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Autore: ristampa    15/10/2013    1 recensioni
'Narrami, o Musa, dell’eroe multiforme, che tanto vagò, di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri, per acquistare a sé la vita e il ritorno ai compagni. Ma i compagni neanche così li salvò, pur volendo: con la loro empietà si perdettero, stolti, che mangiarono i buoi del Sole Iperione: ad essi egli tolse il dì del ritorno. Racconta qualcosa anche a noi, o dea figlia di Zeus.'
La storia di Ulisse e della sua Odissea.
E fu così che nacquero gli Hunger Games.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 2 - Incubi

Il tempo sembra scorrere troppo velocemente.
Sono entrato in un'ottica in cui tutto è vuoto, ogni cosa, ogni gesto.
Le persone sono solo involucri senza sostanza,
che si limitano semplicemente a sorridermi.
Non penso che ci sia tortura peggiore.

 
Dopo la Mietitura ci hanno presi e schiaffati dentro questa stramaledetta auto. Un misto di rabbia, ansia e terrore mi scorre nelle vene, sono carico di adrenalina.
 
Guardo dal finestrino il mio Distretto, il mare, la spiaggia, finchè una curva non risucchia per sempre il mio mondo. Helly invece non fa altro che piangere.
Siamo diretti alla stazione, al Binario 4. Arrivati, cominciamo ad aspettare un treno che tarda ad arrivare, cosa insolita per gli standard di Capitol City.
La donna con la parrucca, di cui ignoro (e voglio ignorare) il nome, si siede accanto a noi e comincia a spiegarci in maniera più dettagliata le regole del Gioco, in tutte le sue sfumature. Inoltre ci fa sapere con entusiasmo che presto conosceremo il nostro Mentore, un cittadino molto stimato di Capitol City. In teoria questo ruolo spetterebbe all'ultimo vincitore che il distretto ha avuto ai Giochi ma, essendo questi i primi Hunger Games, hanno dovuto risolvere in altra maniere.

''Fantastico'', penso. I cittadini della capitale sono quasi sempre degli smidollati.
Ora la mia più piccola speranza di sopravvivenza è si è ufficialmente dissolta.
 
Finalmente il treno arriva e mi tuffo in una delle tante camere da letto. Sono distutto. Tempo di appoggiare la testa sul cuscino e sono già caduto in un sonno profondo.
I miei sogni sono popolati da treni, pesci e donne verde pisello.
La mattina vengo bruscamente svegliato da quella che io decido di chiamare 'Faccia di Rospo' per via dei suoi abiti, diversi nel genere, ma sempre e comunque monocolore. Più la guardo e più mi nausea. Anche la sua voce rievoca il gracidio delle rane. - E' ora di alzarsi! Il sole splende raggiante in cielo! - ''Cra Cra'' penso.
 
Arrivato in sala da pranzo noto che Helly non si è ancora presentata. Non so molto di lei, solo che ha perso entrambi i genitori durante i bombardamenti. Mi chiedo come farà a sorella a sopravvivere in quell'inferno da sola.
Quando mi risveglio dai questi tristi pensieri e torno alla realtà noto che davanti a me c'è quello che potrei tranquillamente definire Paradiso: sotto al mio naso c'è una tavola imbandita delle più gustose, succulente prelibatezze che abbia mai visto. Mi abboffo di cibo come se non ci fosse un domani, dopodichè decido ti tornarmene dritto in camera a fare un pisolino. Passando per il corridoio sento un singhiozzo proveniente dalla porta accanto alla mia.
 
''Helly.''
 
Decido di entrare senza neanche bussare. Apro delicatamente la porta e trovo lei, seduta sul letto a piangere.Tra le mani tiene stretta una foto di famiglia, l'unica cosa che le è rimasta, penso. Quando mi vede ha un sussulto, ma non dice nulla. Le lacrime le segnano il viso.
Mi avvicino e, dopo essermi seduto accanto a lei l'abbraccio, così, senza un motivo preciso; in teoria dovremmo essere avversari ma la pietà umana è un istinto da cui non si può scindere. - Grazie - sussurra.

Ripeto a me stesso che in questo modo peggiorerò solo le cose: avere alleati è un intoppo in questo genere di cose. Prima o poi uno di noi due dovrà uccidere l'altro e non ho alcuna intenzione di arrivare a questo punto. 'Sono le regole'. O uccidi o muori.
Insieme torniamo nella sala della colazione. 

- Bene bene! Noto che la tua amica si è finalmente degnata di venire! - La rimprovera. - Ottimo, iniziamo a parlare di cose serie. Domani sera ci sarà la parata dei tributi e voi dovrete essere più meravigliosi e splendenti che mai. La vostra stilista è una delle più grandi esperte di moda di Capitol City. Si chiama.. - Una voce roca proveniente da dietro di noi la interrompe.

- Tigris. -

Ci giriamo di scatto, un po' per curiosità, un po' perchè colti di sorpresa e improvvisamente mi ritrovo davanti una donna dagli occhi felini che mi fissa.

 
Aspetto con ansia le vostre recensioni! Al prossimo capitolo :)
  
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