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Autore: danyazzurra    06/08/2013    10 recensioni
Lily e Scorpius si ritrovano a dover fronteggiare un vecchio nemico. Lily si ritrova a dover fare i conti con i fantasmi del passato e con ricordi che sperava di essere riuscita a mettere da parte. Lily / Scorpius sequel di una delle mie prime storie!! spero che leggerete e mi farete sapere !! un bacione !!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Leon Christian Malfoy si appoggiò annoiato al muro dietro di sé, facendo scorrere uno zellino da un dito all’ altro come fosse un gioco di prestigio.
Era stato praticamente obbligato a seguire questo corso estivo, ma nonostante avesse appena compiuto undici anni, capiva benissimo che era stato solo un modo per tenerlo impegnato durante l’ estate e che in realtà questo corso non gli serviva.
Adesso poi, avevano raggiunto l’ apoteosi dell’ inutilità.
Una mattina passata a camminare dietro all’ insegnante che stava mostrando a tutti i ragazzi, dove si allenavano gli Auror, dove facevano pratica e dove svolgevano le noiose pratiche d’ ufficio.
Come se lui non lo sapesse.
Era cresciuto in mezzo agli Auror.
“ Sai credo che la zia abbia ragione quando dice che passi troppo tempo con tuo nonno” disse il ragazzino accanto a lui.
Leon lo perforò con lo sguardo e il ragazzino per tutta risposta sorrise “ sai che il tuo sguardo di ghiaccio non funziona con me” gli disse guardandolo con i suoi limpidi occhi verdi.
Si appoggiò al muro accanto a lui mentre tutti i loro compagni di corso entravano dentro alla palestra.
“ Avevo detto alla mamma che sarebbe stato noioso” si lamentò sbuffando.
Lui non voleva vedere i luoghi degli Auror, lui li conosceva anche troppo bene.
Lui sognava Hogwarts.
Finalmente a settembre avrebbe preso il fantastico treno tanto decantato da tutti e lui già fremeva.
“ Queste cose servono a quelli come te, Oliver ” gli disse acido.
“ Bravo, fai le prove, perché se a settembre non entri a Serpeverde  non ti parlerò più” gli disse in risposta il ragazzino.
Leon assottigliò gli occhi pericolosamente, odiava che il cugino che fosse già stato smistato e che fosse finito in Serpeverde, mentre lui non sapeva ancora a quale casa sarebbe stato assegnato.
Tra di loro correva meno di un anno, ma era quel tanto che bastava, perché i due cugini fossero stati separati e Oliver aveva già fatto il suo primo anno ad Hogwarts, mentre Leon doveva ancora metterci piede.
“ E’ ingiusto” si lamentò “ siamo qua a perdere tempo, la scuola dovrebbe durare tutto l’ anno” aggiunse scocciato.
Oliver rise “ non la penserai così dopo aver seguito le prime lezioni. Trasfigurazione, Pozioni, Incantesimi, sono tutte materie difficilissime”
Leon roteò gli occhi. Oliver quando parlava di Hogwarts era insopportabile, sembrava voler essere saccente, solo per dimostrare che lui c’ era già stato.
“ Dai andiamo” gli disse, facendogli cenno con la mano, dovevano entrare o l’ insegnante li avrebbe puniti.
“ Entra tu” disse Leon annoiato e ricominciando a giocare con il suo zellino.
Oliver sbuffò “ sai non è molto Serpeverde da parte tua restare fuori. Ci sono solo svantaggi a farlo e una mente intelligente e furba dovrebbe capirlo” gli disse.
“ Ci sono i nostri genitori in giro e se ti beccano lontano da tutti gli altri potrebbero punirti, l’ insegnante potrebbe accorgersi che non ci sei e potrebbe punirti, inoltre ci sono tanti scherzi che potremmo mettere a punto entrando insieme e restando sul fondo della palestra”
Leon guardò quasi ammirato il cugino. Era un Serpeverde fatto e finito. Un ragazzo che cercava sempre il vantaggio in ogni situazione.
Lui invece non era così. Si sentiva incerto, non sapeva se somigliava più a sua madre o a suo padre di carattere.
Anche parlare con i suoi nonni non lo aveva aiutato.
Suo nonno Harry si diceva certo che sarebbe finito a Grifondoro, mentre suo nonno Draco continuava a ripetere che il suo era un vero carattere Malfoy e di non temere che il cappello parlante non avrebbe avuto dubbi.
Sospirò e si apprestò ad entrare con Oliver, ma improvvisamente vide una luce e un movimento che attrassero la sua attenzione.
“ Dai, smetti di fare la prima donna, Malfoy, altrimenti vado da solo” disse Oliver spazientito.
Guardò il cugino e lo vide fissare il corridoio, si voltò anche lui, ma non c’ era niente.
“ Leon?” lo chiamò all’ improvviso impaurito dall’ immobilità del cugino.
Il ragazzino non diede adito di averlo sentito e Oliver si preoccupò “ chiamo la Bell” disse preoccupato e dopo aver lanciato un’ ultima occhiata piena di panico al cugino che sembrava ancora immobile come una statua di sale, entrò correndo dentro la palestra.
***
La giornata di Lily non avrebbe potuto cominciare nel modo peggiore.
Aveva dovuto combattere con la piccola Astrid che era voluta andare in tutte le maniere a giocare da Amélie, la figlia di Rose e Frank.
Leon era andato al suo corso estivo con l’ aria di uno che si sta avviando al patibolo e Scorpius era dovuto correre via per un’ emergenza da Auror.
Per concludere il tutto, aveva avuto la splendida idea di andare a fare la spesa in un quartiere Babbano e  le si era appena rotto un tacco, quindi,  stava camminando sul marciapiede, con il peso delle buste e l’ andatura di una persona di ottant’ anni che non riesce a trascinarsi dietro le gambe.
“ E menomale che sei una strega” disse tra sé, imprecando ancora per la sua folle idea.
Certo, aveva la bacchetta dietro.
Non se ne separava mai, non con il suo passato.
Dormiva, mangiava e si portava la bacchetta persino dentro al bagno quando doveva fare la doccia, lasciandola appoggiata sul mobilino, ma non se ne separava mai.
Quello che le era successo quando era solo una ragazzina, le aveva marchiato la pelle e il cuore e nonostante la sua vita fosse andata avanti, non lo avrebbe dimenticato mai e non avrebbe mai più fatto lo stesso errore di essere disarmata in una potenziale situazione di pericolo.
A volte i suoi figli le avevano chiesto perché portasse la bacchetta dappertutto.
Leon che era il più grande l’ aveva anche presa in giro, regalandole per la festa della mamma un porta bacchetta da legare al collo, come quei portachiavi Babbani, ma lei ci scherzava sopra e diceva loro di essere diventata paranoica, dopo aver sentito tutti i racconti della guerra di nonno Harry e loro le avevano sempre creduto.
Sicuramente anche grazie all’ aiuto di Scorpius che l’ aveva sempre appoggiata e capita in quella scelta e soprattutto che aveva sempre fatto finta di non notarlo neanche.
Si guardò intorno desiderando poter tirar fuori la bacchetta e smaterializzarsi, ma la strada era piena di gente.
Sbuffò innervosita e si fermò ad un palo dove erano appesi gli orari degli autobus.
Avrebbe potuto prendere un mezzo Babbano, certo non era immediato come il Nottetempo, ma sicuramente sarebbe arrivata a casa prima che non zoppicando con due buste della spesa e un tacco rotto.
Guardò l’ orologio, il primo autobus che poteva condurla piuttosto vicina a casa sua, passava di lì alle undici e mezza e adesso erano solo le undici.
Aspettare mezz’ ora? Con lo stato d’ animo che aveva in quel momento le pareva impossibile.
Il nervoso che la invadeva le faceva sembrare difficile anche le cose più semplici. Come lo stare ferma.
Si sarebbe avviata alla fermata successiva e avrebbe preso l’ autobus da lì.
Fece un paio di passi e poi un uomo le si parò davanti.
Alzò il viso bruscamente, si era sentita spaventata ancora prima di averlo visto in viso.
C’ era qualcosa che le aveva dato fastidio e che le aveva stimolato la mente facendole venire la pelle d’ oca.
Era l’ odore.
Quando alzò il viso e lo vide i sacchetti le caddero di mano rumorosamente.
Diverse teste si voltarono a guardarla mentre la frutta dentro i sacchetti rotolava scompostamente avviandosi verso la strada.
Lily rimase ferma immobile. Congelata nel suo terrore.
Sapeva che era stato rilasciato. Sapeva che avrebbe potuto incontrarlo in qualsiasi momento, ma aveva sempre relegato questa sua paura in fondo al cuore e in fondo alla mente.
Semplicemente aveva voluto non pensarci.
“ Ciao, Lily” l’ uomo la guardò con un sorriso derisorio e lei chiuse gli occhi un secondo, sperando che fosse un’ allucinazione, ma li riaprì immediatamente.
Non voleva dargli nessun vantaggio. Non voleva fargli vedere come ancora fosse perseguitata dal suo viso.
Prese la bacchetta dalla tasca e la tirò fuori puntandogliela contro.
Lui rise “ no, no, Lily, non vorrai essere notata?” chiese, guardandosi intorno e distribuendo sorrisi a favore dei passanti che li guardavano incuriositi.
“ Vattene” gli ordinò e sperò che la sua voce fosse uscita lucida e ferma e non tremante e spezzata.
Lui sorrise ancora poi si chinò a raccoglierle le buste della spesa.
Prese la frutta che non era finita in strada e la rimise nelle buste, si stava comportando come una qualsiasi persona che cerca di aiutarne un’ altra in difficoltà.
“ Sono un uomo libero da tre anni ormai” le disse e Lily dovette socchiudere gli occhi per guardarlo nonostante il sole lo colpisse in pieno.
“ Posso andare dove voglio e vedere chi voglio” aggiunse passandole le buste.
Lily le prese stando ben attenta a non sfiorare neanche per sbaglio le sue dita e non rimise la bacchetta, lasciandola lungo il suo busto.
“ Non è vero” disse e si accorse che la sua voce era diventata un sussurro spaventato, ma ormai i suoi polmoni avevano deciso di ribellarsi e di non far più entrare l’ aria dentro di loro.
“ No, hai ragione” le disse continuando a studiarla in volto “ ho avuto molte conversazioni interessanti prima di uscire di prigione, tuo padre, tuo fratello e anche…” si prese una pausa “ alla fine te lo sei sposato Malfoy” affermò.
Lily non riuscì a rispondere. Non era più una ragazzina di quindici anni, ormai aveva ventotto anni, eppure la paura adesso che lo aveva davanti era vivida come il primo giorno.
Era riuscita a farla tornare la ragazzina terrorizzata che era tredici anni prima.
“ Però sono libero e la libertà è una cosa stupenda”
“ Sei venuto per dirmi che sei libero?” gli chiese sentendo la rabbia ribollirle nelle vene.
Lui rise “ mi è sempre piaciuto il tuo modo di essere diretta, sembri non temere niente”  disse.
Si avvicinò di un passo e Lily si sforzò di non arretrare e di non puntargli la bacchetta dritta al cuore in una strada piena di Babbani.
“ Ma io so che non è così” aggiunse “ so di cosa hai paura” concluse con un sorriso.
Lily lo guardò con tutto l’ odio di cui era capace “ è una minaccia?” gli chiese e lui scosse il capo in risposta.
“ Scherzi? Alla figlia del capo degli Auror? A colei che mi ha fatto finire in prigione per dieci fottutissimi anni?” il tono con cui disse le ultime parole era stato un concentrato di rabbia repressa.
“ Sai come si sta in prigione? Sai quanto tempo hai per pensare e per riflettere?”
Fece un altro passo in avanti e Lily fu investita dal suo odore e subito dopo da immagini che aveva creduto di aver dimenticato.
Immagini che non avrebbe mai voluto vedere di nuovo.
“ Stammi lontano” urlò Lily, cercando di controllare il tremito nella sua voce.
“ Ti sto solo aiutando” si lamentò lui e i suoi occhi sembravano schifosamente sinceri.
Sorrise rivolto ai passanti che li guardavano incuriositi e si spostò una ciocca dei suoi lunghi capelli fin dietro l’ orecchio.
Lily vide come fossero già ingrigiti, probabilmente un effetto della prigione, visto che aveva trent’ anni come Scorpius.
“ Ti sei fatta una famiglia” e non era una domanda.
Lily cercò di far uscire la sua mente dall’ effetto del panico. Sapeva della sua famiglia.
Lui era fuori da tre anni.
Da quanto tempo la teneva d’ occhio?
Si guardò intorno e finalmente vedere così tante persone vicino a loro che le passavano accanto incuriosite la tranquillizzò.
Se avesse urlato l’ avrebbero sentita.
Non poteva ripetersi la stessa cosa di tredici anni prima, non era sola, non era indifesa e non era una ragazzina.
“ Cosa vuoi?” gli chiese stando ben attenta a non nominare più la sua famiglia.
Lo vide guardarsi intorno a sua volta prima di riportare lo sguardo su di lei “ Come ti ho detto in prigione si pensa molto e si capiscono le priorità della vita, come la libertà o la famiglia e tu non dovevi buttare via nostro figlio”
Lily sentì l’ aria nei polmoni uscirle velocemente facendole girare la testa.
Si sentì riportare indietro di anni. Si rivide in quel letto di ospedale, il viso di suo padre e di sua madre “ l’ hai perso, Lily” le parole di suo padre.
“ Bene” la sua lapidaria risposta.
Si sentiva ansimare come in una crisi di panico, le buste le ricaddero di mano “ stai… lontano… da me”  lo ammonì, anche se ogni parola era uscita con una difficoltà incredibile.
Kevin rise.
Nonostante gli anni in prigione, era ancora bellissimo.
Delle piccole rughe si erano formate ai lati dei suoi occhi neri, ma lo rendevano soltanto più interessante da guardare, o almeno così credeva visto le occhiate che gli avevano lanciato fino ad adesso le donne che passavano loro vicino, ma lei riusciva soltanto a provare nausea e senso di vomito davanti a lui.
“ Sei davvero maldestra” le disse ironico, raccogliendo per la seconda volta le buste che fortunatamente questa volta era cadute dritte.
Gliele porse, ma Lily non allungò la mano e Kevin le appoggiò sulla panchina davanti a loro.
“ Sei bella quando fai la coraggiosa” le disse “ mi è sempre piaciuto questo lato di te”.
Lily sentì la rabbia esploderle nel corpo e si guardò intorno cercando voracemente una scappatoia, un modo per poterlo attaccare e…
Poteva volerlo ancora uccidere? Dopo tutti questi anni?
Lui si avvicinò di un passo “ devi riuscire a controllarti meglio, il panico ti si legge negli occhi” le disse strafottente e poi si voltò per andarsene via.
Lily si portò una mano al petto credendo che le stesse per scoppiare.
Poteva sentire il battito del suo cuore fin dentro le sue orecchie.
Inspira e espira. Doveva cercare di non crollare.
Ma il respiro le si bloccò di nuovo quando lo vide voltarsi di nuovo verso di lei “ spero che tu sia felice con i tuoi figli e Malfoy” le disse facendole l’ occhiolino e girando definitivamente sui tacchi per andarsene.
“ Se ti avvicinerai a uno soltanto di loro, io ti ucciderò con le mie mani” gli urlò con una voce che non riconosceva da quanto era uscita dura e cattiva.
Kevin rise “ bella cosa i ricordi, vero?” le chiese e le sorrise prima di andarsene definitivamente.
Lily rimase ferma e tremante per un attimo, riflettendo sulle sue parole e poi  si accasciò su se stessa.
Chinandosi sui talloni e prendendosi la testa tra le mani.
Non era un caso. C’ era sicuramente un motivo per cui era tornato.
Aveva aspettato tre anni, ne era sicura, questo non era un caso.
“ Signora?” un uomo si avvicinò accompagnando la sua voce ad una lieve pressione sulla spalla e Lily fece uno schizzo.
L’ uomo la studiò incuriosito “ sta bene?” le chiese “ ha bisogno d’ aiuto?” chiese ancora.
Lily non rispose, non era sicura di riuscire a parlare e fece un cenno distratto per fargli capire che stava bene.
Ma non stava bene.
“ Spero tu sia felice con i tuoi figli e Malfoy”
Lily sgranò gli occhi. Forse una minaccia?
I suoi bambini. Scorpius.
E se si fosse vendicato su di loro e fosse andato da lei per gongolare?
Sarebbe stato un atteggiamento da Kevin.
Cominciò a correre, ma alla terza volta che rischiò di cadere per il tacco rotto, si tolse le scarpe e proseguì a piedi scalzi.
Finalmente vide un vicolo stretto e anche piuttosto appartato.
Aveva il cervello completamente in panne e soprattutto all’ idea di entrare in quel vicolo, il panico e l’ ansia le attanagliavano lo stomaco impedendole di respirare, ma doveva andare dai suoi figli.
Doveva vedere come stavano Leon e Astrid.

COMMENTO: CU CU…CHI L’ HA RICONOSCIUTA ALZI UNA MANO…MI PRENDETE IN GIRO SE VI DICO CHE L’ HO SCRITTA DOMENICA SERA DOPO AVER DATO UN OCCHIO ALLE MIE STORIE E AVER RILETTO LE VOSTRE BELLISSIME RECENSIONI? MI SONO DETTA “ HANNO RAGIONE QUA SONO STATA DECISAMENTE TROPPO BUONA CON KEVIN PER QUANTO ERA CATTIVO” E LA STORIA HA COMINCIATO A FORMARSI NELLA MIA MENTE…EBBENE SI’ NON SO SE SIA STATO IL CALDO ( DA ME SI SUPERANO I 40 GRADI : ))) MA HO PENSATO AL SEQUEL DI “NON DIMENTICARE”  LA MIA PRIMA LILY/ SCORPIUS!! SO CHE NON TUTTE HANNO POTUTO LEGGERE IL PREQUEL ESSENDO A RAITIN ROSSO MA VI POSSO DIRE CHE NARRAVA DI UNO STUPRO AI DANNI DI LILY PROPRIO EFFETTUATO DA QUESTO KEVIN CHE PER NON ESSERE ACCUSATO LE AVEVA OBLIVIATO LA MENTE…FORTUNATAMENTE COME QUASI TUTTE LE MIE STORIE FINISCE BENE…ANCHE SE AVEVO FATTO FINIRE KEVIN IN PRIGIONE SOLO PER 10 ANNI E ADESSO...LEON E OLIVER VI PIACCIONO? QUALSIASI DOMANDA IO SONO QUA  : )) SPERO MI FARETE SAPERE  SE VALE LA PENA DI CONTINUARLA PERCHE’ HO TANTA PAURA DI AVER FATTO UNA FOLLIA…QUESTA E’ STATA UNA STORIA A CUI HO TENUTO MOLTO : ))  UN BACIONE A TUTTE !!
   
 
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