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Autore: ambra_chiara    02/10/2013    2 recensioni
Ciao a tutti! Mi chiamo Chiara e sono una mezzosangue...
Voglio incominciare dicendovi che chi si lamenta dei propri genitori deve pensare e me così si sente meglio ... ebbene si sono la figlia di un mostro... Tifone, certo è brutto ma ci sono anche dei lati positivi!
In questa storia sarà impiegata n una missione con Nico Di Angelo e la mia migliore amica Ginevra, figlia di Poseidone, c'è un affluenza di mostri impressionante in questo periodo e tocca a noi tre trovare la fonte e distruggerla, ma ci saranno guai infatti io scoprirò i miei poteri... io che pensavo di assomigliare tutto a mio mamma mi ritrovo ad avere una parte di mio padre.
Spero di avervi incuriosito e grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno! Un saluto dalla figlia di Tifone...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Violenza
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POV. CHIARA
 
Avevo spiccato il volo all’inseguimento di Jo, lo bombardavo con il mio fuoco e lui evitava con una destrezza sbalorditiva ,decisamente meglio di me, lui era allenato.
Mi condusse a un balcone fatto di marmo che stonava in quella fabbrica, era così elegante e raffinato, li il figlio di Tifone si sedette delicatamente sul balcone mentre io mi schiantai con poca eleganza.
“Forza attacca!” disse, era disarmato mentre io ero armata, non potevo… oppure era una scusa? Non volevo attaccare mio fratello? Esatto, non volevo! Qualche problema?
Quindi rimasi immobile a osservarlo, dalla finestra in fondo al balcone sbucò un ragazzo, dire che era bello è poco, era stupendo! Aveva i capelli neri e gli occhi azzurri come il mare ed era vestito come un metallaro, cosa che non mi dispiaceva affatto.
“Chiara, tuo fratello mi aveva detto che eri bella ma non pensavo così tanto” rimasi immobile, muovevo leggermente le ali e basta.
“D’altronde le assomiglio” disse lui
“Mi dispiace ucciderla, non lo faremo perciò” disse
“Dovete andarvene, arrendevi, tanto non ce la farete” potevo dire qualsiasi cosa di più minaccioso e crudele, eppure la mia bocca riuscì a pronunciare soltanto queste parole.
“Sei sicura dolcezza? Guardati intorno… il mondo sta cadendo, gli dei non riescono più a sorreggerlo, io invece potrei farlo benissimo e meglio di loro”
“Sei pazzo!” risposi
“Si, concordo, perché non mi sono presentato a una ragazza così carina. Mi chiamo Ivan, figlio di Ares”
“Potrei dire di essere felice di conoscerti ma mentirei…”
“Ti ho detto che la mia sorellona ha la lingua tagliente” si intromise Jo “E non è capace di mentire”
“Bene… sarebbe un ottima  regina”
“Sai sarebbe bello ma no, grazie… preferisco fare questo!” posizionai il braccio e lanciai una palla di fuoco mentre il mio polso, come il rinculo di una pistola, indietreggiava.
Un fuoco del genere avrebbe distrutto chiunque eppure non successe niente al bel ragazzo.
“Giusto dimenticavo, mi sono iniettato nel braccio sangue di mostro, quindi ho la forza di un mezzosangue e di un mostro messi insieme” disse come se fosse la cosa più normale del mondo
“Che schifo! Tu non hai un hobby?” chiesi stringendo la presa su Mors, speravo tanto che Ginevra mi raggiungesse ma come poteva? Eravamo a venti metri da terra, non sarebbe mai riuscita ad arrivare da me dato che Lidia era occupata nei combattimenti dall’alto, o almeno così credevo.
 
INTANTO MENTRE TUTTO QUESTO STAVA ACCANDENDO…POV. GINEVRA
 
Avevo localizzato Chiara, ora il problema era raggiungerla.
“Nico, ce la fai da solo?” chiesi al mio compagno
“Certo ma dove vai?”
“Ad aiutare un’amica, tu coprimi le spalle!” mentre sgozzavo la gola a una dracena individuai un piccolo sentiero che potevo farmi per raggiungere il balcone, all’incirca un metro c’era una trave seguito da molte decorazioni sporgenti a cui potevo farmi appiglio con molta agilità e non guardando di sotto.
Sentivo però che la battaglia si faceva sempre più cruenta, il sangue dei miei amici sgorgava come acqua da una cascata, le grida erano ormai diventate sottofondo naturale a cui eravamo abituati, dovevo mettere la parola fine a tutto questo, e l’unico modo era uccidere i boss, tra cui Jo, come avrei fatto? Dovevo ricordarmi però che quello non era il bambino con cui avevo passato pomeriggi interi, a casa loro. No, non era lui… era stato cambiato…
Non era lui, dovevo convincermi.
La mia scalata non fu semplice, soprattutto per via della spada che mi pendeva dalla cintura e che picchiava contro i miei pantaloni, ma comunque non contando le cinque o sei volte che ero quasi caduta con la conseguenza di una frittata di Ginevra, era andato tutto splendidamente.
“Ed eccomi qui!” dissi con il fiatone, notai un bellissimo ragazzo che mi osservava sbalordito, poi Chiara che mi sorrise e disse:
“Io il ragazzo carino ma psicopatico e tu mio fratello?”
“Aspettate… riepilogo, please!”
“Lui è Ivan, il boss, il capo dei capi, vuole prendere il posto degli dei dell’Olimpo, eccetera, eccetera le solite cose”
“La figlia di Poseidone, dove è il tuo ragazzo? Il figlio di Ade?” chiese Ivan
“è in battaglia a sconfiggerti mezzo esercito, e tu? Dove è la tua ragazza, una figlia di Afrodite?” avevo sparato tutto a caso e questo suscitò la risata del carino e di Jo.
“Non ho una ragazza, ma forse lo diventerà la tua amica…” la guardai un attimo, perplessa
“Storia lunga, ora, saltiamo gli inviti per il matrimonio e passiamo al divorzio!” si avventò su Ivan con una potenza non sua, tanto da scaraventarlo per terra e lo tagliò con Mors, intanto senza neanche accorgermene avevo Jo contro, bene… un essere demoniaco contro, la giornata andava di bene in meglio! Certo, ho sempre sognato di essere una vampira ma combattere contro i demoni non rientravano nei piani, quello era il sogno di Chiara, tanto vale dire che il suo fil preferito era Hansel e Gretel Cacciatori di streghe mentre io ero più da Shadowhunters, anche se a entrambe piaceva il rispettivo fil preferito dell’altra, ma questo non centra niente!
Presi l’acqua da una brocca che c’era sul tavolino in un angolo del balcone e la utilizzai per mantenere una bolla intorno alla sua testa, lui non respirava sott’acqua!
Soltanto che lacerò lo strato con la sua spada così da liberarsi completamente e attaccarmi di nuovo, senza esclusione di colpi e senza pensare che ero stata sua amica in passato, mi stava battendo; Chiara non se la stava cavando meglio, insomma eravamo spacciate….
  
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