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Autore: madelifje    26/09/2013    7 recensioni
Niall Horan è innamorato di Amy Styles.
Niall Horan ed Amy Styles hanno una figlia.
Amy frequenta il Royal College of Music con Ed Sheeran.
Ed Sheeran ha una cotta per Niall.
Amy Styles è la sorella di Harry.
Harry Styles ha una relazione con Sue, la migliore amica di Amy.
Louis Tomlinson è innamorato della sua amica Sue.
Bella, un'amica di Sue ed Amy, si è sposata di nascosto con Zayn Malik.
La cugina irlandese di Amy, Jules, aveva una relazione con Liam Payne.
-Che te ne pare? -chiesi bevendo la mia cioccolata.
-Un disastro.

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Seguito di "You always will be my angel" http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1264597&i=1
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '(Im)Perfect life'
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Before the worst.


Avevo appena passato una delle settimane più complicate della mia vita. E non in senso buono. Speravo che almeno la solita uscita del sabato pomeriggio trascorresse senza particolari problemi, ma ovviamente mi sbagliavo. Se le cose possono peggiorare, lo faranno.
Passeggiavo per Harrods con Ed, Ian e Kaylee. Spingevo il passeggino di Sophie e intanto commentavo con gli altri ogni singolo abito che ci capitava a tiro. L’ignoranza sconfinata della testa arancione in fatto di moda faceva sbellicare tutti -come si fa a non sapere cosa sia un tubino?
Ne approfittai per raccontare ai miei amici tutte le novità assurde della mia vita. Naturalmente io non potevo insultare Liz, non sarebbe stato cortese, ma niente e nessuno vietava a loro di detestarla.
-Non avete capito, lei è il tipo di persona che non si può fare a meno di adorare! È una di quelle ragazze sempre perfette e per giunta ha anche i soldi che escono dal buco del culo.
-Amy! –ruggirono, alludendo alla bambina.
-Oh, Soph, ignorami! Comunque avete capito cosa intendo.
-Sì, e proprio per questo non la sopportiamo. –disse Ian. Quello era il suo modo di essere d’aiuto.
Presi una camicia da uno scaffale e la osservai meglio. Troppo semplice. La riappoggiai e tirai fuori il pacchetto di gomme da masticare dalla borsa.
-La tua vita sembra un film della Warner Bros! Cosa farai? Ti presenterai al matrimonio e dirai “Ehi, fermi tutti”? Oddio, sono Brooklyn?
Sbuffando, passai una cicca a Kaylee. Non sapevo bene cosa sarebbe successo al matrimonio. Insomma i miei quasi-suoceri erano convinti che il mio ragazzo fosse in procinto di sposare un’altra e gli avevano addirittura organizzato un matrimonio. Alle nozze era stata invitata praticamente tutta l’alta società irlandese, per cui non si poteva semplicemente annullare il tutto. Così il mio amabile fratellone aveva convinto Niall e Liz a fingere di essere fidanzati, poi avrebbero divorziato utilizzando come pretesto uno scandalo avvenuto il giorno del matrimonio, e le cose si sarebbero sistemare secondo un piano contorto che non avevo capito fino in fondo. Mi sentivo come un personaggio di Gossip Girl versione Inghilterra.
-Non lo so. Non so nemmeno come farò ad imbucarmi al matrimonio. Perché io ci sarò, potete scommetterci.
-Ci fidiamo… Kayl, tesoro, quelli non sono i jeans Versace che stavi cercando? –trillò Ian.
-Oddio, sì! –E fu così che uno dei geni del Royal College of Music strappò letteralmente di mano i pantaloni ad una cliente. Mentre Ian la raggiungeva per evitare un omicidio, Ed e io continuammo a camminare.
-Ancora non riesco a credere che Niall mi abbia nascosto una cosa simile… -dissi distrattamente.
-Sicuramente non voleva farti soffrire. –disse Ed. Un essere umano qualsiasi, al suo posto, si sarebbe sicuramente accorto dell’errore. Ma Ed no. Dovetti fare un lungo respiro profondo prima di calmarmi e di riuscire a rispondere senza violare la regola delle Zero-parolacce-in-presenza-di-Sophie.
-Certo. Perché ovviamente in una situazione del genere l’unica cosa a cui pensa è non far soffrire me. Te lo dico io: aveva paura. Per questo ha aspettato così tanto prima di dirmi tutto.
Ed arrossì. Poi prese a guardarsi intorno alla disperata ricerca di una distrazione, che ovviamente non trovò. Rassegnato, fissò lo sfondo del suo cellulare fingendosi occupato.
-Sheeran? Sophie mente meglio di te. E lei non parla.
-Potresti non sapere tutto. –sputò.
Sentii il sangue ribollirmi nelle vene, ma mi imposi di restare calma.
-Amy, non dovrai dire niente a Niall di questa conversazione.
-Ok. –dissi di getto.
-No, devi giurarmelo. –aveva uno sguardo da cane bastonato che proprio non potevo ignorare, quindi acconsentii.
-Non volevo dirtelo così. Anzi, non volevo proprio dirtelo. Però ormai non ho più scelta… Amy, qualche anno fa Niall era innamorato di Liz.
Me l’aspettavo. Forse l’avevo sempre saputo, avevo solo avuto bisogno di qualcuno che confermasse.  L’idea che il mio ragazza fingesse di essere fidanzato con una persona di cui era stato innamorato mi faceva girare la testa. Il fatto che Niall non me l’avesse detto però faceva ancora più male.
Ed appoggiò una mano sulla mia, che aveva smesso di spingere il passeggino.
-Non gli dirai niente, vero?
-Devo per forza, Ed.
-Lui ti ama! Possibile che tu abbia ancora dei dubbi?
-E possibile che tu lo difenda sempre?
La figura di una Kaylee trionfante con i suoi jeans in mano comparve in mezzo a noi. Appese i Versace al passeggino di Sophie e cinguettò qualcosa su Ian che aveva incontrato il suo ragazzo e lei che si sentiva il terzo incomodo. Poi guardò meglio la mia faccia.
-Ed, non gliel’avrai mica detto? –chiese. I capelli castani erano raccolti in una treccia che le ricadeva sulla spalla e risaltava sul bianco della camicia. Un papillon nuovo di zecca al collo e la gonna a tubo nera le davano un’aria molto professionale, che stonava completamente con le Jeffrey Campbell sportive nere e le calze scure.
Annuii. Lei tirò un sospiro di sollievo. –Visto, razza di stupido? Non è arrabbiata con te!
-Perché avrei dovuto arrabbiarmi con Ed? –domandai.
-È quello che ho cercato di spiegargli anche io! Cosa dice il detto? “Al cuor non si comanda”. Non è Ed che ha scelto!
Numerosi campanelli di allarme si attivarono nella mia testa. Ed Sheeran impallidì.
-Mi sa che non stiamo parlando della stessa cosa. –dissi. Lei divenne paonazza. Mortificata, guardò Ed.
-Tu non…?
-Kayl, ti ammazzo. –sussurrò lui.
-Ed, c’è qualcosa che devi dirmi?
-Ok, io vado ad impiccarmi. Ci si vede! –nel giro di due secondi Kaylee ed i suoi jeans si volatilizzarono.
Per circa un millennio nessuno dei due parlò. Le persone indaffarate e completamente assorbite dallo shopping scorrevano intorno a noi come un fiume, alcuni maledicendoci perché stavamo ostruendo il passaggio. Eppure il pensiero di spostarci e ti toglierci di mezzo non ci sfiorò nemmeno. Quando Ed risollevò la testa mi accorsi che aveva le lacrime agli occhi.
-Non puoi nemmeno immaginare quanto sia difficile. –scandì.
Aspettai. Ed non era il tipo che aspettava che fossero gli altri a completare le sue frasi. No, lui finiva sempre quello che aveva cominciato.
Aspettai ancora.
-Non è una cosa passeggera. Purtroppo. O forse è meglio così. Proprio perché non è passeggera io…. Non ho mai trovato il coraggio di dirtelo. Avrei dovuto. Forse avrei dovuto farlo quando sei venuta a casa e mi hai detto di avere una cotta per me. Ti ricordi?
Certo che sì. Quel giorno mi aveva confessato di essere gay. Ed si sedette su una panca e io feci lo stesso. Capii cosa stava per dire un attimo prima che formulasse la frase.
-Sono innamorato di Niall da circa due anni.
Eccola. La sensazione di essere sul fondo della Fossa delle Marianne. Forse sto annegando. È possibile?
Non potevo nemmeno pensare di arrabbiarmi con Ed, dato che non avrebbe avuto senso. Kaylee aveva ragione, non era stata una sua scelta. Lui conosceva Niall da più tempo di me. Ai suoi occhi, ero io l’altra.
-Ed…
-No. Non dire niente.
Restammo lì, sulla panca, schiena contro schiena, fino a quando Sophie non protestò.
 
Dovevo parlare con qualcuno. Noelle? No, non conosceva abbastanza Ed e Niall. Kaylee o Ian? Sarebbero stati di parte. Harry? Ok, ancora non so come abbia potuto pensare a lui. Sue. La mia migliore amica.
Così presi un taxi e mi feci portare fino a casa sua. Con Sophie in braccio, simulai delle montagne russe mentre attraversavamo il vialetto e lei scoppiò a ridere. Poi bussai.

***
Sue Callaghan sospirò mentre la sua chiamate veniva rifiutata per l’ennesima volta. Quanto ancora avrebbe dovuto scusarsi prima che Bella decidesse di perdonarla?
Sempre che lo faccia, pensò.
La verità era che si sentiva in colpa. In colpa per tutto quello che le aveva detto. In colpa per aver criticato il suo matrimonio con Zayn. Almeno lei era sposata. Non frequentava il marito di un’altra. Non doveva nascondersi ogni singola volta.
Guarda che so che rifiuti le chiamate.
Bene. Rispose Bella. Sue sospirò ancora.
Aprì la porta. Doveva uscire, prendere aria, e magari regalarsi una nuova cover per il cellulare. In piedi sullo zerbino, con un sacchetto tra le mani ed un sorriso smagliante, c’era Harry.
-Vai da qualche parte? –le chiese.
-Ora non più. –indietreggiò per permettergli di entrare in casa.
-Et voilà! Birra e un dvd a noleggio. Cosa c’è di meglio?
Uscire. Andare a vedere il mare o anche solo ad un ristorante, avrebbe voluto rispondergli.  Loro però non potevano farsi vedere in giro.
Erano le sette di sera quando Harry inserì il dvd nel lettore e diede a Sue la sua bottiglia di Heineken. Erano le sette e un minuto quando Sue schiacciò il tasto “play”, pur sapendo che avrebbero guardato ben poco di Pirati dei Caraibi. Erano le sette e dieci minuti quando le labbra di Harry si posarono sulle sue. Quando lei si ritrovò supina sul divano. Quando la camicia di Harry finì sul pavimento. E quando i campanello suonò.
Rimasero entrambi congelati.
-Ignorali, -sussurrò Harry. Chiunque fosse fuori dalla porta, però, non si arrese.
-Sue! Ho portato delle pizze.
Oddio.
-Cazzo! È Amy! –urlò Harry.
-Vuoi abbassare la voce? O dobbiamo per forza farci beccare? –saltarono giù dal divano ed iniziarono a camminare in cerchio.
-Non aprire, -le intimò il riccio.
-Ma è tua sorella e la mia migliore amica!
-Lo so!
Sue sbirciò dalla finestra della cucina. Amy era sulla soglia, con Sophie in braccio e due cartoni per le pizze nell’altra mano. Nonostante tutto le scappò un sorriso, perché lei amava sia la pizza che quella bambina con gli occhi blu.
-Guarda che so che sei lì! Ti prego, è stata una giornataccia e ti devo raccontare un po’ di cose…
-Nasconditi, -sibilò ad Harry.
“Dove?” le chiese con lo sguardo. Sue scrollò le spalle e il ragazzo sparì in camera da letto. Si impose di stare calma e andò ad aprire. Amy le mise subito in mano le pizze ed entrò come se quella fosse stata casa sua. E, visto tutto il tempo che aveva trascorso lì dentro, era praticamente così.
-Scusa l’improvvisata ma credevo di impazzire. Ed mi ha detto di quelle cose… E poi c’è la storia di Niall e Liz. E tra un po’ Noelle ricomincerà la scuola e io devo trovare un modo per mandare all’asilo questa signorina! –scompigliò i capelli si Sophie. Sue diede un calcio alla camicia di Harry per farla finire sotto al divano. Seduta a gambe incrociate, prese in braccio la figlia della sua migliore amica.
-Dai, dimmi tutto.
Ascoltò sempre più stupefatta il racconto di Amy e alla fine decise che A) Niall Horan era un idiota. B) Detestava Liz nonostante non l’avesse mai incontrata. C) Ed Sheeran anche più complicato di Amy. E non era una cosa facile.
Fece una boccaccia a Sophie.
-E non gli hai detto nulla? Ma quanto siamo belle! Siamo bellissime noi, è vero? –Sophie sorrise.
-Ci ho provato ma lui mi ha fermato… Non so cosa fare. E nemmeno cosa pensare.
-Diglielo! Assicuragli che non sei arrabbiata, ma solo confusa. Chi è questa bambina?
-Ci proverò. Anche se temo che Ed decida di evitarmi. –Amy guardò con desiderio la birra, ancora sul tavolino. -Sue? Perché ci sono due bottiglie?
Merda.
-Io… ehm… aspettavo Louis! Ma purtroppo non è potuto venire e io non ho più rimesso le bottiglie nel frigorifero.  –credibile.
-Allora non ti dispiace se bevo un po’?
-Eh? No, certo che no!
Al limite dispiacerà a tuo fratello. L’ha comprata lui.
-E stavi anche guardando Pirati dei Caraibi! Piace tanto a… -Amy troncò la frase appena in tempo.
-Guarda che puoi dire il suo nome. È passato un anno.
Si sentiva malissimo. Amy aveva paura a pronunciare la parola “Harry” perché non voleva farla soffrire, e lei teneva nascosto proprio lui in camera da letto. Sue era a un passo dal confessare  tutto.
Aprì la bocca, ma venne interrotta dal campanello. Amy le scoccò un’occhiata interrogativa.
Con la morte nel cuore Sue andò ad aprire. Fuori dalla porta c’era Louis Tomlinson.
Dio, che ne diresti di ammazzarmi… non so… seduta stante?
-Buonasera Callaghan! Non ti dispiace un po’ di compagnia, vero?
-Lou! –Amy scattò in piedi.
-Emyna! –urlò lui abbracciandola.
-Non esageriamo, Tomlinson. E smettila di chiamarmi così! –dopo che lui si fu guadagnato la solita sberla sul braccio –Amy Styles non cambierà mai –Louis salutò Sophie sollevandola e schioccandole un bacio sulla fronte.
-Come ai vecchi tempi, vero?
Nessuno rispose. Quando andavano al liceo Sophie non era ancora nata e soprattutto c’era Bella. Non andava trascurato nemmeno il dettaglio-Harry, ma questo loro non lo sapevano.
Si divisero le pizze in maniera abbastanza equa (di fatto Louis riuscì a mangiarne molta di più) e guardarono un pezzo della Maledizione della prima luna.
-Strano, -disse Amy ad un certo punto – pensavo avessi un impegno.
A Sue andò di traverso la birra. –Mi sono sbagliata! Intendevo… Lucy. È una mia compagna di università e io… credo di essermi confusa!
In quel momento Lucy era in Scozia per uno stage. Ma anche quella scusa risultò credibile e gli altri due non indagarono.
Tutto procedette bene fino a quando non si udì un forte colpo. E proveniva dalla camera da letto.
-Cos’è stato? –bisbigliò Amy.

 

-Settimana prossima? E allora quei due signori dall’aria molto sofisticata che stanno parlando con Niall chi sono?
-Oh merda. 

 
Buon noncompleanno a voi!

Ebbene sì, sono tornata e sono viva. 
La colpa è del capitolo di Non sono chi tu pensi che sia, che mi ha tenuta impegnata per tutto questo tempo. Per fortuna questo si è praticamente scritto da solo e sono riuscita a finirlo tra ieri sera e oggi pomeriggio :)
Allora, passiamo al capitolo. Le cose diventano sempre più incasinate per Amy, e quanto alla povera Sue... no, non vi dirò cosa succederà nel prossimo capitolo. Forse ve l'avevo già chiesto nel prequel, ma... Team Louis o Team Harry?
E non dimenticatevi della Questione Ed!
Vi lascio.
tanti baci,
Gaia ♥


 
  
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