Dato che sei talmente scema
da non accorgerti che stiamo tramando alle tue spalle da quasi un mese, siamo
molto compiaciuti di averti fatto credere che per noi la tua festa è non più
importante di qualsiasi altro giorno.
Con enorme soddisfazione eccoti quel maledetto macigno che desideravi da secoli,
trovarlo non è stato facile, ma sappiamo che nelle tue mani è più che al
sicuro.
Ora che siamo usciti allo scoperto puoi anche renderci tuoi umili schiavi e
mandarci nelle cucine a rubare qualcosina con cui festeggiare, non ci siamo
mossi in questo senso per non insospettirti oltremodo.
Tanti auguri! Che tu possa festeggiare altri 300 di questi giorni!
Ti vogliamo bene.
Harry, Ginny e Ron.
P.S. di Ron: l'età che avanza ti sottolinea le rughette sotto gli occhi. Fatti dare qualcosa da Madama Chips che sennò resti zitella a vita.
Hermione scartò infelicemente il
regalo dopo aver letto almeno quattro volte il disordinato bigliettino
traboccante di affetto che i suoi amici le mandavano.
Si rese conto che si era appena rovinata "da sola" il compleanno,
anche se buona parte della colpa ce l'aveva quello zoticone di Ron.
Quando dalla carta da regalo emerse un'enorme libro rilegato in pelle, color
nocciola, si lasciò sfuggire un gridolino di gioia, dimentica di tutto quello
che fino a poco fa l'aveva portata a sospirare con tanta tristezza.
Tra le mani, in questo momento, aveva niente poco di meno che una rarissima
copia di "Storia riveduta e corretta degli Elfi Domestici, dal Medioevo ai
giorni nostri" dell'illustre studioso in materia Pascal Moebius.
Lei stessa, per circa tre anni, aveva cercato invano il volume, che ormai tutti
consideravano fuori commercio e produzione per lo scarso successo ottenuto.
Gli occhi le si riempirono di lacrime al pensiero che gli amici, chissà da
quanto tempo, erano alla ricerca di questa reliquia e che di certo non era
costata loro qualche misero zellino.
Ginny, entrata di soppiatto nella stanza, le si parò davanti abbracciandola
prevedendo di trovarla in condizioni pessime.
"Non devi piangere Hermione..." disse dandole qualche pacchetta
consolatoria sulla spalla mentre l'amica svuotava le ghiandole lacrimarie sul
suo mantello.
"...Ron non è cattivo, ma lo sai che quando si impunta su una cosa è
difficile fargli cambiare idea."
"Ma impuntato su cosa, Ginny?!" esclamò Hermione scandalizzata
allontanandosi bruscamente "La vita è la mia! Decido "io" chi
frequentare! E che mi fulminino in questo momento se a quella partita non ci
andrò!"
Ginny emise un sospiro frustrato e preferì non contraddirla. La giornata si era
già chiusa nel peggiore dei modi e non vi era motivo per il quale prolungare la
serie di urli e schiamazzi innaugurati in Sala Comune.
Preferì darle il bacio della buonanotte e augurarle che la notte avrebbe
giovato sul suo umore.
L'indomani, come prevedibile, Ron
non le rivolse la parola neanche per sbaglio. La evitò come se fosse la peste
ed Harry si sentì piuttosto imbarazzato quando a Trasfigurazione fu messo alle
strette sulla scelta del compagno di banco.
Alla fine Harry si accomodò intimorito accanto a Neville e proprio mentre Ron
stava per scoppiare nella sua ira funesta la McGranitt entrò in classe
costringendo Ron ed Hermione a sedersi nello stesso banco, dato che era tutto
occupato.
L'unica consolazione di Hermione stava nel fatto che, tra una lezione e l'altra,
poteva rifugiarsi nell'angolo più remoto della biblioteca e dare una
sbirciatina fugace alle pagine ingiallite del libro. Con le guance arrossate e
un sorrisino di compiacimento sulle labbra, annuiva o si corrucciava senza
curarsi di chi la potesse guardare.
Ma, dopo i primi dieci minuti di lettura intensa, le tornava in mente il
bislacco e divertente bigliettino di auguri e cadeva nuovamente nella
disperazione più nera mentre la testa irsuta di Ron compariva sul capitolo
"Le guerre tra Elfi e Goblin di montagna".
Se Ginny ed Harry erano stati ringraziati a dovere a colazione con abbracci e
parole affettuose, restava l'arcano di come ringraziare Ron senza dargli la
soddisfazione di aver fatto la prima mossa verso la tregua.
Passò tutto il pomeriggio ma di soluzioni neanche l'ombra.
Harry le si affiancò mentre si godeva le ultime luci del parco, immerso in un
silenzio delicato.
"Ha l'aria di essere pieno di paroloni" indicò il libro aperto
sulle gambe di Hermione, appoggiata sotto una discreta quercia appena di fronte
il lago.
"Questo è un pezzo di storia!" protestò Hermione con un
sorriso "Moebius ha passato ben 7 anni immerso in vecchi documenti e in
giro per il mondo, prima di riuscire a scriverlo! Lo ammiro davvero
moltissimo..."
"Anche io ti ammiro, perchè riesci a leggerlo come se fosse la più
semplice delle storielle" le sorrise il ragazzo con sguardo pieno di
orgoglio per l'amica. Lei arrossi timidamente
"Tu e Ron...? Nulla ancora eh?"
Hermione si rabbuiò tutto d'un tratto. Harry notò la sua reazione ma decise di
scavare la fossa fin quanto poteva.
"Se Moebius...fosse una donna..."
"Ma che diavolo dici? Moebius è uomo! Sulla sua biografia c'è scritto
che..." saltò su Hermione con la classica nota di saccenza che la
contraddistingueva.
"Hermione per piacere non interrompermi!"
La nota severa dell'amico la mortificò. Mogia mogia si accovacciò sotto
l'albero attendendo la prosecuzione del suo "discorso".
"Allora...dicevo...se Moebius fosse una donna...e diciamo che questa
donna che hai sempre visto da lontano come se appartenesse ad un altro mondo,
dalla mattina alla sera prova interesse verso il ragazzo che ti piace, come ti
comporteresti?"
Hermione corrucciò le sopracciglia senza capire dove l'amico volesse arrivare.
Ma decise di assecondarlo e rispose con tono tranquillo "Se mostra
questo interessamento così all'improvviso...beh potrei pensare che c'è
qualcosa sotto...no?"
Harry annuì, probabilmente perchè quella era proprio la risposta che voleva
sentire.
"E smetteresti di leggere i suoi libri...oppure li bruceresti?"
"Come potrei!" esclamò Hermione indignata.
"Beh Hermione...sei una ragazza davvero matura."
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CONTINUA
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I Pg della saga non sono miei, ma appartengono a JK Rowling!