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Autore: LaGraziaViolenta    14/05/2013    8 recensioni
Stufi dei soliti cliché di Harry Potter? Annoiati marci dalle fantastiche avventure sentimental-sessuali di tre generazioni di Serpeverde? Vi sentite smarriti e frustrati di fronte a dei Grifondoro codardi e dei Corvonero dal QI in singola cifra?
Serena Latini è quello che fa per voi. Le avventure di una sfigata Tassorosso alle prese con incantesimi, fanfiction, pony, cucina inglese e delle sue relazioni coi figli dei personaggi che tanto abbiamo apprezzato.
Zuccherosità, storielle amorose e di amicizia, figure da quattro soldi e battute demenziali attendono una povera Tassorosso made in Italy.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Dove Serena Latini cerca di guadagnarsi il suo cutie mark.



Credevo fermamente nella religione dei My Little Pony. Come i pony avevano i loro cutie mark, io ero fermamente convinta che ogni persona avesse un talento.
Chelsea Shields era una perfetta Grifondoro. In sovrappeso, in perenne pericolo di rotolare giù dalle scale, ma comunque una perfetta Grifondoro. Se ne infischiava quando la chiamavano porcella, barile e altri nomignoli simili. A mio parere il suo viso rotondo e paffuto stava a meraviglia incorniciato dai suoi capelli scuri e mossi e le sue guance erano sempre rosa, il che le dava un’aria sana. Il suo talento era il canto, quindi se fosse stata un pony avrebbe avuto sulla coscia una bella nota musicale. Mancanza a cui si poteva sopperire con un pennello e un po’ di henné.
Jeanie Joy invece era a Corvonero. Una media scolastica invidiabile, e chi si aspettava il contrario da una Corvonero? I suoi capelli biondo oro erano sempre legati in una treccia che le ricadeva su una spalla e i suoi occhiali dalla montatura spessa e nera le davano un che di serioso. Eppure, a mio parere, era molto carina. Razionale, responsabile, efficiente, a meno che non prendesse un voto inferiore a Oltre Ogni Previsione. Allora si trasformava in un demonio e si gettava in uno studio matto e disperatissimo. Il che in sei anni era accaduto una volta sola. Se fosse stata un pony il suo talento sarebbe stato la botanica, o l’Erbologia. Qualunque cosa toccasse sembrava fiorire spontaneamente, che fosse una cipolla o una mandragola. Aveva sicuramente un futuro nel mercato ortofrutticolo.
Io invece, Serena Latini, ero una sfigatella in Tassorosso, nata babbana, e pure italiana. Quando avevo undici anni mi arrivarono due lettere, una in francese e una in inglese. Decifrato il contenuto pensai ad uno scherzo, finché dei maghi veri non vennero a parlare ai miei genitori. Scelsi la scuola con un criterio impeccabile: la cucina francese era troppo nouvelle per i miei gusti. Non sapevo ancora che orrori mi attendevano con quella inglese. Se fossi stata un pony avrei avuto il vuoto pneumatico sui miei fianchi, perché non avevo nessun talento.
Insieme Chelsea, Jeanie e io facevamo le Tre Case. Ci mancava una Serpeverde. Io speravo sempre che invece a completare la lista fosse un Serpeverde, ma non fa niente.
Mi dondolai sulla punta dei piedi, in attesa che in cima alle scale dell’ingresso comparisse Chelsea. Jeanie incrociò le braccia e prese a battere il piede per terra.
«Sempre in ritardo, masnada di Grifondoro, tutti uguali… Dieci minuti di colazione persi… Al vento… Perché sì…»
«Tranquilla, Jeanie Joy…»
«Non chiamarmi così, lo detesto. Non puoi chiamarmi semplicemente Jeanie?»
«Ma il tuo nome è musicale! Jeanie Joy! Se tu fossi un pony…»
«… avrei una foresta pluviale dipinta sulla coscia. E sarei oggetto di studio a Cura delle Creature Magiche, suppongo.»
«Oh, no. Basterebbe un fiorellino, credo, la foresta pluviale sarebbe un po’ ingombrante.»
Poi arrivò l’orda barbarica dei grifoni. Potter bis, fratello maggiore di Potter serpe, comparve sulle scale, seguito subito da Weasley femmina e Weasley bis. Di corsa dietro di loro arrivò Potter femmina bis. Troppi nomi per essere ricordati, i cognomi erano sufficienti, e le loro brutte facce tutte uguali. Più o meno.
Chelsea comparve subito dopo. Individuò me e Jeanie e agitò la mano nella nostra direzione.
«Arrivo, ragazze!»
Mise un piede sulla scala, ma non afferrò il corrimano. E cadde.
Fece tutta la scala col sedere, travolgendo Weasley bis, subito davanti a lei, e Potter bis, troppo lento per scansarsi. Tutti i maschi furono abbattuti come birilli e trascinati fino in fondo alla scala.
Strike, Chelsea.
Lanciai un’occhiata a Jeanie. «Qualcosa mi dice che la colazione la passeremo in infermeria.»
«Parole sante, Serena.»
Ci avvicinammo alle vittime. Chelsea si massaggiava il sedere, dolorante e rossa in viso. Weasley femmina cercava di aiutare il fratello minore ad alzarsi.
«Tutto bene, Hugo?»
«Foscolo?» borbottai.
«Eh?»
«No, niente.»
Io e Jeanie afferrammo Chelsea ciascuna per un braccio e la trascinammo in piedi. Sentimmo delle risate e vedemmo che i Serpeverde stavano uscendo dai sotterranei e puntavano il dito contro quella massa informe di Grifondoro a terra. Ridevano a crepapelle.
«Forza, Chelsea» dissi. «Niente di rotto? Colazione o infermeria?»
«Colazione per rimetterci in forze. Infermeria per saltare Incantesimi.»
«Ci avrei giurato.»
Feci un debole sorriso. Chelsea stava in piedi, e non sembrava che nessuno si fosse fatto male. Bisognava guardare il lato positivo. Potter serpe non era in vista.
«Ehi, c’è il Tasso!»
L’istinto animalesco di fuga scattò. Mi slanciai in avanti per correre e inciampai nella gamba di Potter bis, che cacciò un grido. Caddi per terra.
«Serena?» Jeanie mi fissò a bocca aperta, poi alzai gli occhi. Seguii il suo sguardo.
Non solo c’era Potter serpe, ma c’era anche Scorpius Malfoy.
La religione dei Pony, in questo momento, non aveva suggerimenti da darmi.
«Ehi, Tasso, volevi azzoppare mio fratello per caso?»
Potter serpe se la rideva, a quando pareva. Sembrava divertito. Scorpius guardò la massa di Grifondoro ammaccati con un sogghigno. Poi guardò me. Io avvampai e posai lo sguardo.
«Lasciala stare» borbottò Chelsea. Mi porse la mano e mi aiutò a rialzarmi. Jeanie mi pulì la gonna con qualche colpo della mano.
Figure di merda con Scorpius: quota due. Forse, se arrivavo a dieci entro la fine della settimana, avrei trovato il mio cutie mark. Anche se iniziavo a sospettare che non l’avrei voluto.
  
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