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Autore: ThestralDawn    08/06/2013    2 recensioni
Cosa accadrebbe se Hermione si trasferisse in un luogo lontano, per studiare pozioni, e per caso ritrovasse qualcuno che credeva esser morto?
5 anni sono passati dalla fine della guerra e niente è più come prima; conoscenze sbagliate, amori non corrisposti, inconsce attrazioni porteranno Hermione a svelare un passato da troppo tempo taciuto.
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Due anni prima – stazione di Londra, notte fonda.
Un uomo era seduto su una panchina, chino sulla borsa che teneva sulle gambe. La stringeva convulsamente, pronunciando parole senza senso. Aspettava un treno che non sarebbe mai arrivato. Una figura incappucciata gli si pose dietro, oscurando il suo corpo dai fari che illuminavano la stazione. L’uomo seduto iniziò a ridere, una risata isterica.
“Mi hai trovato, ma non riuscirai nella tua impresa” disse continuando a ridere.
“Tutti facciamo degli errori e alla fine anche tu..” ma l’uomo non finì la frase  che la mano della figura incappucciata sferzò l’aria. La mattina dopo fu trovato un corpo decapitato nella stazione, al binario nove.


Hermione si svegliò all’improvviso, a causa dell’ ennesimo incubo che la perseguitava la notte. Era tutta sudata e, come si accorse quando il lenzuolo scivolò a terra, nuda. Era da sola nella stanza, Lucius non si era fermato la notte. All’improvviso sentì bussare alla porta, era Daniel. Hermione guardò l’orologio e si accorse di aver fatto abbastanza tardi. Si alzò dal letto, si vestì  e aprì la porta, trovandosi davanti un vassoio retto dal giovane.
“Buongiorno! Siccome hai saltato la colazione, ho pensato di portartela in camera.” Disse lui facendo per entrare nella stanza della giovane, che prontamente lo bloccò chiudendo dietro di se la porta. Non doveva assolutamente entrarci, non avrebbe mai dovuto notare le foto appese al muro; più tardi Hermione si sarebbe ricordata di sigillare la porta con qualche incantesimo, per il momento però, doveva inventare una scusa. 
“Che gentile..” disse poco convinta
“la mia camera è un macello e non vorrei mai che ti spaventassi entrando” ironizzò Hermione.
“come.. la ragazza più intelligente dell’istituto è disordinata?” chiese stupefatto Daniel, abboccando alla scusa. Proseguendo con quel discorso i due ragazzi si diressero in sala grande cosicché Hermione poté sfamarsi in santa pace. Subito dopo andarono in biblioteca, sempre mano nella mano; Daniel si diresse verso un gruppo di ragazzi e iniziò a discutere con loro su alcuni argomenti, mentre Hermione persa nei suoi pensieri voltò lo sguardo verso il lato opposto. C’erano molti studenti quella mattina in biblioteca e si stupiva di come mai nessuno era a lezione; lei e Daniel per quella settimana avevano terminato la preparazione delle pozioni richieste, ma adesso che ci pensava, le mancava ancora da consegnare quella per.. oh no!

“Voi!” si udì una voce alle spalle dei due ragazzi, che impauriti da quella voce conosciuta si voltarono lentamente. Subito si presentò davanti a loro Piton piuttosto irritato.
“Voi due! Statemi bene a sentire. Non m’interessa quello che fate nella vostra vita privata ma quando siete qui, dovete seguire le regole e, diversamente dai vostri compagni di corso..” pausa per alzare il tono di voce “NON MI AVETE CONSEGNATO LE POZIONI!” concluse Piton  cercando di assumere un certo contegno. Daniel lo guardò stupito, voltandosi subito verso Hermione.
“Be Severus, io e Hermione siamo stati impegnati e..” Hermione bloccò Daniel prima che Piton potesse iniziare a schiaffeggiarlo, placando leggermente il suo animo.
“Daniel TU sei stato impegnato, la mia pozione è già pronta, devo solo consegnarla” disse lasciando a bocca aperta Daniel, che come si era capito, aveva completamente dimenticato di prepararla. “Granger, ancora una volta la tua intelligenza mi stupisce: se sei stata così brillante da preparare la pozione, perché diamine non l’hai consegnata?” Hermione voltò il capo dall’altra parte e di fronte a questo Piton continuò.
“Granger, stasera alle undici portami la fiala. Evans vedi di realizzarla entro domani sera, o sarò costretto a fare il tuo nome.” E così dicendo Piton lasciò i due in mezzo alla stanza, con diversi sguardi puntati su di loro.
“Il tuo nome a chi?” chiese Hermione rompendo il silenzio, abituata alle sfuriate di Piton. Daniel si voltò verso di lei con lo sguardo cupo.
“Al direttore. Alla fine del mese lui domanda a tutti gli esaminatori quali ragazzi non hanno consegnato le pozioni e chi si trova su quella lista, rischia una sanzione.”
“Cosa mai ti può fare una sanzione?”
“Una nulla, ma io ne ho già ricevute due.. e con la terza sei automaticamente espulso dall’istituto.”

Daniel si abbandonò tra le braccia di Hermione, che seduta su una poltrona stava leggendo un libro. Si trovavano nella stanza di Daniel, molto grande rispetto alla sua stanza. Era sera ed Hermione si stava piano appisolandosi quando lui la colse all’improvviso; era appena uscito dalla doccia e aveva tutti i capelli bagnati, che per sfortuna di Hermione le bagnarono diverse pagine. Ormai interrotta nella sua lettura, accolse Daniel tra le sue braccia e cercando di ricambiare l’affetto gli massaggiò la schiena.
“Vedrai che Piton non ti nominerà, non credo che ti voglia fuori dalla scuola.” Iniziò Hermione in modo da sciogliere l’abbraccio.
“Forse hai ragione, ma non lasciamo che ci rovini la serata.” Rispose Daniel appoggiando una mano sulla coscia di Hermione iniziando a baciarla sul collo.
“Credo che l’abbia appena fatto. Sono le dieci meno un quarto.” Disse velocemente Hermione riuscendo a sfuggire da quella situazione, che la avrebbe portata inesorabilmente verso qualcosa che non avrebbe voluto fare.

Hermione si stava dirigendo verso lo studio di Piton, grata con lui per averla salvata, anche se involontariamente. Bussò ma non ricevette risposta, la porta si aprì da sola. Piton era seduto dietro ud un tavolo, intento a scrivere qualcosa e non si scomodò a salutarla.
“Appoggio qui la fiala?” chiese Hermione avvicinandosi ad un tavolo colmo di fiale, probabilmente appartenenti ad altri ragazzi. A quel punto, Piton alzò la testa guardando il tavolo, poi la riabbassò; Hermione prese il suo silenzio come un sì. Non sapendo che altro fare, si voltò verso la porta per lasciare la stanza, ma la voce dell’uomo alle sue spalle la bloccò.
“Tu non lo meriti.” Disse Piton con tono calmo, continuando a scrivere. La ragazza si voltò di scatto, incrociando le braccia al petto e rispondendo all’accusa rivoltale.
“Non le deve interessare la mia vita privata” Piton alzò la testa, posò la piuma e si alzò, rimanendo sul posto.
“Direi di sì, se la tua vita privata comprende un rapporto con Lucius Malfoy.” 
“Io non lo vedo da molto tempo, quindi se non le dispiace..” ma Piton la fermò con un’ulteriore domanda.
“Davvero? Allora ieri sera, fuori dall’istituto, quella figura alta, vestita di nero e con una chioma bionda.. non era lui giusto?” come faceva a sapere del loro incontro? Erano distanti dalle finestre della scuola e per entrare avevano usato la smaterializzazione.
“Ho il dovere di proteggere i ragazzi da eventuali mangiamorte con tendenze verso la magia oscura” continuò Piton non ricevendo risposte da Hermione.
“Anche lei è un ex mangiamorte, per quanto ne so, potrebbe anche lei avere certe tenden..” Hermione non riuscì a concludere la frase che fu colpita dalla mano dell’uomo. Piton si era avvicinato velocemente e le aveva dato uno schiaffo, il cui suono era rimbombato per tutta la stanza.
“Tu non sai nulla di me.”
“Potrei dire lo stesso di lei” provò Hermione, ancora con il viso piegato da un lato e con la guancia che cominciava ad assumere un colore sempre più rosso. Non doveva arrabbiarsi, avrebbe rischiato di ucciderlo; doveva calmarsi e lasciare quella stanza, il prima possibile.


Scusate per il super mega iper ritardo con cui ho aggiornato la storia, ma sono presa dagli esami ed ho perso la cognizione del tempo. Grazie a tutti quelli che continuano a leggere.

  
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