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Autore: cerconicknamesugoogle    16/10/2013    1 recensioni
(...) Sasuke
La roba è tagliata male. Tanto male da meritare un viaggio di sola andata nel cesso, senza il privilegio di una dosa di prova. Ci pensa, Sasuke, ma alla fine conviene che non valga la pena rovinarsi con quella schifezza.
(...) Sakura
Nota con rancore che lo smalto viola elettrico, che si è fatta mettere da Ino Yamanaka giusto una settimana prima, sta già venendo via dalle unghie. Si passa il pollice della mano destra sulle altre dita, sfiorando i residui brillantinati. Peccato.
(...) Naruto
No, lui è un chitarrista vero, ora. Uno di quelli che fanno hard rock e che di tanto in tanto sfociano nel metal duro. Uno di quelli che spaccano tutto ogni sera, salendo sul palco con la chitarra. Alicia. L’ha chiamata così. Gli ricorda il suo gatto morto.
Coppie ( per ora ): GaaNaru PainNaru DeiSasu ItaDei SaiSaku
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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But you were the one for me,
And now you're going through the door,
When you take that step
I love you baby more and more,
We need to laugh and sing and cry
And warm each other's hearts tonight,
Having fun of everything
And loving all of mother god



Sasuke
Non è mai stato tanto irritato in tutta la sua vita. È da quella volta che un tizio ubriaco l’ha preso a secco dietro al Night, che non sente quel prurito alle mani che gli dice “avanti, prendilo a pugni”.
Lui non sa come sia successo. Sasuke non sa come ha fatto ad arrivare dove è ora.
È sicuro che non era quella la sua meta iniziale. È sicuro che non lo sarebbe mai.
Non ha mai desiderato una fine così.
Non ha mai voluto questo.
Eppure eccolo lì.
Non nel giro della droga. Figuriamoci, sa perfettamente come ha cominciato a bucarsi e la sua fine gli appare di giorno in giorno più bella.
Sasuke non comprende come ha fatto a finire proprio . Nell’appartamento di suo fratello Itachi. Seduto ad un tavolo a chiacchierare amabilmente con lui ed il suo fidanzato. Il biondino.
Quel biondino.
Quello incontrato in tabaccheria per caso due settimane prima. Quello con cui ha fatto sesso sul suo divano.
Deidara sorride, ride alle battute insicure di Itachi e sfoggia un’espressione amabile. Un po’ strana, un po’ inquietante. Un po’ da checca, anche. Come quelle di quei gay che tanto si divertono a fare gli stereotipi. Forse a Deidara il gene dello stereotipo circola nelle vene. Magari ci si buca.
Ha fatto finta di non sapere chi fosse, Deidara. Davanti ad Itachi, il biondino gli ha stretto la mano squittendo un “felice di conoscerti” . Sasuke lo sa, che ha solo recitato. Che non si è dimenticato.
Primo, il sesso con lui non se lo dimentica nessuno. Secondo, il biondo ha provveduto bene a dargli una pacca sul culo, quel culo che s’era scopato, mentre Itachi era distratto. Ora sono seduti al tavolo.
Ancora Sasuke non ha capito cosa ci faccia lì. Sa solo che per sbaglio è uscito a fare la spesa, siccome il frigo era vuoto, e per sbaglio ha incontrato Itachi davanti al reparto surgelati del mini-market. Poi il fratello lo ha trascinato, prendendolo in contropiede, in quella intima cenetta.
Ora vuole solo una dose.
Non può chiederla ad Itachi. La chiederebbe a Deidara, ma crede di dover essere arrabbiato, con lui. Non ne è sicuro. Una brava persona sarebbe arrabbiata se il fidanzato del proprio fratello lo tradisse?
<< Allora, tu che fai nella vita? >> Il biondo è una vipera. Una vipera gialla col ciuffo. Magari apparirà in uno dei suoi incubi, le prossime notti. Deidara sa perfettamente che Sasuke non ha un lavoro. Che sua madre gli spedisce soldi ogni mese per potersi convincere di essere una buona madre. Deidara sa che Sasuke si droga. Sa anche in che buco vive, l’ha visto. A Sasuke non piace che una vipera gialla sappia così tante cose di lui.
<< Nulla >> Mugugna, in risposta. Sente gli occhi di Itachi addosso. Ne incrocia lo sguardo, mentre si porta un pezzo di pollo arrosto alle labbra. Deidara sbuffa, squittisce qualche altra frase e la cena prosegue.

<< è bello rivederti, Sasuke >> Il biondino sorride, seduto sul divano. Itachi ora è in cucina che sistema i piatti, non li può sentire.
<< Sapevi che sono suo fratello? >> Al moro non piace girare intorno alle questioni. Va subito al dunque e s’aspetta che Deidara faccia altrettanto. La vipera gialla col ciuffo alza gli occhi al cielo e fa qualche strana espressione. Poi risponde
<< Quando t’ho scopato? No. Avevo notato la somiglianza, sicuro. Ma non mi hai mai detto il tuo cognome, ed il tuo culo era troppo invitante per pensarci su >> Possiede una schiettezza bambinesca, la vipera gialla, che a Sasuke piace. La trova priva di quella comune ipocrisia che riscontra sempre nelle persone accanto ad Itachi. Gli piace di meno che si siano fatti in circa sette posizioni diverse, comunque.
<< Mi pare di capire che tu e mio fratello stiate insieme >> I suoi occhi non ammettono possibilità di fuga. La vipera non ci prova neanche, a scappare. Sembra perfettamente a suo agio in quella discussione.
<< Si. Da quasi sette mesi. Lui mi è fedele >> Sasuke si ricorda del sesso che ha fatto con il biondino. Davvero strepitoso. Deidara probabilmente sembra un passivo, e sicuramente con Itachi riveste quel ruolo, ma da attivo non è niente male. Sasuke ricorda ancora la sua presa salda sui glutei e la lingua che gli leccava il collo, l’orecchio ed il cazzo. Sarebbe bello riprovarlo. Si dice che non ci deve pensare. Che lo deve a suo fratello. Non ci crede nemmeno lui.
<< Allora, volete un caffè? >> Itachi riemerge dalla cucina con un sorriso sulle labbra. Una persona qualsiasi potrebbe pensare che sia vero. Sasuke e Deidara, anche se in due modi diversi, lo conoscono abbastanza bene da sapere che non lo è. è chiaramente nervoso. Lo è da tutta la sera.
<< Passo. Dov’è il bagno? >> Deidara indica il corridoio, un ghigno soddisfatto sulle labbra.
<< Ultima porta a destra >> Il moro ci si fionda. Nel corridoio trova una mensola piena di foto di coppia. Non le guarderebbe neanche, quelle cosette da diabete, ma una curiosità di fondo fa leva contro. Lo obbliga a vedere.  In una il biondo abbraccia Itachi, davanti alla porta dell’appartamento. In un’altra stanno seduti e leggono dallo stesso libro. Poi sono davanti alla mostra d’arte del biondo. Si tengono per mano. Nell’ultima si stanno baciando. Sasuke guarda le foto e pensa che Itachi sembri davvero felice. Non l’ha mai visto sorridere tanto. Deve aver instaurato un forte legame con Deidara, qualcosa che sarebbe davvero brutto stroncare. Suo fratello si merita di essere felice. Con tutte le preoccupazione che continua a causargli, non dovrebbe intervenire nella sua vita amorosa. Fanculo, adesso vuole proprio una dose.

BIIP. Bella serata stasera, eh Sasuke? Itachi è davvero contento che tu sia venuto a cena da noi. Comunque, ho prenotato una stanza d’albergo per giovedì sera esclusivamente per noi due. Sono sicuro che verrai, ci divertiremo, te lo garantisco. Non ho dimenticato il nostro ultimo incontro. A presto, piccolo Uchiha.

Sakura
Ci sono momenti in cui pensa che tutto vada bene. Che la sua vita non sia tanto male e che la merda che si è costruita intorno sia in realtà un gioiello prezioso. Ci sono momenti in cui pensa che, se qualcosa è andato storto, certo non è stata colpa sua.
Perlopiù avviene quando piove. Perché se il mondo è grigio, triste e privo di vitalità, Sakura può dire di sentirsi in perfetta sintonia con esso. Ma quando c’è il sole, in quelle giornate limpide, la ragazza non sa più come dimostrare a sé stessa di non far schifo.
Guarda le vite degli altri e tutto quello che pensa è “perché non posso essere così anche io?”.
Queste elucubrazioni mentali devono essere cominciate nell’adolescenza. Lei non sapeva ambientarsi, non sapeva omologarsi e non aveva abbastanza individualità per spiccare.
Era il nulla, ed il nulla è ora. Priva di luce.
Si sistema il rossetto sulle labbra e tira su la spallina del vestito. È rosa, le arriva a metà coscia ed è attillato.
Abbinato ai tacchi ed al trucco eccessivo, poi, la fa sembrare una squillo. Ma non una squillo da auto a noleggio. No, una squillo importante, da cento euro all’ora. Un’ Escort.
Si è lavata i capelli e li ha legati in uno chignon. Ora ha la pelle pulita, le gambe depilate ed una matita nera che fa risaltare i suoi occhi verdi. Ha un bel viso, Sakura.
Poi la prospettiva nello specchio gira, qualcosa si rompe, il sogno svanisce. Ecco che l’umore cambia, quindi anche la puttana nello specchio.  Ora il corpo non sarà mai bello come quello di una Escort. È mascolino, privo di morbidezza. È il corpo di un meccanico, qualcuno che la delicatezza se l’è vomitata nel cesso.
Se Sakura girasse con quei tacchi e quel vestito, gli ubriachi non le fisserebbero il culo e non le fischierebbero dietro. Se Sakura girasse con quei tacchi e quel vestito, verrebbe scambiata dai più andati per un trans. Sbuffa, una morsa al petto, cominciando a svestirsi e struccarsi. Si mette in pigiama e s’intrufola nel letto.
Non sarai mai bella come gli altri, Sakura.

Naruto.
 << Abbiamo un produttore >>
Sussulto
<< Vuole che registriamo un cd nel suo studio, fatto perlopiù di cover. >>
Inspiro
<< Dice che ha già in mente un paio di locali dove farci suonare come gruppo spalla, se accettiamo >>
Espiro
<< Digli che accettiamo, vero ragazzi? >>
Teste sbigottite che annuiscono
<< L’ho già fatto. Sabato sera siamo all’ Anfiteatro Suna. >>
Appena Gaara finisce di pronunciare quella parole, Naruto gli salta addosso. Fra le esclamazioni di stupore generale, le risate dei compagni e le dimostrazioni d’entusiasmo, tutto ciò che il biondo riesce a fare è stuprare un po’, giusto un po’, la bocca del suo ragazzo.
<< Cazzo! >> Urla, staccandosi << Siamo delle fottute rock-star! Siamo delle fottute, stronze, rock-star! >>
Nel salotto di Kiba aprono le bottiglie di birra e mettono la musica delle stereo a balla. Daranno una festa, decide Naruto sul momento. Daranno una festa e si ubriacheranno fino a vomitare. Shikamaru sta già chiamando un po’ di gente, e Choji fa ballare in area le sue bacchette della batteria. Cazzo, sono delle fottute rock-star
<< Non vi ho ancora dato la notizia più bella, ragazzi >> La voce apatica di Gaara li riscuote. Sebbene i modi pacati, tutti nel salotto notano i suoi occhi brillare d’eccitazione
<< Il produttore è Pain >> Pain. Naruto ci mette un po’ a registrare la notizia.
<< Cazzo >> Esclama Shikamaru, alle sue spalle << Quel Pain? >>
Gaara annuisce, senza riuscire a trattenere un sorriso soddisfatto.
<< Non ci credo >> Neji, alle loro spalle, ha una reazione isterica << Quello ha investito su gruppi che oggi fanno tour in Europa! >> Altre urla, risate, musica a balla. Mezz’ora dopo l’appartamento di Kiba è pieno. I vicini si lamenteranno, la mattina seguente. A nessuno gliene frega niente.
Naruto balla a ritmo di musica, si lascia stordire dall’acido della serata e s’avvinghia a Gaara.
Gaara lo bacia, si struscia un po’ ovunque su di lui. Uzumaki è felice. È in una band che sta per sfondare e sta con un gran pezzo di ragazzo. Lo stesso ragazzo che gli sta leccando l’orecchio, che gli palpa il culo e che ride nel suo padiglione auricolare. Naruto è così euforico che potrebbe anche sposarlo.
Subito, all'istante, anche se non sa più a cosa quell’ adesso corrisponda. Che ore sono? È ancora notte? Non importa.
È pazzo di Gaara tanto che lo ama.  Glielo dice, poi lo urla per sovrastare la musica. Gaara non lo sente ma capisce.
Ride, gli dice che è ubriaco. Poi grida che anche lui lo ama.
E Naruto è felice, fatto,  sta per essere sbattuto sul letto di una camera dal suo ragazzo. Forse non se ne rendo conto, ma quello è uno dei pochi attimi in tutta la sua  vita in cui prova uno sbalzo di felicità pazzesca. Ed allora ride e bacia Gaara, mentre la festa continua.

È una giornata figa. Naruto e gli altri non hanno nemmeno vomitato dopo il party.
Sono lì, in uno studio che trasuda successo, fra le foto dei loro idoli. Si sentono davvero fighi.
Pain sta parlando da dieci minuti di affari, dietro ad una scrivania piena di scartoffie. Gli unici che lo stanno seguendo accuratamente sono Gaara e Shikamaru. Perfino Neji è distratto.
Distratto dallo stesso Pain.
Naruto non pensava che il produttore fosse così giovane, così carismatico. Cazzo, non pensava proprio che al mondo esistesse qualcuno capace d’attirare a sé le persone in quel modo. Pain parla con una scioltezza invidiabile, illustra i suoi progetti per loro con chiare e semplici parole, accompagnate da gesti morbidi con le mani. Non sorride granché, anzi, ma le sue frasi lasciano intendere una chiara fiducia nei confronti della band. È qualcosa che li fa gongolare un po’ tutti.
<< Cercheremo anche d’introdurre pezzi originali >> Sta dicendo, ora << Ma per i primi tempi dovrete limitarvi alle cover. Credo inoltre che bisogni ridiscutere il nome della band >> Choji s’acciglia, improvvisamente interessato
<< Che ha il nostro che non va? >> Domanda, in guardia.
Pain scrolla le spalle in un gesto di noncuranza << Niente, è che non mi sembra adatto ad una band rock. Non capisco dove l’abbiate tirato fuori >>
è Gaara che spiega con pacatezza il nesso fra Victims ed i System Of a Down. Comunque Pain non ne è contento. Lo fa capire.
<< è il nostro nome >> Insiste, Choji. << Non possiamo cambiarlo >>
<< E perché no? Ce ne sono tanti altri. Comunque, non c’è fretta. Troveremo una soluzione prima di sabato >> I ragazzi annuiscono e Shikamaru blocca con un gesto le imprecazioni del batterista
<< Sarebbe bello anche trovarvi dei nomi d’arte >> Aggiunge il produttore, spostando improvvisamente lo sguardo su Naruto. Lui sobbalza, è la prima volta che Pain lo guarda direttamente
<< Ho già in mente qualcosa >> Aggiunge quello.
<< Tipo? >> Chiede Kiba, sovraeccitato. Anche Naruto è incuriosito. Quella storia dei nomi d’arte lo elettrizza. E poi non gli importa del nome della band. Quello, per lui, si può benissimo cambiare.
<< Ve li farò sapere a tempo debito.>> Liquida la questione Pain << Ora, vi ho organizzato la prossima settimana, suonerete per cinque sere e vorrei che eseguiste la scaletta che avete tenuto al concerto al Konoha >>
I ragazzi annuiscono, mentre il produttore passa loro la lista dei locali dove si esibiranno.
<< Conto di farvi ottenere un discreto successo qua in città, poi si vedrà >> Guarda ancora Naruto, mentre lo dice. I suoi occhi gli scavano dentro e, per un attimo, Uzumaki pensa che sia eccitante. Poi ricorda la mano che tiene stretta a quella di Gaara e sorride. Sorride così tanto che a fine giornata le labbra gli faranno male.

Angolo Wani
Ed ecco che a distanza non si sa bene quanto aggiorno. Dunque, oddio, la sto davvero continuando.
Ho provato a scrivere la parte di Sasuke e Sakura una cosa come venti volte. Poi oggi non si sa bene come è spuntata la voglia da “massì! Continuiamo!” ed eccomi qui.
So. La parte di Sakura è eccessivamente corta, lo so. Ma sono arrivata a capire che continuando su questa via ci vorrà un po’ per concludere la fict ( non più di sei cap massimo ), e quindi devo riservare una parte piccola a lei, per ora. O mi ritroverò a corto di cose da scrivere. So anche che lo stile è diverso. Come mi è stato fatto notare, parecchie parti ora non sono più spoglie e rudi, come nel primo cap, ma molti periodi sono normali. Lo so. Ho provato a riscriverli in un altro modo ma.. No. Prendiamo Sasuke. Non posso, semplicemente. La parte in cui vede le foto di Deidara ed Itachi è liscia, lo so. Ma sono i pensieri di un Sasuke che esce dal suo mondo di drogato e vede la felicità del fratello. Devono essere scritti diversamente, anche se stridono e non convincono affatto. Naruto l’ho scritto di getto. È una rock-star in balia degli eventi, non è che posso mettermi a mettere i puntini sulle i. Comunque, avrò sicuramente scritto oscenità. Non so bene perché, ma saltano sempre fuori. Boh. Se qualcuno me le segnalasse, mi farebbe un enorme favore!
Grazie!
Wani

 
  
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