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Autore: Angele87    10/09/2004    21 recensioni
Nella vita si fanno tanti errori. Hermione e Ron ne hanno fatti molti, troppi. Eppure, dopo tre anni di distanza dalla brusca fine della loro storia, entrambi sentono ancora quel tipico e dolcissimo batticuore caratteristico del sentimento più bello della terra. L’amore. Due cuori destinati ad essere uniti non possono rimanere separati per molto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Whisper

 

Whisper

 

-5-

 

 

Avviso:

I personaggi di questa storia appartengono tutti all’autrice J.K. Rowling. Io li ho utilizzati solamente per divertirmi e far divertire chi leggerà questo lavoro. I fatti narrati di seguito non sono mai avvenuti nella saga di Harry Potter.

 

Questo racconto è stato scritto con nessuna intenzione di lucro, quindi, si ritiene che nessun diritto di copyright sia stato violato.

 

Buona lettura

 

Angéle

 


I'm not a perfect person, there are many things I wish I didn't do
but I continue learning. I never meant to do those things to you
and so I have to say before I go, that I just want you to know.

I've found a reason for me, to change who I used to be
a reason to start over new, and the reason is you.

                                                                  

        HOOBASTANK - Reason

 

 

 

 

Un lungo strascico bianco ricopriva gran parte del tappeto della bella chiesa di campagna, in cui Ginny ed Harry si stavano sposando.

 

In prima fila c’erano tutti i parenti della sposa.

Accanto ad Harry, era in piedi, sorridente come non mai, Ron, che lanciava di tanto in tanto, occhiate nella direzione di Hermione  che ricambiava pienamente.

 

-Io, Harry James, prendo te, Ginevra, come mia legittima sposa per amarti ed onorarti per tutti i giorni della mia vita. In salute ed in malattia, nella gioia e nel dolore, finché morte non ci separi.-

 

Gli occhi verde smeraldo di Harry scintillarono di gioia. Poco più in dietro, seduta al primo banco, la signora Weasley scoppiò in lacrime. Hermione si morse le labbra nel tentativo di trattenere il pianto.

Ron la trovò bellissima. Gli occhi lucidi e le guance rosse. Un piccolo capolavoro di colori e luminosità.

 

Ron guardò in alto quando sua sorella iniziò a parlare.

 

-Io, Ginevra, prendo te, Harry James, come mio legittimo sposo per amarti ed onorarti per tutti i giorni della mia vita. In salute ed in malattia, nella gioia e nel dolore, finché morte non ci separi.-

 

In quei brevi momenti, Ron, rivide sua sorella bambina.

Le lunghe trecce amarante che ricadevano dispettose sulle piccole spalle. Il sorriso limpido e sincero che riservava solo a lui, quando le concedeva la sua presenza nei giochi delle bambine, le grandi lacrime che rigavano quelle guance rosa e tornite ogni qual volta Bill andava via... ma soprattutto ricordò La sua Ginny, quella dolce bimba che tremante si infilava nel suo letto ogni volta che un tuono rompeva il silenzio delle notti della Tana in piena estate.

 

Trattenne a stento una piccola lacrima che silenziosa scese lungo la curva decisa della sua mascella maschile.

 

-Io vi dichiaro marito e moglie.-

 

Un sonoro applauso riempì l’aria.

Harry si chinò su Ginny rubandole un piccolo bacio a fior di labbra. Questo era uno dei tanti accordi pre-matrimoniali che Ron gli aveva fatto accettare.

 

-Niente baci esagerati in chiesa o in mia presenza...-  aveva detto al suo migliore amico.

 

 

Hermione guardò con occhi sognanti il bel abito da sposa di Ginny.

La piccola di casa Weasley stava ballando insieme al suo neo-sposo, una dolcissima e lentissima canzone d’amore.

Quanto le sarebbe piaciuto essere al posto di Ginny. Quanto le faceva male sapere che la causa della sua infelicità era stato solo il suo egoismo e la sua sciocca paura di legarsi troppo.

 

-Ti ho detto che sei molto bella questa sera?- la calda voce di Ron la fece risvegliare.

 

Il bel rosso le rubò un piccolo bacio dalla spalla nuda. Hermione gli sorrise appoggiando sul tavolo il bicchiere di champagne che stava bevendo.

 

-Sono davvero belli assieme.- gli disse voltandosi per guardarlo meglio.

 

Ron annuì col capo.

 

-Ma mia sorella è la più bella dei due...- le rispose con un piccolo accento di orgoglio nella voce.

 

Hermione rise accarezzandogli la guancia.

 

-Beh, ce l’avete tutti nel sangue questa caratteristica.- gli confessò con un occhiolino malizioso.

 

-Hermione Jane Granger, mi stai forse facendo delle avance mal vestite da complimenti?-

 

La bruna si voltò appoggiando un gomito sul tavolo. Giocherellò per un po’ col suo orecchino prima di rispondergli.

 

-Può darsi.-

 

Ron sorrise mentre osservava il profilo regolare della ragazza.

 

-Ti va di fare un giro?-

 

Hermione  lo guardò negli occhi chiari prima di accettare la mano che il rosso le offriva.

 

 

Il fresco vento delle sere estive inglesi fece rabbrividire un po’ Hermione che indossava un leggero abito di seta rosa pastello.

I lunghi capelli mossi fermati sui lati del capo da preziosi ferrettini a forma di farfalla estremamente brillanti.

 

-Domani partirai?- la domanda del rosso arrivò all’improvviso alle sue orecchie ormai abituate a quell’inusuale silenzio calato tra di loro.

Hermione si rese conto di non avere affatto pensato alla sua partenza. Era stata così presa dal suo riavvicinamento a Ron.

 

-Io...- iniziò stringendosi nelle spalle per un’altra insopportabile folata di vento freddo. –Penso di sì.-

 

Ron sospirò tristemente prima di togliersi la giacca dell’abito elegante e poggiarla sulle spalle minute di Hermione. Troppo vicino a lei non si era trattenuto dal baciarla.

Si era scostato appena da lei sorridendo.

 

-Hai le labbra fredde.-

 

Hermione sorrise baciandolo di nuovo. Ron aveva un sapore così buono, e poi sentirlo così vicino la faceva stare bene.

 

-Tu invece le hai bollenti.-

 

Ron rise prendendole una mano e continuando a passeggiare.

 

-Quindi domani ci diremo addio.- le disse fissando l’oscurità.

 

Hermione scosse il capo.

 

-Io tornerò presto...-

 

Ron la interruppe voltandosi.

 

-Io non ci sarò. Ho chiesto il trasferimento. Bulgaria, reparto segretissimo.-

 

Hermione rimase in silenzio boccheggiando in cerca di ossigeno. Ron non sarebbe stato lì ad aspettarla. La loro storia era destinata a finire.

Si sentiva male al sol pensiero che non l’avrebbe più rivisto. Avrebbe voluto chiedergli di restare. Di non lasciarla sola. Ma tutto quello che fece fu... sorridere.

 

-Mi fa piacere per te. La Bulgaria è molto bella. Ti troverai bene, Ron.-

 

Continuarono a passeggiare per un po’ senza parlare.

 

-Quando partirai?- chiese Hermione bloccandosi all’improvviso.

 

Ron non si voltò per risponderle.

 

-Domani mattina alle 11,00.-

 

-Allora, non mi accompagnerai all’aeroporto?-

 

Ron scosse il capo. Hermione si sentì mancare per la seconda volta in quella serata. Senza accorgersene  si gettò tra le sue braccia baciandolo intensamente. Gli circondò il collo con le mani attirandolo maggiormente mentre lui la sollevava di poco dal suolo. Rimasero a lungo uniti da quell’ultimo disperato bacio d’addio.

 

Quando si distaccarono Hermione gli accarezzò la nuca.

 

-Addio, Ron.-

 

-Addio, Hermione.-

 

E prima che lui potesse fermarla con un altro bacio, lei corse via verso il ristorante.

Era davvero finita. 

 

 

-Bel matrimonio, Gin.-  Hermione continuava a ripiegare i suoi vestiti e a poggiarli nella valigia già stracolma.

 

Ginevra sorrise rimirando per la 100sima volta la fede. Si tolse una ciocca dagli occhi sorridendo all’amica indaffarata.

 

-Grazie per essermi stata vicina in quei momenti così importanti.-

 

Hermione si fermò un attimo per guardarla.

 

- E’ stato molto bello. Tu sei la classica persona appagata, che è riuscita a soddisfare i suoi sogni dopo tante peripezie.-

 

Ginny si alzò afferrando da una crocetta una camicia ed iniziando a piegarla.

 

-Anche tu potresti realizzare i tuoi desideri.-

 

Quelle parole appena sussurrate fecero rabbrividire Hermione. Era inutile, nonostante entrambe fossero cresciute, rimanevano sempre dell’eterne bambine sognatrici.

 

-Temo che i miei sogni rimarranno chiusi a chiave nel mio cassetto, Gin.-  

 

Ginevra si fermò posando nella borsa l’indumento piegato. Si portò le mani sui fianchi inclinando il capo.

 

-Per quale motivo?-

 

Hermione sorrise con amarezza iniziando a cercare le se scarpe sul pavimento.

 

-Le nostre strade si dividono qui. Bulgaria e Stati Uniti sono molto lontani.-

 

Ginny si sedette sul letto sbruffando. Accavallò le gambe guardando storto Hermione.

 

-Siete proprio due stupidi!- esclamò aiutando l’amica a chiudere la borsa. –Perché non vi chiedete tranquillamente di restare.-

 

Hermione scosse il capo.

 

-La scorsa volta lui lo ha fatto. Io ho rifiutato. Questa volta non sarò certo io a tarpargli le ali, Ginny. Voglio lasciarlo libero di fare ciò che vuole. Voglio che sia felice.-

 

-Credi che sarà felice sapendoti lontana da lui?- Ginevra portò i suoi occhioni chiari ed intelligenti in quelli più scuri e profondi di Hermione.  

 

-Io... io... non lo so.-

Hermione abbassò lo sguardo appoggiando le mani sulla valigia ormai chiusa.

 

-Tesoro, nella vita si fanno tanti errori. Tu e Ron ne avete fatti molti forse troppi. Eppure come mai dopo tre anni dalla vostra rottura, i vostri cuori hanno avuto quel fremito così bello e particolare tipico dell’amore?- Ginny appoggiò le sue dita affusolate sui dorsi delle mani di Hermione. –Due cuori destinati a stare insieme non possono rimanere separati per molto.- Così dicendo si alzò dal letto e si avviò alla porta.

 

-Harry sarà qui a momenti. Mancano 20 minuti alle 11,00.-

 

 

 

-Fai buon viaggio ragazza mia.- La Signora Weasley la strinse forte baciandole le guance. Copiose lacrime rigavano il volto dell’allegra donna. Temeva che quelle sarebbe stata una delle ultime volte in cui avrebbe visto Hermione. –Vienici a trovare quando Vuoi, Hermione cara.-

 

La bruna sorrise  abbracciandola ancora forte. –Lo farò molto volentieri.-

 

Salutò tutti gli altri componenti della famiglia Harry incluso. –Mi mancherai, signorina Granger.- le disse baciandola sulla fronte.

 

Cercò di abbracciare anche Ginny, ma la giovane rossa si scostò.

 

-Io non ti saluto. Tra 10 minuti sarai di nuovo qui.-

 

Hermione sorrise scompigliandole i capelli.

 

-Non credo, Gin.-

 

-I passeggeri del volo AM190787 si preparino al cancello d’imbarco 17.- L’altoparlante interruppe quel discorso. Hermione sorrise all’indirizzo di Ginny prima di caricarsi sulle spalle la borsa.

 

-A presto.- e senza altre esitazioni si avviò verso il Gate.

 

Era ancora in fila per il check-in quando la voce di Ginny raggiunse le sue orecchie.

 

-DUE CUORI DESTINATI A STARE INSIEME NON POSSONO RIMANERE DIVISI PER MOLTO!-

 

Si voltò verso la rossa che era salita su una sedia dell’aeroporto. Ginny aveva ragione, ma quello non era il suo caso. Le sorrise con dolcezza prima d’imbarcarsi sull’aereo.

 

 

Si era seduta in uno dei primi posti liberi che aveva trovato. Di tanto in tanto guardava fuori dal finestrino poi lasciva che i suoi occhi si posassero sul quadrante dell’orologio da polso.

Mancavano 11 minuti alle 11,00.

 

-Ma come fai a saperlo?- una voce da bambino le arrivò alle orecchie.

 

Una bambina bruna sospirò prima di rispondere al suo amico.

 

-Oh, Jack! Se solo tu leggessi di più, sapresti che ho ragione. Quella lì è Hermione Granger, una famosissima strega che è andata ad Hogwarts nella nostra casa!-

 

Il bambino si era voltato per guardarla.

 

-Sarà Amelia, ma a me sembra troppo vecchia!-

 

Hermione sorrise facendo finta di nulla. I due bambini si avvicinarono superandola, senza staccarle un attimo gli occhi di dosso.

 

-In effetti è proprio bella.- esclamò il bimbo biondo verso l’amica.

 

-Intelligente, Jack!- lo riprese la bimba. –Non è tutta questa bellezza...-

 

-Invece lo è!- ribatté il bambino guardandola storto.

 

-Una persona non può essere bella ed intelligente, nello stesso tempo. Prendi me per esempio. Sono intelligente ma non di certo bella.-

 

Hermione notò una punta di rossore nelle orecchie del bambino ed in qualche modo questo le toccò il cuore. Molti anni prima anche lei era convinta di questo. Era stato solo grazie a Ron che aveva capito il contrario. Lui aveva quel potere di farla sentire  bella, in ogni momento della giornata. Aveva la forza di farla sentire viva, sempre e comunque. Aveva il potere di farla sentire amata ed appagata. Ecco, perché lei era sempre stata innamorata di lui.

 

-Tu sei molto bella, Amelia.- sentì dire a Jack.

 

In quel preciso istante il bambino le ricordò Ron. Il suo Ron. Improvvisamente il cuore iniziò a batterle forte, la sensazione di vita sulla pelle non appena immaginava o ricordava qualcosa che aveva fatto con lui la faceva stare bene e mai per nulla al mondo avrebbe voluto rinunciare a quella sensazione.

Aprì di scatto gli occhi, che inconsciamente aveva chiuso per imprimersi meglio nella memoria il bel volto del rosso.

 

Si alzò di scatto dal suo posto e si avviò come una furia verso l’uscita dell’aereo.

 

Si fermò poco prima  del portellone e si girò verso i due bambini seduti all’inizio dell’aereo.

Si chinò su di loro abbracciandoli forte.

 

-Grazie!-

 

I bambini la guardarono con le sopracciglia inarcate.

 

Prima che potesse uscire Amelia le urlò dietro.

 

-CORRI DA RON?-

 

Hermione si fermò voltandosi ed annuendo.

 

Amelia e Jack fecero un sorrisone e le dissero in coro.

 

-Buona Fortuna!-

 

 

 

Ginny tamburellò col dito sul braccio del marito. Erano quasi 7 minuti che aspettavano Hermione. Ci stava mettendo molto di più del previsto.

 

-Ginny, tesoro.- disse Harry Baciandole la guancia. –Hermione sta per partire e non credo che tornerà in dietro.-

 

Ginny incrociò le braccia sul petto scuotendo la testa.

 

-Abbi fede, Harry.-

 

Il moro rise.

 

-Io in quei due ho avuto fede dal primo anno ad Hogwarts. Sono irrecuperabili, credimi.-

 

Ginevra sorrise mettendogli un dito sulle labbra.

 

-Aspetta e vedrai.-

 

-Signorina, ma dove va?! L’aereo si prende dall’altra parte!- Una voce interruppe il loro discorso.

 

-Mi lasci passare. Devo tornare a Londra non a N.Y.-

 

Ginny sorrise mentre Harry rimaneva con la bocca aperta.

 

Hermione corse verso di loro non appena si fu liberta con un calcio dell’impiegato dell’aeroporto.

 

-Uff.- disse arrivando. –Scusa il ritardo, Gin. Avevi pienamente ragione.-

 

Ginny saltellò tutta emozionata. –Che bello!-

 

Hermione si voltò verso Harry ancora incredulo. –Quanto ci metti a portarmi alla base degli Auror?-

 

Harry si riscosse iniziando a ridere come un matto.

 

-Meno di 8 minuti,Mione.-

 

Hermione sorrise compiaciuta.

 

-Andiamo!-

 

 

-Capitano Weasley. Il suo volo decolla tra meno di 5 minuti.-

 

Ron asserì col capo afferrando la sua borsa nera. Aveva passato l’ultimo quarto d’ora a scrivere una breve lettera per Hermione. Si avvicinò alla segreteria del piccolo aeroporto militare.

 

-Senta può inviare questa lettera per me?-

 

La donna bionda gli sorrise cordiale.

 

-Ma certo.-

 

Ron osservò la segretaria richiamare un gufo ed attaccarci la lettera alla zampina. Vide l’elegante animale aprire le sue ali e spiccare un balzo fuori dalla finestra aperta. Lo osservò fino a quando non divenne un piccolo punto nell’immensità azzurra.

 

-Era per la sua fidanzata?-

 

Ron si voltò di scatto. Definire Hermione la sua fidanzata? Qualche anno prima non avrebbe avuto problemi. In quel momento, però, aveva una così grande confusione in testa.

Sorrise stringendosi nelle spalle.

 

-Può darsi.-

 

La donna inarcò un sopraciglio.

 

-Un po’ di confusione?-

 

Ron mise le mani nelle tasche.

 

-Lei cosa penserebbe di una storia che finisce bruscamente tre anni fa. Riprende per un giorno, sappiamo di amarci ma nessuno dei due ha chiesto all’altro di restare.-

 

La segretaria rise, giocherellando con una penna.

 

-Beh, Capitano Weasley. Se io fossi in lei non partirei. Il vero amore si trova una sola volta nella vita.-

 

Ron sorrise.

 

-Lei non è in me.-

 

La donna gli porse il biglietto.

 

-Beh, allora buon viaggio.-

 

 

Hermione corse a perdi fiato per la base di Auror. Salì varie rampe di scale saltando gradini e zigzagano tra le gente.

Harry e Ginny non riuscivano a starle dietro.

 

Arrivò come una furia nel piccolo aeroporto militare.

 

 -L’aereo per la Bulgaria?- chiese alla hostess bionda.

 

-Sta rullando in questo momento sulla pista, mi spiace.-

 

Hermione non aspettò nemmeno che terminasse la sua frase.

Corse ancora verso le piste.

 

-Signorina non può andarci è molto pericoloso!- gridò la donna afferrando la bacchetta per fermarla.

 

Ginny ed Harry arrivarono in quel preciso momento.

 

-Capitano Potter, ho provato a fermarla ma...-

 

Harry sorrise.

 

-Va tutto bene. La lasci andare.-

 

 

 

Hermione arrivò nelle piste mentre l’aereo iniziava a rullare. Corse verso l’aeromobile cercando inutilmente di fermarlo.

Rimase senza fiato, ferma sulla pista completamente rossa e sudata, con un grande vuoto nel cuore.

Non era riuscita a fermarlo.

 

Mise le mani a forma di coppa sulla bocca e gridò con tutta se stessa.

 

-IO TI AMO, RON.-

 

Il rombo di un altro aereo che partiva non riuscì a coprire il suo piccolo urlo disperato.

 

Rimase ancora ferma immobile, ormai senza più fiato.

 

-Che diavolo ci fai qui?-

 

La voce di Ron la fece sobbalzare. Si voltò con lentezza, per la paura che la sua mente le stesse giocando un brutto tiro. Incontrò gli occhi di Ron, ed immediatamente il suo cuore riprese a battere più forte.

 

-Non sei partito?- gli chiese avvicinandosi di qualche passo.

 

- No. E tu?- le rispose lui, diminuendo ancora la distanza.

 

Hermione scosse il capo con le lacrime agli occhi.

 

-Avevo molte cose in sospeso.-

 

Ron si fermò.

 

-Quali cose?-

 

Hermione rise.

 

-Dovevo fare chiarezza nel mio cuore, dovevo vincere il mio orgoglio e soprattutto dovevo fermare l’uomo della mia vita.-

 

Ron si inumidì le labbra continuando ad avanzare verso di lei.

 

-Ci sei riuscita?-

 

La bruna fece ancora qualche passo, trovandosi a pochi centimetri da lui.

 

-Quasi.-

 

-Da cosa dipende quel “quasi”?-

 

Hermione si issò sulla punta dei piedi arrivando a sfiorare le labbra del rosso. Come ogni volta, persero la cognizione del tempo e dello spazio. Hermione gli passò le braccia attorno al collo attirandolo maggiormente a sé. Ron la sollevò portandola alla sua altezza..

In quel bacio, così dolce e sensuale, entrambi misero tutti i loro sentimenti.

 

Quando si distaccarono, per la sciocca esigenza umana di respirare, Hermione teneva ancora gli occhi chiusi.

 

-Rimani, qui con me, Ron, per favore. Io non riesco a vivere senza di te.- gli disse appoggiando la sua fronte su quella di lui.

 

Ron aprì gli occhi guardandola.

 

-Quel “quasi” dipende dalla mia risposta?-

 

Hermione annuì.

 

-Allora togli quel “quasi”, amore mio.-

 

E senza aspettare oltre la baciò ancora, facendole fare un mezzo giro.

 

-Ti amo, Hermione.-

 

-Ti amo, Ron.-

 

 

-Posso ritenermi molto soddisfatta.- disse Ginny appoggiandosi al petto del marito. Dalle vetrate dell’aeroporto stavano osservando Ron ed Hermione intenti a ridere e coccolarsi.

 

-Sai Gin, tu alcune volte mi spaventi.- le confessò Harry baciandole i capelli.

 

-Come mai?-

 

Harry si strinse nelle spalle voltandola e prendendola tra le braccia.

 

-Alcune volte, sei peggio della Cooman.-

 

Ginny rise prima di alzarsi sulla punta dei piedi e baciarlo intensamente.

 

 

THE END

 

 

 

 

-

Anche questa breve ffc è stata terminata. Spero che vi siate divertite in mia compagnia.

Ron ed Hermione sono troppo belli assieme, già sceglierli come personaggi dà molto alla storia. Beh, grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto.

Non preoccupatevi, presto sarà on-line il nuovo chap di DAAB.

Come regalo per tutte le persone che leggeranno quest’ultimo chap vi posto anche una piccola frase molto importante del nuovo chap (DAAB):

 

- E’ la persona più importate della mia vita. Se sono riuscito a sopravvivere dopo la morte dei miei genitori, è stato solo grazie alla sua presenza, tranquilla e costante. Al suo modo di fare dolce e comprensivo. Sai la conosco da tanto, tanto tempo. Dal primo anno ad Hogwarts. Eppure alcune volte, lo so che sembra stupido, ma mi sembra di conoscerla da molto di più. E’ la mia migliore amica, ma in realtà lei è molto più di questo. Lei è Hermione. E’ la mia dolce Hermione. Ed io non posso immaginare un giorno senza la sua presenza. Io non posso immaginare un giorno senza il suo sorriso. Io non posso immaginare un girono senza amarla e quello che più è strano e che io non riesco a ricordare un giorno della mia vita in cui non l’abbia amata più di me stesso.-

 

Bene un particolare ringraziamento va a

 

Marty88

 

Sissichi

 

Piccola Vivy

 

Yuna

 

Vale e Mely

 

Sunny

 

Vega

 

Selphie

 

Giada

 

Silvix

 

AvaNA Kedavra

 

Liz

 

Hermione Weasley (sì, FLH è su Ron ed Hermione)    

 

Un bacio a tutti

 

AngéleJ

 

p.s.

 

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