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Autore: GingerHair_    12/09/2013    3 recensioni
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Capitoli revisionati: 0/13

Non c’è molto da dire su di me. Ho vent’anni e vivo a Londra con Tommy, mio fratello gemello. Non ho un gran fisico, sono troppo magra, piatta e senza curve, ho i capelli biondo cenere e gli occhi, l’unica cosa che non disprezzo di me stessa, verdi-grigi.
Di carattere credo di essere una persona non molto socievole, ma ho i miei perché. Mi piace stare in compagnia di quelle poche persone che amo e che mi fanno sentire bene, tutti gli altri non li sopporto. La musica mi fa stare bene, la ascolto sempre, quando sono triste, felice, confusa, affamata… insomma sempre.
Ed Sheeran è il mio migliore amico.
Mi chiamo Samantha Kent, e questa è la mia storia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo tredici

 
 
« Non ci fai entrare? » mi chiese mia madre con un sorriso. « No, qualsiasi cosa siate venuti a fare andatevene, qui non c’è nessuno che vi vuole » gli risposi.
Avevo paura di loro, mi avevano costretta a fare cose orribili, mi avevano sempre trattato come una stupida, come se non fossi sufficientemente intelligente e ora ero stanca di subire.
« Vuoi davvero sbattere la porta in faccia i tuoi genitori? » mi chiese mio padre.
« Io non ho più i genitori, sono morti quando me ne sono andata via di casa » gli dissi gelida.
Non era proprio odio il mio, erano anni di dolore e sofferenze che avevo chiuso dentro di me, vederli di nuovo era stato come liberarli.
« Nonostante questo porti ancora il mio cognome, proprio come tuo fratello » mi fece notare mio padre.
Era vero, avevamo ancora lo stesso cognome di Hugo e Amanda Kent, ma non per questo eravamo ancora loro figli: loro ci avevano trattato male e queste erano le conseguenze.
« Ci sono un sacco di persone che hanno lo stesso cognome e non sono nemmeno parenti » gli dissi.
« Ehi, Sam, che succede? » mi disse in quel momento Tommy, che venne alla porta.
Quando anche lui vide i nostri genitori si bloccò, come fosse pietrificato, non diceva nulla, spostava semplicemente lo sguardo prima su uno e poi sull’altro, come se fosse incantato.
« Ciao Tommy » lo salutarono cordialmente i nostri genitori.
Lui rimase muto e continuò a fissarli.
« Perché siete qui? » chiesi loro.
« per i nostri figli, ovviamente » mi rispose mia madre.
Risi, ma la risata era finta e gelida e si capiva benissimo.
« Davvero, fateci entrare, dobbiamo dirvi un paio di cose, poi vi lasceremo in pace » disse mio padre. Notai che nella sua voce c’era una preoccupazione che non gli avevo mai sentito esprimere.
Li feci entrare e ci sedemmo tutti sul divano, ero un po’ scocciata di sentire cosa avevano da dirci, ma volevo lo stesso fare un tentativo.
« Tuo padre ha un tumore » esordì mamma.
Per un attimo io e mio fratello lo guardammo sbalorditi, lui si limitò a sorridere malinconicamente.
« Lo abbiamo preso in tempo e stiamo cercando di curarlo, però non sappiamo quanto gli resta da vivere… abbiamo ripensato a tutto il male che vi abbiamo fatto e ora siamo qui per farci perdonare, perché sappiamo di aver sbagliato. Abbiamo venduto la nostra casa a Londra e ci siamo trasferiti a New Castle, per una nuova vita, siamo qui solo per farci perdonare e per chiedervi di venire con noi » nostra madre sembrava sincera.
« Ci avete rovinato l’adolescenza, perché dovremmo venire con voi? » chiese Tommy.
La sua voce era ferita, si sentiva che ancora non gli aveva perdonato tutto ciò che ci era accaduto, nemmeno io lo avevo fatto e di sicuro non sarei andata con loro.
Però forse li avrei perdonati, soprattutto ora che papà era in quelle condizioni… il campanello ci distrasse dalla nostra piccola riunione familiare.
« Vado io » dissi alzandomi e andando ad aprire, immaginavo già chi fosse.
« Ciao Sam! » mi salutò affettuosamente Ed.
« Ehi, scusa se non ti faccio entrare, ma abbiamo un problema ».
« Che tipo di problema? »
« Ci sono i miei » in quel momento Ed capì quanto fossi sconvolta e mi abbracciò, rimanemmo così per qualche tempo, fino a quando non gli dissi che in quel momento non me la sentivo di parlare con lui, avevo una cosa più importante da risolvere, lui capì e mi disse che avremmo parlato quando sarebbe tutto finito e avessi preso la mia decisione.
 
Epilogo
 
Ecco, ora tutta la mia storia è nero su bianco, anche se questo non mi ha di certo aiutata a prendere una decisione. Vorrei davvero sapere cosa scegliere, ma devo ammettere che sono davvero indecisa. Da una parte ci sono i miei genitori, che hanno bisogno di me, dall’altra c’è Ed, che è l’amore della mia vita e non voglio perderlo, soprattutto ora che ho capito cosa provo per lui.
Vedo che Tommy non sta giocando, ma è in camera sua che fissa il vuoto.
« Tutto bene? » gli chiedo sperando di alleggerire un po’ la tensione.
Lui mi guarda, sembra che non dorme dal un bel po’, ha gli occhi cerchiati da due ombre nere.
Scuote la testa leggermente, capisco quanto stia male per ciò che accade.
« Ho preso la mia decisione » annuncia stupendomi.
Ci guardiamo un po’ negli occhi prima che lui mi risponda, so che è una cosa che mi farà soffrire, probabilmente sta soffrendo anche lui.
« Me ne vado. Ontano da qui, lontano da Londra… Daisy verrà con me, se volete potete venire pure tu e Ed » mi propone.
So che lui lo dice per il mio bene, ma sa anche che Ed non potrebbe mai andarsene nel bel mezzo del nulla, è un cantante famoso e ci tiene alla sua carriera.
Per quanto riguarda me, so che non potrei seguirlo, il mio posto è con Ed oppure con i miei genitori.
Abbraccio Tommy e sento che lui sta piangendo: dopotutto eravamo uno la famiglia dell’altro, non abbiamo mai avuto delle persone che potessero considerarsi tali, perciò abbandonarlo sarà come abbandonare una parte di me stessa.
Spero che quando avrà riflettuto, quando tutta questa storia dei nostri genitori sarà finita, lui tornerà da me.
Lo vedo uscire per l’ultima volta da quella che era anche casa sua, in cui so che non tornerà.
Adesso è arrivato il momento di fare una mia scelta, sono io che devo decidere tra l’amore e la famiglia. Visti i precedenti mi verrebbe spontaneo scegliere Ed, ma se adesso i miei fossero davvero cambiati? Se questa fosse l’ultima opportunità che ho per rappacificarmi con loro potrei davvero rifiutare?
Ci rifletto con calma, so che è una decisione importante. Chiamo sia Ed che i miei genitori e gli dico di venire nel mio appartamento: ho fatto la mia scelta.

 

 
Ehi, eccomi qui, questo è il mio utlimo aggiornamento. Devo dire che all'inizio avevo deciso di fare per l'epilogo un capitolo a parte, ma poi mi sono resa conto che mi era venuto troppo corto e ho deciso di unirli insieme, un po' come avevo fatto con il prologo e il primo capitolo.
L'epilogo, proprio come il prologo, è scritto di nuovo in prima persona, dato che tutta la storia è stata solo il racconto di Sam. All'inizio pensavo di farlo finire che lei sceglieva i genitori invece che Ed, ma poi ho pensato che non potevo essere davvero così crudele, motivo per cui alla fine ho deciso di lasciare il finale aperto e ognuno lo legga come vuole.
Mi dispiace aver concluso questa FF, da una parte però sono felice, perché ormai non avevo quasi più ispirazione ed è stato brutto scrivere alcuni capitoli. In futuro spero di pubblicare altre long su Ed (se mai mi verrà l'ispirazione xD) per ora ho solo progetti su 1D e alcune OS Sheesbitt (Sheeran/Nesbitt), se voleste passare a dare un'occhiata anche a quelle io non ve lo impedirei di certo.
Adesso arriva anche la parte dei ringraziamenti, sinceramente dovrei dire grazie ad un sacco di persone, perché non immaginavo che la FF sarebbe stata così tanto seguita e recensita, per cui ringrazio di cuore ognununo di voi che ha trovato la mia storia davvero appassionante ♥.
Ci sono delle persone che vorrei ringraziare in particolare, come ad esempio Sara che mi ha fatto il bellissimo banner per la storia, Irene perché è una persona meravigliosa e Lorena che è stata la prima a mettere la storia fra le seguite e che mi ha spronato ad andare avanti fino alla fine.

Ci vediamo alla prossima storia, 
GingerHair_
 
   
 
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