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Autore: LunaMoony92    21/10/2013    5 recensioni
Questa è una storia un pò particolare. Inizia con la notte del 31 Ottobre, protagonista la famiglia Potter. Le cose non andranno precisamente come tutti sappiamo. Remus e Sirius avranno un ruolo molto importante. Da quella notte dipenderà il destino di Harry, che sarà diverso da quello che tutti noi conosciamo. Avrà la possibilità di non essere solo.
Spero sarete curiosi di leggere.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Harry Potter, I Malandrini, Remus Lupin, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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Era la notte di Halloween.
I coniugi Potter si trovavano presso la loro casa a Godric’s Hollow, diventata ormai da qualche tempo la loro “prigione”. Non uscivano da mesi, costretti a nascondersi a causa di un folle che voleva uccidere il loro unico figlio, Harry. Erano protetti dall’Incanto Fidelius, una potente magia che nascondeva la loro casa agli occhi di tutti. Solo il Custode Segreto poteva rivelare il luogo in cui si trovavano e renderlo, così,  visibile. La scelta di chi dovesse essere il Custode per James era stata facile: chi meglio di suo fratello, Sirius?
Poi però, all’improvviso, si era fatto avanti Peter con un’idea un po’ troppo brillante per essere sua, in verità. Aveva proposto uno scambio, dicendo che se fosse stato lui il Custode, sarebbero riusciti ad ingannare Voldemort che avrebbe cercato Sirius e così avrebbero potuto guadagnare del tempo.
James era un po’ riluttante all'inizio, ma anche Sirius era d’accordo con Peter e, alla fine, si era lasciato convincere. Non sapeva ancora che quella sarebbe stata la decisione peggiore della sua vita.
James andò nella piccola biblioteca di Lily, aveva una cosa da fare che non poteva più rimandare.
Anche se al sicuro, né lui, né Lily, erano tranquilli.  Si trovavano nel bel mezzo di una guerra che durava ormai da troppo, costretti in casa, isolati e con un clima di sospetto perenne. Nonostante questo, erano insieme, era quello l’importante. Per rendere la situazione più leggera, mancava qualcuno però. Peter era dai suoi quella sera, così almeno aveva detto, Sirius era via per una missione per conto dell’Ordine, Remus, invece, si trovava costretto a vivere insieme ai suoi “simili” per ordine di Silente ormai da qualche tempo. Doveva infiltrarsi in un branco di licantropi per cercare di portarli dalla parte dell’Ordine.
Il pensiero di James andò a lui. Da quando era partito, aleggiava il sospetto che Remus potesse essere una spia, che fosse passato dalla parte di Voldemort stando a stretto contatto con i  licantropi. Ma James non ci credeva.
No, né lui né gli altri Malandrini lo avrebbero mai tradito. Di questo ne era certo.
Rinfrancato da questo pensiero, mise su “STOP” l’aggeggio babbano che teneva in mano. Non avrebbe mai creduto che se ne sarebbe servito. Lily l’aveva voluto comprare ad ogni costo, il registrafone, no, registranome, no, nemmeno…. Ah, registratore! Voleva riuscire a catturare le prime parole di Harry, così da poterle riascoltare ogni volta che avrebbe voluto. All’inizio James era stato contrario, non gli  piaceva per niente riascoltare la propria voce, era inquietante; poi aveva ceduto alle richieste della moglie: era impossibile dirle di no. Nascose nel cassetto l’oggetto, dandosi dello stupido per quello che aveva fatto.
Si rabbuiò, forse non era poi tanto stupido. Era necessario. Quella strana sensazione non lo abbandonava. “Non si sa mai.” pensò.
Uscì dalla biblioteca per andare in salotto e vide sua moglie che accarezzava Harry, cercando contemporaneamente di sistemare quei capelli così ribelli e così simili a quelli di suo padre. Le sorrise, di un sorriso triste. Non era questa la vita che avrebbe voluto per la sua famiglia. Si avvicinò e la abbracciò teneramente. Lei sospirò e si beò di quel contatto. Si sentiva inquieta quella sera, come se si aspettasse che da un momento all’altro potesse capitare qualcosa di terribile.
James intercettò il suo sguardo spaventato e prese Harry in braccio. “Allora, stasera è Halloween, ti va di fare dolcetto o scherzetto, piccolo?” Sul viso del bimbo comparve un sorriso sdentato e prese a battere le manine, come ad incitarlo. James lo portò in cucina e prese una manciata di caramelle dalla credenza. Il piccolo Harry era entusiasta mentre guardava quelle carte così colorate e pregustava già la sua prima caramella. Lily alzò gli occhi al cielo e rivolgendosi al marito disse: “Non penserai davvero di dare le caramelle a Harry? E’ ancora troppo piccolo!”
Harry sembrò capire e mise su uno di quei bronci talmente dolci da mandare all’aria ogni tentativo di sua madre di essere autoritaria. “E va bene, ma solo una!” disse Lily, sorridendo alla vista dell'espressione trionfante dei suoi due uomini.  James scartò una caramella e la diede al bimbo.
Lily si avvicinò al marito: “Credi che andrà tutto bene, James?” disse piano. “Certo Lily, finirà presto tutto questo e saremo felici, senza più doverci nascondere” cercò di tranquillizzarla. Ma dentro di sé sentiva crescere l’inquietudine. Non ci credeva molto nemmeno lui.
Harry, approfittando della distrazione dei genitori, stava sfilando dalla tasca del padre la bacchetta. Lily se ne accorse appena in tempo, la prese e la poggiò sul tavolo, vicino alla sua. “Volevi fare il furbo eh, piccolo? Sei un Malandrino, proprio come il tuo papà!” Disse Lily sorridendo e si avviò nel salotto, seguita dal marito che, da dietro, le faceva le smorfie facendo ridere il piccolo Harry.
Quel momento di spensieratezza insieme alla sua famiglia lo fece sentire completo, nonostante tutti i problemi e le paure che lo affligevano, ma qualcosa lo distolse dai suoi pensieri.
Ad un tratto, sentì un rumore tremendo, come di assi di legno divelte. Lily trasalì e, istintivamente, prese Harry in braccio, stringendolo forte, come se quel gesto potesse proteggerlo da qualunque cosa stesse accadendo.
James guardò fuori dalla finestra e lo vide. Il suo cuore perse un battito. Come aveva fatto a trovarli? Non c’era tempo per le domande. Guardò Lily, tremava.
“Sali su, porta via Harry! Scappa! Io cerco di fermalo!” disse. Lily lo guardava, gli occhi pieni di lacrime, non avrebbe voluto lasciarlo.
“CORRI, SCAPPA LILY! METTETEVI IN SALVO!” Lily prese a correre su per le scale. Mentre la figura si avvicinava lentamente al vialetto, guardò per l’ultima volta suo marito. Tornò indietro e lo baciò.
”Ti amo James” gli disse. “Ti amo anche io Lily, scappate!”
La porta si spalancò. Davanti ai suoi occhi c’era Lord Voldemort in persona. James si maledisse. Si rese conto che era senza bacchetta. Oh, Merlino! Anche Lily era senza bacchetta! Qualcuno li aveva traditi, ma non era stato Remus. Come avevano potuto sospettare di lui? Era stato…
Il Signore oscuro lo guardava dall’alto in basso, con i suoi occhi rossi, iniettati di sangue. James gli si parò davanti: ”Non ti permetterò di distruggere la mia famiglia!” urlò. Lord Voldemort parve appena sentirlo. Contrariato, disse: “E, di grazia, come vorresti fermarmi?”.
James ebbe appena il tempo di rivolgere il suo ultimo pensiero ai suoi cari e poi…”AVADA KEVADRA!”. Un lampo verde lo colpì al centro del petto e lui cadde giù, senza vita, come una marionetta a cui sono stati tagliati i fili.
 
  
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