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Autore: mychemicalromance96    26/06/2013    0 recensioni
''Quando l'amore entra nella vita di una persona, ecco che il mondo sembra cambiarle sotto gli occhi. Ecco che tante emozioni le scorrono nel corpo come un fiume in piena.. Le cose diventano ancora piu' intense e travolgenti se si crede che una persona da poco conosciuta la si conosce da una vita. '' Questi occhi li ho già visti'' penso' Iris. Occhi verdi come lo smeraldo avevano rapito il suo cuore travolgendolo di tante passioni e emozioni. Erano occhi pieni di vita e energia. Occhi cosi' non li aveva mai visti.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Contesto generale/vago
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''Ciao Stefano, quanto sei cresciuto'' sua zia gli ando' incontro abbracciandolo calorosamente. Suo zio fece altrettanto. Stefano voltandosi verso di me, mi presento' ai suoi parenti. ''Zii, vi presento Iris, la mia ragazza e rispettiva dama di ballo per questa sera'' a quelle parole divenni rossa per l'imbarazzo. ''Salve signori'' riusci' a dire cercando di nascondere seppur inutilmente il mio imbarazzo. ''Ciao Iris e' un vero piacere conoscere la ragazza di nostro nipote, direi davvero che Stefano ha ottimi gusti'' il sorriso di sua zia era davvero dolce. Che famiglia stupenda, pensai. ''Il piacere e' tutto mio signori, vi ringrazio tantissimo per avermi invitata nella vostra splendida villa, davvero spettacolare'' avevo gli occhi lucidi al tal punto che sarei scoppiata a piangere per la forte emozione che stavo provando. I suoi zii risero di gusto. ''Tranquilla, non c'e bisogno di fare tutti questi complimenti, ora che tu ti sei presentata tocca a noi presentarsi, io sono Ludovica'' disse sua zia bonariamente.''E io sono Lorenzo'' suo zio mi rivolse un ampio sorriso il quale ricambiai educatamente. ''Beh iris che ne dici di venire con me? Sistemiamo le tue cose nella camera dove dormirai.'' Mi disse Ludovica mentre stendeva con una mano il suo abito azzurrino. ''Voi andate pure io e Stefano andiamo a parlare un po d'affari nello studio da veri uomini'' Suo zio ci rivolse un aria saggia. La zia sorrise e io insieme a lei mi diressi in quella che sarebbe stata la mia camera per due notti. Dopo aver salito ampie scale di legno , giungemmo nella mia camera. Appena dentro, mi si mozzo' il fiato. ''Oh mio dio'' dissi senza neppure rendermene conto. Ludovica rise. ''Bella vero?" ''Una camera del genere solo nei film l'ho vista'' le confessai senza smettere di essere stupita da tanta bellezza. Un letto a baldacchino era al centro della stanza, coperto da piumoni ricamati in tessuto d'orato. Un ampia vetrata affacciava sul giardino esterno della villa. Nella grande stanza c'erano anche grandi armadi in legno e un televisore al plasma era poggiato sul davanzale di un comodino. un tappeto rosso e bianco copriva in parte meta' parquet. Una camera del genere sarebbe costata una fortuna enorme. ''Puoi sistemare qui le tue cose, l'abito per stasera meglio se lo metti sul letto cosi prende aria, i capelli questa sera verra' a farteli una domestica molto brava. Come li vorresti? Come vedo sono castani e ricci molto belli" apprezzai molto il suo complimento ''Posso decidere stasera? Ora non ne sono ancora certa" ''Certo tranquilla, il ballo e' alle 21.30" con quelle parole usci' dalla mia nuova camera. Mi gettai sul letto stanca per il viaggio. Dopo un po decisi di mandare un messaggio a vale ''Vale qui e' fantastico, davvero, non so descrivere la forte emozione che sto provando, appena arrivata a Dublino mi sono persa con lo sguardo tra mille colori, sembra di trovarmi in paradiso, e la villa, non riesco a descriverla e' stupenda, sembra di essere andata indietro nel tempo. Gli zii di Stefano sono dolcissimi seppur aristocratici sembrano persone umili e mi hanno accolta calorosamente, ora ti mando la foto della mia camera'' quando le mandai la foto dopo 5 minuti ricevetti il suo messaggio. ''Oh mio dio Iris che camera, ti invidio tesoro, per due giorni vivrai da regina in una villa stupenda, divertiti tesoro, avviso anche gli altri che ti stai divertendo e faro' loro vedere la foto della tua nuova camera. Mandami la foto del vestito quando puoi''. Dopo il suo messaggio feci una veloce telefonata ai miei avvisandoli che ero arrivata e che stavo bene. Tornata alle mie cose, inziai a togliere gli abiti che avevo portato con me dalla valigia. L'abito per il ballo fu la prima cosa che sistemai sul letto. Era un vestito molto vaporoso color panna e finemente decorato con fiori azzurri. Il corsetto era decorato con piccole pietruzze di lapislazzuli e swarovski. La lunga gonna vaporosa era verso il basso di merletto color avorio. Era stupendo. L'abito portava con se un nastro azzurro che avrebbe dovuto raccogliermi i capelli.. Feci una foto al vestito e la mandai subito a vale e ai miei genitori. Ricevetti da loro subito i complimenti. Quelli di vale furono naturalmente quelli piu' esagerati. ''Porca zozza, ma e' stupendo, cavolo, voglio indossarlo pure io quando torni''. Dopo aver riposto il cel in tasca presi l'abito e iniziai a sfilare davanti al vetro della finestra. Sorrisi vedendomi per la prima volta con un abito del genere e dopo tanto tempo con i miei capelli naturali. Stefano mi aveva consigliato di tenerli naturali e quando mi aveva visto per la prima volta con i capelli ricci e castani aveva detto che ero bellissima cosi e non dovevo piu' tingerli. Li avrei rovinati. ''Sei bellissima'' una voce dietro le mie spalle mi fece trasalire. Voltadomi vidi Stefano raggiante come il sole. ''Stefano..'' abbassai la testa di lato diventando rossa. Ancora mi sembrava un sogno dover ballare con lui in una villa seicentesca, indossando abiti d'epoca. Mi sentivo un po' confusa, e in ansia per tutte le persone che quella sera avrei conosciuto. Personaggi importanti. Stefano prese dalle mie mani l'abito e con cura lo poso' sul letto. ''Devo dirti una cosa che ancora non ti ho detto riguardante il tuo abito...'' il suo tono tradiva una strana emozione. ''Cosa?" Prese le mie mani, le strinse forti. ''Quell'abito fu indossato da Greta proprio al suo primo ballo con Ludovico, era emozionata come te, quell'abito per lei era davvero prezioso, fu il primo regalo che ricevette dal suo ragazzo'' Mentre diceva quelle parole guardava il grande giardino che si poteva ammirare da quella camera. I suoi occhi sembravano viaggiare in realta' verso l'orizzonte. "'Come fai a sapere ciò?" gli chiesi inarcando le sopracciglia. ''Fu la mia bisnonna a dirmelo, quando era ancora viva'' i suoi occhi si velarono di tristezza e io lo strinsi forte a se. ''Quando stava per morire sul letto di morte mi disse che un giorno avrei dovuto innamorarmi di una ragazza identica a Greta dolce come lei, perche' era la ragazza giusta per me, e io con le lacrime agli occhi le giurai che l'avrei fatto. E come infatti quel giorno arrivo' e' ho trovato la ragazza che amero' per tutta la mia vita, Iris io ti amero' per sempre'' Mi dichiaro' queste parole piangendo. ''Oh Stefano...'' lui si strinse a me e io cercai in quel l'abbraccio di trasmettergli tutto l'amore che provavo per lui. L'avrei amato per sempre. In quel momento qualcuno busso' alla porta, lui mi sorrise dolce asciugandosi l'ultima lacrima. Sulla soglia comparve una donna sulla cinquantina, la quale appariva molto elegante nei suoi abiti da domestica. ''Signorina iris sono venuta per prepararla per il ballo'' ''Certo" dissi gentile ''Io esco vado a prepararmi a dopo tesoro'' dandomi un bacio sulla fronte Stefano usci' dalla stanza con le mani nelle tasche dei pantaloni. ''Come vuole i capelli?" mi chiese mentre mi sedevo davanti alla toilette color crema. ''Datemi del tu signora, tranquilla'' la domestica mi sorrise nello specchio. ''Vorrei tanti boccoli lavorati col ferro, rialzati con un nastro azzurro mentre alcune ciocche davanti agli occhi devono restare sciolte'' identica a Greta, pensai. ''Capito, non e' difficile come pettinatura''. Dopo quelle parole la domestica inizio' subito a lavorare con i miei capelli, con lacca e forcine, e dopo una ventina di minuti aveva gia' finito. ''Guardati nello specchio'' col cuore a mille mi guardai nello specchio e non potei trattenere un gridolino di gioia. ''Mio Dio sono sono bellissimi, lei e' una santa'' le dissi con occhi lucidi. ''No dai, mi e' sempre piaciuto lavorare con i capelli, dai ora passiamo al vestito tra un ora esatta c'e il ballo''. Quando indossai il vestito scarpe bianche col tacco, fui truccata e indossai il decolte' di Stefano, guardandomi nello specchio, non mi riconobbi. Davanti ai miei occhi non c'era la iris che conoscevo, quella di tutti i giorni, ma una iris del passato, ero Greta. Quando arrivo' l'ora del ballo, fui accompagnata dalla zia di Stefano nel grande salone situato al secondo piano della villa. Appena mi aveva vista avevo letto nei suoi occhi tanto stupore che mi spavento'. ''Sai, somigli a una nostra antenata'' mi aveva detto. ''Greta suppongo'' ''Come fai a conoscerla?" mi chiese meravigliata. ''Me ne ha parlato Stefano e a casa sua avevo visto un suo ritratto''. Quando entrammo nel salone, il mio sogno si realizzo' in tutte le sue sfumature. Tante persone vestite esattamente come noi chiacchieravano all'in piedi oppure seduti ai tavolini posti sulla sinistra del grande salone, i cui soffitti erano dipinti da vari affreschi e grandi vetrate. Sulla destra c'erano grandi arcate che portavano a un ampio terrazzo. In fondo c'era l'orchestra che stava suonando musica classica, quella suonata ai classici balli d'epoca. Proprio in quel momento quando entrai la musica termino' e tutti rivolsero gli sguardi verso di me. Mi senti' profondamente in imbarazzo. In lontananza vidi Stefano distaccarsi da suo zio e avanzare verso di me. Con mio stupore vidi che aveva indossato lo stesso abito che Ludovico aveva nel quadro che avevo visto calzoni bianchi, casacca e giacca verde ,e aveva legato i capelli, lasciando scivolare sulla fronte alcune ciocche nere. Sua zia si distacco' da me e Stefano prendendomi la mano avanzammo al centro della sala, fermandoci proprio sulla rosa dei venti. ''Signori e signori vi presento Iris, la mia dama di ballo e la mia ragazza'' Alle sue parole tutti applaudirono con gioia e sorrisi. Tutti quegli applausi erano rivolti a me. Mi senti' al settimo celo. Gli applausi continuarono per molto fino a quando i suoi zii annunciarono sul piccolo palco dove c'era l'orchestra che a breve si sarebbero aperte le danze. A quel punto Stefano prese la mia mano e uscimmo fuori al grande terrazzo mentre gli ospiti si avviavano verso i rinfreschi. Quella sera la luna piena rifletteva i suoi raggi argentati sulle colline che costeggiavano davanti ai nostri occhi. In lontananza le luci delle case di Dublino sembravano richiamare un antico villaggio medievale. ''Iris...'' disse stringendomi le mani. ''Stefano, ora sono io a dover parlare'' gli dissi posando un dito sulle sue labbra. lui inarco' le sopracciaglia aspettando che continuassi ''Ti ringrazio per tutto cio' che hai fatto per me, per tutto cio' che mi hai insegnato e fatto vivere, senza di te non saprei che vita avrei vissuto, senza di te non avrei vissuto in un sogno...'' avevo le lacrime agli occhi ma lui mi interrupe con un sorriso ''Iris non devi ringraziarmi io ti amo, ma c'e una cosa che devo dirti...'' a quel punto si fece serio. I raggi della luna filtrarono nei suoi occhi ''Iris un giorno vorrai sposarmi?". Giuro che stavo per svenire. Guardavo Stefano senza capire cosa stesse succedendo in quel momento. ''Ste...'' lui mi strinse a se e con piu' serieta' mi chiese ''Iris Esposito un giorno vorrai sposarmi?" sulle sue labbra si disegno' il suo sorriso di sempre quel sorriso che mi aveva fatto innamorare di lui, col cuore a mille e con il corpo che tremava per la forte emozione ''Si Stefano, voglio sposarti un giorno, e quel giorno sara' il più bello della mia vita''Calde lacrime di gioia scivolarono sul mio viso. Lui le asciugo' con tanti piccoli baci e guardandomi negli occhi mi disse ''Perche' il nostro amore durera' in eterno'' gia' l'amore dura per sempre, quando e' vero. Lo baciai con foga e per poco non cademmo a terra. In quel momento sentimmo gli zii annunciare le danze. Mano nella mano corremmo nel salone, verso quella che sarebbe stata la mia nuova vita, verso quel sogno diventato realta'.
  
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