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Autore: Sanae Nakazawa    22/10/2004    13 recensioni
Hermione parve intendere e afferrò il pacchetto. Seguì con lo sguardo lo sbattere di ali dell'uccello, poi si decise a scartare il suo primo regalo per i suoi tanto agoniati 16 anni. Era stata una giornata terrificante, e la lettera di Viktor appariva come un misero spiraglio di luce nel buio dell'indifferenza. Sia Harry, che Ron, che Ginny, che tutti gli amici più cari che aveva, si erano limitati ad un freddo augurio. Nè un'abbraccio, nè un bacio, nè tantomeno una piccola stretta di mano. Probabilmente questa era la punizione per aver sempre passato compleanni stupendi e ricchi d'affetto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Due

Cara Hermione,
io auguro me che tu stia benissimo e mando tanti auguri per tuo compleanno.
Insieme a mia lettera trovi piccolo pensiero che ti spiegherà cosa importantissima.
Ci vediamo presto, ti prometto.
Tuo,

Viktor.

Hermione si girò quella pergamena dall'aria festosa tra le mani come se fosse braci ardenti. Viktor aveva scelto con estrema cura sia il fiocco, di un azzurro sgargiante, sia il "postino", un bel barbagianni dall'aria particolarmente solenne. Il pacchetto, molto striminzito, che seguiva la lettera, si trovava legato all'estremità della zampa sinistra dell'animale, che emise più volte uno strano verso per indurre la ragazza a spicciarsi e lasciarlo andare.
Hermione parve intendere e afferrò il pacchetto. 
Seguì con lo sguardo lo sbattere di ali dell'uccello, poi si decise a scartare il suo primo regalo per i suoi tanto agoniati 16 anni.
Era stata una giornata terrificante, e la lettera di Viktor appariva come un misero spiraglio di luce nel buio dell'indifferenza.
Sia Harry, che Ron, che Ginny, che tutti gli amici più cari che aveva, si erano limitati ad un freddo augurio. Nè un'abbraccio, nè un bacio, nè tantomeno una piccola stretta di mano.
Probabilmente questa era la punizione per aver sempre passato compleanni stupendi e ricchi d'affetto.
Esitò per un attimo prima di aprire il sacchetto color cremisi che il suo lontano amico le offriva, quasi per paura che si trattasse di un'ennesima delusione.
E così fu, perlomeno in un primo momento.
Sigillato, in un piccolo astuccio trasparente, vi era un blocchetto con tre biglietti nella stessa tinta del sacchetto, solo dalle scritte dorate.
In allegato vi era un breve post scrittum, più breve ancora della sua lettera.
Questi sono biglietti per partita molto importante di campionato europeo. Tu mi fare molto felice se venire, insieme a tuoi amici. Quel giorno io poterti dare vero regalo.
Sospirò, appoggiandosi stancamente allo schienale morbido e polveroso del divano, e diede un'occhiata ravvicinata ai biglietti. Recavano la data del 23 Settembre, quindi mancavano appena 4 giorni. La partita si sarebbe tenuta nei pressi di Hogsmeade e un pò tutta la scuola ne parlava da settimane.
Nonostante ciò non aveva collegato il fatto che la partita avrebbe avvicinato di così tante miglia Viktor a lei. Sapeva che, sotto autorizzazione dei genitori, sarebbe stato possibile prendervi parte, quindi ripromise a se stessa di parlare alla McGranitt l'indomani per avere delucidazioni sui permessi.
In quel preciso istante la squadra di Quidditch apparve dal buco del ritratto in un confuso chiacchiericcio, nel quale si distinguevano chiaramente una serie di sbuffi altisonanti.
Ron ed Harry la individuarono quasi subito e presero posto accanto a lei. "E' stato...terribile..." sospirò Ron mentre si gettava a peso morto sul divano, buttando a terra sdegnato parte della sua divisa colma di macchie di erba e terriccio.
Hermione passò lo sguardo tra i due amici interrogativamente ed Harry le venne in aiuto "Al solito 'Mione. Come primo allenamento del nuovo anno scolastico non potevamo innaugurare meglio. Malfoy e la sua banda sono venuti a darci un "amichevole" benvenuto al campo"
Ron fece una smorfia poco felice ed afferrò il sacchetto abbandonato sul tavolino di fronte a loro. La ragazza fece per strapparglielo di mano ma non ci fu verso di riuscirci.
Srotolò il piccolo bigliettino ed emise uno sbuffo lungo tre volte quello di poco prima. "Questo idiota ancora deve arrendersi. Non penserai di andarci e trascinarci con te, vero?"
In realtà Ron proprio pochi giorni prima aveva ammesso di desiderare con tutto se stesso di prender parte all'avvenimento, ma che i biglietti erano introvabili ormai. Hermione evitò accuratamente di rinfacciarglielo un pò perchè aveva la speranza di convincerlo a sfruttare i biglietti avuti in regalo da Viktor, un pò per non rovinarsi ulteriormente il compleanno, che ormai si profilava come il più patetico dei giorni.
"Io vorrei andarci, e non vedo cosa c'è di male se ci veniste anche voi, dato che vi invita esplicitamente"
Harry cercò di guardare altrove sentendo odore di catastrofe.
"Leggi qua, zuccona! Vuole darti "il suo regalo"!" urlò Ron pronunciando con particolare enfasi le ultime parole "e noi sappiamo b-e-n-i-s-s-i-m-o cosa vuole da te, quel malato mentale!"
A quelle parole Hermione scattò in piedi, totalmente rossa in volto dalla collera. Proprio in quel momento Ginny, che poco prima si era congedata dagli amici per andarsi a cambiare, tornava in Sala Comune con sguardo malizioso, tenendo qualcosa nascosto dietro la schiena. 
Notò la cattiva aria e si accomodò in silenzio accanto ad Harry scoccandogli un'occhiata interrogativa alla quale lui rispose con un cenno della testa.
"Se c'è una persona malata, non è lui te lo assicuro!" Ron alzò le sopracciglia fingendosi per nulla colpito dalla sua offesa, cosa che fece andare più in bestia Hermione. 
"Tu non lo conosci! Non sai nulla di lui! E se devo dirla tutta è stato l'unico che si è degnato di farmi gli auguri in maniera decente!"
Ginny fece per aprire bocca, ma Harry la zittì. Gli altri studenti in Sala, stupiti dalle urla dello scrupoloso Prefetto, la guardavano con un accenno di timore, biasimando Ron.
Quest'ultimo fece una risatina sarcastica "Tu invece lo conosci bene, vero? Avrete parlato molto nei vostri "incontri ravvicinati", eh?"
Ron adorava utilizzare quel termine per indicare l'anno in cui Viktor era ad Hogwarts e faceva una corte spietata all'amica.
Ormai Hermione era livida e tremava serrando i pugni talmente forte che la pelle del dorso della mano le diventò dello stesso colore del sacchetto donatole dal ragazzo.
Ginny, ignorando i tentativi di Harry di non farla interferire, le giunse alle spalle e le porse timidamente un grosso pacco dall'aria molto pesante, avvolto in una carta dai colori chiassosi e vivaci. 
"Buon compleanno..." mormorò intimidita Ginny, col timore che l'amica le si avventasse addosso per sbollire la rabbia "volevamo farti una sorpresa...ma ormai..."
Hermione parve per un attimo molto dispiaciuta e abozzò un sorriso a Ginny ed Harry prendendo l'enorme fardello con due mani e adagiandoselo contro il petto. Poi, come se solo in quel momento si ricordasse della sua presenza, si voltò verso Ron che la osservava con falsa aria di sufficienza, ma abbastanza adirato per non darlo a vedere esplicitamente.
"Grazie!" urlò sarcastica e con passo rapido salì le scale che portavano ai Dormitori Femminili.
Nella Sala Comune scese un silenzio di tomba, dopo poco interrotto dal ticchettio di corsa dei piedi di Ginny che seguivano l'amica.
"Ma è stupida? Che ha da urlare così, dico io?"
Harry, che aveva imparato a star fuori dai litigi dei due, si avviò anche lui verso la sua stanza lasciando l'amico senza una risposta.

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CONTINUA

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I Pg della saga non sono miei, ma appartengono a JK Rowling!

Sanae
Hogwartstoryline


 

 

  
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