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Autore: Ibelieve93    27/09/2013    3 recensioni
Stella Rossi è una hostess su uno degli aerei di lusso della compagnia Skyland .
Ama viaggiare ,volare , ma nonostante i suoi numerosissimi “avanti e indietro” per il mondo , non ha mai incontrato l’amore in vita sua .
Gabriel Gray , un poliziotto americano che non sopporta l'altro sesso per svariate ragioni , è costretto a proteggere Kevin , un sedicenne nonché testimone importante per un processo che si terrà in Italia .
Stella e Gabriel si incontreranno per caso durante un viaggio tutt’ altro che calmo da Los Angeles a Milano , e saranno costretti ad unire le forze per salvarsi la vita .
E se dovesse nascere l'amore ?
Il poliziotto e l'hostess cosa faranno ?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti







Capitolo 3. Era stata brava la piccola, dovevo ammetterlo



Gabriel
 
“Grazie” le dissi riconoscente
“ Quindi anche tu, non ti chiami David” capì lei mettendosi le mani sui fianchi .
Annuii con un sorriso , e mi passai una mano tra i capelli : “ No, il mio nome è Gabriel Gray ”
Ma potevo fidarmi veramente di lei ?
Tanto ormai mi aveva scoperto, perciò che senso aveva continuare a mentire?
Non aveva più importanza.
Anche se...ero davvero uno stupido!
Dovevo guardare in giro prima di toccare quella pistola!
“ Ok, Gabriel. Io devo andare ” disse poi, continuando a mantenere le distanze .
 
Stella
 


Uno sbirro ? Quel…Dav…cioè Gabriel è un poliziotto? E quel ragazzo un testimone in viaggio…ah.
Mentre scuotevo la testa ancora sconvolta , rientrai nella “zona hostess” cercando di apparir il più calma possibile alle mie colleghe .
Anne e Charlot erano impegnate a far caffè e recuperare pacchettini di biscotti per i nostri passeggeri che avevano richiesto la colazione a bordo, Samantha invece, lei…se ne stava seduta in un angolo con un fazzolettino in mano . Piangeva. Gli occhi gonfi e rossi.
“ Ehi, che cosa ti prende?” le domandai chinandomi su di lei improvvisamente preoccupata .
Charlot ed Anne risposero al suo posto: “ Non vuole dirlo a nessuno”
Samantha si asciugò in fretta le lacrime: “ Fate pure il vostro lavoro, non preoccupatevi per me.” Disse fra i singhiozzi .
“Ma sei sicura?” le dissi sfiorandole una spalla “ se hai bisogno di qualcosa io…”
Lei mi guardò furiosa e tremante: “ Vai” mi disse alzando la voce.
“Come vuoi” le risposi allontanandomi, ma aveva qualcosa di strano.
Nei suoi occhi c’era qualcosa che non andava.
Lei non era mai stata così, doveva esserle successo qualcosa .
Era una ragazza così allegra, spensierata…
Ritornai a fare il mio lavoro, avanti e indietro per soddisfare chiunque avesse bisogno di qualcosa .
Più volte entrai perfino nella cabina di pilotaggio, dai nostri due piloti , per offrir loro il caffè.
Era meraviglioso veder il cielo da quel posto.
Attraversare le gigantesche nuvole , simili a ciuffi di panna montata.
Incontrai due volte gli occhi verdi di Gabriel durante i miei “viaggi” .
Era preoccupato, lo si capiva perfettamente dal volto teso .
Non si fidava di me? Mi teneva d’occhio per assicurarsi che non dicessi nulla ?
Va bene, tanto non avrei parlato.
Di certo non per lui, ma per Kevin , che era seduto al suo fianco.
Era così giovane e già si era cacciato in guai più grossi di lui.
Chissà che cosa aveva visto , tanto da renderlo un testimone importante in un processo.
Un omicidio? Il volto di un uomo ricco e potente da tempo ricercato dalla polizia ?
Quando feci per rientrare l’ennesima volta nella zona hostess , trovai ancora una volta Samantha . 
“ Non hai ancora dato il succo al melograno al ragazzo seduto vicino al biondo sexy, come ti avevo chiesto ?” le domandai , nel tentativo di farle ritornare il sorriso sulle labbra.
Gabriel per me non era affatto sexy…carino , ma non sexy .
Ma lei l’aveva definito in quel modo prima di partire e speravo che la cosa potesse farle tirare un po’ su il morale.
Non ci riuscii.
“ Glielo porto subito” mi disse freddamente afferrando un bicchiere di vetro da un mobiletto lì accanto .
Io mi voltai per prendere delle caramelle da distribuire ai bambini, come richiesto dai nostri superiori , che erano ancora raccolte in larghi scatoloni marroni messi uno sopra l’altro in un angolino .
Nel farlo però, continuai a guardare la mia amica con la coda dell’occhio sinistro e fu in quel momento che notai qualcosa di veramente molto strano.
In tutta fretta, e cercando in tutti i modi di non farsi vedere da me , Samantha versò nel succo una strana polverina bianca , che aveva preso da una tasca della sua giacca .
Cos’ era?
Il mio cuore prese a martellare nel petto e per poco non mi sgretolò le costole che sin dalla nascita l’avevano imprigionato .
Kevin non aveva mal di pancia, niente mal di testa…stava benissimo lo vedevo perfettamente.
Non aveva chiesto nient’altro che un succo .
Mi ritrovai a sudare fredda…Samantha? Ma no, dai…era praticamente impossibile che volesse far del male a quel ragazzo.
Per cosa poi ?
Mi stavo lasciando prendere dal panico, da tutta quella situazione così assurda , senza senso .
E se non avessi saputo che quel ragazzino fosse un testimone ? 
Forse neanche mi sarei preoccupata così tanto .
Nessuno avrebbe mai pensato di ucciderlo, su un aereo…dopo aver bevuto chissà che cosa.
Ma adesso lo sapevo…
Samantha cosa aveva intenzione di fare? Di certo non rovinarsi la vita…
Avrei tanto voluto chiederle che cosa avesse messo in quel bicchiere, ma non aprii bocca.
E se mi fossi sbagliata?
Per una cosa del genere avrei anche potuto distruggere la nostra amicizia.
Aspetta Stella, forse era per un altro passeggero quel bicchiere , o magari… no...
Ok, ero ansiosa. Al massimo. Prendiamola a ridere su Stella ,su…fatti una bella risata.
Samantha trasse un profondo respiro , pronta ad incamminarsi verso Kevin.
No, dovevo avvisare Gabriel.
Mi toccava avvisare quell’idiota .
Recuperai un pezzetto di carta da un quadernino che portavo sempre con me nella mia borsa , e afferrai una penna da un cassetto di quella mini-cucina presente a bordo di cui disponevamo . Mi misi a sedere velocemente su uno dei quattro sedili messi apposta per noi Hostess nella parte sinistra della nostra zona , dove dovevamo stare nelle fasi più “ critiche” del viaggio , e iniziai a scrivere.
Ovviamente la mia calligrafia faceva pena, ma il babbeo biondo era un poliziotto, doveva pur arrivare a capire che se qualcuno gli scriveva un biglietto stava a significare che quel qualcuno doveva riferirgli qualcosa di veramente importante che non poteva dir a voce…
Oddio , e se avesse pensato che voglio il suo numero di telefono?
Mi diedi una manata in faccia, facendomi male sul serio  .
No, piuttosto cerchiamo di scrivere bene .
Scrissi così in fretta che vennero fuori una serie di geroglifici , ma poteva comunque andar bene.
Samantha mi aveva lasciata da un minuto circa, dovevo muovermi .
Mi fiondai fuori , e corsi nonostante quei tacchi - che ero costretta a portare- mi facessero malissimo .
Il bicchiere era là…Kevin lo stringeva tra le mani e stava ringraziando Samantha con un sorriso.
No! Non c’era tempo per il biglietto!
 “ David!” lo chiamai con il suo falso nome ,  mentre Kevin stava per portare il bicchiere alle labbra .
No, no! Non doveva succedere!
Gabriel mi guardò allarmato dal mio tono di voce mentre alcuni passeggeri presero a fissarmi con strane espressioni stampate sui loro volti.
Lanciai uno sguardo super preoccupato verso Kevin e fortunatamente Gabriel capì al volo.
Strappò in fretta il bicchiere dalle mani del ragazzo che protestò , specialmente quasi si ritrovò bagnati i pantaloni .
“ Così sembrerà che me la sono fatta addosso! Ma cosa ti frulla in testa, amico ? Se volevi qualcosa da bere  potevi fartela portare, no?”  
 Cercai di trattenere una risata mentre lui ignorando le proteste del ragazzo, si rivolse a me facendomi un occhiolino .
Oh, un gesto carino! Finalmente signor poliziotto! Mi hai ringraziato, non ci credo !
“ Ti devo parlare” mimai con le labbra , e lui annuì.
Mmm. A pensarci bene…non era poi così antipatico.
O forse i miei occhi mi stavano ingannando ?  
 




Gabriel
 


Stella aveva appena salvato la vita a Kevin. Ma cosa c’era in quel bicchiere ? Come faceva a saperlo ? E soprattutto chi aveva messo qualcosa nel succo ? Era stato facile leggere dal suo sguardo che qualcosa non stava andando come doveva .
Era stata brava la piccola , dovevo ammetterlo .
E adesso voleva parlarmi…
Guardai con attenzione la ragazza bionda che aveva consegnato il bicchiere a Kevin : non era tranquilla . Troppo rigida nei movimenti.
Ma perché ? Perché una ragazza , hostess tra l’altro , voleva la morte di un ragazzo di sedici anni ?
Qualcuno l’aveva pagata per far fuori Kevin?
Guardai il ragazzo mentre osservava le nuvole dal finestrino, era appena sfuggito alla morte e non lo sapeva . Meglio così, non volevo farlo spaventare.
Ma se c’era una cosa che avevo capito, era che quel volo non sarebbe stato tranquillo come credevo




Angolo Autrice 


Ciaooooo ^^ da qui le cose incominciano a farsi serie :)
Stella e Gabriel ormai sono costretti a collaborare! 
Pian piano arriveranno tante altre sorprese ^^ anche dolci ;)  
Grazie tantissimo a chi ha recensito e a chi ha aggiunto la storia tra le seguite/preferite <3 
Fatemi sapere cosa ne pensate <3
Un bacione a presto ;)  
   
 
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