Whisper
-5-
Avviso:
I personaggi di questa storia appartengono tutti
all’autrice J.K. Rowling. Io li ho
utilizzati solamente per divertirmi e far divertire chi leggerà questo lavoro.
I fatti narrati di seguito non sono mai avvenuti nella saga di Harry Potter.
Questo racconto è stato scritto con nessuna
intenzione di lucro, quindi, si ritiene che nessun diritto di copyright
sia stato violato.
Buona lettura
Angéle
I'm not a perfect
person, there are many things I wish I didn't do
but I continue learning. I never meant to do those things to you
and so I have to say before I go, that I just want you to know.
I've found a reason for me, to change who I used to be
a reason to start over new, and the reason is you.
HOOBASTANK - Reason
Un lungo strascico
bianco ricopriva gran parte del tappeto della bella chiesa di
campagna, in cui Ginny ed Harry si stavano sposando.
In
prima fila c’erano tutti i parenti della sposa.
Accanto
ad Harry, era in piedi, sorridente come non mai, Ron,
che lanciava di tanto in tanto, occhiate nella direzione di Hermione che ricambiava pienamente.
-Io,
Harry James, prendo te, Ginevra, come mia legittima sposa per amarti ed onorarti
per tutti i giorni della mia vita. In salute ed in malattia, nella gioia e nel
dolore, finché morte non ci separi.-
Gli
occhi verde smeraldo di Harry scintillarono di gioia. Poco più in dietro,
seduta al primo banco, la signora Weasley scoppiò in lacrime. Hermione si morse
le labbra nel tentativo di trattenere il pianto.
Ron
la trovò bellissima. Gli occhi lucidi e le guance rosse. Un piccolo capolavoro
di colori e luminosità.
Ron
guardò in alto quando sua sorella iniziò a parlare.
-Io,
Ginevra, prendo te, Harry James, come mio legittimo sposo per amarti ed
onorarti per tutti i giorni della mia vita. In salute ed in malattia, nella
gioia e nel dolore, finché morte non ci separi.-
In
quei brevi momenti, Ron, rivide sua sorella bambina.
Le lunghe trecce amarante che ricadevano dispettose sulle
piccole spalle.
Il sorriso limpido e sincero che riservava solo a lui, quando le concedeva la
sua presenza nei giochi delle bambine, le grandi lacrime che rigavano quelle
guance rosa e tornite ogni qual volta Bill andava via... ma soprattutto ricordò
La sua Ginny, quella dolce bimba che tremante si infilava
nel suo letto ogni volta che un tuono rompeva il silenzio delle notti della
Tana in piena estate.
Trattenne
a stento una piccola lacrima che silenziosa scese lungo la curva decisa della
sua mascella maschile.
-Io
vi dichiaro marito e moglie.-
Un
sonoro applauso riempì l’aria.
Harry
si chinò su Ginny rubandole un piccolo bacio a fior di labbra. Questo era uno dei
tanti accordi pre-matrimoniali che Ron gli aveva fatto
accettare.
-Niente baci esagerati
in chiesa o in mia presenza...- aveva detto al suo migliore amico.
Hermione
guardò con occhi sognanti il bel abito da sposa di
Ginny.
La
piccola di casa Weasley stava ballando insieme al suo neo-sposo, una dolcissima
e lentissima canzone d’amore.
Quanto le sarebbe piaciuto essere al posto di Ginny. Quanto le faceva
male sapere che la causa della sua infelicità era stato solo
il suo egoismo e la sua sciocca paura di legarsi troppo.
-Ti
ho detto che sei molto bella questa sera?- la calda voce di Ron la fece risvegliare.
Il
bel rosso le rubò un piccolo bacio dalla spalla nuda. Hermione gli sorrise appoggiando sul tavolo il bicchiere di champagne
che stava bevendo.
-Sono davvero belli assieme.- gli disse voltandosi per
guardarlo meglio.
Ron
annuì col capo.
-Ma
mia sorella è la più bella dei due...- le rispose con un piccolo accento di orgoglio nella voce.
Hermione
rise accarezzandogli la guancia.
-Beh,
ce l’avete tutti nel sangue questa caratteristica.-
gli confessò con un occhiolino malizioso.
-Hermione
Jane Granger, mi stai forse facendo delle avance mal vestite da complimenti?-
La
bruna si voltò appoggiando un gomito sul tavolo. Giocherellò per un po’ col suo orecchino prima di rispondergli.
-Può
darsi.-
Ron
sorrise mentre osservava il profilo regolare della ragazza.
-Ti
va di fare un giro?-
Hermione lo guardò negli occhi chiari prima di
accettare la mano che il rosso le offriva.
Il
fresco vento delle sere estive inglesi fece rabbrividire un po’ Hermione che
indossava un leggero abito di seta rosa pastello.
I
lunghi capelli mossi fermati sui lati del capo da preziosi ferrettini
a forma di farfalla estremamente brillanti.
-Domani
partirai?- la domanda del rosso arrivò all’improvviso alle sue orecchie ormai
abituate a quell’inusuale silenzio calato tra di loro.
Hermione
si rese conto di non avere affatto pensato alla sua partenza. Era stata così
presa dal suo riavvicinamento a Ron.
-Io...-
iniziò stringendosi nelle spalle per un’altra insopportabile folata di vento
freddo. –Penso di sì.-
Ron
sospirò tristemente prima di togliersi la giacca dell’abito elegante e
poggiarla sulle spalle minute di Hermione. Troppo vicino a lei non si era
trattenuto dal baciarla.
Si
era scostato appena da lei sorridendo.
-Hai
le labbra fredde.-
Hermione
sorrise baciandolo di nuovo. Ron aveva un sapore così buono, e poi sentirlo
così vicino la faceva stare bene.
-Tu invece le hai bollenti.-
Ron
rise prendendole una mano e continuando a passeggiare.
-Quindi domani ci diremo addio.- le disse fissando
l’oscurità.
Hermione
scosse il capo.
-Io
tornerò presto...-
Ron
la interruppe voltandosi.
-Io
non ci sarò. Ho chiesto il trasferimento. Bulgaria, reparto segretissimo.-
Hermione
rimase in silenzio boccheggiando in cerca di ossigeno.
Ron non sarebbe stato lì ad aspettarla. La loro storia era destinata a finire.
Si
sentiva male al sol pensiero che non l’avrebbe più rivisto. Avrebbe voluto
chiedergli di restare. Di non lasciarla sola. Ma tutto
quello che fece fu... sorridere.
-Mi
fa piacere per te. La Bulgaria è molto bella. Ti troverai bene, Ron.-
Continuarono
a passeggiare per un po’ senza parlare.
-Quando partirai?- chiese Hermione bloccandosi all’improvviso.
Ron
non si voltò per risponderle.
-Domani
mattina alle 11,00.-
-Allora,
non mi accompagnerai all’aeroporto?-
Ron
scosse il capo. Hermione si sentì mancare per la seconda volta in quella
serata. Senza accorgersene si gettò tra
le sue braccia baciandolo intensamente. Gli circondò il collo con le mani
attirandolo maggiormente mentre lui la sollevava di poco dal suolo. Rimasero a
lungo uniti da quell’ultimo disperato bacio d’addio.
Quando si distaccarono Hermione gli accarezzò la
nuca.
-Addio,
Ron.-
-Addio,
Hermione.-
E
prima che lui potesse fermarla con un altro bacio, lei corse
via verso il ristorante.
Era
davvero finita.
-Bel
matrimonio, Gin.- Hermione continuava a
ripiegare i suoi vestiti e a poggiarli nella valigia già stracolma.
Ginevra sorrise rimirando per la 100sima volta la fede. Si tolse
una ciocca dagli occhi sorridendo all’amica indaffarata.
-Grazie
per essermi stata vicina in quei momenti così importanti.-
Hermione
si fermò un attimo per guardarla.
-
E’ stato molto bello. Tu sei la classica persona appagata, che è riuscita a
soddisfare i suoi sogni dopo tante peripezie.-
Ginny
si alzò afferrando da una crocetta una camicia ed iniziando a piegarla.
-Anche
tu potresti realizzare i tuoi desideri.-
Quelle parole appena sussurrate fecero rabbrividire Hermione. Era inutile,
nonostante entrambe fossero cresciute, rimanevano sempre dell’eterne
bambine sognatrici.
-Temo
che i miei sogni rimarranno chiusi a chiave nel mio cassetto, Gin.-
Ginevra
si fermò posando nella borsa l’indumento piegato. Si portò le mani sui fianchi
inclinando il capo.
-Per
quale motivo?-
Hermione sorrise con amarezza iniziando a cercare le se
scarpe sul pavimento.
-Le
nostre strade si dividono qui. Bulgaria e Stati Uniti sono molto lontani.-
Ginny
si sedette sul letto sbruffando. Accavallò le gambe guardando storto Hermione.
-Siete proprio due stupidi!- esclamò aiutando l’amica a
chiudere la borsa. –Perché non vi chiedete tranquillamente di restare.-
Hermione
scosse il capo.
-La
scorsa volta lui lo ha fatto. Io ho rifiutato. Questa volta non sarò certo io a
tarpargli le ali, Ginny. Voglio lasciarlo libero di fare ciò che vuole. Voglio
che sia felice.-
-Credi
che sarà felice sapendoti lontana da lui?- Ginevra portò
i suoi occhioni chiari ed intelligenti in quelli più scuri e profondi di
Hermione.
-Io...
io... non lo so.-
Hermione
abbassò lo sguardo appoggiando le mani sulla valigia ormai chiusa.
-Tesoro,
nella vita si fanno tanti errori. Tu e Ron ne avete
fatti molti forse troppi. Eppure come mai dopo tre
anni dalla vostra rottura, i vostri cuori hanno avuto quel fremito così bello e
particolare tipico dell’amore?- Ginny appoggiò le sue dita affusolate sui dorsi
delle mani di Hermione. –Due cuori destinati a stare insieme non possono
rimanere separati per molto.- Così dicendo si alzò dal
letto e si avviò alla porta.
-Harry sarà qui a momenti. Mancano 20 minuti
alle 11,00.-
-Fai
buon viaggio ragazza mia.- La Signora Weasley la strinse forte baciandole le
guance. Copiose lacrime rigavano il volto dell’allegra donna. Temeva che quelle
sarebbe stata una delle ultime volte in cui avrebbe visto Hermione. –Vienici a
trovare quando Vuoi, Hermione cara.-
La bruna sorrise abbracciandola
ancora forte. –Lo farò molto volentieri.-
Salutò
tutti gli altri componenti della famiglia Harry
incluso. –Mi mancherai, signorina Granger.- le disse
baciandola sulla fronte.
Cercò
di abbracciare anche Ginny, ma la giovane rossa si scostò.
-Io
non ti saluto. Tra 10 minuti sarai di nuovo qui.-
Hermione
sorrise scompigliandole i capelli.
-Non
credo, Gin.-
-I
passeggeri del volo AM190787 si preparino al cancello d’imbarco
17.- L’altoparlante interruppe quel discorso. Hermione
sorrise all’indirizzo di Ginny prima di caricarsi sulle spalle la borsa.
-A
presto.- e senza altre esitazioni si avviò verso il Gate.
Era
ancora in fila per il check-in quando la voce di Ginny raggiunse le sue
orecchie.
-DUE
CUORI DESTINATI A STARE INSIEME NON POSSONO RIMANERE DIVISI
PER MOLTO!-
Si voltò verso la rossa che era salita su una
sedia dell’aeroporto. Ginny aveva ragione, ma quello non era il suo caso. Le sorrise con dolcezza prima d’imbarcarsi sull’aereo.
Si
era seduta in uno dei primi posti liberi che aveva trovato. Di tanto in tanto
guardava fuori dal finestrino poi lasciva che i suoi
occhi si posassero sul quadrante dell’orologio da polso.
Mancavano
11 minuti alle 11,00.
-Ma
come fai a saperlo?- una voce da bambino le arrivò
alle orecchie.
Una
bambina bruna sospirò prima di rispondere al suo amico.
-Oh,
Jack! Se solo tu leggessi di più, sapresti che ho
ragione. Quella lì è Hermione Granger, una famosissima strega che è andata ad Hogwarts nella nostra casa!-
Il
bambino si era voltato per guardarla.
-Sarà
Amelia, ma a me sembra troppo vecchia!-
Hermione
sorrise facendo finta di nulla. I due bambini si avvicinarono superandola,
senza staccarle un attimo gli occhi di dosso.
-In effetti è proprio bella.- esclamò il bimbo biondo
verso l’amica.
-Intelligente,
Jack!- lo riprese la bimba. –Non è tutta questa bellezza...-
-Invece
lo è!- ribatté il bambino guardandola storto.
-Una
persona non può essere bella ed intelligente, nello stesso tempo. Prendi me per
esempio. Sono intelligente ma non di certo bella.-
Hermione
notò una punta di rossore nelle orecchie del bambino ed in
qualche modo questo le toccò il cuore. Molti anni
prima anche lei era convinta di questo. Era stato solo grazie a Ron che
aveva capito il contrario. Lui aveva quel potere di farla sentire bella, in ogni momento della giornata. Aveva
la forza di farla sentire viva, sempre e comunque. Aveva
il potere di farla sentire amata ed appagata. Ecco, perché
lei era sempre stata innamorata di lui.
-Tu
sei molto bella, Amelia.- sentì dire a Jack.
In
quel preciso istante il bambino le ricordò Ron. Il suo Ron. Improvvisamente il
cuore iniziò a batterle forte, la sensazione di vita sulla pelle non appena
immaginava o ricordava qualcosa che aveva fatto con lui la faceva stare bene e
mai per nulla al mondo avrebbe voluto rinunciare a
quella sensazione.
Aprì
di scatto gli occhi, che inconsciamente aveva chiuso per imprimersi meglio
nella memoria il bel volto del rosso.
Si
alzò di scatto dal suo posto e si avviò come una furia verso l’uscita dell’aereo.
Si
fermò poco prima del portellone e si
girò verso i due bambini seduti all’inizio dell’aereo.
Si
chinò su di loro abbracciandoli forte.
-Grazie!-
I
bambini la guardarono con le sopracciglia inarcate.
Prima
che potesse uscire Amelia le urlò dietro.
-CORRI
DA RON?-
Hermione
si fermò voltandosi ed annuendo.
Amelia
e Jack fecero un sorrisone e le dissero in coro.
-Buona
Fortuna!-
Ginny
tamburellò col dito sul braccio del marito. Erano quasi 7 minuti che
aspettavano Hermione. Ci stava mettendo molto di più del previsto.
-Ginny,
tesoro.- disse Harry Baciandole la guancia. –Hermione sta per partire e non
credo che tornerà in dietro.-
Ginny incrociò
le braccia sul petto scuotendo la testa.
-Abbi fede,
Harry.-
Il moro rise.
-Io in quei
due ho avuto fede dal primo anno ad Hogwarts. Sono irrecuperabili, credimi.-
Ginevra
sorrise mettendogli
un dito sulle labbra.
-Aspetta e
vedrai.-
-Signorina, ma
dove va?! L’aereo si prende dall’altra parte!- Una voce
interruppe il loro discorso.
-Mi lasci
passare. Devo tornare a Londra non a N.Y.-
Ginny sorrise
mentre Harry rimaneva con la bocca aperta.
Hermione corse
verso di loro non appena si fu liberta con un calcio dell’impiegato dell’aeroporto.
-Uff.- disse arrivando. –Scusa il ritardo,
Gin. Avevi pienamente ragione.-
Ginny saltellò
tutta emozionata. –Che bello!-
Hermione si
voltò verso Harry ancora incredulo. –Quanto ci metti a portarmi alla base degli
Auror?-
Harry si
riscosse iniziando a ridere come un matto.
-Meno di 8
minuti, ‘Mione.-
Hermione
sorrise compiaciuta.
-Andiamo!-
-Capitano Weasley.
Il suo volo decolla tra meno di 5 minuti.-
Ron asserì col
capo afferrando la sua borsa nera. Aveva passato l’ultimo quarto d’ora a
scrivere una breve lettera per Hermione. Si avvicinò alla segreteria del
piccolo aeroporto militare.
-Senta può
inviare questa lettera per me?-
La donna bionda gli sorrise cordiale.
-Ma certo.-
Ron osservò la
segretaria richiamare un gufo ed attaccarci la lettera alla zampina. Vide l’elegante
animale aprire le sue ali e spiccare un balzo fuori dalla
finestra aperta. Lo osservò fino a quando non divenne un piccolo punto nell’immensità
azzurra.
-Era per la
sua fidanzata?-
Ron si voltò
di scatto. Definire Hermione la sua fidanzata? Qualche anno
prima non avrebbe avuto problemi. In quel momento, però, aveva una così grande confusione in testa.
Sorrise stringendosi
nelle spalle.
-Può darsi.-
La donna
inarcò un sopraciglio.
-Un po’ di
confusione?-
Ron mise le
mani nelle tasche.
-Lei
cosa penserebbe di una storia che finisce bruscamente tre anni fa. Riprende per un giorno, sappiamo di
amarci ma nessuno dei due ha chiesto all’altro di restare.-
La segretaria rise,
giocherellando con una penna.
-Beh, Capitano
Weasley. Se io fossi in lei non partirei. Il vero amore
si trova una sola volta nella vita.-
Ron sorrise.
-Lei non è in
me.-
La donna gli
porse il biglietto.
-Beh, allora
buon viaggio.-
Hermione corse
a perdi fiato per la base di Auror. Salì varie rampe
di scale saltando gradini e zigzagano tra le gente.
Harry e Ginny
non riuscivano a starle dietro.
Arrivò come
una furia nel piccolo aeroporto militare.
-L’aereo per la Bulgaria?- chiese alla hostess bionda.
-Sta rullando
in questo momento sulla pista, mi spiace.-
Hermione non
aspettò nemmeno che terminasse la sua frase.
Corse
ancora verso le
piste.
-Signorina non
può andarci è molto pericoloso!- gridò la donna afferrando
la bacchetta per fermarla.
Ginny ed Harry
arrivarono in quel preciso momento.
-Capitano Potter,
ho provato a fermarla ma...-
Harry sorrise.
-Va
tutto bene. La lasci andare.-
Hermione
arrivò nelle piste mentre l’aereo iniziava a rullare. Corse verso l’aeromobile
cercando inutilmente di fermarlo.
Rimase senza fiato, ferma sulla pista completamente rossa e sudata,
con un grande vuoto nel cuore.
Non era
riuscita a fermarlo.
Mise le mani a
forma di coppa sulla bocca e gridò con tutta se stessa.
-IO TI AMO,
RON.-
Il rombo di un
altro aereo che partiva non riuscì a coprire il suo piccolo urlo disperato.
Rimase ancora
ferma immobile, ormai senza più fiato.
-Che diavolo
ci fai qui?-
La voce di Ron
la fece sobbalzare. Si voltò con lentezza, per la paura che la sua mente le stesse giocando un brutto tiro. Incontrò gli occhi
di Ron, ed immediatamente il suo cuore riprese a battere più forte.
-Non sei partito?- gli chiese avvicinandosi di qualche passo.
- No. E tu?-
le rispose lui, diminuendo ancora la distanza.
Hermione
scosse il capo con le lacrime agli occhi.
-Avevo molte
cose in sospeso.-
Ron si fermò.
-Quali cose?-
Hermione rise.
-Dovevo fare
chiarezza nel mio cuore, dovevo vincere il mio orgoglio e soprattutto dovevo
fermare l’uomo della mia vita.-
Ron si inumidì le labbra continuando ad avanzare verso di lei.
-Ci sei
riuscita?-
La bruna fece
ancora qualche passo, trovandosi a pochi centimetri da lui.
-Quasi.-
-Da
cosa dipende quel “quasi”?-
Hermione si issò sulla punta dei piedi arrivando a sfiorare le labbra
del rosso. Come ogni volta, persero la cognizione del tempo e dello spazio. Hermione
gli passò le braccia attorno al collo attirandolo maggiormente a sé. Ron la
sollevò portandola alla sua altezza..
In quel bacio,
così dolce e sensuale, entrambi misero tutti i loro
sentimenti.
Quando si distaccarono, per la sciocca
esigenza umana di respirare, Hermione teneva ancora gli occhi chiusi.
-Rimani, qui
con me, Ron, per favore. Io non riesco a vivere senza di te.-
gli disse appoggiando la sua fronte su quella di lui.
Ron aprì gli
occhi guardandola.
-Quel “quasi”
dipende dalla mia risposta?-
Hermione
annuì.
-Allora togli
quel “quasi”, amore mio.-
E senza
aspettare oltre la baciò ancora, facendole fare un
mezzo giro.
-Ti amo,
Hermione.-
-Ti amo, Ron.-
-Posso
ritenermi molto soddisfatta.- disse
Ginny appoggiandosi al petto del marito. Dalle vetrate dell’aeroporto stavano
osservando Ron ed Hermione intenti a ridere e coccolarsi.
-Sai
Gin, tu alcune volte mi spaventi.-
le confessò Harry baciandole i capelli.
-Come mai?-
Harry si
strinse nelle spalle voltandola e prendendola tra le braccia.
-Alcune volte,
sei peggio della Cooman.-
Ginny rise
prima di alzarsi sulla punta dei piedi e baciarlo intensamente.
THE END
-
Anche questa breve ffc è stata terminata. Spero che vi siate divertite in mia compagnia.
Ron ed Hermione sono
troppo belli assieme, già sceglierli come personaggi dà molto alla storia. Beh,
grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto.
Non preoccupatevi,
presto sarà on-line il nuovo chap di DAAB.
Come regalo per tutte
le persone che leggeranno quest’ultimo chap vi posto anche una piccola frase molto
importante del nuovo chap (DAAB):
- E’ la persona più importate
della mia vita. Se sono riuscito a sopravvivere dopo
la morte dei miei genitori, è stato solo grazie alla sua presenza, tranquilla e
costante. Al suo modo di fare dolce e comprensivo. Sai la conosco
da tanto, tanto tempo. Dal primo anno ad Hogwarts. Eppure alcune volte, lo so che sembra stupido, ma mi sembra
di conoscerla da molto di più. E’ la mia migliore amica, ma in realtà lei è
molto più di questo. Lei è Hermione. E’ la mia dolce Hermione. Ed io non posso immaginare un giorno senza la sua presenza.
Io non posso immaginare un giorno senza il suo sorriso. Io non posso immaginare
un girono senza amarla e quello che più è strano e che
io non riesco a ricordare un giorno della mia vita in cui non l’abbia amata più
di me stesso.-
Bene un particolare
ringraziamento va a
Marty88
Sissichi
Piccola Vivy
Yuna
Vale e Mely
Sunny
Vega
Selphie
Giada
Silvix
AvaNA Kedavra
Liz
Hermione Weasley (sì, FLH è su Ron ed Hermione)
Un bacio a tutti
AngéleJ
p.s.
...Lasciatemi un
commentino...