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Autore: Violet Sparks    14/06/2013    7 recensioni
O anche "L'evidente disagio mentale di Isabella Swan"
Perchè, seriamente, chi diavolo preferisce un vampiro sbrilluccicoso a un bel licantropo con gli addominali?
[STEREK]
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note personalioriginariamente questa fan fiction doveva essere una sola e lunga one shot!Poi però ho pensato che fosse più carino ammorbarvi il più a lungo possibile con questa stupidaggine di dimensioni bibliche ed ecco qua che per magia, la OS diventa una mini-long di tre capitoli!
Dite che andrei abbattuta? La protezione civile è d’accordo con voi! Prima di lasciarvi alla lettura vorrei farvi qualche appunto:


- Per prima cosa, grazie per l’accoglienza nel fandom! Le recensioni sono state bellissime per la mia prima fan fiction e appena avrò un po’ di tempo cercherò di ricambiare, perché so quanto possa essere gratificante e d’aiuto un commento per uno scrittore in erba!
- Vi prego fan di Twilight, non ve la prendete! La storia e i commenti degli Sterek al riguardo sono del tutto ironici! Amo la saga, ho riletto i libri anche un paio di volte e ho anche i dvd a casa! Davvero non voglio offendere nessuno.
- Non sono Team Edward né Team Jacob, né odio Bella! Tutte le battute sono a sfondo ironico e sono necessaria per la trama della fan fiction!
- Non ho messo l’avvertimento “spoiler” perché do per scontato che il mondo intero sappia la trama dei libri della Meyer! Se mi sto sbagliando e quella eccezione sta leggendo questa nota… FUGGI VIA DA QUI!

 

 





New Moon
 
 

Un’altra estenuante sessione di allenamento si era appena conclusa.

I beta del branco salutarono Derek uno dopo l’altro; Erika e Boyd mano nella mano, Isaac con un cenno del capo viste le braccia rotte, Jackson a braccetto con la sua Lydia e infine Scott con la solita espressione inebetita, tipica di quando Allison decideva di graziarlo con un po’ di attenzione in più del normale.

I due avevano rotto da mesi, ma se l’alpha si era illuso che la cosa avrebbe migliorato la situazione, inducendo magari Scott a concentrarsi di più sugli allenamenti e accettarlo finalmente come leader, si era sbagliato di grosso. Il ragazzo era sì entrato a tutti gli effetti a far parte del suo branco, ma non lo ascoltava quasi per niente, troppo occupato a pendere dalle labbra della cacciatrice e di giorno in giorno, non si contavano le volte in cui Derek era costretto a richiamarlo, per distoglierlo a turno o dalle gambe di Allison o dal suo sorriso o dai suoi capelli fluenti, eccetera, eccetera, eccetera…

Come poteva un uomo ridursi in quello stato pietoso, Derek non avrebbe mai smesso di chiederselo.

Scosse la testa rassegnato e una volta assicuratosi che ognuno dei cuccioli avesse lasciato la radura, si affrettò a recuperare il suo borsone, per intraprendere la via della sua nuova abitazione. Non vedeva soprattutto l’ora di buttarsi sotto la doccia, suo zio Peter si era praticamente sbizzarrito coi confort nel nuovo loft e sebbene Derek trovasse inutili nove cose su dieci –vedi lavatrice multifunzione, come se uno dei due si mettesse davvero a fare il bucato!- la vasca idromassaggio non rientrava assolutamente tra quelle.

Già stava pregustando il momento in cui l’acqua calda avrebbe avvolto la sua pelle e il getto di vapore avrebbe preso a massaggiare i suoi muscoli indolenziti, quando un puntino rosso, dall’altra parte della radura, non attirò all’improvviso la sua attenzione.

Strinse un po’ gli occhi verdi per osservare meglio e quando finalmente riuscì ad identificare la figura, sbuffò spazientito, mollando la borsa e qualsiasi sogno di meritato riposo.

Stiles se ne stava, infatti, seduto tra le radici di un albero a qualche metro di distanza, così preso dalla sua lettura da non essersi nemmeno accorto di essere rimasto solo e che ormai anche Derek stava andando via.

Il lupo allora si avvicinò a lui con aria minacciosa, fino ad arrivargli a qualche centimetro dalle gambe incrociate e si schiarì rumorosamente la voce, per farsi notare. Stiles di tutta risposta continuò a leggere imperterrito, girando la pagina, come se niente fosse.

Adesso che ci faceva caso, Derek si era completamente dimenticato che anche Stiles era venuto ad assistere, insieme a Lydia, all’allenamento di quel pomeriggio. Solitamente era impossibile non notare la sua presenza, visto la marea incontrollata di parole che fuoriusciva a scatti regolari dalla sua bocca: incitamenti vari, commenti sulle mosse dell’uno o dell’altro lupo neanche fosse un videogioco, chiacchiere da parrucchiere con Lydia stessa, consigli mai richiesti e mai ascoltati, lamentele, borbottii, informazioni assolutamente inopportune su come intendeva passare il resto della serata col suo alpha…

Se la sua natura di mannaro non lo esentasse da qualsiasi tipo di disagio fisico, Derek probabilmente se ne sarebbe tornato a casa, ogni volta con un grandissimo mal di testa.

Quel giorno, tuttavia, il ragazzino era stato stranamente silenzioso, aveva accompagnato Scott nel primo pomeriggio, ma dopo un rapido saluto al branco, si era eclissato sotto allo stesso albero accanto al quale lo aveva appena trovato Derek, con la testa affondata nel suo libro, dal quale non aveva staccato gli occhi nemmeno per un attimo.

L’alpha non poté fare a meno di chiedersi quale straordinaria opera d’arte contenesse quel volume, dato che era riuscito nella millenaria impresa di zittire per più di trenta secondi quella piaga umana che era Stiles Stilinski.

“Allora sei capace anche a tacere, quando ti ci metti di impegno!” disse, sorridendo ironico.

La risposta di Stiles fu un mugolio di assenso, senza neanche alzare gli occhi verso la figura del lupo.

Un ringhio ferino si librò nell’aria.

“Stiles, ma mi stai ascoltando?!”

“Certo, Scott!  Allison è uno schianto oggi! Hai ragione!”

Derek andò su tutte le furie. Non solo quell’impiastro si era permesso di salutarlo come fosse uno qualunque quello stesso pomeriggio, ma adesso si permetteva pure di ignorarlo, scambiandolo per il suo migliore amico. Indispettito come un bambino, strappò il libro dalle mani del ragazzino e lo nascose dietro la schiena, in modo che non potesse in alcun modo arrivarci.

Stiles sembrò come ridestarsi da un lungo sonno. Ci mise qualche secondo a riconnettersi con la realtà e rendersi conto del furto appena avvenuto, ma dopo un po’ che le sue mani continuavano a stringere il vuoto, finalmente si accorse delle lunghe gambe che torreggiavano innanzi a lui e sollevò gli occhi a rallentatore, fino a incontrare le zanne esposte del licantropo.

Deglutì a fatica, cercando di guardarsi intorno, oltre la figura mastodontica del suo “pacifico” ragazzo, alla ricerca di una qualche via di fuga.

 “Derek! Dove sono tutti?” chiese nervoso, più per distrarre l’alpha che per saperlo davvero.

“Sono andati via, Stiles, mezz’ora fa!”

“Come sarebbe a dire! Ed io come faccio a tornare a casa? Ero venuto in macchina con Scott!”

“Te ne saresti accorto se non fossi stato troppo occupato a leggere! Piuttosto…” cominciò, cacciando il volume da dietro la schiena “… deve essere un libro davvero interessante se è riuscito nell’impresa di farti stare zitto…”

Stiles scattò in piedi più veloce della luce e senza neanche dare il tempo a Derek di vedere la copertina, lo costrinse a tendere il braccio verso l’alto, in modo che non potesse recuperarlo. Il ragazzino istintivamente cominciò tutta una serie di goffi tentativi per strappare il libro dalle mani del lupo, saltellando a destra e a sinistra e quasi arrampicandosi su di lui, ma a quello bastò sfiorarlo con un dito per allontanarlo da sé e pressarlo contro la corteggia ruvida del tronco.

Resosi conto che la forza fisica non lo avrebbe per niente aiutato, Stiles cambiò tattica e si concentrò per trovare le parole giuste per fare cedere il ragazzo.

“Ok, grande alpha…” disse, lanciandogli un’occhiata inviperita “… Molla quel libro e nessuno dei due rimarrà senza sesso questa settimana, d’accordo?”

Derek si limitò a sollevare un sopracciglio, per niente turbato dalla minaccia.

“Stiles, l’ultima volta che hai fatto una promessa del genere, mi sei saltato addosso dopo neanche ventiquattro ore!”

“Tsk! Stavolta sarà diverso!”

“Ah sì? Nel senso che riuscirai a resistere almeno un pomeriggio intero?”

“No, caro mio, nel senso che ci penserà Jacob Black a soddisfarmi!”

Stiles non si rese conto dell’errore appena compiuto finché gli occhi di Derek non brillarono di rosso e la leggera pressione sul suo petto, non si trasformò in una presa d’acciaio sul suo collo, in modo talmente violento e repentino da togliergli il fiato. Un ringhio terribile mise a dura prova i suoi poveri timpani e lo costrinse a chiudere gli occhi, terrorizzato.

Il fatto di frequentarsi da qualche mese lo avrebbe salvato dalla furia del licantropo? Non era del tutto sicuro…

“Chi è Jacob Black?” tuonò Derek, traumatizzando a morte almeno mezza foresta.

Il ragazzino deglutì a fatica e tremando come una fogliolina, cominciò a lanciare tutta una serie di occhiate al volume ancora saldamente stretto tra le dita di Derek. Insospettito dal suo silenzio e da quegli sguardi, l’alpha abbassò finalmente il braccio e con una lieve torsione del polso, cercò la copertina del libro in modo da poterne leggere il titolo, sgargiante nello sfondo nero per il suo colore amaranto. In effetti, ci mise qualche secondo per assimilare l’informazione e capacitarsi di ciò che i suoi occhi cremisi avevano appena letto -nonostante il benedetto titolo non fosse neanche troppo lungo e anzi contasse di sole due paroline- ma quando la sua mente si dimostrò finalmente pronta a reagire, ritirò unghie e zanne e mollò la presa su Stiles tanto bruscamente che per poco il ragazzino non finì col sedere per terra.

Provò a trattenersi, davvero, chiamò a raccolta tutto il suo autocontrollo, ma alla fine proprio non ce la fece, rilassò i muscoli e lasciò scoppiare quel piacevole solletico che minacciava di raschiargli la gola.

Fu così che, miracolo dei miracoli, Derek Hale si mise a ridere.

Non il suo solito sorrisetto stentato e neanche quel ghigno un po’ malefico, che tutti trovavano ugualmente affascinante, ma una vera e propria risata di quelle che partono dallo stomaco, che ti fanno lacrimare gli occhi, di quelle che Derek non si concedeva da tempo e ormai credeva di aver dimenticato.

Stiles, raddrizzatosi accanto al tronco, rimase inebetito davanti a quello spettacolo, perché, davvero, non c’era un giorno nel quale egli non pensasse che il suo ragazzo fosse tremendamente bello, ma in quel momento, in quel preciso momento, sembrava irradiare luce da ogni poro della pelle ed era come un raggio di sole nella crepa di un muro, che lotta di potenza in quel filo circondato dall’ombra. Rimase così in religioso silenzio a godersi a pieno la rarità di quel suono, finendo per sorridere e dimenticare l’imbarazzo, senza neanche rendersene conto.

“New Moon?!” articolò Derek, cercando di riacquistare un po’ di controllo “Seriamente, Stiles?!”

“Me li sta prestando Lydia!” rispose piccato il ragazzino.

“Te li sta prestando?! Vuol dire che hai intenzione di leggere tutta la saga di questa roba!”

“Certo che sì! Ieri ho finito Twilight, stamattina ho iniziato quello lì!” disse, indicando il libro che ancora il lupo non si decideva a restituirgli “Devo arrivare fino all’ultimo libro, se voglio sapere come andrà a finire la storia, sai?”

Derek strabuzzò gli occhi smeraldo.

“Tu non sai come và a finire questa cretinata? Davvero? Lo sa perfino Peter che è stato in coma per anni!”

Stiles sollevò le spalle mortificato e “No, non ho mai visto neanche i film! Perché, li conosci anche tu per caso?”

“Laura mi ha trascinato a vederli al cinema, quando eravamo a New York… ma io ero sotto minaccia, tu perché diavolo vuoi sorbirti queste stupidaggini?”

Il ragazzino incrociò le braccia al petto e neanche stesse per discorrere di una tesi filosofica, alzò il mento in modo superbo e guardò Derek con un lieve tono di superiorità talmente buffo, che il lupo arcuò un sopracciglio e per poco non scoppiò a ridere di nuovo.

“Non capisco perché voi tutti vi divertiate a denigrare la Meyer e i suoi benedetti libri! Non sono affatto male! Ok, ammetto che qualche capitolo melenso poteva anche essere risparmiato ma… ehi! Per il resto è scritto bene e a modo suo è anche avvincente!”

Derek continuò a squadrarlo evidentemente dubbioso, ma tutto a un tratto lo vide abbandonare la sua espressione da critico letterario, per rivolgergli un’occhiata calda e profonda e cominciare lentamente ad avvicinarsi a lui. Incantato dal movimento diabolico delle sue ciglia sempre troppo fitte, il lupo si rese conto che Stiles era arrivato innanzi a lui, solo quando le loro bocche si trovarono ormai ad una distanza irrisoria.

Ingoiò il suo profumo, mentre un sorrisetto malizioso si dipinse sul volto del ragazzino.

“E poi, sai com’è, tolti Bella e il suo vampiro sbrilluccicoso, ci sono due o tre personaggi molto interessanti…” snocciolò con voce suadente, circondando il collo del licantropo con le braccia.

“Ma non mi dire…”

“Uno in particolare è così…. Come dire? Realistico! Assolutamente realistico…”

“Devo essere geloso?”

“Magari giusto un pochino…” sussurrò Stiles ormai sulle sue labbra e l’attimo dopo si ritrovò coinvolto in un bacio lento e profondo, di quelli che solo il ragazzino sapeva concedergli, pieni di promosse e saporiti, come se gli concedesse di assaggiarlo per tutto il tempo che il lupo poteva ritenere opportuno.

Derek allora lo accontentò senza nemmeno pensarci, sollevando una mano per prendergli il viso e approfondire il piacevole contatto, ma fu proprio nell’attimo in cui abbassò la guardia, che Stiles ne approfittò per strappargli finalmente il libro dalle mani e sfuggire alla sua presa, prendendo a correre giù per la foresta.

Il grande alpha si concesse solo un ultimo mezzo sorriso, prima di lanciarsi al suo inseguimento.


 
 




Continua…
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