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Autore: sihu    05/03/2008    5 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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per prima cosa... GRAZIE MILLE!!!
questa è la mia prima storia e non mi aspettavo commenti positivi. Appena li ho letti non ho potuto fare a meno che esserne super felice e sbrigarmi a postare un nuovo capitolo, quindi eccomi qui!
anche io spesso sono impaziente di seguire l'evolversi delle storie di altri autori quindi cercherò di farvi aspettare il meno possibile. Purtroppo però in questo periodo sono un po' presa, a causa di un altro racconto per un esame all'università che ha la precedenza in quanto mi darà dei crediti. Spero possiate perdonarmi se tra questo e il prossimo passerà una settimana... per non farmi odiare da voi vi posto questo, che tutta via è solo metà del capitolo che avevo in mente.. l'altra parte ha ancora bisogno di qualche ritocchino..

in particolare GRAZIE MILLE a:
ITHIL_ELENDIL  sei un tesoro! mi dispiace farti stare in ansia per James ma in ogni storia devono succere "fatti complicanti", senno sai che noia. però ricorda che James è forte e che Harry ha preso da lui quindi...
per descrivere l'a,micizia tra i malandrini ho provato a mettermi nei loro panni  pensando come avrei reagito io vedendo un amico che stava male, sono felice di esserci riuscita!
SIRIUS4EVER  James in lacrime mi fa fatto sentire in colpa perchè mentre scrivevo di questo me lo vedevo davanti con la faccia spaurita che mi chiedeva perchè proprio lui!!!
RIDDDIKULUS no, non morire per così poco!!! ecco il capitolo nuovo..mi disp di non essere riuscita a postarlo tutto!
 LYRAPOTTER grazie per i complimenti, davvero, mi fa felice che vi piaccia il mio modo di descrivere. Per me fare capire cosa passa per la testa dei miei personaggi è più importante di descriverli fisicamente, anche perchè ognuno di noi se li figura già in mente!
VALE LOVEGOOD grazie mille anche a te per i commenti! anche io odio james spaccone e per me la Rowling ha sbagliato a non soffermarsi a spiegare che non era solo un buffone, anche se poveretta lei aveva decisamamente taante cose da spiegarci! tuttavia temo ritorsioni da James per averlo descritto così sentimentale (ha una reputazione da malandrino da difendere lui!)

I
TERZO CAPITOLO

LEZIONE DI POZIONI

La lezione era iniziata da quasi venti minuti ma c’era qualcosa che non andava. Tanto per iniziare Alice aveva di fronte a se il bel morettino che aveva visto a colazione, Frank, e questo non la aiutava a concentrarsi sulla pozione, che era molto complicata. Non era una novità che le pozioni di Lumacorno fossero impossibili, ma la cosa strana era che quel giorno nemmeno Lily riusciva a distillarla correttamente. Quella era la seconda cosa che non andava. Lily sembrava distratta, continuava a guardarsi intorno, esattamente come stava facendo la maggior parte degli studenti, Frank e Peter compresi.
Si, decisamente c’era qualcosa che non andava, o meglio, qualcuno che mancava.

LUMACORNO “ si può sapere che vi prende a tutti? Nemmeno la signorina Evans è concentrata, non è da lei. E poi, che fine hanno fatto Black, Lupin e Potter?”

Finalmente Alice aveva capito il problema, quei tre erano spariti. A pensarci bene non si ricordava di averli visti a colazione.

FRANK “ Loro, beh, non ne ho la minima idea, stavano ancora dormendo..”

LUMACORNO “ perfetto, informerò la direttrice della casa di grifondoro, adesso però tornate tutti al lavoro. Voglio la pozione prima di pranzo.”


Alice si avvicinò a Lily, in modo che il professore non le sentisse parlare.


ALICE “ sai che fine hanno fatto? Potter e gli altri due intendo..”


Forse Lily sapeva qualcosa, visto come era entrata in sala grande quella mattina, anche se era strano che quel trio di disperati non si presentasse né a colazione né a lezione per una discussione con Lily..


LILY “no, non ne ho la minima idea!”


Fingeva di non dare importanza alla cosa, ma in realtà era curiosa di sapere cosa stava succedendo.. Oppure era nervosa perché sapeva che fine avevano fatto..


ALICE “ ma stamattina non avevi litigato con lui?”


LILY “no, stamattina pensavo fosse un pallone gonfiato, pieno di se, borioso..”


Per la rabbia avvampò di nuovo. Quel ragazzo aveva la capacità di farle perdere il controllo. Ogni tanto pensava che Severus avesse ragione su di lui. Ecco, ci era cascata di nuovo, aveva ripreso a pensare a lui.. Dannazione!


ALICE “ va bene, va bene, ho capito il concetto.. Ma non lo hai visto quindi?


L’amica aveva il viso fissò sul tavolo, sembrava distratta, come se pensasse ad altro..


LILY “ no, era per la punizione di ieri sera..”


Era su un altro pianeta. Alice capì che non era il caso di tormentarla, anche se immaginava che l’origine del malumore improvviso dell’amica non fosse Potter ma Piton.


ALICE “ è strano, Peter è qui, e sembra non sapere nulla nemmeno lui..”


La curiosità la stava divorando, esattamente come tutti gli altri studenti presenti quell’aula.


LILY “ sarà una delle loro solite trovate.. Mi passi quella radice?


Alice decise di lasciare perdere e di dedicarsi alla pozione, non poteva permettersi di prendere una T se voleva diventare auror e, cosa ancora più importante, non voleva perdere un’amica per una discussione degenerata male iniziata parlando della scomparsa dei malandrini.


Dall’altra parte della classe altri due ragazzi discutevano a mezza voce, per non farsi sentire né dal prof né da altri studenti.

FRANK “ avremmo dovuto svegliarli.. Ora saranno nei guai!”


Si sentiva in colpa. Quei tre si mettevano nei guai quasi tutti i giorni, ma stavolta pensava fosse colpa sua. Non era stato un buon amico, non aveva nemmeno provato a chiamarli, a dire loro che era tardi..


PETER “ tranquillo, sono sempre nei guai..”


In realtà anche lui aveva cominciato ad agitarsi, non era da loro fare così, cosa poteva essere successo.. Remus non avrebbe mai permesso a quei due scapestrati di perdersi una lezione a causa di uno scherzo. La rabbia che provava per essere stato escluso la sera precedente era sfumata, ora avrebbe voluto solamente essere con loro e programmare la prossima malandrinata alla luce della luna piena.


FRANK “ si, ma.. Non pensi che non stiano bene? Forse avremmo dovuto controllare prima di scendere..”


PETER “ dai, stai tranquillo.. A pranzo li andiamo a cercare..”


Entrambi si sentivano parecchio in colpa, e si misero a sfogare le loro frustrazioni su delle povere radici, guardando in continuazione l’orologio in attesa dell’ora di pranzo.


Il professor Lumacorno andò verso la porta, e come annunciato andò a cercare la direttrice della casa di grifondoro per informarla dell’accaduto.
Proprio come Lumacorno difendeva i propri studenti di serpeverde, anche la professoressa McGranitt aveva un occhio di riguardo per gli studenti della sua casa, e per questa ragione perdonava parecchie delle malefatte di quei delinquenti : qualunque altro studente al loro posto sarebbe gia stato espulso dopo tutte quelle che avevano combinato.
Arrivò fuori dall’ufficio della McGranitt e bussò.

LUMACORNO “ Minerva, posso entrare?”


MCGRANITT “oh, certo. È successo qualcosa? Non dovresti essere a lezione?”


Sembrava scocciata perché era stata interrotta mentre riordinava gli appunti per la lezione del pomeriggio.


LUMACORNO “ lo sarei se gli studenti della tua casa si degnassero di presentarsi!”


La sua voce era decisamente stizzita. La professoressa alzò gli occhi dalle pergamene che stava controllando e lo fissò a metà tra l’incuriosita e l’arrabbiata.


MCGRANITT “di che parli?”


La sua voce suonò secca, Lumacorno era sicuro che sapesse di chi stava parlando.


LUMACORNO “Potter, Lupin e Black..”


MCGRANITT “ che hanno fatto?”


La sua voce era seccata e rassegnata, anche se una parte di lei era contenta di sapere che fossero solo quei tre i delinquenti della sua casa che adesso si erano messi anche a saltare le lezioni.


LUMACORNO “ beh, non si sono presentati.. Né a lezione, né a colazione.. Minus dice che dormivano quando lui e Paciock sono scesi..”


MCGRANITT “ hai fatto bene a informarmi.. Ci penserò io. Torna pure a fare lezione.”


Era tornata ad occuparsi delle sue carte, come se nulla fosse successo.


LUMACORNO “ perfetto, buona giornata!!”


Uscì con un espressione soddisfatta, sogghignando all’idea che quei tre venissero puniti, anche se lo disturbava la poca attenzione che la Minerva aveva dedicato al problema.


Una volta sistemati gli appunti la professoressa decise di eliminare quell’incombenza , e andò verso il posto in cui, a detta dei compagni di stanza di quei tre, dovevano essere gli “scomparsi”: la torre di grifondoro.
Una volta fuori dalla porta bussò ed entrò senza aspettare una risposta. La scena che si trovò davanti era bizzarra. Ripensò velocemente a quello che aveva mangiato per colazione, ma niente poteva averle causato allucinazioni: quella scena era vera.
I tre ragazzi erano ognuno nel proprio letto, Lupin e Black fissavano Potter che aveva un aspetto semplicemente terribile. Nella sua mente si figurarono mille possibili domande.

MCGRANITT “ vorrei sapere che accade e perché non siete a lezione?”


Il suo sguardo vago per la stanza e incontrò il viso terrorizzato e scavato di Potter e le facce altrettanto sconvolte degli amici. Che diamine poteva essere successo?

Nessuno dei tre accennava a rispondere.

MCGRANITT “ se il signor Potter non sta bene, forse dovrebbe andare in infermeria, e voi due a lezione, subito!”


Non capiva cosa stesse succedendo, sapeva però che non stava fingendo. Potter e gli amici le avevano raccontato così tante frottole che sapeva riconoscere quando erano sinceri. Quella non era di sicuro una delle loro solite commedie, anche perché non era dal Remus Lupin dare corda agli altri due in situazioni simili..


JAMES “professoressa non c’è bisogno, sono solo un po’ stanco, sa, forse la punizione di ieri sera, forse mi basterà stare un
attimo qui a riposarmi”


La sua voce era così debole e stanca, come se fosse difficile farla uscire. Come se nel pronunciarla avesse consumato tutte le sue energie. Povero ragazzo, aveva un aspetto terribile. I fantasmi del suo passato erano tornati a tormentarlo.


SIRIUS “ vorremmo rimanere con lui..”


Rispose di getto, come se avesse voluto aiutare l’amico, togliergli quel peso che gli rendeva così faticoso anche solo parlare.

Lo sguardo di quei due ragazzi la intenerì, erano davvero preoccupati per James. Chissà se sapevano? Il preside le aveva detto che James era abbastanza chiuso sull’argomento, guardando le facce di tutti e tre concluse che non dovevano esserne a conoscenza. A dire la verità nemmeno lei sapeva molto, ma quel poco era bastato per farle capire tante cose sugli atteggiamenti di Potter.

MCGRANITT “servirebbe a qualcosa proibirvelo? Vi farò portare il pranzo qui dagli elfi, ma oggi pomeriggio non voglio scuse. Vi aspetto tutti e tre alla mia lezione.”


La professoressa se ne andò,aveva capito che non poteva fare altro. Stava a Potter decidere se fidarsi degli amici o tenersi tutto dentro. Poteva solo dargli l’occasione per farlo, poi la scelta sarebbe toccata a lui.


Nella stanza tornò il silenzio. Per tutto il tempo James non aveva mai alzato lo sguardo.
Dal suo baule sporgeva lo specchio che usava per comunicare con Sirius quando erano in punizione separati. Per un attimo giurò di aver visto nello specchio un occhio color smeraldo che lo fissava. Solo per un secondo, poi era sparito. Era così uguale a quelli della Evans, per un attimo si sentì osservato anche da lei. Doveva essere impazzito, anche la McGranitt si era accorta che non stava bene, forse anche lei sapeva.. Glielo doveva avere detto Silente. Se ne domandò il motivo, ma una risposta convincente non venne.
Remus e Sirius non osavano muoversi, non sapevano da dove cominciare. D’improvviso tutta la loro sicurezza era scomparsa.
Lentamente James si alzò dal letto e andò in bagno. Al suo ritorno Sirius e Remus lo aspettavano seduti sul suo letto.
  
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