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Autore: Madama Pigna    13/07/2013    2 recensioni
(Storia in fase di revisione) Dal capitolo 42:
E non poté fare a meno di ricordare come non fosse riuscito a fare niente, di fronte alle ferite di Farbauti.
Era un bambino inesperto, all’epoca, ma questo non fece alcuna differenza.
Per alcuni istanti, si bloccò lo stesso.
Temendo di fallire una seconda volta.
Temendo di veder morire suo fratello – e stavolta per davvero.

Piccola nota: il rating arancione si riferisce a singole scene e non all'intera storia. Segnalerò quindi i capitoli un po' più 'forti'.
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tre figli di Laufey(e un mucchio di guai)'
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Il Bifrost si richiuse alle spalle dei due Jotun, lasciandoli soli nei meandri di quel deserto di ghiaccio che era Jotunheim. Byleistr si guardò intorno. – Direi che adesso la regina può stare tranquilla -, disse pacatamente. Si avvicinò al ‘prigioniero’, che non si curò molto di lui, e gli tolse catene e bavaglio.
- Queste non servono. Noi Jotun non siamo soliti incatenare gli ospiti -.
Il tintinnio del metallo gettato per terra risvegliò Loki dal suo torpore, stupito dalle parole del re.
- Cosa? -.
Byleistr, che già aveva percorso qualche passo, si voltò.
- Perché mi hai liberato?! Perché non mi uccidi qui, adesso? Gli Jotun vogliono farmi a pezzi con le loro mani da vivo, forse?! Si divertono di più con una preda che cerca di fuggire?!-, continuò il più giovane, in tono stranamente acuto. L’altro lo guardò stupito, per poi scrollare le spalle. - La regina Frigga mi aveva detto che eri più sveglio di così. Non ho intenzione di ucciderti, se è quello che pensi -.
- Potrei ammazzarti con un solo gesto della mano -.
- Come siamo aggressivi. Ma so che non lo farai. Non conosci le mie capacità e non sai se sono in grado o meno di contrastare i tuoi attacchi magici. Comunque, ti ho liberato perché, come ho già detto, sei un ospite. Ho fatto un accordo con tua madre -.
- Non è mia madre. L’hai sentita anche tu -.
- Il Dio degli Inganni che si fa ingannare -.
- Smettila -.
- No, non la smetto, altrimenti non capirai nulla. Frigga e io abbiamo stretto un patto. Io ti ospito nel mio regno finché Odino non sarà in grado di tenere a bada la situazione con i membri del vostro Consiglio, e lei mi riporta lo Scrigno degli Antichi Inverni. Quella del ’rendere giustizia alla mia gente’ era solo una messinscena. Non ho ragioni di inimicarmi i sovrani di Asgard con la tua morte... -.
- Ho ucciso tuo padre! -.
- Non era mio padre più di quanto non fosse il tuo. E se devo essere sincero, mi hai fatto un grosso favore uccidendolo. Quasi nessun Gigante qui vorrà farti la pelle per aver ucciso Laufey -.
- Quasi? -.
- Ci sono alcuni…radicali. Vecchi decrepiti con mentalità obsolete. La maggior parte viveva a Utgarda quando hai liberato il potere del Bifrost, quindi ora sono relativamente pochi. Ma i dissidenti esistono sempre -.
- Tu.. tu menti! Non è possibile che Frigga si sia alleata con un Gigante di Ghiaccio! -.
- Giacché ne ha anche adottato uno, non vedo la ragione per cui sia così difficile accettarlo. Sei uno sciocco. Ed anche un ingrato. Non tutti hanno genitori disposti a fare una cosa del genere per un figlio. I vostri nobili causeranno comunque qualche problema, quando scopriranno la cosa… Frigga lo sa, e non le importa -.
Loki era ancora troppo scosso perché trovasse una risposta adatta.
- E adesso seguimi, salvo che tu non voglia stare in mezzo a questa desolazione tutto il tempo. E’ calata la notte, e persino la nostra razza può avere difficoltà a sopravvivere senza riparo, in questo periodo dell’anno. E a tal proposito, ti consiglio di riprendere il tuo vero aspetto, se non vuoi morire assiderato. Questa pelle non è adatta a Jotunheim -.
Detto questo, si voltò. Prese un respiro profondo, e cominciò la trasformazione inversa. Le sue dimensioni crebbero, e i capelli, stranamente, non si ritirarono. La pelle si tinse di blu con disegni neri e spigolosi; gli occhi divennero rossi come il fuoco.
I tratti del viso cambiavano ben poco, se non per nulla. Le cose che più attirarono l’attenzione di Loki, però, furono le mani. Più grosse della norma, erano orribili, quasi mostruose. Piene di creste ossee, ruvide e spigolose, sulle nocche e lungo le falangi, che permettevano appena alle dita di chiudersi a pugno. Al solo guardarle, arretrare veniva istintivo. Avevano quasi l’aria di essere uno strumento di morte.

Lo Jotun rimase solo con dei pantaloni, non particolarmente raffinati, e ritornò a guardare il finto Asgardiano, scettico.  – Ebbene? -.
- Io con te non vado da nessuna parte -, affermò Loki, arretrando. Suo ‘fratello’ lo guardò sarcastico.
- Allora non ti dispiacerà se me ne vado da qui, lasciandoti solo, in balia del freddo e delle bestie notturne.. -.
Loki esitò. In effetti, non gli conveniva granché. Ma era davvero meno rischioso andare con quel Gigante? Se avesse provato ad attaccarlo, aveva sempre la magia per difendersi, sì, però non era al massimo delle sue forze e Byleistr aveva cambiato aspetto autonomamente, quindi probabilmente era anche lui un mago… E non sapeva di che calibro.
Ma del resto, che importava? Ormai si era rassegnato alla sua fine. L’istinto di sopravvivenza era un nonnulla, qualcosa che in un corpo non-vivente non aveva alcuna importanza. I pensieri che stava formulando altro non erano se non rimasugli che tardavano ad andarsene. Lui, in realtà, era già morto.

Si avvicinò al Gigante, indifferente. Se anche lo avessero torturato a morte, sarebbe durato poco, rispetto a quanto aveva passato con Thanos. Era talmente distrutto, dentro, che la sua apatia gli avrebbe persino impedito di usare la magia, se anche ci avesse provato.
Byleistr annuì. – Come immaginavo. Prendi il tuo vero aspetto, e andiamo -.
- Preferisco questo -.
- Vuoi davvero morire di freddo? -.
- Morto per morto, il come non mi interessa.. -.
Lesse a malapena l’esasperazione negli occhi dello Jotun. A mascherare le sue emozioni era davvero bravo, doveva ammetterlo. Non si aspettava, però, che si sarebbe avvicinato e gli avrebbe preso il polso.
- Ehi! Che stai... lasciami! -.
La presa di Byleistr era ferrea, ma, stranamente, non troppo forte da fargli male. Sentì improvvisamente un alone di gelo, e la manica delle sue vesti si sgretolò, lasciandogli il braccio nudo… e blu.
- NON MI TOCCARE! Non voglio! -, urlò, isterico.
- Ti sto salvando la vita. Non hai gli abiti adatti per stare qui con una pelle calda -.
- Non mi importa! Non voglio quest’aspetto da mostro! -.
Byleistr non tentennò minimamente. Allentò la presa, fino a lasciarla del tutto, solo quando vide Loki totalmente trasformato. Lui non ritornò nel suo aspetto Asir.
- Presto il tuo corpo non sarà tanto d’accordo -.
Loki tentò di ritrasformarsi, ma inutilmente. In effetti, prima sentiva molto più freddo. Probabilmente, il Re di Jotunheim aveva ragione. Ma non gli importava.
Non poteva sopportare di vedersi in quell’aspetto. Gli era venuto un nodo allo stomaco, quando Byleistr lo aveva afferrato per il braccio; come aveva fatto quell’altro Jotun, un anno prima... Quando era cominciato tutto quell’inferno, si era buttato nel vuoto ed aveva incontrato Thanos…
No, lui non riusciva a elaborare quei ricordi, né ad accettarsi per come era veramente, non dopo secoli e secoli di illusioni, non dopo quei mesi terribili.
Non ancora.

Vide che Byleistr lo fissava con una certa curiosità. In particolar modo, gli guardava le mani.
Alzò un sopracciglio.
- Che cosa mangiavi quando eri ad Asaheim? -.
Loki alzò lo sguardo, momentaneamente distratto dai suoi fantasmi. – Eh? -.
- Che cosa mangiavi? -.
- Quello che mangiava chiunque -, disse lui, sbrigativo. Che razza di domanda era? – Perché? -.
- Hai le unghie nere. E di solito solo i vecchi le hanno. Oppure quelli con un’alimentazione disastrosa -.
- Ero un principe. Partecipavo a banchetti tutte le sere! -.
- E scommetto che non mangiavi particolarmente.. -.
- Non è affatto vero -, mentì il nano.
- Possono anche chiamarti Dio degli Inganni, ma questa bugia era davvero patetica. Rende evidente come non conosci nulla della nostra razza, sotto parecchi aspetti. Non sai nemmeno come mantenere il tuo corpo sano… Non mi sorprende che tu sia così gracile -.
- Come mai tutte queste preoccupazioni, Re dei Giganti? -, chiese Loki, con un tono sarcastico assolutamente insopportabile. Era particolarmente irritato da quelle affermazioni, soprattutto perché, fino a quel momento, non riusciva a contraddirle. Byleistr, comunque, rispose senza battere ciglio.
- Finché rimarrai in questo Regno, Loki, sarai sotto la mia diretta responsabilità. Perciò non desidero che ti accada qualcosa, soprattutto a causa delle tue condizioni fisiche, perché sarebbe davvero ridicolo.. -.
- Ah, già. Il patto con mia madre. Certo -.
- Libero di crederci o meno -.
- E allora che facciamo qui? -.  
- Aspettiamo il favore del vento, cioè adesso -, rispose lui, misterioso.
Fu il turno di Loki di fare un’espressione perplessa.
Lo Jotun estrasse dalla tasca dei pantaloni un grosso fischietto, a misura di Gigante, diciamo, abbastanza affusolato. Non c’era abbastanza luce, per capire di che materiale fosse fatto.
Il Re lo avvicinò alle labbra, e soffiò a lungo, emettendo un verso stridulo, che penetrò con le sue onde acustiche tutta la piana. A Loki ricordò vagamente il grido di un’aquila.
- E ci serviva il vento? -.
- Il luogo da dove viene il nostro mezzo di trasporto è molto distante. Le nostre correnti sono piuttosto forti, generalmente, quindi tanto vale non avercele contro e, anzi, sfruttarle -.
- Mezzo di  trasporto? -.
- Non mi trascino le zavorre a piedi -.
- Ma quale cortesia… -.
- Ricambio la tua -.
- All’inizio sembravi voler camminare. Sei un tipo volubile? -.
- No. Volevo evitare perdite di tempo iniziando a fare un po’ di strada, ma evidentemente alla principessina muovere le gambette viene troppo difficile, perciò aspetteremo qui -, rispose lui, sedendosi su una provvidenziale, enorme roccia.
- Sai cosa è successo l’ultima volta che un principe di Asgard è stato chiamato principessina? -.
- Sì, mi hanno informato. Ma tu non sembri imbecille come il principe Thor. O magari hai intenzione di smentirmi? -.
- Non oserei mai -.
Loki nemmeno se ne rendeva conto, di quanto fosse lui estremamente volubile. Un attimo prima era come un condannato a morte davanti al patibolo, e dopo era ancora capace di sfoderare la sua lingua, a causa di piccole provocazioni che stuzzicavano il suo orgoglio. Era una piccola battaglia infantile, quella tra i due. Che se ne rendessero conto o meno, aveva poca importanza, al momento.

Aspettarono qualche minuto, finché, in lontananza, Loki non vide un piccolo puntino blu, che non seppe identificare. Era come un qualche… animale al galoppo.
Riuscì a guardarlo abbastanza bene da poterlo descrivere solo poco dopo.
E, certamente, come cavalcatura era tutto, fuorché simile ad un cavallo.

In qualche modo, somigliava a quel mostro che aveva aggredito lui, Thor, Sif, Frandal, Hogun e Volstagg l’ultima volta che erano stati a Jotunheim. Anzi, guardandolo meglio, era praticamente uguale, solo molto più piccolo, poco meno della metà. Aveva la testa grossa, tozza e cornuta, come la lunga coda, con un funzionamento simile a quello degli scorpioni. Possedeva la classica pelle blu, le zampe enormi da fare invidia alla creatura Midgardiana Bigfoot, e un’andatura, stranamente, rapida.

Non che quell’altro bestione non fosse veloce… tutt’altro.

Magari era un cucciolo della stessa specie. O forse no, visto che era ben provvisto di corna e zanne.  
Aveva degli occhi rossi vagamente inquietanti, soprattutto perché apparivano molto astiosi verso lo Jotun più grosso. Sbuffò una nuvoletta di condensa dalle narici, dritta in faccia al Re. La simpatia, in ogni caso, era ricambiata. Persino un cieco se ne sarebbe reso conto.
- Alla buon’ ora! -.
L’animale ringhiò sonoramente, mostrando i dentoni. Byleistr non ne fu per niente impressionato.
- Non guardarmi così, stupida bestia disubbidiente. Non dovevi allontanarti nemmeno, sei in pieno torto -.
La bestia pareva intelligente. Sbuffò ancora, non potendo ribattere, e si voltò di lato, lasciando scoperto il fianco, che Loki scoprì dotato di una grossa sella.
La creatura ruotò il corto collo, studiandolo con attenzione. Sembrava dubbioso, come se ancora dovesse farsi un’idea su di lui. Nel frattempo lo Jotun gli salì sopra, e poi gli porse la mano. La non-esattamente divinità lo guardò scettico.

- Non sembra amarti molto -.
- Non è un mio problema -.

Loki considerò l’idea un paio di secondi, poi sospirò affranto, porgendogli la mano. Le sue escrescenze ossee erano dure, e ruvide.
Arrivati a quel punto, tanto valeva continuare.
Chissà come stava Thor.. Se sentiva la sua mancanza.. Non aveva reagito tanto bene all’udienza.. Ma ormai non si fidava nemmeno della propria ombra, nonostante tutto quello che avevano condiviso.
E, soprattutto, quello che aveva concesso al Dio del Tuono.
Fu con questi pensieri che Loki cominciò il suo viaggio.
- Dove andiamo? -, chiese.
- A Nuova Utgarda -, rispose Byleistr. – La Capitale di Jotunheim. Spero che tu non abbia lo stomaco delicato, perché ho una certa fretta e Geri non ha una falcata leggera -.
 
In seguito, Loki si ritenne molto fortunato a non aver avuto lo stomaco pieno, quel giorno.
Ciò che visse nei mesi successivi, comunque, fu molto diverso da quello che si aspettava.
A cominciare da un brillio d’argento in lontananza.


 

********************


Ehilà, bella gente!
Dunque, dunque, dunque. Questa è l'ora di un
piccolo avviso.
Purtroppo ho saputo di dover partire per un viaggio con un po' di anticipo (domani mattina). Starò via per circa otto giorni, e non potrò avere la connessione. Avevo intenzione di fare aggiornamenti settimanali, ma, vista la circostanza, ho postato il secondo capitolo con un po' di anticipo. Il terzo è già pronto, quindi appena tornata non subirà altri ritardi, tranquilli.

Per farmi perdonare, metto i link di un paio di foto, con un attore che io trovo assolutamente da slurp :Q____ Richard Armitage (quello che ha interpretato Thorin Scudodiquercia in Lo Hobbit ed anche una spia HYDRA ne The first Avenger: Captain America), nella versione del telefilm Robin Hood (ma non con la stessa voce, no! più profonda), perché è come immagino Byleistr nel suo aspetto Asir. Chissà, magari in qualche capitolo, se ho l'occasione di mettere le mani su gimp, potrei postare un lavoretto grafico, Frost Giant version ;)
One.
And two. 
Ne avevo vista anche un altra, tempo fa, dove aveva gli occhi verdi. Perché poi non capisci nemmeno se ha gli occhi azzurri o verdi, ma in questo caso li immagineremo di smeraldo come quelli del fratellino.

Parlando del secondo capitolo, invece.. Ve li aspettavate discorsi simili? xD e di solito solo i vecchi le hanno. Nel nome di Hela, ma che diamine scrivo? *facepalm*. Insomma, è stupido, senza senso, ma mi è venuto così .-. Accettatemi così come sono :'(
Comunque, non vedo l'ora di postare il terzo.. dove do' la mia personalissima visione di città Jotun. Altro che film... Dico solo che mi sono ispirata al gotico. In parte ;) Perché ho visto un'immagine su Tumblr da cui è partito tutto *_* e poi sono magneticamente attratta dagli archi <3 specie quelli rampanti. Ma lasciamo perdere i discorsi di storia dell'arte. Spero vi sia piaciuto lo stesso, e complimenti a chi è riuscito a leggere tutte le note. Se avete qualcosa da farmi notare, domande da porre, recensioni e critiche da fare.. Io risponderò con moolto piacere! :D Sono disponibile.

Alla prossima, dunque!
Madama Pigna.

P.S. e dovete ancora vedere Helblindi.. per i fan della Marvel sarà una bella sorpresa ;)

  
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