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Autore: kk549210    22/09/2013    7 recensioni
Harm e Mac ora sono sposati, ma la loro vita sarà davvero felice come hanno sempre sognato?
Seguito di "Cuore di padre".
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Bud Roberts, Harmon 'Harm' Rabb, Harriet Sims, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di padre'
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WITH OR WITHOUT YOU


Disclaimer: I personaggi e il marchio JAG appartengono a Donald P. Bellisario. Questa FF è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


NdA: A chiusura di “Cuore di padre”, avevo dichiarato di voler dar seguito a quella prima, lunghissima storia. Ora vorrei quindi proporre una mia personale versione della vita coniugale – e familiare – di Harm e Mac. La vita continua, ben oltre l’ E vissero felici e contenti. Perciò non mancheranno difficoltà e momenti critici, ma ci sarà anche qualche sorpresa inaspettata. Spero che questa nuova fanfiction incontri il vostro apprezzamento e  vi ringrazio in anticipo per la vostra attenzione.



-Sei emozionata, Mattie? Tra poche ore sarai a Boston. Il college, nuovi amici, nuova vita… - disse Mac seduta sul letto con lei.
-Sì, Sarah. Ma sono anche felicissima. Tu e papà mi state facendo un grandissimo regalo. Non vedo l’ora di essere all’MIT.  Studierò sodo, non vi deluderò!
-Siamo tanto fieri di te, tesoro! Sono convinta che darai il meglio di te… - rispose Mac abbracciandola forte.

Mattie non riusciva a chiamare “mamma” Mac. Le era affezionata, le voleva un bene dell’anima. E le era profondamente grata per il grande amore che aveva per Harm e per quanto lo rendeva felice e sereno. Loro due erano proprio una coppia perfetta, creata per stare insieme, da sempre e per sempre. Ma la ragazza non se la sentiva di donarle quell’appellativo così dolce e intimo. Il nome con cui aveva imparato a chiamare la donna che le aveva donato la vita, che l’aveva amata e cresciuta e che le era stata strappata via da un tragico incidente stradale. Con Harm invece era molto più facile. Chiamarlo “papà” le veniva molto spontaneo, anche se spesso si rivolgeva a lui anche per nome. Tom, il suo padre naturale, aveva fatto troppi errori con lei e con sua madre. Aveva preferito loro la bottiglia. E quando Mattie aveva avuto quel terribile incidente di volo che l’aveva quasi uccisa, l’aveva abbandonata, dandosela a gambe senza farsi più vedere né sentire. Harm ora era il suo vero padre. Lui l’aveva scelta, quando la conosceva appena, proponendosi e battendosi per essere suo tutore legale. Mattie non avrebbe mai dimenticato il giorno in cui lui si era presentato all’hangar della Grace Aviation per comunicarle che di lì a due settimane ci sarebbe stata l’udienza per la tutela. Quella scena era come stampata nella sua memoria e nel suo cuore. Pur desiderando fortemente essere presa sotto l’ala protettiva di quell’uomo così forte, bello e sincero, lei aveva cercato di dissuaderlo. “Tu hai il tuo lavoro e la tua vita, che cosa ci guadagni a farmi da tutore?” gli aveva chiesto. “Te” aveva risposto lui.
No, Mattie non se la sentiva ancora di chiamare “mamma” Sarah MacKenzie. E un po’ si sentiva in colpa. Ma in fondo non si può chiedere troppo a una ragazza di diciassette anni.

- Allora, belle ragazze, siete pronte? – Harm fece capolino sulla soglia della stanza – Forza, che l’aereo non aspetta! Ma cosa ci hai messo in queste valigie, Mattie? Del piombo? Se superano il peso consentito, la tassa la pagate voi. Mi sembra che ultimamente, con la scusa del college, vi siate un po’ troppo sfogate con lo shopping…
- Il solito vecchio palloso! – esclamò Mattie fingendosi offesa. 
 
 

-Buon viaggio, cara! E fatti onore all’MIT, geniaccio! – disse Sarah abbracciandola all’aeroporto.
-Ehi, piccolina! Falli neri, tutti quei nerd! – Harm se la strinse forte al cuore e le sussurrò all’orecchio – E mi raccomando, non farmi diventare nonno!
-Ma tu sei proprio fissato… il solito papà geloso! – lo canzonò la ragazza, mentre si inoltrava attraverso il controllo bagagli. 

-Ora che siamo rimasti soli, che ne dici di riprendere la luna di miele? – propose Harm prendendo la moglie per la vita. 
-Giù le mani, marinaio! Tra mezz’ora devo essere al Pentagono e tu sei già in ritardo per l’udienza… - Mac frenò prontamente i suoi ardori.
- Volevo giocare un po’ agli sposini senza figli… ma mi farò coraggio e resisterò fino a stasera – rispose Harm con un sospiro.
Senza figli. Già.” pensò lei.
  
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