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Autore: Serenella88    31/07/2013    0 recensioni
Pur adorando Che dio ci Aiuti 2 e la stupenda coppia formata da Guido e Azzurra durante la visione ripetuta delle puntate della fiction ed in particolare di alcune scene più o meno significative per i due protagonisti ho provato a immaginare come sarebbe stato se alcune di queste scene fossero state girate diversamente, soltanto con un pizzico di romanticismo o approfondimento in più. E’ semplicemente il mio punto di vista, niente di più, niente di meno, spero vi possano piacere.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Se... Guido e Azzurra - Quando cala la notte


Dopo essersi commosso ed aver stretto forte a se Davide, Guido lo riaccompagna a letto e con un tono dolce ma perentorio lo invita a riposare “Domani sarà una giornata lunga ed importante, molto di più di quello che possiamo pensare. Dormi bene piccolo” bastano pochi minuti e Davide felice più che mai si addormenta sereno.

Per lui, al contrario, dormire è impossibile, Davide, Beatrice, Paolo Marino, Berlino, il convento, suor Angela, gli altri e poi lei Azzurra, anzi meglio dire Azzurra e Gianandrea, i promessi sposi. Solo all’idea sente il sangue rimescolarsi nelle vene e bruciare come se si stesse propagando un incendio.

Adesso… adesso non posso fare nulla, proprio nulla, è notte fonda, le luci sono spente, il silenzio regna sovrano, che potrei mai fare adesso? Ma domani, domani sarà la giornata decisiva per i miei sentimenti, sarà un momento importante per me e per Davide. Se è disposta a sposare Gianandrea per tenere con sé Davide, non potrebbe essere disposta a provare a stare accanto a me ed occuparci insieme di lui? Possibile che lei è capace di mettere in discussione tutta la mia vita, i miei sogni, le mie emozioni, i miei sentimenti ed io per lei non rappresento proprio nulla? Non posso crederci e non voglio. Sono sicuro che una speranza per noi c’è e questa notte devo trovare un modo, un modo per arrivare al suo cuore, qualunque strada basta che mi permetta di stare con lei, anche se dovessi andare a prendere quella luna lassù considera Guido osservando il cielo.

E’ inquieto e comincia a delinearsi nella sua mente quella via, quel percorso che può portare lui a lei e lei a lui. Comincia quasi senza rendersi conto a girare per il convento, scende in cucina, poi va al bar e li si accorge che nel giardino c’è qualcuno, una fioca luce accesa, avverte un sospiro. Non può essere una persona estranea al convitto o alla residenza universitaria, quindi qualcuno di conosciuto e non temibile, per questo meglio andare a sincerarsi di quella presenza, giusto per scrupolo. Meglio accertarsi che non fosse nessuno che aveva bisogno di aiuto o di un soccorso.

Quel timore comincia a prendere corpo, quando si rende conto che quel qualcuno che ha sospirato è una donna, ha lunghi capelli scuri ed è distesa su una panchina con il viso rivolto verso il cielo.

Che sia svenuta? Che abbia avuto un mancamento? Un calo di pressione? O peggio ancora? Tutto diventa sempre più spaventoso ed il suo grado di preoccupazione cresce a dismisura perché…

“Azzurra” quasi urla a pochi passi da quella panchina

“Ahhhhhhhhhhhhhhh!” altro urlo stavolta da parte di lei, che si alza a sedere, saltando su come un razzo “Guido! Ma che maniere! Ora non solo mi porti via strattonandomi, ma gridi anche in quel modo nel cuore della notte, mi vuoi far venire un infarto?”

“Per quanto riguarda i modi, hai ragione, sono decisamente peggiorati negli ultimi tempi, chissà perché, non devo aver frequentato proprio Miss Galateo e per quanto riguarda l’infarto, al contrario sei tu che ne farai prendere uno a me prima o poi, pensavo che ti fossi sentita male”

“Ah!” sospira sconsolata Azzurra “Vabbè scusa allora” ritorna a stendersi per guardare le stelle e lui le si siede accanto.

“Come mai non dormi? E’ tardissimo e domani c’è il matrimonio di Margherita”

“Si, lo so, saranno i troppo pensieri, mi sono divertita con le altre all’addio al nubilato, ora loro riposano tranquillamente ed io invece? Non riesco a chiudere occhio, poi già ho un’idea di come andrà a finire, prendo sonno all’alba e domattina mi sveglio per ultima e faccio tardi come al solito”

Lui ride.

“Perché ridi?”

“Perché hai appena ammesso che sei sempre in ritardo, sei diventata anche capace di riconoscere i tuoi difetti?”

“Sono diventata capace di riconoscere tante cose, te l’ho detto anche l’altro giorno nel tuo ufficio, sono cambiata tanto Guido, ora non mi accontento più, non ci riesco”

“Ma sposi Gianandrea però” constata lui con amarezza

Lei fa cenno di no con la testa “Abbiamo capito che era inutile, che nonostante i motivi più che importanti per cui lo facevamo, io non potevo sposarlo”

“Vi siete lasciati?” chiede lui con un miscuglio di emozioni che gli fa battere il cuore ad un ritmo irregolare.

“Gianandrea è davvero una persona speciale, ha capito che non lo amavo ora e che forse era difficile che ci sarei riuscita con il tempo e nemmeno io ero più capace di guardarmi allo specchio e di non sentirmi in colpa con me stessa e con i miei sentimenti. Mi dispiace solo per Davide. Ora tu te ne andrai con Beatrice e con lui ci sarà suo padre. Chissà dove se lo porterà quello. E se lo portasse in giro per il mondo in posti pericolosi? Lui in Thailandia era disperso, era stato in galera e poi a me quello non mi piace, Guido” pronuncia il suo nome come se lui fosse la sua ancora di salvezza in un mare in tempesta.

“Nemmeno a me piaceva, ma si è dimostrato più responsabile e maturo di quanto pensassi, se ne è andato qualche ora fa, è partito non so per dove, non so tra quanto tornerà e se tornerà mai. Ha fatto la sua scelta ed ha rinunciato a Davide ed io per questo lo ammiro”

Lei lo guarda disorientata, si alza di nuovo e si siede al suo fianco, il suo sguardo pare terrorizzato e sembra avere mille interrogativi che le si arrovellano per la testa “Quello ha abbandonato suo figlio, un bambino di 8 anni e tu lo ammiri? Davide ora finirà davvero ai servizi sociali ed io non posso fare più niente, non voglio che lo portino via, non voglio” le lacrime cominciano a rigarle il volto e lui la accarezza e gliel’asciuga.

“Davide non andrà da nessuna parte, sarà con me, sarò io suo padre, solo io”

Azzurra mentre ha ancora gli occhi lucidi dal pianto scoppia a ridere “Come? Con te?”

“Si, Paolo Marino ha rinunciato a suo figlio per il suo bene, continuerò ad essere il tutore legale del bambino, porta il mio cognome e sono in grado di offrirgli tutto quello di cui ha bisogno, alla scadenza dell’anno concessomi dal giudice, gli chiederò una proroga e sono sicuro che accetterà”

Lei lo abbraccia contenta “E’ una notizia bellissima Guido, bellissima, potevi dirmela subito no, invece di fare il misterioso, ho avuto paura che stavolta restasse davvero da solo e invece Davide è fortunato ad avere te e tu ad avere lui”

“Davide non sarà mai solo, perché io gli ho promesso che sarò il suo papà per semprissimo”

“Per semprissimo” mormora lei “Tu e Beatrice sarete in grado di dargli il meglio e poi a Berlino potrà frequentare delle ottime scuole, conoscere le lingue” ammetterlo le costa tanta fatica, più fatica di quanto immaginasse, ma è una buona prospettiva per il futuro di Davide e il futuro di quel bambino è l’unica cosa che le è stata sempre a cuore.

“E tu che farai?” prova a sondare il terreno lui

“Troverò un lavoro, coltiverò i miei interessi, proverò a farmi delle amicizie, ripartirò un’altra volta, dovrò pur trovare la mia strada? Anche se questo significa ammettere che sono di nuovo sola” abbassa gli occhi tristi e di nuovo pericolosamente lucidi

“Anche io e Beatrice ci siamo lasciati e non vado più a Berlino, proverò a chiedere una proroga anche lì e se non la accetteranno io avrò anche rinunciato ad un sogno ma pure loro non sanno che si perdono. Non sarai di nuovo sola. Io… tu… Davide” comincia confusamente Guido.

Lei ride e spalanca i suoi occhi “Vuoi dire che…”

“Guido, Azzurra ma che ci fate voi lì?” Davide affacciato dal piano superiore li interrompe

“Davide stavamo solo parlando un po’, non avevamo sonno, tu piuttosto non stavi dormendo?”

“Avevo sete e non ti trovavo più”

“Va bene ti raggiungo subito, ma va dentro che nonostante tutto è umido”

Tornano a guardarsi e quasi si imbambolano l’uno nello sguardo dell’altra “Meglio che raggiunga Davide, sono le tre, è davvero tardissimo. Va a dormire anche tu, altrimenti domattina davvero ti svegli per ultima”

Lei sorrise di nuovo ed annuì “Buonanotte Guido e dai un bacio a Davide”

Lui le si avvicina e le bacia la guancia in maniera dolcissima “Buonanotte anche a te”

Azzurra lo guarda e lui senza bisogno di ricevere la domanda le risponde “Era il bacio ricambiato da Davide. A domani anima in pena della notte”

“Non sono più in pena” rispose lei allontanandosi e sparendo dalla sua visuale

“Tu non più, ma io lo sono ancora e fino a domani, fino a quando non te lo chiederò e non accetterai di stare accanto a me sarò sempre in pena” considera Guido dentro di sé.

Raggiunge Davide in casa e dopo avergli versato da bere gli chiede “Ma tu lo sai come si organizza una caccia al tesoro?”

 

Note Finali

Per concludere questa scena è totalmente immaginata. Non è la rivisitazione di nessuna scena andata in onda nella fiction e si colloca tra la partenza di Paolo Marino, l’abbraccio di Guido con Davide e il risveglio del mattino successivo con la caccia al tesoro per Azzurra. Grazie a chiunque mi abbia seguito anche in questa avventura. Serena.

  
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