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Autore: ambra_chiara    30/07/2013    2 recensioni
Ciao a tutti! Sono Ambra, una delle tante figlie di Apollo e partirò per una missione insieme alla mia amica Ginny e il figlio di Ade Nico per ristabilire l'equilibrio della Foschia.
Perché affidano questa missione a me? Dicono che solo una grande sognatrice e fantasiosa come me potrà rendere la Foschia ancora funzionante ma io non capisco proprio come!! Spero che durante il viaggio lo capisca! Buona lettura spero di non morire!
Genere: Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Violenza
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Ginny era stesa al suolo con Nico che le teneva la mano, mi avvicinai e notai quel che era successo, la maglietta era stracciata e si poteva vedere la carne strappata e tagliata della mia amica che teneva gli occhi chiusi… Era svenuta!
“Nico corri a prendere dell’acqua!” lui non sapeva bene cosa fare,
“SUBITO!” gli sbraitai, e in men che non si dica il figlio di Ade era corso a prendere dell’acqua
“Resisti Ginny… Allora, intanto che Nico è via possiamo parlare tra donne mentre io ti curo..” sapevo che era svenuta, ma era per distrarmi… Dovevo pensare che quello che la mia amica aveva era solo un taglietto e io dovevo curarlo, dovevo pensare in positivo, mi strappai una parte della maglietta e iniziai a pulire la ferita come potevo
“Bè… Ora che sei fidanzata non potrò più organizzarti alcuni appuntamenti al buio… Cavolo, che brutto” pulendo la ferita notai che era un taglio profondo, si vedeva quasi l’osso e l’odore metallico del sangue diventava insopportabile per me, ma non mi importava… Se era per Ginny avrei fatto questo e altro!
“Cavolo… Ci credo che sei svenuta, perdi una marea di sangue! Devo bloccare l’emorragia!” strappai una parte dei miei pantaloni e la utilizzai per cercare di fermare la perdita, premevo fortissimo pregando che Nico tornasse presto…
Dopo pochi minuti le mie preghiere furono esaudite! Nico tornò con una bottiglietta d’acqua, l’aveva appena comprata da qualche parte certamente.
La  versai sulla ferita per pulirla, strappai un altro pezzo dei pantaloni che si stavano riducendo a pantaloncini poco più lunghi di mutande, lo utilizzai per fasciare la ferita ma non bastava… mi dovetti togliere la maglietta per fasciare tutta la ferita e fare un nodo, dopo essermi assicurata che il cuore di Ginny pulsasse ancora mi buttai sul prato…
Ero praticamente nuda, ma non mi importava, qual che contava era che la mia migliore amica era salva…
Solo dopo pochi minuti mi ricordai di Nico, mi guardava con la bocca aperta…
“Che stai facendo?”
“Sono sorpreso della tua freddezza nel curare Ginny… Come hai fatto?!” mi chiese con la bocca che toccava per terra
“Non lo so, e non lo voglio sapere… “
Mi avvicinai a Ginny e gli versai ciò che rimaneva dell’acqua sulla faccia, lei tossì e si riprese…
Si guardò e notò la fasciatura rudimentale e il fatto che io ero in reggiseno e pantaloncini…
“Mi hai salvato?”
“No… Ti ho impedito di morire, è un'altra cosa Ginny, allora… meglio se non ti muovi per un po’, dovremmo chiamare i soccorsi… Quella ferita è gravissima!”
“No… Ce la faccio… Portatemi al mare…”
“Al mare!? Ma non sai quanto dista da qui? È più facile portarti al campo, lì ci sono i miei fratelli che ti possono curare meglio di me… Perché non ho portato il kit di pronto soccorso?!” mi chiesi
“Non è colpa tua, se non fossi per te sarei morta… Grazie Ambra…” disse cercando di sedersi, ma io la spinsi giù
“Prego, comunque stai buona! Aspettiamo qualche giorno prima di partire…” presi lo zaino e lo misi sotto alla testa di Ginny facendo da cuscino…
“Se vuoi dormire… Io lo farò, troppe emozioni tutte insieme”
“Io mi chiedo ancora una cosa…” si intromise Nico
“Perché è mezza nuda?” scherzò Ginny
“Ridi pure, ma se non fosse per i miei vestiti a quest’ora stavi affogando nel tuo sangue…” dissi sorridendole maliziosamente
“No… Perché sei stata così fredda, sei stata brava…”
“Brava? Ho salvato la vita alla tua ragazza e sono solo brava?!” esclamai sarcastica “Comunque sono stata così fredda perché sono una figlia di Apollo, è normale per noi guarire la gente”
“Si, ma non la tua migliore amica che può morire da un momento all’altro” continuò il figlio di Ade
“è la mia natura che ha prevalso, ora sono esausta, ho ucciso un drago e salvato la mia migliore amica in un giorno solo…”
“E ti sei spogliata davanti a un ragazzo, Ambra hai avuto una giornata troppo intensa!” continuò scherzando Ginny, se non fosse stata sul procinto di quasi morire le avrei tirato uno scappellotto!
“Comunque grazie Ambra… Sei la migliore amica che si possa avere, mi hai salvato la vita due volte con il drago e questa fasciatura… Non potrò mai ringraziarti abbastanza” disse guardandomi Ginny, non poteva essere in debito con me, non lo avrei accettato quindi buttai tutto sul sarcasmo
“Inizia a regalarmi un cavallo e una Ferrari…” Ginny e Nico ridacchiarono prima che io caddi in un sonno profondo pieno di incubi.
 
Stavo curando una persona, ero in mezzo a un bosco e sembravo a mio agio quando da dietro un albero comparve un esercito di mostri, stavano sentendo l’odore del sangue che sgorgava dalla persona che stavo curando.
Non esitai a prendere la spada per affrontare i nemici ma presto ne fui sopraffatta, mi ritrovai sdraiata accanto alla persona che stavo curando, era Ginny!
Aveva il corpo in putrefazione e mi faceva al dir poco schifo!
Urlai sia nel sogno sei nella realtà svegliando Ginny e Nico…
Ero sudatissima!
“Ambra cosa è successo?” mi chiese la figlia di Poseidone
“Eri morta, poi c’erano i mostri e morivo anche io, non so cosa sia successo in realtà, forse la troppa agitazione per oggi, mi si è accumulata nei sogni!” mi tenevo le spalle con le braccia e il viso era immerso nelle mie ginocchia, solo allora notai che era notte.
Ginny con un po’ di sforzo riuscì a sedersi e mi abbracciò: “Stai tranquilla, è andato tutto nel verso giusto, non è successo nulla nella realtà e non succederà più neanche nei sogni… Stai tranquilla, ora devi solo rilassarti e tutto andrà nel verso giusto”
“Non è vero Ginny… Non andrà nel verso giusto!” dissi in un mormorio
“ma se stiamo tutti e tre insieme e combattiamo, ce la faremo” si intromise Nico, io e Ginny ci voltammo a guardarlo, ben presto si unì anche lui all’abbraccio.
 
Autrice: Ciao a tutti !Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Mi sono impegnata tanto anche se non mi convince ancora del tutto, spero che non mi sia uscita una stupidata!
Ora vi saluto, ringraziando tutti quelli che hanno letto!
Ciao!
ambra_chiara 
  
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