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Autore: Leke_96    16/05/2013    3 recensioni
Minna! ciao a tutti!
questa storia la voglio dedicare a kisachan e a artellpinklove perchè mi hanno fatto venire voglia di scrivere una GinkaxRiuga a capitoli ^o^
Diciamo che è il seguito della mia One-Shot Quel pazzo meraviglioso pomeriggio, non dovrebbe essere una storia troppo lunga, 6/7 capitoli 8 massimo, in cui succederà di tutto e di più, quindi se volete scoprire cosa succederà a questa stranissima coppia vi aspetto dentro con tutti i dettagli!
DAL TERZO CAPITOLO:
Dei cristalli continuano a bagnarti il volto.
Ti cadono sui vestiti,
Lungo la linea del collo,
Insinuandosi nella tua pelle, che al loro contatto diventa ghiacciata.
Stai piangendo! Per lui! Riuscirai ad abbandonarlo? Sarai in grado di andare avanti?
Riuscirai a colmare il vuoto che si è creato attorno a te?
 
Vuoto…
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Okay, questa non se l’aspettava.
Seriamente, poteva immaginarsi di tutto, ma il ritrovarsi all’interno di una sala da ballo in perfetto stile ottocentesco per il diciottesimo compleanno dell’amica di Madoka, per di più con uno smoking addosso, l’aveva lasciato… sorpreso?
Che poi, chi la conosceva l’amica di Madoka? Lui no di certo, quindi perché aveva diavolo aveva accettato di andare? (avevo bisogno di una sala da ballo quindi ho tirato fuori una “vecchia” amica di Madoka u.u ndAutrice) (in pratica siamo qui per un’altra tua idea folle? ndRyuga) (Più o meno ndAutrice)
-Tsubasa-
Si voltò, incontrando quello sguardo color cielo, che lo aveva convinto a partecipare a quella festa piena di estranei.
Solo dopo aver fatto una nuotata tra le iridi azzurre di Madoka si decise ad espandere la sua visione a tutto il resto della sua figura.
Era bella quella sera.
Indossava un bellissimo vestitino bianco, che non aveva mai visto, lungo fin sotto le ginocchia, senza spalline, con particolari ricami in argento lungo il corsetto.
A coprirle le spalle indossava uno scalda cuore bianco, con le maniche che s’ingrossavano leggermente a partire dai gomiti.
Infine ai piedi aveva delle belle scarpe in tinta con un accenno di tacco.
Per non parlare del leggero strato di trucco che aleggiava sul suo viso.
Insomma in poche parole la trovava semplicemente bellissima.
-Ciao!- la salutò sorridente –La tua amica fa le cose in grande-
Madoka trattenne a stento una risata –Già, Akiko non fa mai le cose in piccolo!-
Tsubasa alzò un sopracciglio, interrogativo.
-È la festeggiata- rispose Madoka all’espressione interrogativa del ragazzo –Si chiama Akiko-
-Oh…-
-MADO-CHAAAAAN!-
In un istante Madoka venne, letteralmente, investita da un tornado in abito da sera rosso.
Quando la povera meccanica si rialzò dolorante, aveva, attaccata al collo, una ragazza dai capelli neri acconciati con dei boccoli sulle punte, lasciati ricadere sciolti sulle spalle e dagli occhi color viola malva, che possedevano un taglio obliquo… raffinato. (*o* ndRagazzi) (-.-“ ndRagazze)
-Ciao Akiko- mormorò la castana massaggiandosi la testa.
-Quanto tempo è passato!-
-Già, non ci vediamo da quasi un anno!- guardò Tsubasa per un momento, prima di sciogliere l’abbraccio con cui la mora ancora la teneva sotto torchio.
-Akiko lui è Tsubasa- disse indicando il ragazzo che aveva assistito alla scena perplesso.
La festeggiata cambiò atteggiamento in un attimo, e se l’istante prima si era ritrovato davanti una furia rossa in pieno visibilio ora quella che aveva davanti era una ragazza dai mondi tanto raffinati quanto decisi.
La vide allungare una mano verso di lui, con un sorriso in volto, e quando la strinse, la sua presa venne di gran lunga superata da quella della festeggiata, che serrò le dita attorno alla sua mano.
-Piacere- esclamò sorridente.
-Piacere mio-
-Sei il ragazzo di Madoka?-
I due interessati divennero talmente tanto rossi che il ciuffetto di capelli sulla sinistra della testa di Ryuga sarebbe morto d’invidia.
-No, no, no, no! NO! Che diavolo ti salta in testa?- domandò la meccanica velocemente.
La ragazza inarcò leggermente le sopracciglia, poi sorrise.
-Scusate, errore mio!- lasciò la mano di Tsubasa e si allontanò di qualche passo –Mado-chan, ora vado, ho molte persone da salutare- esclamò girandosi verso la sua amica –Ma non allontanatevi, okay?-
Detto questo se ne andò.
O sarebbe meglio dire che schizzò via, afferrando due ragazze per le spalle e trascinandosele dietro.
Chi lo sa, forse non si era nemmeno accorta di aver afferrato proprio Mei Mei.
 
 
 
 
-MASA-CHAAAAAN!-
Come per Madoka, Masamune fece appena in tempo a girarsi perché una massa di capelli blu gli volasse tra le braccia.
Istintivamente si fece forza sulle ginocchia per non ruzzolare a terra, e solo quando si sentì nuovamente stabile e in pieno possesso delle sue facoltà fisiche (e mentali xD ndAutrice) allontanò la ragazza che gli aveva circondato il collo con le braccia.
I suoi occhi s’illuminarono –Hitomi!-
-Che ci fai qui?-
-Tu che ci fai qui?-
-Io sono un’amica della festeggiata-
-Davvero?-
-Ehm… mi spiace disturbarvi ma… spieghereste anche a noi cosa sta succedendo?-
I due si voltarono, scoprendo che tutti li stavano fissando perplessi, beh tutti tranne Kyoya.
-Oh si! Ragazzi lei è Hitomi- cominciò il possessore di Sriker –Ci siamo conosciuti quella volta in discoteca… ma scusate Kyoya non ve l’ha detto?-
In quel momento sei paia d’occhi saettarono sul possessore di Leone.
-Che c’è?- sbottò quello irritato.
-Come che c’è?- domandò Mei Mei indicando i due ragazzi abbracciati.
-Com’è successo?- fece invece Ginka, curioso di sapere come avesse fatto un tipo come Masamune a trovarsi una ragazza, e per giunta una gran bella ragazza.
Fu così che il corvino cominciò a raccontare.
 

Flashback

 
-Kyoya?-
-Che c’è?-
-Credo di essermi innamorato-
Ora come mai tra tutti quel matto di Masamune avesse beccato proprio lui già era strano, ma anche l’apprendere che si era innamorato…
Insomma Masamune? Amore? Ragazza?
Naaaa, impossibile!
-Co-cos’hai fatto tu?-
Masamune inarcò le sopracciglia, era così tanto strano? (non puoi immaginare quanto! ndAutrice)
-La vedi quella ragazza?- il proprietario di Striker indicò con un dito un tavolo, ad una decina di metri da loro, era uno di quei tavolini rotondi, addossati al muro, proprio sotto un faretto che lo illuminava, quindi non gli fu molto difficile individuarlo.
Sedute in circolo, attorno a quel benedetto tavolino, c’erano cinque ragazze, e il dito di Masamune ne indicava una in particolare: aveva una cascata di capelli blu, ondulati con alcune ciocche della frangetta che le ricadevano scompigliate in mezzo ai grandi occhi color miele.
Il possessore di Leone gli schiaffeggiò il braccio perché lo abbassasse.
Il corvino non diede molta importanza a quel gesto e, anzi, continuò imperterrito.
-Non la trovi bellissima?-
Kyoya alzò un sopracciglio.
-Ma certo che è bellissima!-
Kyoya alzò anche l’altro sopracciglio.
-Vorrei andarla a salutare!-
-E allora fallo cosa vuoi da me?-
-Però è insieme alle sue amiche…-
-Cosa sei, timido?-
-E se poi mi rifiutasse?-
-Oh. Mio. Dio! Ma che male ho fatto?- -Barista, mi dia un Kamikaze!-
Il possessore di Striker si girò verso il suo amico con aria interrogativa –Un kamikaze?-
-Senti se vuoi andarla a salutare va da lei e fallo! Che bisogno c’è di restare qui a parlare con me?- domandò il leone scolando il bicchiere pieno di liquido alcolico, ed ignorando la domanda perplessa del corvino.
-Si ma…-
-Ma?-
-Mi vergogno!-
-(-_-) Oddio mio, non ci posso credere!- sbottò il verde schiaffandosi una mano in faccia.
Veloce come una saetta afferrò il compagno per un braccio, e lo trascinò senza troppe cerimonie al tavolo delle tre ragazze.
Masamune si lasciò trascinare, con grande sorpresa di Kyoya, fino al tavolo, senza opporre la minima resistenza.
C’era da dire però, che anche l’ultimo neurone del corvino aveva raggiunto i suoi compaesani alle Maldive preso da una forte crisi di panico.
-Scusa- Kyoya richiamò l’attenzione della ragazza dai capelli blu toccandole un braccio.
Quando si girò, e quando le sue iridi color miele cozzarono contro quelle violacee di Masamune, ogni funzione intellettiva –e motoria- del blader si ridestarono.
-Il mio amico vorrebbe parlarti- esclamò ancora il verde, indicando Masamune, che, da parte sua, aveva cominciato a sudare freddo.
-E il tuo amico sarebbe…?-
-M-mi chiamo Ma-Masamune…-
Kyoya si schiaffò per la seconda volta una mano in fronte. Prefetto. Ora aveva pure cominciato a balbettare!
-Piacere Masamune. Io sono Hitomi- la blu si presentò cordiale, alzandosi dal tavolo e porgendogli una mano aperta.
Masamune la strinse esitante, acquietandosi appena, ma non appena si lasciarono, calò un nuovo e imbarazzante silenzio.
Il leone sbuffò, li afferrò entrambi per le spalle, e con un gesto secco li lanciò nel bel mezzo della pista da ballo, urlando un –Perché non ballate, così potete parlare!-.
I due cozzarono l’uno contro l’altro, ristando per diversi istanti spalla contro spalla, senza fiatare, poi, Masamune, notando i gesti stizziti con cui Kyoya lo “incoraggiava” ad attaccare bottone, si fece coraggio: -Hai voglia di… ballare?- domandò, accennando ad un sorriso.
Hitomi annuì, mostrando un sorriso smagliante, che quasi raggiungeva le orecchie.
Il dj mise un lento, incitando i “cavalieri” a cingere la vita delle loro “dame” per poter ballare in modo più consono: ovvero restando praticamente appiccicati gli uni agli altri.
Quando poi Hitomi vide una ragazza dagli affilati occhi color malva ritornare al loro tavolo, sorridendo maliziosa, si appuntò mentalmente di ringraziarla.
Oh, e di ringraziare anche quel ragazzo dai capelli verdi seduto al fianco di Akiko, che le aveva risparmiato l’imbarazzo di essere trascinata, da una pantera, fin da Masamune.
 

Fine flashback

 
-Capisco- Ginka si grattò la nuca, annuendo –Quindi Kyoya sta facendo da cupido un po’ a tutti in questi giorni-
-Ripetilo, e uscirai di qui senza gambe!-
-…-
Hitomi scoppiò a ridere –Beh, se non ci avesse pensato lui a presentarci lo avrebbe fatto Akiko.-
Ci fu silenzio per un paio di secondi.
-Ah, vuoi dire la ragazza dai capelli neri? Quella che ha convinto il dj a mettere il lento?-
La blu annuì, ridacchiando all’espressione confusa di Masamune, mentre Kyoya sembrava solo divertito dalla situazione.
Il possessore di Striker, fece per ribattere, in qualche modo, ma prima che potesse aprire bocca, una furia in abito da sera rosso circondò i colli di Mei-Mei e Hitomi con le braccia.
-Hitocchan, dobbiamo parlare!- urlò un’esaltata Akiko, e senza aspettare risposta alcuna trascinò le due ragazze su per le scale, zigzagando tra gli invitati, straniti da quella stramba performance.
Due minuti dopo era nuovamente al piano di sotto.
Si piantò davanti a Kyoya, afferrandolo per un braccio –Kyo-chan, vieni anche tu, più siamo e meglio è!-
E Kyoya, mentre veniva trascinato, afferrò un braccio di Ginka, che di riflesso afferrò la giacca di Ryuga.
Il risultato fu la decimazione del loro gruppo.
Masamune e Chao Xin si fissarono, immobili, per vari secondi.
-Cos’è… successo?- domandò il cinese, stranito: si era appena visto soffiare la ragazza da sotto il naso!
-Boh…-
E Masamune non era d’aiuto.
 
 
 
 
Tutto ciò era ridicolo. Impossibile. Oltraggioso. Assurdo.
Era assurdo che lui, il grande Imperatore Drago, dovesse sorbirsi i vaneggiamenti di tre, pardon, quattro ragazzine in piena tempesta ormonale.
No! questo non l’avrebbe mai accettato.
Si sistemò meglio sulla scrivania, sbuffando.
Beh, d’altro canto una delle ragazzine era Ginka, quindi…
Lanciò uno sguardo a Kyoya, appoggiato alla parete, che gli rispose con la stessa espressione sofferente dipinta sul muso ferino.
Ryuga storse il naso, quando comprese con orrore che stavano pensando alla stessa identica cosa:
 

BASTAAAAAAAA!!

 
-Allora è deciso!-
Il volto delle due belve scattò verso la proprietaria della voce.
-Procederemo in questo modo per il piano “Sboccia l’amore per Moka e Tsubasa”!-
Mei-Mei si alzò in piedi, affiancando Akiko, e alzando un pugno verso il cielo (o soffito, vedete voi) come un glorioso e fiero condottiero esclamò : -Quei due entro sta sera si metteranno insieme!-
Ginka e Hitomi si scambiarono un’occhiata poco convinta.
-Non vi sembra eccessivo?- Hitomi.
-Ma va là, vedrai che alla fine ci ringrazieranno!- Akiko.
-Secondo me invece ci ammazzeranno- Ginka –O meglio, Madoka ci ammazzerà-
-Ma figurati, ci farà una statua invece (u.u)- Mei-Mei.
-Dubito…- Hitomi e Ginka.
Kyoya e Ryuga sospirano.
Ma chi glielo aveva fatto fare?
 
 
 
 
Madoka si guardò in torno, cercando con lo sguardo, lungo il grande corridoio deserto, la snella figura di Akiko.
Non trovandola si lasciò sfuggire un sospiro, abbandonandosi con le spalle contro la porta della stanza.
Chissà di cosa voleva parlarle.
Sentì uno scalpiccio leggero, e, mettendosi sull’attenti, si mise alla ricerca di una chioma corvina finemente acconciata, ma non fu il nero che le sue iridi cerulee incontrarono, bensì l’argento liscio e lungo dei capelli di Tsubasa.
L’aquila e la meccanica rimasero fermi, a fissarsi per un tempo indefinito, senza spiccicare parola, poi non appena il torpore alla lingua si dissolse, Madoka prese parola.
-Ciao, Tsubasa, hai per caso visto Akiko?-
-No.- il possessore di Eagle scosse la testa –Io sto cercando Ginka, mi aveva detto di venire qui-
-A me lo aveva detto Akiko…-
Ci fu nuovamente silenzio.
-Ma cosa…?-
Una strana pressione li spinse contro la porta della stanza, che, a causa dell’urto contro due spalle, si spalancò, lasciando cadere al suo interno i corpi avvinghiati dei due.
L’unica cosa che vide Madoka, prima che il dolore alla spalla le appannasse gli occhi, furono le espressioni ghignanti di Kyoya e Ryuga.
Poi un sonoro “klang” pervase la stanza.
La cosa brutta, era che assomigliava terribilmente al rumore di una serratura che veniva chiusa.
Tsubasa si alzò, reggendosi la spalla dolorante, e appoggiando la mano alla maniglia in ottone fece abbassarla, ma quella rimase perfettamente immobile.
L’argenteo sgranò gli occhi, fulminato dalla consapevolezza di essere rimasto chiuso dentro.
O meglio di essere stato chiuso dentro, e per di più con la ragazza che lo faceva sudare freddo da mesi…
-Oh merda…-
 
 
 
Angolino di un'autrice psicopatica
Sssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssìììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì!!!! Dopo sei mesi ho finalmente aggiornatoooooooooooooooooooooooooooo, yyyyyyyyyyyyyyyyeeeeeeeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhhhhhhhhh!

Kyoya: La pianti di allungare così le parole?!?

Me: Nnnuo! *^*

 
Sì, beh, potete lanciarmi addosso quello che volete ma no! Ryuga no! Ryuga fa male ç___ç
Sto delirando...... @____@
Allora lo dico subito, la mia altra ficcy (ce cosa orribile da dire) non sarà aggiornata tanto presto, perchè so cosa voglio scrivere nei prossimi quattro capitoli, ma non riesco a metterli su carta, e ho pezzetti di storia scritti da tutte le parti, sì, pure sui post-it, quindi vi chiedo di non linciarmi e di non aspettare un aggiornamento a breve, ok? Grazie :) anche perchè la mia mente sta partorendo un'altra
cosa su beyblade, che sto tentando di mettere su carta, quindi abbiate pazienza ancora per un po', farò del mio meglio xD
Detto questo ecco a voi il penultimo (sì, è il penultimo, e non guardatemi così che so che vi fa piacere) capitolo della mia GinRyu (in quanto prima scrittrice su questa coppia esigo il diritto di sceglierne il nome!), che spero vi sia piaciuto, ma ne dubito.
Vabbé, io vi salutp, e chiedo scusa a quei buoni samaritani che hanno recensito lo scorso capitolo e che da sei mesi aspettano questo sgorbio qui sopra T__T
Come farei io senza di voi?
A presto e grazie a tutti
LekeLeke
  
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