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Autore: xzainsvoice    13/07/2013    75 recensioni
-Louis, non lasciarmi sola, noi ci amiamo, non può finire solo perché noi siamo...-
-Mary credimi, vorrei rimanere, ma non posso. So che ti sto lasciando con mille problemi, mille insicurezze .So che possa sembrare un vigliacco, date le condizioni in cui tu sei messa anche in queste, ma noi.. noi non possiamo amarci. Io non posso amare te, tu non puoi amare me. Ma tornerò. Tornerò presto per conoscere Darcy, lo prometto.-
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I don't care, you're my brother.










Mi chiusi la porta alle spalle, prima di buttarmi pesantemente sul letto.
Non avevo voglia di vedere nessuno, tanto meno di parlare.
Affondai il viso nel cuscino e lasciai che le lacrime lo bagnassero.
Nella mia stanza si udiva solo il mio singhiozzare.. e la voce di Liam che quasi supplicava di aprirgli la porta.

Che cazzo, proprio ora che mi sono stesa? Avevo detto che non volevo ne sentire ne vedere nessuno.

-Che fai, mi apri, Mary?-
Mi alzai svogliatamente dal letto, ancora con il viso bagnato dalle lacrime ed aprii la porta.
Incontrai i suoi occhi castani. Quegli occhi ormai lucidi. Gli occhi del mio, se potevo ancora definirlo così, fratellone. Aveva uno sguardo dispiaciuto.
-Cazzo Liam, almeno tu avresti potuto dirmelo.- quasi urlai tra una lacrima e l’altra, mentre chiudeva la porta.
-Mary, non potevo. Non potevo dirti che..-
-Sssh, zitto Liam, non dire niente. Ho passato 18 anni della mia vita a credere che tu fossi mio fratello e che Carol e Johnny fossero i miei genitori. Ed ora? Ora scopro che voi non siete la mia vera famiglia. Mi cade il mondo addosso Liam.- rimasi in piedi, mentre lui era seduto sul mio letto, a fissare il pavimento, probabilmente molto più interessante per lui, in quel momento.
-No Mary, solo perché lo dice una stupida carta non significa che noi non siamo la tua famiglia. Ci vogliamo bene o no?!-
-Certo ma..-
-Niente ma. Ti abbiamo cresciuta noi. E potremmo essere noi la tua famiglia, solo se tu lo vuoi.- mi interruppe Liam.
Alzò lo sguardo e mi asciugò una delle tante lacrime che continuavano a rigare il mio viso.
-Sì Liam, io lo voglio. Voi siete la mia famiglia. Voi mi avete cresciuta. Su  questo non posso darti torto, ma..-
-HO DETTO NIENTE MA.- mi fece tacere nuovamente.
Scoppiai a ridere. Non ne so precisamente il motivo, so solo che quelle espressioni serie, quasi arrabbiate, che faceva, mi divertivano.
Rise anche lui, prima di abbracciarmi e strofinarmi la schiena per confortarmi.

Amavo i suoi abbracci, erano sempre così caldi. Mi sentivo al sicuro tra le sue braccia.
Durante l’abbraccio, nella mia testa, continuavo a ripetermi ‘’lui è tuo fratello. Lui è tuo fratello. Lui è tuo fratello’’. Perché era così. Lui era mio fratello.
Non importa quello che dice una carta. Lui mi era sempre stato vicino, mi aveva sempre protetta, ci era sempre stato nel momento del bisogno, e meritava di essere chiamato tale.

-Beh, basta, troppe smancerie.- disse, facendomi allontanare dalle sue braccia.
-Ehi, stronzo!- gli diedi un piccolo colpo sulla spalla, prima che si alzasse ridendo.
-Asciuga quelle lacrime e vatti a preparare. Andiamo a fare un giro insieme.-
Annuii e lo vidi uscire dalla stanza, sorridendomi. Sapevo che mi avrebbe chiesto di uscire, che lo avrebbe fatto per farmi distrarre.
-SENZA ALESSIA IO NON ESCO, AVVISATO!- urlai poi per farmi sentire.
Lo sentii blaterare qualcosa, ma lo presi per un ‘va bene porta anche lei’.
Presi il mio telefono e digitai in fretta il numero di Alessia, che ormai sapevo a memoria.
-Ascoltami cacchetta..- le dissi appena sentii la sua voce dall’altra parte del telefono.
-Cacchetta ce lo dici al tuo cane. Dimmi cara.-
-Igor, sei una cacchetta.- urlai al mio cane. –Dicevo, preparati, ti voglio sotto casa mia tra dieci minuti. Si esce con mio.. ehm.. sì, con mio fratello.-
-Perché lo hai detto con così poca convinzione?-
-Ti racconto tutto quando arrivi, a dopo.- chiusi in fretta la chiamata. Non volevo che sentisse il mio tono dispiaciuto, si sarebbe preoccupata.
Lasciai il telefono sul comodino e aprii il mio armadio, lentamente. Ma mooolto lentamente, per paura del mostro che sarebbe potuto uscire.
Proprio quando aprii le due ante vidi quella cosa verde, gigante e peloso.
-Che schifo, odio questo maglione.- sbottai. Era un maglione che mi regalò mia ‘nonna’.

Mi ricordo ancora quando:

‘Mary, nipotina mia, ti ho preso un regalo che ti piacerà sicuramente tantissimo, urlerai dalla gioia quando lo aprirai’
‘nonna, ti prego, non dirmi che è un biglietto per il concerto di Justin! Oddio, no, non ci posso credere, se è così potrei morire, datemi aria, please. LA NONNA MI HA REGALATO UN BIGLIETTO DEL MIO IDOL.. ehmm, oh, un  maglioncino verde. Che.. carino..’
‘Ti piace? Sapevo che era quello che desideravi da tantissimo tempo. Il mio istinto non sbaglia mai! E’ davvero SWAG, vero?’
‘Ehm.. certo nonna, è.. swag, come dici tu.. sì’


Feci una smorfia schifata.
Davvero credeva che avrei indossato quel maglione?
-Bene, che minchia mi metto oggi?- mi posi la fatidica domanda che si fanno tutte le ragazze, osservando quei miliardi di vestiti nel proprio armadio, ma come sempre ‘non hanno nulla da mettere’.
-Vada per questi.- dissi poi dopo aver preso un paio di jeans e una polo azzurra.
Feci una veloce doccia prima di cambiarmi e dopo aver infilato anche le air force bianche diedi una veloce sistemata alla mia ‘chioma selvaggia’, come la definiva Liam.
Niente trucco, non mi andava.
-A che punto sei? Alessia è arrivata!- mi chiamò Liam.
-Arrivo.-
Infilai il telefono nella tasca dei miei jeans e mi diressi nell’entrata, dove c’erano Alessia e Liam che aspettavano.
Con loro c’erano anche Carol e Jhonny. Non riuscii a dire niente, mi limitai a guardarli dispiaciuta, mentre si asciugavano delle lacrime.
Gli sorrisi. Non volevo vederli così.
Mi avvicinai a loro e li abbracciai.
-Va tutto bene, tranquilli. Sto bene. L’importante è che ora so la verità. Sono stata adottata e mi va bene. Ora siete voi la mia famiglia, non c’è bisogno di farne un dramma. Me ne farò una ragione.- gli schioccai un bacio sulla guancia e uscii di casa, seguita da mio fratello e la mia migliore amica.
Sì, mio fratello, non mi importa. Io continuerò a chiamarlo così.


















































Ciao belas!
Allora, premetto che questa è la prima fanfiction che scrivo sui ragazzi.
Oddio, avevo un altro account efp con un'altra storia, ma non era scritta da me, la stesura dei testi era tutta di una mia amica.
Anyway, spero che il primo capitolo vi piaccia, è solo una specie di introduzione(?), per far conoscere meglio i personaggi e, se non si fosse capito, Mary è adottata. 
Sì, credo si sia capito LOL.
Non chiedetemi perchè quel 'lol' così grande e fosforescente(?), mi andava di metterlo ahahah che carino :3
Okay, basta.
Volevo anticiparvi che questa è una storia un poco diversa dalle altre, ma non vi dico niente, altrimenti potrei rovinarvi la storia ewe

Basta, ho parlato assai, ora mi dileguo.
UN'ULTIMA COSA, NON ANDATE, ASPETTATE. lol
Volevo anche dirvi che se volete pubblicità, basta chiedere, potrei inserire i link delle vostre ff nel 'Ciao belas!', sì, il nome del my space lol.

Per qualsiasi cosa, questo è il mio profilo twitter @jamescrazymofos , ma tanto non passerà nessuno, ne sono certa lol. 
Il link del mio profilo facebook non mi va di metterlo, mi sta scocciando ad aprire una nuova pagina per copiare il link, quindi ve lo metterò nel prossimo capitolo (sì, ci sarà un prossimo capitolo, la storia è appena iniziata quindi dovrete sopportarmi ancora per molto ouo)

OKAY MARY, BASTA, HAI ROTTO LE PALLE.

OKAY VA BENE, VADO, TSK.


Ciao belas. c:




Mary.

 

  
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