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Autore: M4RT1    06/07/2013    6 recensioni
Avete mai immaginato una Nuova Generazione non perfetta? E una un po' sfigata? Una in cui non esiste un James che è l'erede di Fred, un Albus Serpeverde e una Rose perdutamente innamorata di Scorpius così, per opera e virtù dello spirito santo?
Una Generazione fatta da adolescenti normali che, a scuola, sono adorati e presi in giro in ugual misura? Che non sono campioni di Quidditch, che prendono Troll anche essendo Corvonero e che, nel bene e nel male, si vogliono bene e si aiutano?
Ecco qui la storia per voi :)
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Quando esco dal bagno, sento già i rumori molesti di mio fratello che si ingozza in cucina. E credetemi se vi dico che non è piacevole: è a metà tra un grugnito e il rumore di qualcosa di estremamente molle e acquoso, misto a un graffiare in stile gesso sulla lavagna.

Scuoto la testa, tentando di evitare di finire a fare simili riflessioni, e mi dirigo con calma verso lo specchio del soggiorno. Se per caso ve lo state chiedendo: no, non è l’unico specchio di casa, ma è l’unico non magico, perciò non si perde in commenti come “Ehilà, perché non ti pettini?” oppure “Ciao, sfigato!”. Quest’ultimo è sempre per me.
Volete sapere il perché? Perché è da quel dannato primo settembre di sei anni fa che mi sento il peggior incubo dei Potter, e in particolare di un Potter: me stesso. Da quando quello stupido Cappello ha urlato: “TASSOROSSO!” dopo avermi fatto una predica sull’uguaglianza delle Case che nemmeno mia madre è mai stata così noiosa. Cioè, d’accordo che le Case sono tutte belle, tutte importanti e tutto il resto, ma diciamocelo: quale Tassorosso è ricordato, oggi? Diggory? Quel povero sfigato che mio padre ogni tanto nomina? O la Sprite, che è andata in pensione quando Teddy era ancora a scuola?

Mi allaccio la cravatta gialla con stizza, odiando quel colore più di ogni altra cosa al mondo. Sì, addiruttura più dei miei occhi. Già, perché c’è anche questo: io non sono Chuck McQualcosa, che si può permettere di finire dignitosamente nella Casa sfigata. No, io sono Albus Severus Potter. Se lo leggeste come lo leggo io, ovvero scandendo per benino ogni singolo appellativo che mi hanno dato, allora capireste. Forse. Io ho il nome di due Presidi di Hogwarts: morti di morte violenta, con un passato torbido, provenienti da due Case importanti e famosi per un miliardo di cose. Ho gli occhi di mia nonna, di mio padre, e mi viene ricordato continuamente quanto io debba essere giudizioso, studioso, Corvonero, Grifondoro e Serpeverde, ma guai a me se mi lamento di essere tra i Tassi, eh!

Sono un tantino frustrato? Lo sareste anche voi, se foste dei sedicenni pelle e ossa tremendamente simili al Salvatore del Mondo Magico. Certo, anche lui era sfigato, ma era pur sempre il Salvatore del Mondo Magico. Io, invece, sono solo sfigato. Non vi meravigliate di quante volte ripeto la parola “sfigato”, perché è la più ricorrente nella mia triste esistenza da… sfigato, appunto.
Ammetto che anche James non è chissà chi: non è bravo a Quidditch, non è Caposcuola, non è particolarmente bello, ma almeno è popolare. È conosciuto come “il primogenito di Harry Potter, quel Grifondoro teppistello sempre in punizione”, ma almeno ha un suo posto nel mondo. Io invece sono “Chi? Albus Potter? Ah, sì, quel ragazzino Tassorosso con la media dell’Oltre Ogni Previsione che sta sempre solo!”.

Ci ho provato, credetemi: ho provato ad andare dietro le ragazze, a giocare a Quidditch, a diventare Prefetto. A undici anni, alla fine della scuola, ho preso a testate il muro sperando di procurarmi anch’io una cicatrice! Ma niente. A parte che non ho nemmeno un segno, in sedici anni di miserabile vita non ho mai dato un bacio a una ragazza, senza contare il fatto che l’unica cosa che ho combinato in sei anni di scuola è stato raggruppare un consistente numero di figuracce colossali, quelle che gli studenti ne parlato fino all’estate – se sei fortunato, altrimenti continuano.
Il mio repertorio varia da epiche scivolate nel fango, sulla neve, nel lago, sulle Scale-a-cui-piace-cambiare, contro la Signora Grassa che non apre in tempo, in Sala Grande e in Guferia, passando per incantesimi totalmente sbagliati che, a lezione, ottengono il risultato opposto (vedi: Primo Anno, il mio Wingardium Leviosa provocò una voragine nel banco), fino ad arrivare a cose più eclatanti, ad esempio esplosioni, scontri con Bolidi che mi raggiungono fin sugli spalti e compiti che si incendiano per autocombustione un secondo prima di consegnarli.

E a questo, quasi sempre, seguono ricoveri in Infermeria o lettere a casa, alle quali seguono Strillettere che, puntualmente, esplodono prima che io possa raggiungere il bagno femminile del secondo piano. Ah, e quando lo raggiungo ci trovo un fantasma di una tipa Corvonero con degli occhiali più doppi di quelli di mio padre che mi fissa in stile pedofila e mi sorride in maniera maniacale. Se ricambio, continua per ore. Se non lo faccio, comincia con lamenti strazianti che nemmeno Lily durante il periodo delle sue cose produce. E al tutto si sommano le urla di mia madre provenienti dalla Strillettera che è esplosa comunque. Puntualmente esco con un’ora di ritardo, dal bagno delle ragazze che nessuno usa, bagnato fradicio e nero di fuliggine. Tutti mi guardano storto e mi dileguo, o almeno ci provo, ma è James quello con il Mantello.

Per farvela breve, la cosa migliore della mia vita è il rumore di James quando mangia. Quello che sto ascoltando da mezz’ora e che ora, finalmente, termina sfociando in un sonoro rutto.
Mancano solo tre ore e potrò separarmi da lui. E pensare che per un momento ho preferito la sua presenza in cucina all'anno che mi si prospetta.

N.d.A.: grazie ai quattro che hanno recensito, i due che hanno inserito la storia tra le Preferite e i tre che la Seguono :)
Vi ringrazio tutti/e ^_^
  
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