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Autore: American_Idiot    19/08/2013    3 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se Talia non fosse diventata un albero? Luke avrebbe tradito tutti? Annabeth si sarebbe mai innamorata di lui? e non dimentichiamoci del nostro malefigoso Crono... e Percy??
spero recensirete anche se è la mia prima storia. Il riting in teoria è giallo, l'ho messo arancione per il semplice motivo che a differenza di Rick amo descrivere i baci. Per quanto riguarda il fare l'amore... non ho ancora in programma nulla. un bacio
American_Idiot
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Luke Castellan, Percy Jackson, Quasi tutti, Talia Grace
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ritorno alle vecchie abitudini.

Vorrei dire che quella mattina mi svegliai pienamente riposata, pronta a spaccare il deretano a ogni dio presente o no sull’Olimpo Ma a dirla tutta quella mattina il mio risveglio fu leggermente diverso.
Dopo una nottata infernale passata a rigirarmi nel letto qualcuno osò bussare alla porta della mia stanza in modo alquanto rumoroso, provocando una mia conseguente rotolata a terra e livido sul naso.
Stavo per mettermi a imprecare, quando una ninfa entrò nella mia stanza con la colazione. Peccato che il mio stomaco fosse ridotto peggio di un calzino nei meandri dello stomaco di un segugio infernale.
Snobbai altamente il vassoio stracolmo di cibarie e mi diressi a farmi una doccia.
Il bagno era una stanza non troppo grande per gli standard dell’Olimpo prendete due sale da pranzo e unitele aggiungete una colonna al centro, una doccia sull’angolo insieme a bidet e water e dalla parte opposta una toletta. Avrete un’idea abbastanza buona di com’era.
Mi svestii in fretta e furia e finalmente le mie stanche membra si godettero un po’ di riposo, prima di cedere definitivamente.
                                                                 ++++++++++++++++++++
Feci il mio ingresso nella sala del trono una doccia e due tubetti di eye-liner più tardi sotto lo sguardo di tutti gli dei dell’Olimpo.
C’era chi mi guardava male, chi peggio e chi mi ammiccava, avvicinandosi pericolosamente a me, come se per caso avesse saputo che uscivo con suo figlio.
“Talia” Mi salutò il dio dei ladri, con un irritante sorrisino irriverente che mi faceva tanto pensare a Luke.
“Divino Ermes”. Lo salutai di rimando.
“Quante formalità chiamami pure papà”. Disse lui, il sorrisino ormai trasformato in un ghigno di malizia pura.
“Senza offesa ma di padre ne ho già uno e mi basta e avanza”. Risposi con disprezzo. Ermes aveva aperto la bocca per ribattere qualcosa ma fummo interrotti dal sopracitato papino.
“ Talia… beh l’ accordo le conosci già dovrai batterti con ogni singolo dio, come annunciato ieri.  Buona fortuna”. Altro che fortuna mi sarebbe servito un miracolo.
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Ero allo stremo delle forze, su dodici dei,  tre ero riuscita a batterne. O meglio, due se non contiamo Ermes che mi ha spudoratamente aiutata facendosi battere. Più che una vera e propria battaglia con spada, lancia scudo e fulmini è stato più un dibattito con tanti tentati flirt da parte sua andati in fumo.
Ero stanca e affranta, sarei rimasta lì per altri tre anni. Peggio di così non poteva andare.
“Talia ti sei battuta con onore, ma i patti sono patti e resterai qui per i prossimi tre anni”. Mio padre ruppe il silenzio con un tono che non ammetteva repliche.
“Perché proprio adesso, dopo anni che sono stata da sola a girare per il mondo t’interessi dei miei allenamenti? Non potevi salvarmi il culo prima? Ma certo se fallisco, perdi il trono… Mi pare ovvio”. Dissi in tono amaro, sputando fuori tutto il mio rancore.
Mi voltai e senza aggiungere altro tornai in camera mia. Furente. Ero arrabbiata col mondo, con mio padre, con me stessa.
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I mesi passarono, il giorno mi spaccavo le chiappe con gli allenamenti, la sera sentivo Luke e gli altri via messaggio-iride, poi sprofondavo nel letto, stanca morta.
Le mie giornate erano diventate così mai un giorno diverso dagli altri, fatta eccezione per qualche occasionale sclerata con mio padre o qualche tentato flirt da parte di Ermes quando mi allenavo con lui e dopo aver compiuto tredici anni anche da parte di Apollo. Come se tredici anni fossero tanti in confronto con i suoi duemila e passa. Bah gli esseri divini chi li comprende.
Tutto cambiò un giorno di settembre. La giornata era iniziata come sempre, ninfa/pugno di ferro (seriamente mena così tanto quella porta che se fossi al suo posto l’avrei già presa a legnate nel capo) che mi aveva buttato giù dal letto, doccia, colazione allenamenti, quando mio padre mi mandò a chiamare.
Feci quasi i salti di gioia, Apollo stava per farmi il decimo haiku su quanto lui fosse solare e figo.
Arrivai quasi di corsa nella sala del trono per scappare alla voce del dio del sole che non voleva lasciare in pace le mie povere orecchie.
“Dimmi padre” esordii in tono scocciato.
“Talia… Negli ultimi mesi ti sei allenata duramente e te la sei cavata credo… credo tu sia pronta per tornare al campo”. Disse di rimando, un po’ scocciato nell’ ammettere che si era sbagliato ma con tracce di orgoglio nella sua voce. Orgoglio rivolto a me.
A fatica borbottai qualche parola di ringraziamento e tornai in camera a rifare le valige.
Finalmente! Tornavo a casa! Dopo quasi un anno tornavo a casa!
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Quando comparse davanti ai miei occhi l’arco in pietra del Campo Mezzosangue, quasi non ci credevo.
Corsi verso l’entrata fino alla cabina di Zeus e vi lanciai dentro la mia roba, credo fossero più o meno le nove di sera, perché il falò era acceso e sentivo i canti e gli strumenti dei figli di apollo suonare.
Mi avvicinai furtivamente a Luke e Annabeth, cosi come mi aveva insegnato Ermes e sempre silenziosamente mi sedetti accanto al mio ragazzo.
Appoggiai la testa sulla sua spalla e attesi che si voltasse, il che accadde in pratica prima di subito.
“Grover quante volte ti devo… Talia?... TALIA!” urlò lui in preda a panico misto a felicità e incredulità. In tutti quei mesi di messaggi –Iride, avevo imparato bene a leggere le emozioni racchiuse nei suoi occhi.
“Talia!” gli fece seguito la piccola figlia di Atena.
“Talia?? Dove?!” . Si accodarono Connor e Travis dietro Luke e Annabeth.
“Ciao ragazzi… Venite qua mi siete mancati da pazzi”. Eh già lo avevo ammesso, ma a che serviva fare la dura dopo mesi che non li vedevo, in cui mi erano davvero mancati gli dei soli, sanno quanto? A nulla infatti.
Ci unimmo veloci in un abbraccio di riunione. Avete presente quegli abbracci di gruppo da film? Pieni di sentimentalismo? Già proprio uno di quelli.
Subito dopo abbracciai tutti singolarmente straripante di gioia, ero di nuovo li.
                                                       +++++++++++++++++
Quella sera andai a letto presto, ero stanca morta e volevo solo dormire di fatti alle ventidue ero già pronta per lanciarmi sul letto e addormentarmi in volo, nonostante io soffra di vertigini, quando sentii bussare alla porta.
“Si può sapere chi cazzo viene a rompere a quest’ora?”. Urlai di rimando verso la porta.
“ Talia, sono Luke, apri questa dannata porta prima che mi sbranino!”. Sentii urlare dall’altro lato della porta.
Sbuffai sonoramente ma corsi ad aprire al biondino, che si rifugiò in casa mia, veloce come un uragano.
“Si può sapere che ci fai qui?”. Borbottai verso di lui, un po’ ero felice di vederlo ma dall’altra non sapevo che fare.
Non lo vedevo dal vivo da mesi.
Come risposta ebbi solo una risata e l’ultima cosa che vidi fu il suo ghigno malizioso, identico a quello del padre, prima di trovarmi trasportata in uno dei più belli e dolci baci del mondo, cui risposi subito e senza indugio.
Mi erano mancate quelle labbra chiare quasi perlescenti che mi sapevano regalare emozioni sempre nuove.
Avvertii il muscolo di senso morbido e liscio di Luke varcare la soglia delle mie labbra per unirsi al mio.
Una sensazione meravigliosa, senza pari, solo adesso mi rendevo veramente conto di quanto tutto del Campo mi fosse mancato.
Ci staccammo dopo svariati minuti e mi guardò “Buonanotte acchiappa fulmini”. Disse sorridendomi.
“Buonanotte ladro da quattro soldi”. Risposi a mia volta. Fu con queste ultime due frasi e un altro piccolo bacio che ci salutammo e con ancora il suo sapore sulle mie labbra mi addormentai sfinita.

Angolino autrice :D

SAAAAALVE :3
per chiunque se lo stia chiedendo, no non ero morta ne finita in ospedale psichiatrico.
semplicemente avevo praticamente perso l' amore per la scrittura e qulsiasi ispirazione.
ieri sera invece dopo mesi che non quardavo le recensioni, ne ho trovata una nuova al terzo capitolo. Beh quella ragazza mi ha dato l' ispirazione in un colpo solo.
vorrei quindi dedicare questo capitolo a Reyna Weasley grazie mille :3
inoltre vorrei salutare e ringraziare del sostegno coloro che hanno recensito lo scorso capitolo (in ordine di recensione)
Bemee
Stelplena_Cielo
BlackKay97
un bacio a tutti American_Idiot
   
 
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