Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: La_Sakura    17/09/2013    8 recensioni
Un detective privato completamente al verde, fuori dal giro da anni ormai, si ritrova a indagare su un presunto caso di infedeltà coniugale. Ma quando la trama si infittisce e si trova a collaborare nuovamente con la polizia, il caso assume risvolti inaspettati.
Genere: Azione, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nella stanza del suo mini appartamento che adibiva a camera oscura, Philip stava sviluppando le poche foto che era riuscito a carpire di Oliver Hutton. Ritraevano il boss mentre usciva dal suo locale, saliva sulla limousine, entrava e usciva dall'hotel, sempre in fedele compagnia del socio in affari. Niente che facesse presupporre un tradimento. Uscì dalla stanza e si accomodò sul divano, accendendosi l'ennesima sigaretta della giornata. Si accorse solo in quel momento che la spia rossa della segreteria lampeggiava, segno che c'erano nuovi messaggi.
3 - NUOVI - MESSAGGI
Si ributtò sul divano, non prima di essersi versato un bicchiere di whiskey doppio malto. Osservò il liquido ambrato prima di berne un sorso, mentre la voce di sua madre, in sottofondo, riempiva la stanza con il suo tono stridulo.
«.. e ricordati che ti aspettiamo per il Giorno del Ringraziamento! Ormai vieni a trovarci solo per le feste comandate...»
Il Giorno del Ringraziamento: erano anni che Philip cercava di non festeggiare quella ricorrenza legata alla fine della sua storia d’amore. Il ricordo di Jen era ancora troppo radicato all’interno della sua mente per potergli permettere di mangiare tranquillamente tacchino seduto a tavola con la sua famiglia.
Il secondo messaggio era di un creditore che gli chiedeva di saldare il suo debito: non si concentrò sulla richiesta, ma pensò che il giorno successivo, con l’anticipo di Patricia Hutton, avrebbe sistemato un paio di questioni in sospeso.
Fu il terzo messaggio che catturò la sua attenzione: traffico in sottofondo, voce maschile, camuffata, quasi sospirata, e soprattutto sconosciuta. Le parole furono poche, ma dirette e taglienti.
«Detective, si sta ficcando in un grosso guaio. Meglio per lei che si tenga fuori dalle questioni familiari. Certi panni sporchi è meglio lasciarli lavare in famiglia.»
Rimase in silenzio per qualche istante: analizzò mentalmente ogni singola parola di quel messaggio, e iniziò a stilare piccole ipotesi.
Punto primo: Qualcuno doveva aver seguito Madamigella Hutton fino a lui.
Punto secondo: Quel qualcuno SAPEVA il motivo per cui la suddetta si era recata da lui.
Punto terzo: Quel qualcuno aveva interesse che lui rimanesse fuori dal giro e smettesse di indagare.
Quindi Patricia aveva colto nel segno: il marito la tradiva, o per lo meno le nascondeva qualcosa.
Si alzò di scatto e iniziò a girare in tondo per la stanza, attorno al tavolino posto di fronte al divano. Nella mente si affollavano mille pensieri, non era abbastanza lucido per poter riflettere, così decise di uscire per schiarirsi le idee.
La notte era già calata sulla città, avvolgendola con le sue spire buie e insinuandosi nei numerosi vicoli che la caratterizzavano. Callaghan si strinse nel trench grigio chiaro, incassando il collo nelle spalle, e continuando a camminare senza prestare attenzione a ciò che lo circondava. Le vetrine illuminate infastidivano il suo occhio abituato alla camera oscura in cui si era chiuso per sviluppare le fotografie della giornata. Quando arrivò al vicolo che stava cercando, alzò finalmente lo sguardo da terra: l’insegna del bar che stava cercando lampeggiava a causa della cattiva qualità del neon ma la porta era logora e socchiusa, il che gli fece capire che il locale era già aperto. Entrò e per prima cosa si guardò intorno: sulla destra il bancone ancora vuoto, dietro al quale il proprietario era intento ad asciugare qualche bicchiere, mentre nel resto della sala c’erano disposti a casaccio dei tavolini tondi e delle sedie attorno a un piccolo palco con un palo da lap dance.
«Ciao, Bob…»
«Phil, che sorpresa. Erano settimane che non ti facevi vedere… novità?»
«Nulla di nuovo…- mormorò il giovane, sedendosi a banco -Solita vecchia, triste, vuota vita…»
Il barman posò un bicchiere e si affrettò a riempirlo col doppio malto che ricordava essere la bevanda preferita del cliente.
«Nessun nuovo caso?»
«A dir la verità sì, ma niente di eclatante…- nicchiò sull’argomento mentre ingurgitò un sorso di whiskey -Sono passati i tempi in cui i detective privati erano in auge.»
«Non disperare… vedrai che le cose miglioreranno.» lo confortò Bob sorridendo, ma il sorriso non migliorò l’aspetto del suo volto. Era un ex pugile, e la carriera precedente a quella di barista aveva compromesso irrimediabilmente la compostezza del suo volto, a causa dei numerosi pugni ricevuti (nella sua carriera vantava 118 incontri, di cui 100 sconfitte, 15 k.o. tecnici e solamente 3 vittorie attribuite dall’arbitro… all’avversario).
Phil ingollò il resto del contenuto del bicchiere e lo posò sul bancone per farselo riempire nuovamente, quindi si voltò verso il locale, appoggiando i gomiti al bancone, e lasciò che l’alcool iniziasse vagamente a offuscargli la mente. Qualche altro avventore iniziò ad occupare i tavoli, mentre lui seguitava a ingerire whiskey su whiskey. Non osservava nemmeno le ragazze che si esibivano: il suo sguardo trapassava tutto e tutti, ed era focalizzato su un pensiero che si stava a poco a poco sviluppando nel suo cervello.
«Phil Callaghan, sono MESI che non ti fai vivo!»
La vocetta squillante di Susy lo fece tornare alla realtà:
«Esagerata….» le sorrise, ruotando sulla sedia e appoggiandosi al bancone, facendole segno di sedersi accanto a lui. Vestita con uno striminzito completino anni 20, pieno di paillettes argentate, e con una piuma nera in testa legata ad un nastro di raso dello stesso colore che le passava sulla fronte, la giovane si sedette accanto a lui e si aggrappò al suo braccio:
«Sono stata in pensiero per te, ma tanto tanto! Credevo che qualcuno ti avesse fatto del male, o che durante un indagine avessi avuto un incidente… ehi! Che c’è da ridere?»
Philip era scoppiato a ridere sentendo le parole dell’amica, di una risata cristallina e pura come poche. Osservò di nuovo la ragazza mantenendo il sorriso sulle labbra:
«Niente di tutto ciò, stellina, semplicemente ero in serie difficoltà economiche. Ma adesso mi hanno affidato un nuovo caso e sono riuscito a racimolare un po’ di grana. Non è molta, e il caso non è entusiasmante come vorrei, ma non sono in condizioni di potermi lamentare.»
«Quindi niente inseguimenti folli? Niente sparatorie?» domandò Susy, speranzosa.
«Niente di tutto ciò.» rispose il detective, facendole l’occhiolino.
«Meno male, perché non avrei sopportato di perderti! Questo periodo è stato tremendo, senza vederti. Però ti devo raccontare una cosa!»
«Un pettegolezzo?»
«Più o meno… la migliore amica di un’amica di mia cugina lavora come aiuto parrucchiera nel quartiere “in”, e un giorno ha sentito parlare una cliente. Questa donna si lamentava della sua migliore amica, che a sua volta si lamentava del marito. Diceva che la sua amica temeva l’infedeltà del marito, e spettegolava sul fatto di quanto fosse impossibile, dato che l’uomo in questione era sempre molto impegnato per lavoro, e non avrebbe avuto tempo materiale per poter tradire la moglie…»
Phil alzò un sopracciglio: perché quella storia? E perché proprio in quel momento? Familiare… tremendamente familiare. Finse disinteresse e sorseggiò l’ennesimo bicchiere versato da Bob.
«Le soap opera non mi interessano, lo sai…»
«E invece dovrebbero, perché la moglie in questione, quella che si lamenta, altri non è che- si guardò intorno per assicurarsi che nessuno li stesse ascoltando, quindi si avvicinò all’orecchio di Callaghan e sussurrò il resto della frase -Patricia Hutton… la moglie di Oliver Hutton… QUELL’Oliver Hutton! Capisci??»
«Non capisco dove tu voglia arrivare…»
«Io proprio non capisco dove tu viva! Lo sanno tutti che quei due hanno stipulato un ferreo contratto pre-matrimoniale, nel quale è inciso a fuoco che se il matrimonio salta per infedeltà di un coniuge, l’altro ha il 100% dei diritti su tutto: proprietà, soldi, eccetera…»
Per poco il detective non sputò ciò che stava bevendo in faccia all’amica: questo particolare Patricia Hutton non glielo aveva comunicato.
«Vuoi dirmi che se fosse vero che Hutton tradisce la moglie… questa entrerebbe in possesso di tutto l’impero del marito??»
«Ah-ha…» Susy annuì, facendo ondeggiare la lunga piuma che adornava la sua testolina.
«Mi auguro che non sia così scemo da farsi beccare…»
«Devo andare adesso, ma tu mi raccomando non sparire di nuovo eh? Che poi mi preoccupo…»
«D’accordo… ciao stellina.»
La giovane gli stampò un bacio sulla guancia e corse a prepararsi per il suo spettacolino sexy.
Nonostante l’alcool ingerito, Callaghan si sentì pervaso da una nuova adrenalina: questo “pettegolezzo” aveva ridato la linfa al suo caso, e poteva sentire chiaramente gli ingranaggi all’interno della sua testa che si muovevano alla ricerca di un nuovo punto di partenza.
Saldò il suo debito con Bob, e si affrettò a uscire per rientrare a casa. Doveva concentrarsi e riflettere. 


Buonasera e ben ritrovati col Martedì Crime di Sakura Premium XD
Innanzitutto sì, lo ammetto, per il personaggio di Bob mi sono ispirata... a Boe dei Simpson! Era nato all'inizio della storia, 3 anni fa, e non me la sono sentita di toglierlo perché mi ci sono affezionata, porello... 
Seguitiamo con un capitolo introduttivo, in cui Susy fa la sua apparizione come spogliarellista (ma che ruoli le affido sempre!) e fornisce un dettaglio non da poco al nostro detective... e in più, quel messaggio in segreteria... 
Ringrazio tutti coloro che hanno letto il capitolo precedente e coloro che leggeranno anche questo capitolo, grazie per il tempo che dedicate alla mia storia. 
Ringrazio nuovamente anche coloro che mi hanno recensito, ricevere i vostri incoraggiamenti mi ha commosso :) 
Dal prossimo capitolo posso anticipare che entreremo nel "vivo" dell'azione, spero che tutto sia all'altezza delle vostre aspettative e che vi divertiate a leggere almeno tanto quanto mi sono divertita io a scrivere questa storia. 
Vi abbraccio immensamento! 
Baci, la vostra Sakura 

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: La_Sakura