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Autore: mychemicalromance96    28/07/2013    3 recensioni
Aurora 17 anni, una ragazza rock, la quale fin da bambina ha sempre creduto nell'amore, in quello vero, in quello che fa sognare le notti ad occhi aperti. Sara' il suo incontro con Alessio un ragazzo emo ma di una incredibile bellezza e molto misterioso a farle vivere questo suo sogno sull'amore. Ma qualcosa cambiera' e sara' la sua vita a cambiare giorno per giorno.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Arrivate in classe, io e Serena ci sedemmo nel nostro solito banco in fondo a sinistra. Era un posto sicuro per qualche dormita durante l'ora di chimica o per spiare l'intera classe. Appena sedute nel banco due nostri compagni seduti davanti a noi, ovvero i bulletti di classe, iniziarono a darci fastidio come sempre. ''Ecco che le due ''emo'' finte depresse sono tornate a romperci anche quest'anno'' rise divertito Luigi e il suo amico Alberto fece lo stesso. ''Attento a come parli coglione'' rispose loro Serena. Direi che era una tipa con le palle, tosta e molto determinata. ''Hey stai calma'' le disse questa volta Alberto, sembrava arrabbiato. ''Qui chi si deve calmare siete voi, altrimenti...'' i suoi occhi sembravano vagare in classe come alla ricerca di qualcosa. ''Altrimenti cosa? Fai venire mammina e papino?" la risata di entrambi mi fece scattare di nervi. Mi alzai di scatto e li guardai con rabbia ''Altrimenti vi ficco una mazza da scopa nel culo, facciamoci questi altri 2 anni in grazie di Dio, non mi va di perdere tempo con voi'' i loro occhi erano colmi di stupore e solo in quel momento mi accorsi che l'intera classe mi stava guardando, o meglio 25 ragazzi. Imbarazzata mi sedetti e Serena fece lo stesso. ''Fico quello che hai detto'' la sua gioia mi riempi' il cuore di felicta', per la volta li avevo risposto e anche pesante. Mi senti' soddisfatta, ma la mia felicta' duro' poco perche' in quel momento entro' il professore di chimica. Si chiamava Alfredo aveva una quarantina d'anni ma a nessuno della classe piaceva quel professore, non solo perche' era strettissimo con i voti nonostante alcuni di noi si impegnavano davvero solo per prendere un misero 6 ma anche per i suoi modi di fare e di insegnare, cosi distaccati e svogliati. Ecco perche' io e Serena preferivamo dormire durante la sua ora, per non ascoltare la sua patetica voce. ''Buongiorno ragazzi'' il suo sorriso abbastanza solare in realta' sembrava trasparire un altra emozione del tipo ''Non vedo l'ora di interrogarvi e mettervi i 2". Rispondemmo tutti in coro, proprio come una classe modello, come lui voleva del resto, sopratutto lui. ''La disciplina e' molto importante ragazzi'' non faceva altro che ripeterci questa frase ogni volta che veniva a fare lezione. Prima che potesse iniziare a parlare qualcuno busso' alla porta dell'aula. ''Avanti'' disse il prof con la sua voce fredda. La porta si apri' e restai incantata per cio' che vidi. Sulla soglia comparve il piu' bel ragazzo che avessi mai visto. Lunghi capelli neri gli cadevano sulle spalle. Ciņ che mi incanto' di piu' fu il colore dei suoi occhi, verdi come lo smeraldo. Su un sopracciglio aveva un piercing nero e Il cuore mi batteva forte, sembrava un po simile a Damon Salvatore de the vampire diaries. ''Buongiorno, chiedo scusa per il ritardo'' La sua voce profonda sembrava giocare con la sua eta' ancora da ragazzo. ''Tu devi essere Alessio Cerchia giusto?" il professore non faceva altro che squadrarlo dalla testa ai piedi, ma non diedi importanza a cio' tanto che ero persa nei suoi occhi verdi. ''Certo'' rispose lui serio. Proprio in quel momento rivolse il suo sguardo misterioso dritto nei miei occhi, come se avesse percepito la presenza di qualcuno, o meglio che qualcuno lo stesse guardando. Volevo abbassare lo sguardo imbarazzata cercando di smetterla di sbavare come un lama, ma non ci riusci' tanto che i suoi occhi mi avevano catturata. ''Bene, puoi sederti li in fondo accanto alle due ragazze'' e con un dito indico' noi due. Serena fece finta di nulla, mentre io iniziai ad agitarmi dentro di me. Mentre si avvicinava a noi, mi sorrise debolmente e per fortuna riusci' a ricambiare il sorriso seppure timidamente. Nel banco era seduto da solo e appena il professore inizio' a parlare distolse lo sguardo da me. Mi senti' piu' calma. ''Tra un po' dovro' cambiare posto'' disse la mia amica con un sorriso malizioso e io intui' subito cosa intendeva dire. ''Smettila'' le dissi fingendo indifferenza. ''Ti piace'' continuo' lei senza togliere quel sorriso ''Non e' vero'' le dissi continuando ad essere indifferente ''Vi siete sorrisi'' il suo tono basso mi fece battere forte il cuore. ''E' carino'' le dissi infine con un debole sorriso.
  
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