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Autore: Hana S    30/06/2013    1 recensioni
A Marijoa vivono i Draghi Celesti, capricciosi ed arroganti, si credono i padroni del mondo, Audrey è una di loro, ma questa vita non la sopporta. Però una volta al mese, per un solo giorno vive come una ragazza normale; quella che dovrebbe essere una noiosa passeggiata dove tutti si inchinano alla sua presenza, si trasforma in un momento di distacco dalla sua quotidianità. Proprio durante quel giorno farà nuovi incontri e stringerà nuove amicizie.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Shakuyaku 'Shakky', Silvers Rayleigh, Supernova
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP. 2

Audrey teneva la mamma per mano, camminavano per l’arcipelago Sabaody e al loro passaggio tutti si inchinavano.

«Io ho da fare, voi intanto andate pure a fare shopping»

San Dowel diede sia alla mogli che alla figlia soldi per fare acquisti.

E poi si girò senza neanche salutarle, la giovane donna sospirò e poi si inginocchiò per poter guardare negli occhi a figlioletta.

«Andiamo mio piccolo pulcino?» la piccola annuì.

Passeggiando per la strada, vide un negozio insolito, nelle vetrine c’erano uomini incatenati. Lasciò per la prima volta la mano della madre e corse verso quel luogo. Guardò un uomo in particolare, a differenza degli altri aveva uno sguardo fiero e i suoi occhi non erano tristi. Lo salutò,e lui ricambiò il saluto.

«Mamma, perché è legato?»

«Vedi Audrey …» la donna non sapeva come spiegarglielo « … purtroppo alcune persone non vengono rispettate, e vengono vendute come si vendono gli oggetti di un negozio»

«E cosa fanno?» domandò ingenuamente la bambina.

«Tu sai chi sono gli schiavi Audrey vero?»

La piccola abbasso la testa, allora era qui che suo padre acquistava tutti quegli schiavi e schiave che c’erano a casa.

«Mamma … uno schiavo può diventare un amico»

«Certo tesoro, se tu rispetti una persona, anche lui rispetterà te e questo è alla base di una solida amicizia»

«Le tue idee tienile per te» San Dowel era alquanto stizzito per le parole della moglie «Nostra figlia è una nobile mondiale, crescerà come tale, superiore agli altri, e ora andiamo»

«Papà, quell’uomo può venire con noi?»  la bambina indicò l’uomo che aveva salutato poco prima.

«Va bene Audrey, ma ricorda uno schiavo è uno schiavo, consideralo sempre come tale!»

 

Qualche anno dopo …

Era sera, Audrey vagava per le stanze della casa, giunse senza volerlo a quella della madre, la aprì,

 non c’era più profumo di vaniglia, solo l’odore di una stanza chiusa da troppo tempo;

 non c’erano più i fiori freschi sul tavolino, solo un vaso di vetro lasciato li ad impolverare;

non c’era più un dolce sorriso ad accoglierla e quella dolce voce che pronunciava il suo nome, solo buio e silenzio;

Audrey scoppio a piangere, voleva indietro sua madre, una possente mano si poggiò sulla sua testa, alzò lo sguardo Kiernos la guardava con uno sguardo dolce, l’unico che era rimasto ad Audrey da quando sua madre se ne era andata. Lo abbracciò e lui strinse quella ragazzina a se, come fosse un padre che cerca di consolare la figlia, che le dice “Andrà tutto bene, ci sono ancora io con te”; cosa che San Dowel non aveva mai fatto, non ci aveva messo molto a dimenticare la moglie, senza badare a chi invece stava soffrendo.

Si udì un boato, Kiernos prese per mano Audrey e si avvicinarono alla finestra del corridoio, de fumo si alzava in lontananza da un edificio in fiamme.

Qualche minuto dopo, il panico. Audrey vide uomini e donne che prima erano schiavi, liberi dalle loro catene, correvano lontano, verso la libertà, non poté fare a meno di abbozzare un sorriso, nonostante la distruzione, stava accadendo qualcosa di meraviglioso per lei; uomini che tutti i giorni vedeva soffrire ora stavano fuggendo ai loro carnefici. Improvvisamente un’ombra si avvicinò, era uno schiavo di suo padre armato di bastone, Kiernos parò il colpo diretto alla bambina.

«Kiernos, spostati! Questa è la mia vendetta!»

«Lei non ne ha colpa, ha solo nove anni» afferrò l’uomo per un braccio e lo scaraventò a terra «Un giorno mi hai raccontato che provieni da un’isola del mare meridionale, li vive la tua famiglia, li vive tuo figlio, mi dicesti che ha la stessa età di Audrey, cosa gli racconterai una volta tornato? Sono scappato ed ho ucciso una bambina di nove anni, la figlia dell’uomo che mi ha comprato, per vendicarmi del mio padrone? Una bambina che è sempre stata gentile con tutti, che si addossava colpe che non aveva solo per coprirci …» gli occhi di quell’uomo si inumidirono «Va e racconta a tuo figlio che a Marijoa vive anche un angelo» l’uomo si alzò e corse insieme agli altri verso casa.

Audrey arrossì, nessuno l’aveva mai chiamata così, era bello essere apprezzata, era come se quel complimento fosse rivolto anche alla madre.

Audrey afferro un lembo della tunica dell’amico «Kiernos scappa anche tu».

«No Audrey, ora che tua madre non c’è più ti rimango solo io, non ti abbandonerò» prese in braccio la piccola e si allontanò «Giurai eterna fedeltà a tua madre e in punto di morte le promisi di rimanere al tuo fianco;  è stata una donna magnanima con tutti noi, abbiamo pianto la sua scomparsa per molto tempo,  tu sei come lei e hai la mia più totale fedeltà e dedizione, ti proteggerò sempre» Audrey si strinse all’uomo; in questo mondo c’era ancora qualcuno che teneva a lei.

Dopo la l’incidente di Marijoa, Audrey tolse le catene ed il “collare” degli schiavi a Kiernos che da allora divenne, come amava chiamarlo lei, il suo “Custode”.

 

Perché questi ricordi fossero così presenti ora nella sua mente, Audrey non lo sapeva, camminava vicino a Kiernos a testa bassa. L’amico le mise una mano sulla spalla e le sorrise, Audrey capì che andava tutto bene.

«Rayleigh starà bene?»

«So che è già all’interno insieme agli altri schiavi, mi sembra strano che non si sia ancora liberato»

«Entriamo, forse è già scappato, altrimenti … lo “compreremo” noi» Audrey odiava quel termine riferito agli esseri umani «I soldi non sono un problema» Audrey detestava la sua vita, ma per una volta essere ricca sarebbe servito ad aiutare qualcuno.

Erano quasi arrivati alla Casa delle aste, Kiernos afferrò Audrey e si nascosero dietro una casa, la ragazza si sporse a guardare, vide un uomo che indossava un cappotto di pelliccia e vicino a lui un altro con una maschera a strisce bianche e blu, erano i pirati di Kidd e stavano entrando nell’edificio.

«Adesso dobbiamo inventarci qualcosa» Kiernos voleva entrare, ma non sapeva come fare, Audrey vide un uomo alto vestito da monaco e con due ali sulla schiena passare poco lontano. Guardò l’amico e tante stelline le danzavano intorno al volto, Kiernos si coprì il volto con la mano “Cosa diavolo vuole fare?”

«Dai che sei carino!» c’era una vena di ilarità nelle parole di Audrey mentre guardava l’amico.

«Travestirsi in questo modo dovrebbe farci passare inosservati?» Kiernos guardava gli abiti che aveva addosso, un lunghissimo cappotto verde a pois arancioni e gialli, guanti rossi, una parrucca afro rosa, degli occhiali da sole con le lenti azzurre e un paio di baffi molto lunghi dello stesso colore dei capelli.

«Certo!»

«Almeno tu sei decente, guardami!»

«Poche storie e muoviamoci» Audrey fece solo qualche passo ed inciampò nelle lunga tunica giallo sbiadito che indossava e cadde a terra, il cilindro che portava le cadde, si sedette e si controllò il volto, tirò un lungo sospiro di sollievo.

«Meno male, barba,  capelli e occhiali sono al loro posto»

«È di questo che ti preoccupi?» l’amico era visibilmente alterato,  non sopportava il fatto di sembrare un pagliaccio.

«Suvvia abbi pietà per un povero vecchio malandato» Audrey si rimise in piedi, si appoggiò al bastone,  sistemò il cilindro e incurvò leggermente la schiena mentre camminava. Kiernos non poté fare a meno di sorridere, sapeva che la ragazza si stava divertendo un mondo.

Entrarono nella Casa delle aste, nonostante le lenti scure degli occhiali Audrey ci vedeva benissimo, si blocco di colpo, vide due nobili seduti più avanti, con la coda dell’occhio vide Kidd appoggiato alla parete e riconobbe un altro pirata seduto poco distante, Trafalgar Law. Passarono proprio davanti al pirata dai capelli rossi, probabilmente il travestimento era riuscito alla perfezione poiché non li riconobbe, Audrey era soddisfatta di questo; presero posto nella fila più alta.

«Fantastico amico mio, abbiamo un amico in pericolo, rischiamo di essere beccati da altri nobili, delle supernove sono qui e con una di loro ho un conto in sospeso, mi chiedo cosa possa andare peggio!»

«Che non riusciamo a salvare Rayleigh»

«È meglio che l’offerta per Rayleigh la fai tu, quel metallaro potrebbe riconoscere la mia voce, non sono brava a camuffarla» si voltò un attimo, Kidd e la sua ciurma non erano tanto lontani da loro, mille pensieri le balenarono per la testa, appoggiò il mento al bastone e sbuffo, i baffi si sollevarono a causa del suo sospiro voleva ridere, ma preferì evitarlo, qualche minuto dopo iniziò l’asta.

Rayleigh non si vedeva, Audrey iniziò a spazientirsi; si voltò quando sentì l porta  aprirsi, da quel che poteva ricordare erano tutti pirati quelli che entrarono.

«Sono i pirati di cappello di paglia»

«Wow quello che ha attaccato Enies Lobby? Peccato che non ci sia anche lui l’avrei voluto incontrare» Audrey in camera sua teneva segretamente il manifesto di Monkey D. Luffy nascosto in un cassetto, ci rimase male non vedendolo insieme ai suoi compagni.

Passarono molti minuti, ma di Rayleigh nessuna traccia, quando improvvisamente le luci si spensero e sul palcoscenico comparve una sirena, Audrey non poteva crederci, non ne aveva mai visto una prima d’ora.

Poco dopo un uomo urlò «500 milioni di Berry» Audrey conosceva quella voce, San Charloss, figurati se si lasciava scappare un’occasione del genere. La ragazza sente che doveva intervenire, si sta alzando in piedi, quando Kiernos la blocca.

«Lasciami, il cielo solo sa cosa potrebbe capitarle, devo impedirgli di aggiudicarsela, se la prendiamo noi poi potremo liberarla, tonerà nell’oceano … a casa» Audrey senti che calde lacrime le rigavano il volto, non sopportava che la gente venisse trattata così, per lei umani, sirene e uomini pesce erano tutti uguali …

«Audrey ricorda, viviamo tutti sotto lo stesso cielo, nessuno ha il diritto di sentirsi superiore agli altri, capito piccolo pulcino?»

Ricordava quelle parole di sua madre, dette con il sorriso sulle labbra; non ci riusciva, non sopportava il “mondo” in cui viveva. Sentirono un tonfo, come se qualcuno si fosse improvvisamente scagliato come una furia all’interno dell’edificio. Del fumo si alzava poco lontano da loro, Audrey riconobbe una figura in mezzo a quel macello.

«Cappello di paglia!» urlò in mezzo a tutti, ma per fortuna nessuno sembrò farci caso, o meglio quasi nessuno. Il giovane pirata iniziò a correre giù per le scale, Audrey lo seguiva con lo sguardo, rapita, il suo eroe era lì.

Qualcuno la prese per un braccio e la sollevò «Allora eri davvero tu, mi sembrava di aver già sentito quel profumo!» Audrey guardò in faccia Kidd che le strappò dal viso barba e baffi finti «Così va meglio, preferisco vederle in faccia le mie vittime»

«Lasciala stare!» Kiernos sferrò un pugno a Kidd che riuscì ad evitarlo, ma cadde trascinandosi dietro Audrey. Erano faccia a faccia, la ragazza sentì sotto di se l’addome scolpito del pirata, il corpo di un uomo, diventò rossa e sentì caldo; mentre cercava di alzarsi Kidd la bloccò con un braccio, tenendola stretta a se.

«Dove credi di andare, dobbiamo finire quello che abbiamo lasciato in sospeso nella taverna» detto questo avvicinò le sue labbra a quelle di Audrey che spalancò gli occhi; la ragazza cercava di liberarsi, ma il pirata non aveva intenzione di lasciarla andare. Audrey sentì una mano del pirata fra i suoi capelli e l’altra che scivolava sulla schiena.

«Kidd è meglio se rimandi a dopo» Killer intervenne a fermare il capitano, Audrey non era mai stata così grata ad una persona come in quel momento , anche se si trattava di un sottoposto di Kidd. L’uomo si alzò in piedi, tenendo sempre stretto il braccio di Audrey.

«Avete sistemato il vecchio?» Killer indicò un uomo accasciato a terra vicino a loro, avevano ferito Kiernos.

«Kier..» la ragazza fu interrotta dal suono di uno sparo che catturò la sua attenzione, guardò sulle scale, un qualcuno era a terra, un uomo pesce. Senti San Charloss esultare per averlo centrato, Audrey strinse i pugni, avrebbe voluto prenderlo a calci. Vide un ragazzo salire lentamente le scale, diretto verso il Drago celeste che caricò un pugno e colpì con tutta la sua forza il nobile. Il panico si abbattè subito sui partecipanti all’asta.

  
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