ron
non seppe mai per quale motivo (in quel momento il suo cuore aveva iniziato a
pompare troppo sangue al cervello), ma vide correre Hermione nella sua
direzione.
Tutto
all’improvviso sentì le forme morbide e generose di lei schiacciate contro il
suo petto, il profumo di primavera invadergli i polmoni e puntualmente si sentì
perso, smarrito ma estremamente felice.
Non
riusciva a capire quella dolcissima sensazione che stava provando nel stringere di nuovo a sé quel corpo snello, nel perdersi
nella sua essenza floreale e nel poter di nuovo giocare con quei boccoli così
invitanti.
-Ron...-
bisbigliò lei contro il suo orecchio.
Scariche
elettriche si diramarono sul suo collo al suono di quella voce pacata, sensuale.
-He-Hermione...- balbettò Ron cercando di riprendere a
respirare senza l’affanno.
-Quanto
mi sei mancato!-
Gli sorrise con sincerità e lui sentì l’irrefrenabile
istinto di farla ridere contro le sue labbra.
-A-anche
tu- le rispose rimettendola a terra.
Non
se la ricordava così piccolina.
Tre
anni prima gli arrivava al collo, in quel momento, invece, toccava a stento la
sua spalla. Non che Hermione fosse bassa, ma rispetto a Ron tutti sarebbero
sembrati piuttosto corti.
-Ti trovo molto bene... sei dannatamente bello!-
la semplicità con cui Hermione gli fece quel complimento lo stordì.
La
ragazza di tre anni prima non avrebbe mai detto una cosa del genere...
-Anche tu, non sei da buttare via...- scherzò con
estrema naturalezza.
Si
fermò un attimo a riflettere su quello che stava facendo. Parlava amabilmente
con la donna che amava con tutto se stesso ma che nello stesso tempo gli aveva
frantumato il cuore in mille pezzi.
Eppure, non aveva imbarazzo od angoscia. Era così
naturale fare conversazione con lei!
-Beh,
grazie...- la sua risata cristallina e contagiosa fece ridere anche Ron.
Se
qualcuno li avesse visti, in quel momento, mai avrebbe
pensato quali problemi avesse passato quella coppia di... persone. E se l’avessero saputo forse
avrebbero pensato che il loro riavvicinamento sarebbe iniziato da qui, ma non
era così.
Si
avviarono verso l’uscita dopo aver recuperato la valigia blue e molto grande di
lei.
Tutto
procedette con scioltezza fino a quando non uscirono all’aria aperta, e fino a quando Hermione non vide la
“bestia”, sulla quale Ron era andata a prenderla.
Si
fermò di sasso guardando terrorizzata la moto nera.
-Non
credo che salirò sul quella cosa...- disse iniziando a guardarsi intorno. –Prenderò un taxi, ci vediamo alla Tana.-
Ron
rise. Incantò la valigia sul retro e si sedette sulla moto.
-Dai
non fare la fifona... non ti faccio cadere!-
Hermione
scosse la testa, incrociò le braccia sul petto e disse:
-Non
ho paura di cadere... e solo che non mi fido di questi... affari!-
Ron
rise ancora, si mise il casco e fece scendere gli occhialini sulle sue iridi
blue cobalto.
-Va bene, di questo “affare” non ti fidi, ma di me? Ti fidi di
me, Hermione?-
Hermione
sentì le gambe farsi gelatina e le guance diventare bollenti.
Come
aveva fatto a resistere così a lungo lontano da lui? Lontano
dai suoi occhi, dalla sua voce, dalle sue labbra, dal suo profumo.
Ipnotizzata da quel suono dolcissimo, che era il suo nome pronunciato da lui,
afferrò la mano che Ron le porgeva e salì con agilità sul
quell’arnese.
Ron
si voltò per infilarle il casco. Le sfiorò involontariamente la guancia e le
labbra. Entrambi sentirono
un lungo brivido salire su per la schiena.
Le
sorrise.
Era
davvero tenera con quel coso in
testa.
-Sei carina, sai?- le disse girandosi e avviando il motore.
Hermione
si strinse forte a lui e a Ron sembrò di toccare il cielo con un dito.
La
bruna appoggiò la sua testa contro la sua schiena e disse, abbastanza forte
perché il rombo non coprisse tutto.
-Io
mi fido di te, Ron.-
Ecco,
esattamente da qui iniziò il loro riavvicinamento.
Hermione
abbracciò forte prima Harry ed ancora una volta Ginny.
-Ma
siete tutti bellissimi!- esclamò con felicità
scompigliando i capelli ramati della ragazza.
Ginevra sorrise mostrando ad Hermione l’anello di
fidanzamento che Harry le aveva regalato appena qualche mese prima. Rimase
letteralmente a bocca aperta.
Un semplicissimo diamante sfaccettato incastonato tra due braccia d’oro bianco finemente
lavorate.
-Complimenti
ragazzi. E’ davvero molto bello. Non pensavo che Harry avesse un gusto così
raffinato, dai regali che faceva a me e a Ron, per Natale, non si sarebbe mai
detto!-
Tutti
sghignazzarono, mentre Harry assumeva una colorazione tendente al rosso. Ginny
gli scoccò un tenero bacio sulla guancia intrecciando le sue dita con quelle di
lui.
-Beh,
in effetti gli ho dato qualche dritta attraverso mio
fratello...-
-Ginny
perché non la dici tutta? Mi hai portato al negozio e mi hai indicato quale
anello volevi!- esclamò Ron che era appena arrivato.
Hermione
sussultò incontrando per sbaglio i suoi profondi occhi chiari.
Ginny
arrossì annuendo col capo. –Beh, in effetti è andata
così!- ancora una volta tutti risero mentre Hermione faceva posto a Ron sul
divano.
-Io
muoio di fame, Gin.- disse stiracchiandosi
rumorosamente. La sorella lo guardò arrabbiata. Alcune volte era così
spoetizzante!
-Già.
Sono le 21,30 e noi non mangiamo da questa mattina!- Harry aiutò
il suo amico poggiando le mani sulle spalle della sua futura moglie. Gliele
massaggiò dolcemente, prima di aggiungere in un sussurrò
appena udibile. –Ci prepari qualcosa di buono con quelle tue sante manine, per favore?-
Ginny
riaprì di scatto gli occhi che aveva chiuso per godersi appieno il massaggio di
Harry.
-Ah,
mi hai coccolato solo per questo?- gli chiese saltando
su a sedere.
Harry
mise su quel sorriso tanto amato dalla rossa. Le prese una mano tra le sue e
gliela baciò.
-Non
solo per questo...- le disse in tono malizioso.
Ginny
si morse le labbra per trattenere un mezzo sorriso.
-Va bene, avete vinto vi preparo qualcosa!-
Ron
ed Harry sorrisero mentre Hermione si alzava stancamente dal divano. Sbadigliò
rumorosamente.
-Ti
aiuto prima di andare in albergo...-
Ginny
si fermò.
-In
albergo? Ma come non... non dormirai qui?- le chiese
guardandola.
Hermione
scosse il capo. Una cascata di riccioli si mosse con lei.
-No,
so che tu Harry dormite insieme e non mi va di
separare i futuri coniugi, quindi andrò in albergo...-
-Assolutamente
no!- disse con tutta se stessa. –Non puoi andare a dormire in albergo, ho
bisogno del mio testimone, per gli ultimi consigli, le ultime confidenze... dai Hermione resta qui...-
Hermione
sentì il cuore stringersi. Avrebbe tanto voluto
rimanere lì con loro, ma il pensiero di dover dormire sotto lo stesso tetto di
Ron la mandava su di giri in maniera esagerata, facendole perdere il contatto
con la realtà. Questo non poteva permetterselo.
-Anche
se decidessi di restare dove dormirei nel giardino, con gli gnomi?-
-Ti
cedo la mia stanza...- la voce di Ron interruppe il
corso di quella discussione.
Hermione
si voltò per guardarlo in viso. Era così bello quella sera,
con i capelli sconvolti, la canottiera bianca aderente e quei dannati jeans
blue che non rendevano giustizia al suo sedere.
Hermione
sorrise cercando di non arrossire.
-Non
devi preoccuparti, Ron. Vado in albergo e...- non riuscì a finire la sua frase
che Ginny le prese una mano.
-Resta,
Hermione, per favore.-
La
bruna si sentì immediatamente pronta per scoppiare in lacrime. Come aveva
potuto lasciarli tutti. Perché lo aveva fatto? Perché
aveva buttato tutto all’aria per uno stupidissimo
stage in America? Perché?
Strinse
forte gli occhi rigettando le calde lacrime in dietro e rispose.
-Io...
non so che dire...-
-Dì
solo che resterai.- la voce di Ron la spronò ancora.
Il suo cuore ebbe un salto quando i suoi occhi incontrarono quelli di lui.
-Va
bene.-
Un
altro passo avvicinò i due alla meta tanto ambita della totale
riappacificazione.
Ciao ragazzuoli. Allora come vi pare questa storia. E’ molto romantica. In
realtà, non succederà nulla di particolare. Hermione e Ron si stanno
riavvicinando piano, piano.
Speriamo che vada
tutto bene.
Grazie
a chi ha recensito lo scorso chap.
Siete state molto gentili.
Selphie
Hermione Weasley
Fede88
Marty88
Liz
Un bacione
AngéleJ
p.s.
...lasciatemi un
commentino...