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Autore: ziananna    31/07/2013    2 recensioni
[varia]
Io in questa storia(sono ancora un po indecisa) voglio parlare di Ranma e Ryioga...innamorati uno dell'altro...ma nel percorso del loro cammino c'è un ostacolo:Akane :33
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Intanto a casa Tendo la sveglia era suonato e come sempre la dolce e premurosa Kasumi fece il giro di tutte le stanze per controllare se tutti si fossero svegliata.

Giunta nella camera dei Sautome notò che non c'era nessuno, sia Ranma che il padre erano svaniti.

Fece un urlo per chiamare il padre e gli chiese dove stessero i due, ed egli rispose che sicuramente stavano ad allenarsi da qualche parte e che non si sarebbero dovuti preoccupare.

Nessuno avrebbe mai sospettato che il povero Ranma fosse stato risucchiato dallo stagno, un momento, e il signor Sautome? Stava giù in salotto a leggere il suo giornale.

Kasumi si diresse in salotto per apparecchiare la tavola per la colazione e notò che c'era il signor Sautome sotto forma di panda che leggeva il suo giornale mattutino e gli chiese dove stesse Ranma 

<< Non ho idea di dove sia, ma so che ieri sera stava con Ryoga >>

Kasumi essendosi affezionata tanto a Ranma, il futuro marito di Akane, era preocupatissima.

Lei era consapevole del fatto che Ranma non era tanto forte da potersi cimentare in un duello con Ryoga

Lei sottovalutava troppo Ranma, nonostante sapesse che lui era uno dei migliori combattenti dell'intero Giappone

 Lei non aveva più tanta fiducia in nessuno

Lei pensava che tutti fossero tanto forti per tutti da quando quella volta, nella gara per la miglior torta aveva perso, nonostante lei fosse la miglior nel preparare dolci.

Può sembrare banale che un torneo di torte faccia stare così male una persona, ma lei ci teneva tanto a vincere, ci contava più di qualsiasi altra cosa a quella vittoria, e vedere nelle mani di qualcun'altro ciò che si desidera fa male, fa più male di qualunque sconfitta in un qualsiasi duello.

Quando si perde qualcosa alla quale si ambiva intensamente si sta male, tanto male, e in lei era rimasto indelebile quel ricordo di quella sconfitta, la sua prima sconfitta. 

Lei era una giovane diciottenne assai fragile. 

Lei credeva in tutto quello che faceva e ci metteva tutta la buona volontà, ma a quel torneo di torte, il quale si teneva ogni anno, non si è più riscritta, nonostante per cinque anni consecutivi aveva portato a casa il premio.

Lei non era una di quelle che " Sono stata sconfitta. Bene, mi sarà di lezione affinché io torni ancora più forte in guerra", no, lei non era così, lei era più da "Sono stata sconfitta. Basta, mi arrendo", ecco, questa è la frase che rappresenta di più Kasumi.

<< E non sa dove si siano diretti? >>

<< No! >> Sun, diede un secco no, era incurante e indifferente, si direbbe quasi che del figlio non gli importasse .

A Kasumi non piaceva questo atteggiamento da parte del padre nei confronti del proprio figlio. 

Lei per un certo periodo di tempo aveva adottato un bambino sequestrandolo alla famiglia, poiché nonostante quel povero bimbo si fosse rotto una gamba i genitori si rifiutarono categoricamente di portarlo a farlo curare.

A lei dava fastidio l'incuranza.

Si strinse il pugno fortissimo, abbassò la testa e di scatto la rialzò rapidamente urlando:

<< Ma la vuole farla finita una buona volta? Vuole smettere di comportarsi così male con suo figlio? Possibile che ci tenga più io che lo conosco da quasi un anno che lei che lo conosce da una vita? Non le fa tenerezza quel povero liceale, che vuole diventare campione di arti marziali, che si cimenta in battaglie che non sono le sue? >>

Aveva taciuto di colpo.

Cosa aveva fatto? Kasumi, aveva involontariamente sgridato il miglior amico di suo padre, una persona adulta, dimostrandosi così una maleducata.

Riabbassò nuovamente la testa e disse:

<< Le porgo le mie più sentite scuse, io non volevo >>

Rialzando la testa, notò che il signor Sautome era impassibile, aveva un sguardo fisso sul giornale e sembrava quasi che non avesse visto nemmeno Kasumi.

Lo fissò ancora un po e sembrava disprezzare quel panda di colpo il signor Sautome si buttò per terra e si mise a ridere, rotolando sul pavimento.

Lei spalancò di colpo gli occhi, non capiva nulla:

<< Cosa le prende ora? Io non trovo nulla di così esilerante nelle mie parole, ero serissimo e vorrei che lo fosse anche lei >>

<< Kasumi, senti questa barzelletta che dice... >> Lui si mise a raccontarle quella barzelletta.

Kasumi senza lasciargli nemmeno il tempo di leggergliela, scocciata, se ne torno in cucina lasciandolo parlare da solo.

Scesero tutti per fare colazione e mangiarono felicemente, nessuno commentò l'assenza di Ranma.

Dopo di che Nabiki e Akane si diressero a scuola, Kasumi andò a lavare i piatti mentre Sautome e Tendo se ne stavano a giocare a dama.

Tornando a Ranma e Ryoga, dalla porta non uscì nessuno, si era semplicemente aperta.

<< Ma cosa diavolo succede? >> più che sconvolti i due erano altamente confusi.

<< Ranma, non fare il finto tonto, so che c'entri tu, quello era il tuo giardino, ho sempre.. >>  Ryoga fu fermato da uno:

<< Stai zitto >> Ranma si era stufato di sentirsi provocato e sgridato da una palla al piede, che lo accusava di ogni disgrazia.

I due varcarono la soglia della porta e sentirono un'angelica voce dire:

<< Non è il momento, non è il momento >> 

E così i due si ritrovarono teletrasportati davanti allo stagno in cui erano cascati, Ryoga porcellino e Ranma ragazza.

Avevano entrambi gli occhi a punto interrogativo.

<< Ryoga, ma c-c-cosa è successo? >> Ranma si guardo attorno e non c'era nessun porcellino, Ryoga se n'era andato.

<< Codardo, ecco cosa sei Ryoga, sei un miserabile codardo >>.

Ranma rientro in casa salutando il padre e il signor Tendo, Kasumi gli si catapultò dinnanzi:

<< Dove sei stato? Cos'hai fatto? Oggi non sei andato a scuola, Ryoga? >>

La fece il sorriso più splendido del mondo e abbracciandola disse:

<< Niente, Kasumi, niente >> 

E si fiondò nella sua stanza a riposare, lasciando la diciottenne stupita e arrossita in faccia.


*** 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

- Sono consapevole del fatto che i miei testi sono banalmente banali.

Vi prometto che cercherò di arricchirli e di migliorali.


-nanna-
  
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