Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Just a Shapeshifter    09/07/2013    5 recensioni
Odiava il giorno, odiava la notte.
L'unica cosa che apprezzava? Il crepuscolo, forse, quando giorno e notte si univano, diventando un tutt'uno, per poi sparire.
Ed andava avanti, di giorno in giorno, fumando sigarette, inghiottendo nicotina, giorno dopo giorno, standosene rintanato in casa a giocare a videogiochi il giorno, e girando di locale in locale la notte, per distrarsi.
Ogni notte una donna diversa...
Mai, mai avrebbe pensato di innamorarsi di lui...
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scosse la testa, prendendosi mentalmente a schiaffi in faccia. Era Trent, l'ex della tua ex, era Elvis, il chitarrista romantico, dannazione! Come poteva guardarlo come se da un momento all'altro sul suo petto muscoloso potesse spuntargli una terza di seno?
Duncan sgranò gli occhi. A-aveva detto petto muscoloso? Aveva... a-aveva pensato a q-quel ragazzo in un modo anche lontanamente simile ai pensieri erotici che si faceva ogni volta che vedeva un bel corpo con delle curve? Deglutì, sussultando appena qualcuno gli poggiò una mano sulla spalla.
No, quella non era la sua giornata, i suoi sensi sembravano essere malmessi, fuori uso...
“Non voglio disturbarti ma... sei incantato da una decina di minuti.” Il Saggio cercò di sorridere, mentre il punk scuoteva nuovamente la testa borbottando qualcosa ed allontanandosi. Era troppo immerso nei propri pensieri per accorgersi che il chitarrista lo guardava con aria sognante, sospirando poco dopo e tornandosene a giocare a tennis.

In quel momento non capiva cosa gli stesse succedendo. No, non lo capiva affatto... insomma, si, dopo la rottura con Gwen e dopo i tentativi di Katie e Sadie di stare con lui, aveva capito di essere gay. Beh, non lo aveva capito di sua iniziativa, era stata una sua amica, a dirglielo:

“Ehi sognatore?” La rossa sorrise, aggiustandosi velocemente i capelli in un perfetto chignon, facendo cadere un paio di ciuffi lungo il viso, contornandoglielo.
Nessuna risposta le giunse all'orecchio, così optò per un'altra tattica, sfiorandogli la mano sul tavolo. “EH?! Ehm... cosa?” Il moro si riprese con un lieve sussulto, distogliendo lo sguardo da un biondo con dei fantastici occhi color miele, che scambiava ripetute frecciatine col chitarrista e gli sorrideva, ogni volta... per Trent erano cose nuove, eppure... non aveva paura, o timore, anzi, iniziava a sentirsi attratto, in qualche modo.
“La smetti di mangiarti con gli occhi quel ragazzo laggiù? Finirai col divorarlo, prima o poi...”
“Io non stavo fissando pr-”
“Trent, mio caro...”
La ragazza sorrise, prendendo la propria bibita e bevendosene un sorso dalla cannuccia, senza togliersi quel sorrisetto compiaciuto dalla faccia. “Lo stai fissando da mezzora, e continui a sorridergli... ti manca solo andare li e chiedergli di sposarti” Trent sbuffò, cercando di nascondere il timore che la ragazza gli aveva instaurato dopo quelle parole, sussultando appena quest'ultima gli soffiò all'orecchio due semplici parole “Sei. Cotto.”

Beh, col biondo non c'era stato niente da fare, era si gay, ma aveva già la sua dolce metà... ma, da quel momento aveva iniziato a pensare ogni giorno sempre di meno a Gwen, ed ogni giorno sempre di più ai ragazzi...

Stava passeggiando tranquillamente per il parco, su una spalla aveva caricato su la borsa con la racchetta e quelle simpatiche ma odiose sfere gialle, quando vide una figura ben nota sfrecciargli davanti:
“Ehi, Court-”
“Non ora, sono nel bel mezzo di un affare molto importante.”
Si bloccò però la ragazza appena capì a chi appartenesse quella voce e si fermò, quasi rapita, girandosi e sorridendo ad Elvis. Nemmeno lei capiva il perché di quel comportamento, forse la sua parte sentimentale, quella umana capiva che Trent aveva passato lo stesso dolore che aveva provato lei... si ritrovarono su una panchina, la ragazza con una ventiquattrore appoggiata al grembo, il ragazzo con la borsa sportiva accanto alla panchina.
“Allora... un affare importante eh? Posso avere l'onore di sapere almeno la trama?”
“Beh...”
Da quando era diventata così aperta con gli estranei? “Ma lui non é un estraneo, Court...”
“Conosci Scott? Capelli rossi, sociopatico, più o meno odioso... ha parteci-”
“Partecipato alla quarta stagione di torture di Chris, si, il ragazzo semi divorato dallo squalo.”
Sospirò “Come sta?”
“Fisicamente bene...”
Courtney si lisciò una piega praticamente inesistente su una delle maniche, per poi continuare. “Sta facendo causa al programma e, con me e con i miei avvocati la vincerà di sicuro... e mi darà il 37% delle guadagno, ovviamente.” Ghignò lievemente, alzandosi dalla panchina “E' stato un piacere aver incontrato di nuovo uno del reality che non è completamente idiota.”
“Ehm... detto da te... é un complimento.”
Trent cercò di sorriderle per poi sgranare gli occhi e bloccare Courtney, tenendola per un polso. Quest'ultima lo squadrò da capo a piedi, alzando un sopracciglio.
“Po-potresti darmi il suo indirizzo? Vorrei... vedere se tra lui e Duncan va tutto bene...”
“Lui e Duncan cosa?”
“Lascia perdere.”
Sussurrò il moro “Storia lunga.” Aggiunse, sorridendole e ricevendo un bigliettino e un indirizzo, insieme ad un'occhiataccia della castana...

Lievi colpi alla porta fecero sussultare il ragazzo. Stava smaltendo la sbornia della sera prima e anche il più lieve dei sussurri risuonava come un urlo in un megafono. Borbottò qualcosa inveendo contro il mondo ma si alzò, andando ad aprire, ghignando lievemente subito dopo.
“Ehm.. ciao, Scott.” Trent sorrise, un sorriso sincero, che non venne però ricambiato dalla Iena. “Tu sei Troy... no, ehm... Tommy...” Il giovane sospirò “Trent... sono Trent.”
“E che ho detto io? Trent.”
Scott alzò le spalle scostandosi per farlo entrare. “Che vuoi?”
“Nulla... volevo... volevo solo sapere se stavi bene, insomma... non é da tutti essere attaccato da uno squalo anfibio, che ti da la caccia sia in acqua che sulla terra ferma...”
Scott in risposta si levò la maglia, facendo vedere la moltitudine di cicatrici, ghignando nell'osservare l'espressione di Elvis, semi scioccata.
“Fanno paura, vero?” Ghignò nuovamente, girandosi e procedendo verso la cucina alla ricerca di birra, sorridendo maliziosamente, ancora:
“Puoi anche smetterla di fissarmi il culo, bel musicista” Sussurrò sentendolo sussultare. “Beccato”

“Beh, ancora non mi hai detto perché sei qui... piombi sempre in casa di sconosciuti senza avvisare?” Scott lo guardò, osservando a lungo ogni suo particolare... era stato con ragazzi ben più in forma di lui, ma più che gli addominali a Scott attirava quel senso di dominanza, quell'eccitazione di sottomettere qualcosa, o qualcuno... e sorrise malizioso, mentre pensieri casti o meno gli si affollavano in mente.
“Oh, no... Duncan era strano oggi... volevo solo sapere se tu... si, insomma, se tu ne sapevi la causa.”
Scott scrollò le spalle, fissando il ragazzo davanti a sé e tornando nel mondo reale.
“Ieri stava benissimo... e anche stamattina.” Si limitò a dire, al momento era più interessato ad esplorare il giovane uomo, che a preoccuparsi del migliore amico. Ovviamente lo fece senza destare il minimo sospetto, insomma: lui era Scott, il Barone, la Iena... non si sarebbe fatto cogliere in flagrante da uno come Trent. Ghignò, pensando a come potesse essere a letto... ma aspetta, lui sarebbe stato solo un sottomesso, un uke, avrebbe fatto tutto Scott... beh, almeno si sarebbe divertito, era da un paio di mesi che non faceva nulla con uno del proprio sesso ed il suo sesto senso, infallibile ovviamente, gli diceva che quel moro era un ottimo bocconcino.
“Beh, ma... é strano... cioè, é strano rispetto a quando tutti l'abbiamo conosciuto nel reality e...” Trent non riuscì nemmeno a capire la situazione. Si ritrovò sbattuto sul tappeto, supino, a ricambiare i baci aggressivi, bisognosi del rosso:

Ghignò, come sempre, mentre teneva fermo per i polsi Trent, mentre la voglia di andare oltre a quei semplici baci saliva...

Sgranò gli occhi, cercando di capire cosa stesse succedendo e perché... si, aveva saputo della bisessualità di Scott, ma... mai, mai avrebbe immaginato che ci avrebbe provato con... beh, con uno come lui.

Voleva andare oltre, era in una fottuta astinenza da tanto, troppo tempo... Gli morse il labbro, sentendolo mugugnare lievemente per la sorpresa e un poco per il dolore, continuando a baciarlo, sempre tenendo il suo labbro inferiore tra i denti.

Sorrise, poi, nell'avvertire poco dopo la calda lingua del rosso scivolare tra le proprie labbra, iniziando una corsa con la sua, giocando. Lo assecondò fin da subito, certo, non aveva mai avuto una relazione gay completa, anzi, diciamo pure che non era mai andato oltre al bacio alla francese con un maschio, ma Trent era abbastanza saggio da capire che Scott non avrebbe accettato un contrattacco, un disperato ribaltamento della situazione. E così si limitò a ricambiare quei baci, cercando di seguire il ritmo del rosso.

Una mano corse giù, accarezzandogli il petto. Si mise meglio sopra di lui, arrivando con le dita ai suoi jeans, facendo per slacciare il primo bottone... si, si sarebbe divertito.

Sussultò, ed istintivamente bloccò la mano del rosso, afferrandogli il polso. Lui... no, non poteva... non ora...

Assottigliò gli occhi, guardandolo male “Che c'è, non ti piace?” Sussurrò, sorridendo maliziosamente... beh, laggiù qualcuno la pensava diversamente... “Perché a me sembra di si e poi-”

“Ero venuto qui per parlare di Duncan, non per...” Trent arrossì di colpo, realizzando nuovamente la situazione in cui era “Per finire co-così.” Sussurrò. Si vedeva benissimo dall'espressione di Scott e dal desiderio con cui l'aveva baciato prima che voleva andare oltre e, sebbene lui non fosse il classico ragazzo che va con tutti... con lui, forse... ci sarebbe stato.
Scott sbuffò, mormorando un “Fatti tuoi.” ed alzandosi, aiutando il ragazzo a fare la medesima cosa. Si ritrovarono di nuovo sui divani, e ogni volta il ragazzo con la pelle comparsa di lentiggini ghignava... stava conoscendo sempre di più Trent: un Trent gay, un Trent che aveva messo gli occhi sul punk... un Trent che forse voleva la stessa cosa della Iena...

Si erano messi d'accordo, il Saggio e la Iena... entrambi volevano una cosa, o meglio, una persona. Ma, a differenza di Trent che era gay e a differenza di Scott, che era bisessuale, la persona dei desideri dei due era completamente etero. E sebbene il rosso lo voleva solo per una botta e via, Trent magari sperava in qualcosa di più, come una vera relazione, una vera relazione che non aveva mai avuto...
“Ehm... il piano sarebbe?” Mormorò il moro al rosso, mentre l'altro ravana nelle tasche del giubbotto, intento a cercare le chiavi, per farle scivolare poi nella toppa della porta, aprendola con un lieve cigolio.
“Piano?” Scott ghignò mentre entrava nell'appartamento del punk. “Quale piano?” Sussurrò infine, chiudendosi la porta dietro le spalle e avviandosi verso la camera di Duncan, seguito da un Trent decisamente nervoso.


Angolo di M:

Buooooonasera belli :D Scu-scusatemi per il ritardo, ma ho in cantiere una oneshot (che spero di pubblicare entro stasera) sto continuando con P. The Destiny of Wolves e... abbiamo un paio di ff in fase embrionale ^^
Maaaaa finalmente ce l'ho fatta a finire :3 (Le biblioteche danno ispirazione cazzo u.ú) Beh, alla prossima belli (se finisco la oneshot a dopo :3 se no al più presto)
See you!

~M

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Just a Shapeshifter