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Autore: Shadowhunter    11/08/2013    1 recensioni
Dalla sua nascita Ryan Stone vive con la sorella maggiore nel quartier generale degli Esclusi, finché un giorno si offre di andare in missione. Il suo compito è di intrufolarsi nella sede dei Livelli Superiori e partecipare alla Cerimonia della Scelta, dimostrando che gli Esclusi sono uguali agli abitanti delle fazioni.
Si dimostrerà una missione suicida oppure il primo passo della ribellione?
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aula B16
David



Non so cosa mi sia passato per la testa quando ho deciso di far cadere il mio sangue nella coppa degli Eruditi. Credo di aver fatto lo sbaglio peggiore della mia vita, peggiore di quando ho deciso a undici anni di saltare sul treno degli Intrepidi. Quella volta la mia decisione mi è costata una caviglia slogata e un polso rotto, mentre adesso ho praticamente scritto da solo la mia condanna a morte.
Fortunato, eh?
“Buongiorno, iniziati. Questa mattina frequenterete la vostra prima lezione di chimica e stasera vi valuteremo singolarmente su quello che avete appreso durante la giornata. Essere un Erudito significa essere preparati a diffondere le proprie conoscenze nelle altre fazioni in qualunque momento, quindi vi potranno essere poste delle domande per tutto l’arco del giorno. Se non vi sentite in grado di ricoprire questo ruolo, siete pregati di andarvene” afferma con voce gelida Mark Matthews prima di uscire dalla Stanza delle Riunioni, luogo di incontro dove gli Eruditi chiacchierano e giocano a scacchi.
Nessuno degli iniziati (in totale diciannove fra figli degli Eruditi e trasfazione) ha il coraggio di aprire bocca, neppure Jeanine e il suo gruppo di amici. Tutti rimaniamo zitti e ci lanciamo occhiate preoccupate. Sappiamo con certezza che, nel momento in cui si risponde in modo sbagliato a una domanda, si ha grosse probabilità di essere cacciati e di diventare Esclusi.
Perché mi sono cacciato in questo posto? Mi è andato di volta il cervello?
“Seguitemi” afferma il nostro mentore, una vecchietta con i capelli bianchi e gli occhiali viola che le coprono tutta la faccia. Dobbiamo rigorosamente chiamarla professoressa Gibbins ed è un vero incubo: il primo giorno ha mandato a casa due Abneganti e un Pacifico perché non li riteneva degni di entrare nella sede degli Eruditi.
Usciamo silenziosamente dalla stanza, prendiamo l’ascensore di vetro e saliamo verso il settimo piano. Io sono incastrato tra Olive, un’Abnegante, e Cosmo, un Candido. Ieri quest’ultimo mi ha chiesto se ci siamo mai incontrati nella sede dei Candidi e io ho risposto facendo spallucce e nascondendo il viso dietro un libro affinché non continuasse a farmi domande.
Arrivati, imbocchiamo il corridoio alla nostra destra ed entriamo nell’aula B16. La stanza è enorme e ci sono file su file di sedie e banchi disposti ordinatamente. Di fronte alla lavagna nera si trova un ragazzo dai capelli rossi che ci dà le spalle e che sta scrivendo con il gesso svariati numeri e simboli chimici.
“Sedetevi” ci ordina, rivolgendoci ancora la schiena.
Tutti cominciano a prendere posto in silenzio, tranne la professoressa Gibbins che rimane in piedi accanto la porta e che ci osserva come un falco osserva le sue prede. Nel momento in cui posa lo sguardo su di me, sussulto e un brivido mi scorre lungo la spina dorsale.
Quella donna mi spaventa come nessuno al mondo.
“Pronto per la lezione di oggi, Dave?” mi chiede Jeanine, sedendosi a un banco in prima fila. Oggi indossa una gonna esageratamente corta e una blusa bianca semitrasparente. Quando faccio per risponderle con una scrollata di spalle, il ragazzo dai capelli rossi si gira.
È Cameron.
Appena mi nota, un’espressione preoccupata compare sul suo volto e mi fa un leggero cenno con la testa di sedermi insieme agli altri. In questo momento sembra più serio e severo rispetto alla prima volta che l’ho incontrato. Mi guardo intorno e prendo posto nel primo banco libero che vedo. Accanto a me Cosmo ha cominciato a scarabocchiare qualcosa sul banco con la penna, probabilmente alcune costellazioni: lo fa in qualunque momento libero.
Se il suo nome non fosse Cosmo, probabilmente sarei sorpreso da questa sua stranezza.
“Benvenuti alla vostra prima lezione di chimica. Io sono Cameron Blue e sono uno dei cinque capifazione degli Eruditi, oltre che il vostro insegnante durante tutto il periodo dell’iniziazione. Oggi partiremo con le basi e, chi riuscirà a superare il test di stasera, potrà approfondire le sue conoscenze nei prossimi giorni. Professoressa Gibbins, può distribuire i libri agli iniziati?” dice, indicando una pila di tomi sulla cattedra di fronte a lui.
La professoressa borbotta qualcosa a bassa voce e comincia a consegnarceli, mentre Cameron continua a scrivere la sua serie di numeri sulla lavagna. Appena ricevo il mio libro, lo apro sulla prima pagina e leggo:
Le equazioni chimiche rappresentano dal punto di vista qualitativo e quantitativo le trasformazioni chimiche.
Fisso la pagina con uno sguardo confuso e scrollo il capo.
Sarà più difficile di quello che pensavo.
 

***

 
“David, posso parlarti per un momento?” mi domanda Cameron alla fine della lezione.
Mi fermo con un piede oltre l’uscio e mi giro, trovandomi di fronte lo sguardo serio del mio insegnante fisso su di me. Mentre mi dirigo verso la cattedra, la gola mi diventa improvvisamente secca e non riesco più a deglutire.
Non so perché, ma ho uno strano presentimento che questo discorso non mi piacerà per niente.
“Puoi chiudere la porta dietro di te?” mi chiede.
Faccio quello che mi è stato richiesto e prendo di nuovo posto di fronte a Cameron che, senza spostare lo sguardo dal plico di fogli di fronte a sé, inizia a parlare.
“Ti ricordi quello che ti ho detto quel giorno ai Livelli Superiori? Che hai una predisposizione sia per gli Intrepidi che per gli Eruditi? Che sei l’eccezione alla regola?” Non faccio in tempo ad aprire la bocca per formulare una risposta che lui ricomincia il discorso. “Cercando fra gli archivi segreti degli Eruditi, ho trovato delle informazioni che possono interessarti.”
Cameron estrae un fascicolo polveroso dal mucchio di fogli e me lo porge. Lo afferro, la mano che mi trema leggermente, e fisso il titolo scritto in blu sulla copertina.
Divergenza.
“Che significa?” chiedo, cominciando a tormentare il cinturino dell’orologio che mi ha regalato Anne prima che io partissi per i Livelli Superiori, un mio gesto nervoso.
Qualunque sia il significato di quella parola, sono sicuro che non porta nulla di buono.
Cameron fa un respiro profondo. “Essere divergenti significa avere la mente che si muove in diverse direzioni, che non si sofferma soltanto su un modo di vivere ma si estende verso diversi fronti. Essere divergenti praticamente ha lo stesso significato di essere liberi, di non poter essere controllati dalla società.”
“È un bene o un male?” domando, la gola che mi è diventata secca come un deserto.
“Dipende dai punti di vista. In certi sensi i divergenti sono una spanna più in alto rispetto agli abitanti delle fazioni. In altri sono un pericolo per la nostra società perché, come ti ho detto prima, non possono essere controllati in nessun modo.” Cameron sposta lo sguardo verso di me e il suo volto è inespressivo.
“Come mai credi che io sia un divergente?”
“Un divergente è una persona che è capace di far parte di più fazioni, non soltanto di una sola. Tu sei diviso fra gli Intrepidi e gli Eruditi, una caratteristica più unica che rara. Soltanto una persona era come te, un ragazzo proveniente dagli Abneganti.”
“Cos’è successo a lui?” Un migliaio di domande senza risposta mi stanno frullando nella mente e non riesco a trattenermi dal formularle.
Dal viso di Cameron capisco che la storia non va esattamente a finire bene. “Tre anni fa questo ragazzo ha fatto il Test Attitudinale e il suo risultato è stato incerto come il tuo, solo che lui aveva una predisposizione per tre diverse fazioni. Appena ha visto i risultati, la Candida che ha sorvegliato il suo test ha riferito immediatamente agli Eruditi ciò che è accaduto. Il ragazzo è stato portato qui, nella sede degli Eruditi, e in questo fascicolo sono descritti tutti i test che hanno fatto su di lui.”
“Che tipo di test?”
Il mio cuore ha saltato un paio di battiti.
“Test che mi fanno vergognare di essere un Erudito” risponde secco.
Un silenzio tombale inonda la stanza mentre ricomincio a tormentare il mio orologio e Cameron mette a posto i fogli sulla cattedra. Prima ero un Escluso, isolato dal resto del mondo, mentre adesso sono un divergente, uno scherzo della natura.
Perché non posso essere normale?
“Cosa mi succederà adesso? Diventerò anch’io una cavia da laboratorio?”
“Sinceramente? Non lo so. È la prima volta che non so che fare perché non voglio che facciano dei test su di te, anche se è l’unico modo per scoprire chi sei veramente. Nel fascicolo sono riportati alcuni risultati delle analisi che hanno fatto a quel ragazzo e certi dati sembrano preoccupanti. Dice persino che i divergenti non possono essere messi sotto nessun tipo di simulazione. E, se te lo stai chiedendo, è una cosa grave.”
“Quindi non andrai a dire a nessuno che sono un divergente?”
Cameron mi fissa negli occhi e noto che nel suo sguardo c'è una leggera traccia di preoccupazione. “Per il momento no. Non voglio affrontare subito questo argomento con il signor Matthews perché voglio capirci qualcosa di più da solo. Comunque, ti conviene andare perché la professoressa Gibbins ti starà sicuramente aspettando in mensa per il pranzo.”
Annuisco ed esco velocemente dall’aula B16, lasciandomi dietro Cameron e le sue parole.
 

***

 
“Bel orologio” afferma Jeanine sedendosi accanto a me nella Stanza delle Riunioni dopo pranzo insieme a una sua amica. Quest’ultima ha la pelle olivastra e sembra più giovane di noi di un paio di anni. Ha i capelli e gli occhi neri come l’inchiostro e la mascella pronunciata. Come gli altri Eruditi, indossa gli occhiali e un vestito di diverse tonalità di blu. “Comunque, lei è la mia amica Evelyn e il prossimo anno parteciperà alla Cerimonia della Scelta.”
Sposto lo sguardo dall’orologio, interrompendo i miei pensieri riguardanti la mia divergenza, e sorrido cortesemente nella direzione di Evelyn. “Piacere di conoscerti. Io sono David.”
“Lo so. Jeanine mi ha parlato spesso di te. Vuoi venire con noi all’Aula Multimediale? Andiamo a guardare un film tridimensionale che ha trovato Jeanine fra le cose di suo padre” mi invita.
Scrollo il capo e indico i libri di fronte a me. “Pensavo di ripassare gli argomenti di chimica prima del test di stasera, giusto per essere sicuro di ricordarmi tutto.”
“Sono convinta che tu sappia tutto alla perfezione. Dai, cosa ti costa venire con noi?” mi domanda Jeanine, sbattendo le ciglia incredibilmente lunghe dietro le lenti degli occhiali, e sposta i volumi lontano da me con un movimento brusco del braccio. I tomi finiscono sul pavimento, attirando l'attenzione di Cosmo e Olive. Il primo ha un’espressione confusa mentre la seconda lancia uno sguardo di puro disgusto verso Jeanine, ricordandomi la Pacifica che ho incontrato nei Livelli Superiori, Rebecca.
Non rispondendo all’invito, Jeanine ed Evelyn credono che il mio silenzio corrisponda a un sì e mi esortano ad alzarmi dalla sedia. Le seguo fuori dalla stanza contro la mia volontà e prendiamo l’ascensore. Appena raggiungiamo il terzo piano, ci dirigiamo verso una piccola stanza semioscura.
Evelyn comincia a maneggiare dei cavi collegati alla piattaforma grigia in mezzo alla sala e Jeanine ed io ci sediamo sulle sedie di fronte ad essa. Mentre aspettiamo che il film si avvii, mi sposto nervosamente sul posto mentre Jeanine mi lancia delle occhiate divertite e avvicina la sua sedia alla mia.
“Fatto!” urla Evelyn, sedendosi vicino alla sua amica mentre il film comincia.
La stanza viene inondata dalla musica e sopra la piattaforma compaiono i primi ologrammi. Questi ultimi hanno dei colori vivaci e rappresentano una foresta pluviale con delle specie di animali che non ho mai visto prima d’ora. Al solo sguardo rimango a bocca aperta.
Non ho mai sentito parlare di un film tridimensionale e avere la possibilità di guardarlo è un’esperienza incredibile.
“Di che cosa parla il film?” chiedo in un sussurro a nessuno in particolare mentre la voce del narratore fuoriesce dalle casse dietro e di fronte a noi e comincia a raccontare l’inizio della storia.
“Parla di un mondo fantastico abitato da una popolazione aliena dalla pelle blu e di un gruppo di militari che cercano di annientarli” mi risponde, gli occhi che non si spostano dagli ologrammi di fronte a noi.
Mentre guardiamo il film, Jeanine sposta la sedia sempre più vicino alla mia finché non è praticamente seduta sulle mie ginocchia. È così vicina che sento il suo respiro sul mio collo e, appena la guardo con la coda dell’occhio, noto che ha un sorriso malizioso stampato sul volto. Quando mi appoggia una mano sul braccio, mi sposto nervosamente sul posto e guardo l’orologio con la scusa di allontanarmi dalla sua presa.
Mancano due minuti all’inizio del test.
Sono fregato.


Nota dell'autrice:
Eccomi qui dopo due settimane esatte! Voglio ringraziare quelli che danno una possibilità a questa storia, recensendola e mettendola fra le preferite o le seguite. Cosa ne pensate dell'amicizia fra Jeanine Matthews ed Evelyn Johnson-Eaton? E il ritorno di Cameron?
Il prossimo aggiornamento è previsto fra due settimane.
Passo e chiudo.

Shadowhunter

  
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