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Autore: mysticmoon    03/07/2013    5 recensioni
Il mondo continua a girare e lascia dietro di sè amicizie e amori infranti.
Uno schianto nella notte riunisce una coppia distrutta dal destino.
Potrà nascere una nuova complicità oppure è tutto perduto?
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
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Epilogo

Veronica alzò gli occhi al cielo per l'ennesima volta e trattenne il respiro mentre Mack stringeva i lacci del suo abito nuziale.
Dato il pochissimo preavviso aveva fatto molta fatica a trovare un abito da sposa che fosse adatto a lei e al tempo stesso non avesse bisogno di troppe modifiche da apportare per essere perfetto, ma alla fine gli addetti di Kleinfield avevano trovato il vestito adatto.
Ovviamente non aveva detto nulla a Logan del fatto che a New York aveva passato un intero pomeriggio all'interno della più celebre boutique di abiti da sposa del paese invece che a lavorare al suo caso, ma era sicura che le avrebbe perdonato questo piccolo segreto.
L'abito era abbastanza semplice, con una gonna non troppo voluminosa e una cintura luccicante in vita che richiamava il diadema che aveva tra i capelli abilmente acconciati da Jackie in una pettinatura semiraccolta che la faceva sembrare un po' più alta ed al tempo stesso, grazie alle varie ciocche sciolte e fissate in boccoli con l'arricciacapelli, le conferivano un'aria sbarazzina.
Per il trucco leggero Parker aveva suggerito l'uso di tonalità fredde che richiamassero il colore dei suoi occhi quindi sulle palpebre era stato applicato un lieve strato d'ombretto che andava dal bianco all'azzurro, mentre per le labbra Veronica era stata categorica: al massimo concedeva loro un filo di lucidalabbra trasparente e così le ragazze erano state costrette a fare, nonostante la campagna "pro rossetto vermiglio" si fosse protratta dal giorno in cui erano arrivate fino al momento in cui la scontenta Parker aveva applicato ciò che la sposa desiderava.
- Sei bellissima, tesoro.
La voce di sua madre riportò immediatamente Veronica alla realtà.
- Grazie mamma.
- Si vede che sei nervosa.
- Chi, io? Ma no!
- Guarda che è normale. Tra poco sarai sposata.
- Lo so... ma non sono nervosa. Davvero.
- Non credo. Tu sei uguale a tuo padre e lui è in piena crisi di panico. Temo che da un minuto all'altro scoppierà in lacrime. Sempre che non decida di rapirti quando il sacerdote chiederà se c'è qualcuno contrario alle nozze.
- Dai mamma, non esagerare!
- Infatti non esagero. Quando l'ho lasciato con le bambine tremava come una foglia. Ti vuole molto bene.
- Lo so. E' sempre stato il padre migliore del mondo.
- E' vero. Keith è davvero una persona straordinaria. Sono stata davvero fortunata ad aver avuto un marito come lui.
- Mi dispiace interrompervi – disse Jackie – ma penso che la signorina Mars sia attesa da qualcuno.
Veronica e Leanne risero, poi la sposa fece un respiro profondo e si diresse verso il soggiorno.

Keith Mars si era ripromesso di non commuoversi alla vista di sua figlia in abito da sposa, ma quando Veronica apparve sulla porta i suoi occhi si inumidirono all'istante.
- Papà...
- Sei bellissima, tesoro.
- E' la stessa cosa che ha detto la mamma.
- Perché è la verità. Tu per me sei sempre la più bella del mondo, ma oggi sei ancora più bella del solito.
- Papà, perché vuoi far commuovere pure me!- protestò Veronica asciugando in fretta la lacrimuccia che il padre le aveva fatto spuntare – Per fortuna che ho il mascara waterproof. Su su, bando alle ciance. Devo andare da Logan o penserà che ho cambiato idea.
Keith rise.
- Papà, dove sono le bambine? Mamma aveva detto che erano qui con te.
- Penso siano andate fuori con le ragazze.
- Sembra proprio che non mi vogliano vedere vestita da sposa.
- Dai, non farci caso. Sono bambine.
Veronica annuì e, preso il padre sottobraccio, si avviò con lui verso la porta, pronta ad andare in chiesa per la cerimonia.
Trovò le sue bambine in compagnia di Mack, Parker e Jackie, le sue damigelle.
Indossavano entrambe un abito di una tonalità molto tenue di azzurro che arrivava loro al ginocchio, con scarpette lucide rosa e una coroncina di fiori bianchi tra i capelli.
E tutte e due erano impegnate a coccolare un pony dal manto pezzato attaccato a un piccolo calesse che pareva più interessato ai fiori tra i loro capelli che alle loro effusioni.
- Un pony!
- Sono o non sono il tuo papà? Ne volevi uno da quando avevi tre anni... ed eccoti qua il tuo pony.
- Vuoi dire che è mio?
- Già.
- Mi hai comprato un pony per il mio matrimonio? Ti sarà costato molto.
- Tecnicamente no.
- Cosa vuoi dire?
Leanne decise di intervenire.
- Tuo padre sta cercando di dirti che dalla confisca dei beni di quel Casablancas Logan ha ottenuto anche diversi cavalli, tra cui questo che ha rivenduto a tuo padre a un prezzo simbolico.
- Non dovevi dirglielo! Nostra figlia penserà che sono spilorcio!
- Papà... hai pagato tutto il matrimonio. Nessuno potrebbe mai pensare che tu sia spilorcio. E io non posso proprio farlo dopo tutto quello che hai fatto per me dal giorno in cui sono nata. Sei grande papà.
Veronica abbracciò il padre e questa volta non fu una questione di una sola lacrimuccia.
A rompere l'idillio ci pensò Mack.
- Scusatemi, ma rischiamo di fare tardi. Tu Veronica aspetta qui il cocchiere. Ci vediamo in chiesa.
- Io andrò in chiesa su quello? E avrò un cocchiere?
- Esatto - confermò il padre - Non preoccuparti, arriverà presto.
- Ma lo conosco?
- Lo vedrai molto presto. Dovrebbe essere qui a momenti.- disse il padre.
Come se l'avessero evocato, il rombo di una motocicletta riempì l'aria e un minuto dopo Weevil, con il cilindro sottobraccio, si avvicinò a casa Mars.
- Il suo cocchiere, sceriffo.
- Da quando in qua tu sai guidare un calesse?
- Sono tante le cose che non sai di me, Mars. Fidati, so quello che faccio.
- Samantha dove l'hai lasciata?
- Mi aspetta in chiesa. Lo stesso posto in cui qualcun altro è atteso, quindi salta in carrozza.
Aiutata da Eli, Veronica si accomodò sul calesse e salutò con la mano i familiari e le amiche, che li avrebbero preceduto in automobile.
Weevil si accomodò a cassetta e, dopo aver indossato il cappello, con un colpo di redini fece partire il calesse.

- Logan, potresti smetterla di stritolare quel fazzoletto? - disse Wallace tentando di strappargli di mano il pezzo di stoffa che da un quarto d'ora stava torcendo in maniera ossessiva.
- E' in ritardo.
- Sì, Veronica è in ritardo. In ritardo di due minuti! Sai quanto ha ritardato Jackie il giorno del nostro matrimonio?
- Cinque minuti?
- Quasi mezz'ora.
- Quindi dici che non dovrei preoccuparmi?
- Per la trentesima volta... NO. E' un obbligo della sposa arrivare in ritardo al proprio matrimonio quindi smettila di prendertela con il fazzoletto e rilassati. Veronica arriverà, vi sposerete, mangerete e poi metterete in cantiere un terzo figlio. O magari il terzo e il quarto.
- Non sei di conforto, lo sai?
- Lo so. Ma sono stufo di sentirti ansimare come una sposina. Quello sarebbe compito di Veronica.
- Secondo me in questo momento starà sbuffando come un mantice - sghignazzò Logan.
- Già - replicò Wallace - Probabilmente siete nello stesso stato e lei starà martirizzando Weevil.
- Che antipatico che sei!
Con un gesto brusco Logan recuperò il fazzoletto e riprese a tormentarlo.
Per sua fortuna l'attesa fu breve: meno di cinque minuti dopo l'anziana organista iniziò a suonare la marcia nuziale e Logan passò il fazzoletto a Wallace, in piedi accanto a lui in qualità di testimone.
Trattenne il fiato fino a quando, dopo aver visto entrare le sue bambine con i cestini pieni di petali di rosa al braccio seguite a breve distanza dalle damigelle e dalla madre della sposa, i suoi occhi si posarono Keith Mars e sulla splendida sposa che camminava al suo fianco.
Era talmente colpito dalla sua bellezza che Wallace dovette rifilargli una gomitata per farlo avvicinare a Keith e Veronica, fermi ai piedi dell'altare in attesa che lui prendesse la mano di Veronica da quella del padre.
- Te la affido. Trattala bene... – sussurrò Keith posando la mano di Logan su quella di sua figlia.
- E guai a me se la faccio soffrire. Ti raggiungerò ovunque sarai per fare di te carne macinata per l'impasto delle polpette alla Mars – finì Logan – Lo so. E ti assicuro che se dovesse accadere mi metterei io stesso in un gigantesco tritacarne.
Keith fece un mezzo sorriso e si ritirò al banco, accomodandosi accanto alle bambine e alla sua ex moglie mentre Veronica saliva i tre gradini al braccio di Logan.
- Sapevo che avresti scelto i gigli- sussurrò Veronica accomodandosi al suo posto - E' stato molto bello da parte tua.
- Lei sarebbe stata felice di essere con noi in un giorno simile- replicò Logan - Sarebbe stata la damigella d'onore più bella del mondo.
- Ma anche la più birichina- aggiunse Veronica.
Logan aveva dato disposizioni precise perché tutta la chiesa venisse addobbata con dei gigli bianchi, i fiori che rievocavano in tutti il ricordo di un'innocente ragazza di diciassette anni che più di dieci anni prima era stata barbaramente uccisa dall'attore con il quale aveva intrecciato una relazione, perché sapeva quanto fosse importante per Veronica la sua defunta migliore amica.
In nome di quell'affetto aveva invitato anche Duncan e sua figlia alla cerimonia, scoprendo con piacere che lui aveva portato con sé Tatiana, un'insegnante di origini russe che indubbiamente amava la piccola Lilly Kane quanto il padre della bambina.
- Prima di iniziare volevo dirti una cosa, Veronica.
- Cosa? Che sono bellissima?
- No. Volevo dirti che sei la creatura più meravigliosa del creato.
- Anche tu stai molto bene – commentò Veronica sistemandogli la rosa rossa che aveva appuntata al taschino della giacca.
- Mai quanto te – sussurrò avvicinandosi per baciarla.
La voce del prelato li interruppe.
- Signor Echolls, vorrei ricordarle che quella è una cosa da fare alla fine della cerimonia, non all'inizio.
Tutta la chiesa rise e Veronica poggiò una mano sul petto di Logan.
- Dai, c'è tempo. Tra un'ora potrai baciarmi quanto vuoi. Abbiamo aspettato tanto tempo, possiamo aspettare un'altra oretta, no?
Per tutta risposa Logan le rubò un piccolo bacio a fior di labbra.
- Un'ora era davvero un'attesa troppo lunga senza un piccolo incentivo.
Veronica, cercando di controllarsi, si rivolse al prelato.
- Conviene iniziare, padre. Non so quanto ancora riuscirò a controllarlo.
La risata dell'anziano contagiò tutti i presenti e fu difficile tornare seri per dare inizio alla cerimonia che avrebbe reso Veronica e Logan marito e moglie.

Nota dell'Autrice: e fu così che prima dello scoccare della mezzanotte ho pubblicato l'epilogo di questa storia che, sarò sincera, ho temuto davvero per moltissimi mesi che sarebbe rimasta incompleta.
Spero vi sia piaciuto questo finale.
Nel caso non abbiate gradito il fatto di aver trattato un po' poco gli eventi successivi alla risoluzione del caso, non preoccupatevi perché è probabile che in futuro pubblichi una one-shot a riguardo. Se vi domandate perché non abbia inserito la cosa come capitolo, ecco la risposta: volevo un finale allegro e il matrimonio era l'occasione perfetta.
Per chiudere vi ringrazio per l'immensa pazienza che avete avuto nei miei confronti e per i commenti che avete lasciato in questi sette anni. Grazie di cuore, MysticMoon

  
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