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Autore: ristampa    21/10/2013    1 recensioni
'Narrami, o Musa, dell’eroe multiforme, che tanto vagò, di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri, per acquistare a sé la vita e il ritorno ai compagni. Ma i compagni neanche così li salvò, pur volendo: con la loro empietà si perdettero, stolti, che mangiarono i buoi del Sole Iperione: ad essi egli tolse il dì del ritorno. Racconta qualcosa anche a noi, o dea figlia di Zeus.'
La storia di Ulisse e della sua Odissea.
E fu così che nacquero gli Hunger Games.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 6 - Speranze
La vita è una malattia alleviata ogni circa sedici ore dal sonno.
Certo questo è solo un palliativo: la cura è la morte.

 
La luce del sole che filtra dalle finestre mi sveglia dolcemente.
Sono circa le sei del mattino, ma un senso di vitalità irradia il mio corpo. Mi sento bene, in forze per affrontare la giornata.
Vado a farmi una doccia calda per rilassarmi. Quando esco, noto la mia immagine riflessa su un grande specchio lucido.
Vedo un giovane dagli scuri capelli arruffati e gli occhi verdi. Verdi come il mare durante l'inverno, verdi come le alghe, i fiori..
Vedo una persona piena di vita, ma che ha ancora i segni della morte in viso. Faccio un tuffo nel passato.

PANEM, 2989 dc, Distretto 4.

Un bambino dai grandi occhi verdi correva felice per la spiaggia giocando a nascondino.
- Tanto non mi trovi! - Gridava felice.
- Mi arrendo! Dai piccolo, dobbiamo tornare a casa prima di cena! - Lo incitava la madre con un gran sorriso.
- Prima prendimi! - Il bambino si mise a correre, come una saetta impazzita.
In lontananza, una serie di figure bianche si avvicinavano lentamente. La donna impallidì.
Preso per mano suo figlio, la madre lo portò vicino ad una scogliera dove, negli anni, si era creata una piccola cavità naturale.
- Piccolo, guardami. Stavamo giocando a nascondino no? - Le sue labbra accennano un piccolo, dolce sorriso. - Qualunque cosa accada, non uscire di qui. Promettimelo. -
- Si mamma. - Il bambino aveva un'aria triste.
 - Ricordati, mamma è sempre con te. Lo senti questo? - Disse mettendo la mano sul suo piccolo cuoricino. - Io sono sempre qui.
Le lacrime le rigavano il viso. - Ci vediamo dopo Ulisse. -


Quelle furono le sue ultime parole, i miei ultimi ricordi di lei. 
Una schiera di pacificatori la prese e la portò via. In quel periodo le autorità non vedevano alcuna differenza tra civili e ribelli.
Se eri così sfortunato da incontrarle, eri dichiarato morto all'istante.
Senza rendermene conto, mi ritrovo seduto sul letto a guardare il vuoto. Ho gli occhi lucidi.
Guardo l'orologio, sono le sette. E' ora di andare.

Sceso, trovo con mia grande sorpresa tutti pronti, vestiti e calzati, a mangiare allegramente.
Mi accomodo anche io e mando giù un uovo e un succo d'arancia.
Alexander, il nostro Mentore, è il primo a prendere la parola.
- Bene ragazzi, siete pronti per oggi? Vi attende una giornata abbastanza faticosa, dovete essere in forze. - 
Helly si limita a fare un cenno con la testa, io non rispondo, ho altri pensieri che popolano la mia mente.
Ad esempio, cosa farò durante la fase d'addestramento? E davanti agli Strateghi? Secondo quali criteri verranno assegnati i punteggi?

Angie interrompe bruscamente i miei pensieri.
- Avanti allora, andiamo! Sapete che figurone che farete quando gli Strateghi vedranno che siete arrivati per primi? - Ci dice tutta emozionata.

Superficiale, ecco l'aggettivo adatto per Faccia di Rospo. 

Arrivati, scopro che come appena auspicato dalla donna verde pisello, siamo i primi.
Davanti a noi si trova tutto quello che serve per uccidere, mutilare, ferire, sventrare e torturare il prossimo. Ottimo.
Helly ha deciso di seguire il corso sulle piante commestibili, io invece inizio a far pratica con i coltelli, studiando i vari tipi di lama.
Li lancio contro i bersagli, senza molto successo. Nel momento stesso in cui riesco a colpire il centro sento un paio di mani che applaudono alle mie spalle.
- Molto bravo, complimenti. - E' Marcus, il ragazzo del distretto 2. Dietro di lui c'è Victoria, la sua compagna di Distretto e i due tributi dell'1.
- Sai, stavamo cercando proprio uno come te. Ci stai? - Mi dice con aria complice, allungando la mano.
- Il vincitore è uno solo. - Gli ricordo. 
- Quando sarà il momento l'alleanza si scioglierà e ognuno di noi avrà maggiori possibilità di vittoria. - La sua voce è viscida e i suoi occhi neri mi mettono a disagio.
- Quindi cosa farete? Vi servirete di me e quando non vi farò più comodo mi toglierete di mezzo? -
Alzo lo sguardo, le mie pupille ora si riflettono nelle sue. - No grazie. -
La ragazza dell'1 dai capelli rossi scoppia in una fragorosa risata. - Marcus ma ancora ci perdi tempo? Te l'avevo detto io! Tanto prima o poi lo faremo fuori, lui e quell'altra sgualdrina.. come si chiamava? Helly? -
I quattro ragazzi scoppiano a ridere. Victoria la indica con il coltello che tiene stretto nella mano. - Eva ha ragione. Anzi, me ne occuperò io stessa! - Con l'arma mima una decapitazione.
La fisso, la guardo dritta negli occhi e riesco a trasmetterle tutta la rabbia che ho in corpo. Improvvisamente, torna seria. - Andiamo ragazzi, non vorrei che questo mi attacchi la sua puzza di pesce. -
Detto questo si allontanano, diretti alla postazione di tiro con l'arco.

Adesso capisco. 
Si sono offerti volontari per ottenere la gloria, la ricchezza, per essere stimati da tutti. Ma ne vale la pena?
Vale la pena trascinarsi per tutta la vita il ricordo di un'esperienza così terribile?
Vale la pena avere incubi tutte le notti sognando di riviverla?
Vale la pena di vedere ovunque i volti di tutti quei poveri innocenti che hai ucciso?

No, ma loro questo non lo sanno.
Li lascio quindi alle loro convinzioni e vado alla postazione numero 07: costruzione trappole.
Conscio del consiglio di Alexander di non dare nell'occhio, decido di perfezionarmi in questo campo nonostante me la cavi abbastanza bene, cosa che al mio insegnante non passa inosservata.

In poco meno di tre giorni ho imparato a costruire ottimi marchingegni per catturare animali di grossa taglia e, forse, qualche tributo ingenuo.
A proposito, li ho osservati molto durante l'addestramento e ho notato che la maggior parte sono più spaventati che determinati. 
Menomale, penso. Forse sarà più breve di quanto immagino. Non ho la più pallida idea di quanto possa durare un'edizione degli Hunger Games, ma penso non oltre le tre settimane.
La gente della Capitale si stanca in fretta.

Ed eccoci qui. 
I tre giorni di addestramento sembrano essere volati, come volano i denti di leone quando qualcuno ci soffia sopra.
Da solo, mi sono allenato con la lancia, il tridente ed i coltelli. Nonostante questo, ho paura.
Siamo tutti qui, fuori dalla stanza dell'allenamento, aspettando il nostro momento.
I tributi entrano uno per volta lentamente all'interno della sala, uno ogni cinque minuti. L'ansia sale.
Gli autoparlanti annunciano il nostro turno.

- Tyler Boster, Distretto 1..-

- Brianna Enighton, Distretto 3.. -

- Helly Syland, Distretto 4..

E' il suo turno, si dirige tremante verso la grande porta. Da quel giorno non ci siamo più parlati.

Dopo pochi minuti, tocca a me.
Mi alzo, faccio un respiro profondo ed entro.

Gli Strateghi sono posizionati in una specie di tribuna qualche metro sopra la mia testa. Mi fissano con l'aria di chi si è già stancato.
- Ulisse Weeking - Dico in tono neutro.

Mi giro e mi rendo conto che non so che fare. Fisso quella vastità immensa di armi. Potrei costruire una trappola o fare qualche nodo lo so, ma non voglio. Preferisco osare.
Afferro un coltellaccio affilato e lo lancio con forza contro il bersaglio. Mancato.
Ne prendo un altro, mi avvicino un po' di più stavolta. Mancato.
Riprovo ancora. Mancato.


- BASTA. - Dico a me stesso.
Afferro una lancia e la tiro con tutta la forza che ho dalla parte opposta della sala, andandola a conficcare dritta nel cuore di un manichino.
Ne afferro un'altra e faccio la stessa identica cosa, attraversando la sua testa da parte a parte.
In quel momento, chiudo gli occhi.

Mi rivedo da piccolo, quando andavo a pescare con mio padre in un ruscello. 
L'acqua limpida ci arrivava fino alle caviglie.
'Il segreto è la pazienza.' Mi diceva. 
Quella era l'unica qualità che non avevo. Ricordo che per la rabbia presi un coltello e lo scagliai a terra, colpendo un pesce che stava passando proprio in quel momento.
E, tutt'oggi, è questa la mia tecnica.

Alla fine non è poi così diverso. 
Prendo una lama affilata e la lancio contro uno dei bersagli in movimento, centrandolo.
Continuo così fino a quando gli Strateghi non mi congedano. Uscendo dalla sala affogo in un senso di tranquillità.

- E' andata. - Mi dice Tigris, che mi stava aspettando fuori. - Andiamo a mangiare, dopo cena sapremo i punteggi. -

Ovviamente, non riuscii a toccare cibo.
All'ora prevista tutte le televisioni si accesero da sole. Sullo schermo apparse uno strano, buffo viso.

- Caesar! - Gridacchia Angie. - In città abbiamo tutte una cotta per lui! - Aggiunge, fingendo uno svenimento.

Caesar Flickerman è quello che loro chiamano 'Maestro delle Cerimonie': dirige le interviste ed è presentatore dei Giochi.
Deve essere un uomo affascinante e deve avere davvero talento per essere riuscito ad ottenere quel posto.
Osservandolo meglio noto lo stravagante colore di capelli, delle labbra e delle sopracciglia. VERDE PISELLO. Quel nauseante colore mi perseguita, deve essere una delle particolari tendenze dell'anno. 
Il giovane uomo non presenta segni troppo evidenti di operazioni di chirurgia plastica e indossa un completo blu elettrico.

- Salve, popolo di Panem! - Dice mostrando al mondo un sorriso radioso. - Non so voi, ma io sono curioso di sapere i punteggi dei nostri primi, amatissimi tributi! - In mano stringe un foglio di carta bianco. Intuisco che lì si trovano le risposte alle mie domande.

Inizia ad elencare i risultati.

- Eva Jekerson, Distretto 1, punteggio 8! -
- Tyler Boster, Distretto 1, punteggio 9! -
- Victoria Prans, Distretto 2, punteggio 10! -
- Marcus Hers, Distretto 2, punteggio 9! -

I Favoriti non se l'erano cavata per niente male.
In me che non si dica, sento la voce di Caesar pronunciare un nome conosciuto.

- Helly Syland, Distretto 4, punteggio 6! - La ragazza ricade con le spalle sullo schienale della sedia. Non dice nulla, il silenzio regna sovrano.
- Ulisse Weeking, Distretto 4, punteggio 8! -


.. Nella mia mente risuonavano solamente quelle due parole. Punteggio 8.


Ce la posso fare.

 

Carissimi lettori,
cosa mi dite di questo nuovo capitolo? Fatemi sapere cosa ne pensate!
Che piega prenderà secondo voi la storia? Helly e Ulisse diventeranno nemici? Alleati?
Cosa pensate che faranno i Favoriti? Scrivetemi le vostre idee, i vostri pareri.. vi aspetto! :)

 
  
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