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Autore: ___Lils___    01/07/2013    3 recensioni
Ultimamente sforno FF a raffica, comunque questa fanfiction si svolge in un finale alternativo di Harry Potter. Harry è morto e Voldemort è al potere. Ma dall'amore di Harry e Ginny è nata una bambina il suo nome è Hope. Voldemort non ha ucciso nè lei nè Ginny per suo piacere e per ricordare a tutti che i purosangue regnano sul mondo magico ha organizzato gli Hunger Games dove parteciperanno solo i mezzosangue. Hope sarà coinvolta in essi e scoprirà segreti sulla vita del padre grazie al suo mentore. E sempre grazie a lui e al suo migliore amico cercherà di sconfiggere Voldemort. Ci saranno anche dei momenti in cui ci saranno Katniss e Peeta (anche Gale).
Spero vi piaccia :)
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Teddy Lupin, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Sento  dei rumori in lontananza, mi costringo ad aprire gli occhi, quando lo faccio mi trovo appoggiata sulla spalla di mio padre, quest’ultimo mi guarda sorridente: “Buongiorno dormigliona”
Sorrido mentre mi stropiccio gli occhi ancora assonnata, mio padre mi scompiglia i capelli e scoppia a ridere: “Stavamo parlando di tua madre e tu sei caduta in un sonno profondo, ti sembra giusto?”
Scoppiamo a ridere insieme poi un pensiero mi balena in mente: “Non hai dormito per nulla?”
Lui scuote la testa mentre mi accarezza la guancia: “Facevo la guardia al mio gioiello più grande”
Sorrido nel sentire quelle parole, non mi aveva mai visto prima di ieri, non sapeva com’ero fatta se non dai resoconti che gli davano, sapeva solo da altri quello che facevo, non aveva passato un compleanno con me, non mi aveva mai portato con sé a lavoro come tutti gli altri papà, non mi aveva mai raccontato storie, eppure sembrava essere un padre perfetto anche se aveva poca esperienza. Forse era proprio per quello, aveva voglia di recuperare il tempo perso e metteva in tutti i gesti tutto l’amore che il suo grande cuore poteva dare.
“Ma oggi partiamo, dovevi riposare anche tu!”
Lo vedo ridere poi punta i suoi occhi dentro i miei: “Se la notte prima della mia ultima battaglia con Voldemort avessi dormito tu, mia cara bambina, non saresti qui ora”
Scoppiamo a ridere insieme, in effetti aveva ragione, ero stata concepita la notte prima della grande battaglia di Hogwarts, in quel castello, nel dormitorio dei Grifondoro, mamma me lo aveva sempre raccontato e a me è sempre piaciuto pensare che il mio destino fosse stato segnato proprio dal mio concepimento, ero e sono certa che Grifondoro sia la mia strada e che Hogwarts sarebbe stata la mia casa.
“Sì, hai ragione, ma non è finita molto bene quella volta”
Ride di gusto mentre mi scompiglia, per l’ennesima volta, i capelli: “Questa volta andrà meglio, è una promessa”
Mi sorride, il suo bellissimo sorriso, nessuna cicatrice può rovinare quel bellissimo viso: “Ora andiamo, sveglia i tuoi amici, troverete nella vostra stanza tutto quello che vi serve. Ci vediamo tra mezz’ora nell’atrio da dove siete arrivati”
Annuisco e lo vedo allontanarsi, la sua camminata è così possente e autoritaria, mamma lo aveva sempre descritto come un normale adolescente, nessun atteggiamento da capo, solo un ragazzo normale, ma aveva sempre detto che quando doveva combattere impersonava qualcuno che non era, tirava fuori quella parte del suo carattere fiera e spavalda, lo ha appena fatto anche ora.
Entro nella stanza e trovo Alex che salta sul letto matrimoniale dove Teddy cerca di farlo star fermo, mi scappa una risata, il nervosismo si inizia a sentire, Ted si volta verso di me: “Eccola la fuggitiva! Alex prendila!”
Vedo il piccolo correre verso di me e atterrarmi con un abbraccio: “Alex, hai tre secondi per levarti o ti infliggerò la punizione più severa di tutte”
Lui mi guarda sorpreso e spaventato poi si fa coraggio e tira fuori tutta la sua spavalderia: “Non mi fai paura!”
Scoppio a ridere: “Davvero? Ora prova a dirlo anche quando ti farò il solletico”
Non faccio in tempo a finire la frase che inizio a muovere le mie dita contro le sue costole, lo sento ridere come un pazzo, cerca di scusarsi tra una risata e l’altra ,ma non ci riesce. Alla fine riesce a chiedere venia ed io lo aiuto ad alzarsi, scoppia a ridere di nuovo ed io e Ted ridiamo con lui.
“Dobbiamo prepararci!”
Ted annuisce mentre Alex saltella entusiasta: “Uccideremo Voldemort”
Lo guardo e gli poso una mano sulla spalla, ho concordato con mio padre una cosa: “Alex, tu resterai qui”
“Cosa? Perché?”
Assume una faccia triste ed io gli sorrido cercando di fargli capire: “Sei troppo piccolo, è pericoloso là fuori, non è un gioco. Mio padre non voleva che io e Ted partecipassimo, ma l’ho convinto, per noi è una cosa personale, ma tu devi restare. Quando tutto sarà finito tornerai a casa”
“Ma io voglio venire con voi! Ted, diglielo anche tu che devo venire!”
Teddy nel frattempo si è avvicinato a me: “Ha ragione lei, resterai qui, ci raggiungerai quando tutto sarà finito”
Alex incrocia le braccia imbronciato: “Ma io voglio combattere con voi, voglio aiutarvi!”
Allargo le braccia e Alex si rintana in esse, sorrido: “Noi dobbiamo proteggerti Alex, sappiamo che sei un coraggioso guerriero, ma non possiamo permetterti di venire, vai protetto e noi lo faremo”
Non parla per un po’ poi annuisce e mi stringe ancora più forte, Ted si unisce al nostro abbraccio e mi guarda, gli sorrido poi sussurra qualcosa come: “Dovresti restare anche tu”
Scuoto la testa mentre continuo a sorridergli, ha paura di perdermi, che mi possa succedere qualcosa di male: “E’ la mia battaglia e abbiamo venti minuti per prepararci ormai”
Noto i vestiti appesi sul retro della porta, io e Ted ci guardiamo prima di prenderli, sono tessuti scuri fatti apposta per mimetizzarsi a seconda di dove ci si trovi, sicuramente sono sotto qualche incantesimo, ho letto qualcosa sull’argomento. Ci vestiamo uno in una parte della stanza e l’altro nell’altra, indosso la maglietta e i pantaloni che fasciano il mio corpo perfettamente, nella tasca trovo la mia bacchetta, mio padre ne ha un’altra ora e questa è ufficialmente mia, mi lego i capelli in una coda alta. Vorrei sentirmi forte e pronta a farmi vendetta, ma in realtà sono terrorizzata proprio come prima di entrare nell’arena, forse mi manca il coraggio dei Grifondoro, forse non è proprio la mia strada, ma non è il momento di pensarci, il cuore batte forte in petto, mi volto e trovo Ted pronto, da quanto tempo mi fissa? Alzo lo sguardo su di lui, vestito in quel modo sembra così coraggioso, un soldato pronto a combattere.
“Andiamo?”
Annuisco, poso un ultimo bacio sulla fronte di Alex mentre lui piange: “Promettetemi che tornerete a prendermi”
Ted sta per rispondere, ma capisco già cosa dirà, i suoi occhi non hanno speranza all’interno, lo blocco e scuoto la testa, lui annuisce mentre io accarezzo una guancia del piccolo uomo: “Promesso, tu fai il bravo, torneremo a prenderti prima che tu possa sentire la nostra mancanza”
Lui sorride e si siede sul letto, Ted esce dalla porta, io faccio lo stesso poco dopo e mentre chiudo la porta sento Alex sussurrare: “Già mi mancate, non avete mantenuto la promessa”
Sorrido amaramente e ingoio quel groppo che mi sento nella gola, guardo Ted e noto il suo sguardo, lo ha sentito anche lui, cerca di sorridere mentre i suoi capelli passano ad una tonalità di azzurro più chiara come se fossero sottotono, forse perché lui lo è. Mi porge la mano ed io la afferro, camminiamo per i corridoi fino ad arrivare nell’atrio, quello che vedo mi fa restare senza fiato. Persone su persone sono accalcate lì dentro, altre si vedono negli altri due corridoi che portano lì, mio padre ,insieme a Katniss e Peeta, si erge sopra la folla quando mi vede sorride poi inizia a parlare: “Abbiamo aspettato per sedici lunghi anni questo momento, ci siamo allenati, abbiamo imparato gli uni dagli altri, siamo pronti ora. Non vi dirò bugie, alcuni di noi cadranno in battaglia, altri potrebbero essere catturati, ma questo lo sapete anche voi ed è per questo che sono convinto di avere il miglior esercito di sempre perché combattete con consapevolezza per uno scopo, sconfiggere Voldemort e far ritornare il mondo che conoscevamo una volta. Non sarà facile, ma insieme ce la faremo. Un nostro informatore ci ha detto che tutti gli abitanti dei Comprensori sono stati portati da Voldemort per un annuncio sulla fuggitiva, mia figlia, è il momento giusto per attaccare così tutti i Comprensori potranno dare una mano, in un modo o nell’altro. Sappiate che tengo ad ognuno come un fratello, siete stati la mia famiglia per sedici lunghi anni, mi avete aiutato nei momenti di disperazione e vi ringrazio di tutto”
Fa una pausa, vedo gli occhi di tutti diventare lucidi e capisco il rispetto che hanno verso mio padre: “Mettetevi in coppia come abbiamo provato per materializzarci. Andiamo a riprenderci casa nostra!”
Un urlo si leva dalla folla mentre lui mi fa segno di avvicinarmi con la mano, lo faccio sempre tenendomi stretta a Teddy, quando ci vede sorride: “Ted, tu ti materializzerai con Simon”
Ted annuisce poi mi guarda e sorride, fa per andare, ma io lo blocco per un braccio e lo bacio, cerco di godermelo il più possibile, quando ci separiamo vedo mio padre che ci guarda diviso a metà tra la sua parte commossa e la parte che vuole uccidere Teddy senza nessuna pietà, Ted mi guarda e sorride: “Andrà bene”
Mi sorride ed infine si avvicina a quell’uomo, io guardo mio padre, lui mi fissa, ma non riesco a decifrare la sua espressione, alla fine sorride: “Tu vieni con me”
Annuisco felice e lo abbraccio, in quel momento una piccola figura saetta tra la folla e corre in braccio a Peeta, è Prim. La vedo piangere e sento il mio cuore spezzarsi: “Non andate”
Katniss sorride e le passa le mani fra i capelli: “Torneremo, tu fai la brava sorella maggiore e bada a Finnick”
La piccola annuisce mentre si asciuga le lacrime poi abbraccia i suoi genitori, un peso sullo stomaco sta per distruggermi, mio padre mi stringe forte a sé: “Farò di tutto per farli tornare, a costo di dare la mia vita”
Lo guardo e sento i miei occhi farsi lucidi: “Però cerca di non rimettercela la vita, non voglio perderti di nuovo”
Lo vedo annuire poi mi sorride ed io lo abbraccio, sciolgo quell’abbraccio che mi dà forza e solo ora mi rendo conto che tutti ci stanno guardando, mio padre fa un gesto con la mano e vedo le prime persone iniziare a sparire, noi siamo gli ultimi a materializzarci e quando arriviamo al punto di incontro mi sento parecchio scossa, sento di poter vomitare da un momento all’altro, ma mi trattengo.
Tutti iniziano a spargersi ad un solo gesto della mano di mio padre, ho giusto il tempo di vedere Ted correre via con quel Simon e sento il mio cuore mancare un battito, prego che non gli succeda nulla, io guardo mio padre, siamo rimasti solo noi e ,naturalmente, Peeta e Katniss.
“Dove stanno andando?”
Mi sorride: “Si confonderanno con la folla e cercheranno di convincere alcuni della nostra esistenza e del nostro piano prima del discorso di Voldemort”
Annuisco: “Noi che facciamo?”
“Riesci a tenere chiusa quella bocca una volta tanto?”
Vedo mio padre, Peeta e Katniss sorridere, io mi volto e scopro il mio amato mentore: “Sempre così gentile”
Sorrido anche io, non ne sono certa , ma credo di averne visto un accenno anche sul suo di viso: “Altrimenti non sarei io”
Mio padre si avvicina a lui ed io rimango paralizzata quando vedo quello che fanno, scuoto la testa e mi stropiccio gli occhi come per svegliarmi da un sogno, mio padre sorride mentre stringe la mano del mio mentore, come due vecchi amici che si sono rincontrati dopo molto tempo, mio padre esprime tutta la sua gratitudine attraverso lo sguardo e Severus annuisce come per dire che l’ha fatto con piacere.
“Chiudi la bocca, impertinente”
E’ finita la magia, mio padre scoppia a ridere mentre io gli rivolgo una linguaccia, il mio mentore ricomincia a parlare: “Ora, dopo queste cosa da far venire il diabete , dovreste sbrigarvi a trovare gli altri, Voldemort farà il discorso tra un’ora”
Alzo un sopracciglio: “Gli altri chi?”
Mio padre sorride: “Non combatterò senza Ron al mio fianco, inoltre George e Draco mi farebbero molto comodo”
Sorrido e lo abbraccio: “Anche la mamma?”
Lui sorride tristemente: “La mamma è meglio contattarla alla fine di tutto, altrimenti sverrebbe e non ci sarebbe molto utile”
Scoppio a ridere mentre Peeta e Katniss mi guardano amorevolmente e so che stanno pensando ai loro bambini, papà mi guarda e mi prende per mano: “Sbrighiamoci”
  
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