Quattro
Parole
Con un colpo di tosse,
“So che vorreste sapere perché questa sera ho richiesto
che tutti siano presenti in Sala Grande.
Bene, vi accontenterò subito...ma prima vi devo
raccontare una cosa”
Era sera, il vento
gelato muoveva leggermente le fronde degli alberi
spogli.
Una casa, in fondo alla
stradina curata, aveva le imposte serrate, l’unica in tutto il
quartiere.
‘Godric’s Hollow n°7’.
La porta di legno era
chiusa a chiave, freddo il metallo della maniglia come il bianco corpo di un
cadavere.
All’interno della casa,
una piccola famigliola era riunita nell’intimità che solo l’amore triste di una
fine ormai prossima, ma non senza speranze, sa
dare.
Un uomo dagli scuri
capelli sbarazzini sorrideva malinconico, guardando il piccolo figlioletto
dormire beato.
La donna che gli stava
accanto fissava il viso di lui, come per non dimenticarsi mai degl’occhi
profondi color nocciola, degli occhiali storti, dell’espressione che aveva
quando giocava a Quidditch, della bocca sorridente, del lungo
naso…
Non scordarsi mai i
piccoli dettagli che l’avevano fatta innamorare di James
Potter.
“Ehi….” le disse
l’uomo, distogliendo lo sguardo dal bimbo e osservando gli occhi smeraldini
della moglie.
Avevano finto per
troppo tempo di non aver paura, di essere felici. Lo sono stati, tanto, ma forse
l’allegria era finita.
“Ehi…” gli rispose
tristemente, mentre una piccola lacrima argentea le rigava la
guancia.
“Amore, non piangere”
la consolò teneramente l’uomo, avvicinandosi a lei e prendendole il viso tra le
mani
“Io non rimpiango nulla, nulla,
ricordalo…non mi sono pentito di averti sposato troppo presto e nemmeno di aver
avuto Harry poco dopo. Lily, voi siete la cosa più bella che mi sia mai
capitata, come potrei…” ma non riuscì a concludere il discorso, un nodo
d’angoscia gli attanagliava la gola.
La donna si strinse a
lui con tutta la forze che aveva in corpo, non voleva lasciarlo, non voleva
vederlo andare ad affrontare Lui per
proteggerla.
Si lasciò sfuggire un
singhiozzo.
“Shh…potrebbe non
arrivare, siamo nascosti bene. Non preoccuparti” disse, accarezzandole i
capelli.
La loro vita fu troppo
breve, troppo intensa per raccontarla.
Solo una
cosa.
Cicatrici nel cuore che
mai potranno scomparire.
Forse…
“Questi erano James e Lily” dichiarò solennemente la
donna.
“Due combattenti di quello che fu il primo Ordine della
Fenice. Due studenti della casa di Grifondoro, impavidi,
coraggiosi.
Morirono il 31 Ottobre 1981, cercando di salvare la vita
ad una persona che voi conoscete bene.
James era uno dei più brillanti studenti della scuola:
eccelleva in Trasfigurazione, era il miglior Cercatore di tutte le
squadre.
Ma era anche uno dei più vivaci, devo dirlo. Non sono
state poche le volte in cui l’ho sorpreso fare scherzi e spesso ho dovuto
metterlo in punizione.
Sapevamo tutti che non lo faceva con cattiveria, anzi,
spesso faceva ridere anche i Professori. Senza dubbio, tutti lo ricordano
insieme ai Signori Black, Lupin e Minus.
Li chiamavano i
‘Malandrini’.
James divenne Prefetto e poi Caposcuola, ma rimase un
Malandrino.
Lily era la studentessa più ligia e studiosa della
scuola, nonostante ciò, giocava a Quidditch nella Squarda dei
Grifondoro.
Era combattiva e difendeva con orgoglio sé stessa e gli
altri.
Sì, sé stessa, perché era una Strega nata Babbana.
Una ragazza che aveva lottato per venir rispettata, ed,
alla fine, ce l’ha fatta.
Anche Lily diventò Prefetto e Caposcuola e adempì ai suoi
oneri con costanza, diligenza e i risultati furono
ottimi.
La ragazza, molto simile ad una studentessa di oggi,
combattè, insieme al marito, la prima guerra contro
Voi-Sapete-Chi.
Ella ebbe un figlio all’età di vent’anni, ma un anno dovo
vennero assassinati, nella loro casa, davanti agli occhi del
piccolo.
Così morirono James e
Lily…Potter”
Brusii invasero
La testa di Black spuntava corvina dall’angolo, la porta
era leggermente aperta.
-Sempre il solito-
“Silenzio!” tutta
Cosa avrebbe detto?
Che erano resuscitati?
Come l’avrebbero presa? Di sicuro l’avrebbero
sbeffeggiata.
No, doveva dire qualcosa,
ma…cosa?
James e Lily percepirono la difficoltà della situazione e
videro il volto della McGrannitt, corrugato e indeciso, ma non per questo meno
austero.
“James…”
Con uno sguardo d’intesa, i coniugi Potter spalancarono
l’enorme Portone, e fieri marciarono verso il tavolo dei
Professori.
Attraversando
Tutti gli studenti stavano osservando con la bocca aperta
le due persone vestite da combattenti dell’ormai non più segreto Ordine della
Fenice.
Ora James e Lily avevano l’aspetto di due venticinquenni,
perché un giorno era passato e la loro età effettiva l’avrebbero raggiunta dopo
poche giornate.
I loro mantelli scuri ondeggiavano contro le caviglie, le
bacchette erano riposte nella tasca della divisa.
James e Lily si girarono verso
Tutti gli insegnanti li stavano guardando
basiti.
“Buonasera, ragazzi! Sono James Potter e lei è mia moglie
Lily.
Ho visto che il Preside vi ha già spiegato la vita che un
tempo è stata nostra, le sono grato. Comunque…
Tutta
“Ehi, ehi! Non guardatemi così!” disse lui, portando le
mani in alto, in segno di resa.
Molti ridacchiarono sommessamente, altri erano troppo
sconvolti per farlo.
“Quello che mio marito voleva dirvi è che, grazie una
magia molto potente, un ragazzo è riuscito a riportare in vita dieci persone,
con l’aiuto dei Patronus di ottimi maghi e streghe” cercò di spiegare
Lily.
Molti studenti ne rimasero colpiti, altri non ci
credettero.
“Non ci credete, vero?” li precedette James “Bè, per
questo c’è rimedio…credo che tutti voi, a parte gli allievi del primo anno,
abbiano assistito al funerale del grande Preside, Albus Silente, dico
bene?”
Tutti asserirono con il capo, rimanendo
zitti.
“Allora, perché ci
crediate…”
Potter indicò con un braccio la soglia della Sala, e la
figura di un alto mago, canuto e con un grande cappello a punta,
apparve.
Silente in persona attraversò l’ampia stanza, salutando
con gesti del capo gli studenti.
Mormorii concitati e acuti strilli si levarono dalla Sala
Grande.
I più piccoli sobbalzarono sulla panca, nel vedere
Silente.
L’uomo parlò con voce calma e pacata, come suo solito.
“Cari Studenti, come vi avrà detto James, ci sono dieci
persone che aspettano dietro quella porta e che adesso vi
mostrerò.
Prima di questo, però, solo quattro
parole:
pigna, pizzicotto, manicotto,
tigre”
Tutti coloro che potevano capire risero
fragorosamente.
Era tornato, Silente era tornato.
*°*
Ringrazie immensamente tutti e vi auguro un buon 2008! in ritardo^^
il capitolo è corto, lo so, e nemmeno tanto bello, perdonatemi...
Vedrete che saprò riscattarmi!
bacioni
Ginny Lily Potter