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Autore: AntonellaMars    23/10/2013    11 recensioni
"Ma voglio che tu,
tu piano piano scivoli dentro me,
ma voglio che poi,
nell'insinuarti sia incantevole.
Ma voglio che tu,
tu piano piano faccia strage di me,
in un incerto compromesso,
tra la mia anima e il suo riflesso".
Titolo della storia e dei capitoli ispirate ad alcune canzoni dei Subsonica
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell'autrice:
Inaspettatamente metto il mio commento a inizio capitolo per un semplice motivo: devo necessariamente scusarmi per essere mancata per mesi. Lo so, avevo promesso che avrei aggiornato e ci credevo quando l'ho detto è_é Vi sembrerà strano ma ho avuto molto meno tempo libero in estate piuttosto che in inverno ç_ç Moltissime mi hanno scritto in pvt per chiedermi aggironamenti e nonostante il capitolo fosse pronto da tanto tempo, non ho mai avuto modo di pubblicarlo -_- Oggi "grazie" ad un problema tecnico che ha impedito alcuni miei "impegni" ho trovato qualche minuto per editare la storia, quindi eccomi qui.
Arrow  è ricominciato e prevedo graaaaaaandi cose per l'Olicity <3 è quindi anche per la mia storia u.u
Dovevo dirvi molte più cose ma me le sono scordate..che testa che ho xDQuindi vi lascio subito con il capitolo che sarà l'incipit per il proseguimento della storia.
-AntonellaMars-


 
Perchè se stai svanendo io non ci riesco  a stringere più a fondo
Capitolo 8


Avevo preso un respiro profondo
Pronta a parlare
Per dirti
Per sapere
Ma il discorso rimane bloccato in gola
Udendo quelle cinque parole
Tu, bello e impossibile
Vuoi me
Me.
Tra tante stai scegliendo proprio me.
Hai alzato la voce
Mi hai zittito
Ed ora sono paralizzata
Immobile davanti a te
Incapace di sibilare una sola parola
Con gli occhi lucidi, pieni di gioia.
Per una volta non ho bisogno di dirti altro
Nessun discorso
Nulla che potesse esprimere il mio stato d’animo.
Ti avvicini a me
Io faccio lo stesso
Rimango col fiato in gola
Non mi serve l’aria
E’ te che voglio respirare
E così faccio
Mi avvicino alle tue labbra
Appoggio su di esse le mie
Decisa
Senza indugi
E nella tua bocca ritrovo l’ossigeno
Quello che fino a pochi istanti prima mancava
Quello che pensavo non avrei più respirato.
E invece sei qui
Rispondi al mio bacio
E accarezzi il mio viso.
Di nuovo una sola cosa
Adesso sono tranquilla
Qui tra le tue braccia
Ho trovato il mio pezzo di mondo.

Di nuovo la tua bocca
Le tue labbra
La tua lingua
E il tuo sapore
Che si mischia col mio
Tu, così piccola.
Così fragile
Così insicura.
Trovi finalmente rifugio tra le mie braccia.
Ti avvolgo
Ti blocco un attimo
Ti guardo
Per quanto possa sembrare evidente ho bisogno di sentirtelo dire
“Dimmi qualcosa…”
Mi guardi
Sbatti le palpebre più volte
“Non è chiaro?”
Mi dici
Serro le labbra e prendo le distanze da te
Solo per un po’
E incrocio le braccia attendendo una risposta
E le parole non tardano ad arrivare
“Voglio. Te.  Mr. Queen.”
Lo dici scandendo bene ogni parola
E ciò mi fa letteralmente impazzire.
Infilo le mani tra i tuoi capelli
Afferro il tuo viso
E ti tengo stretta
Spingo la mia fronte con la tua
Inspiro profondamente l’odore delle tua pelle
La mia linfa vitale
Ti bacio di nuovo con foga
Ti spingo
Fino a quando il tuo corpo trova la scrivania come ostacolo
Ho voglia di possederti
Qui
In questa stanza.
Afferri il mio mento con la tua mano
Mi fermi perché sai che vorrei continuare
Mi mordo un labbro
Quasi deluso
Come un bambino a cui hanno negato una caramella,
Prima di baciarti di nuovo.
Stavolta più dolcemente
Come per suggellare una promessa
‘Non mi scappi Felicity’
 
Riprendo fiato un attimo.
Accenno un sorriso
Imbarazzata per averti voluto e desiderato
Sulla superficie fredda della mia scrivania
In queste stanze
Dove anche un pensiero sembrava non consentito
Ed invece ora mi ritrovo qui
A bramare uno dei frutti più proibiti: te
Ora mi parli
Ascolto le tue parole
Inarco un sopracciglio e corrugo la fronte.
Non mi piace quello che mi stai dicendo.
Dici che devi andare, di nuovo.
Lo capisco.
Ma mi sarebbe piaciuto averti qui, ancora con me.
Ancora per poco.
Porti una mano sul mio viso
Accarezzi la mia guancia.
Il tocco è quasi impercettibile
Ma riesco a sentite il calore della tua pelle
Le tue dita ruvide
Scalfite da piccoli tagli
Abituate a scoccare chissà quante frecce.
Socchiudo gli occhi
In attesa di un’altra tua parola.
Di un tuo gesto
Di un’altra tua carezza
Di un tuo bacio.
Poi le sento
Le tue labbra che si poggiano sulla mia fronte
Mentre le tue mani raggiungono le mie.
Annuisco alla tua proposta
Mi guardi
Sorridi
Sei rilassato
Ti sento.
Mi sfiori
Torni di nuovo sulle mie mani
Le stringi più forte.
Prime di lasciarle
Stavolta sul serio.
 
Perché non è possibile bloccare il tempo?
“Rimarrei ancora volentieri qui, con te….
Ma tu devi lavorare
Ed io…sto lasciando Diggle solo troppo spesso”
Rifletto sull’ultima frase e sorrido.
Sei stata tu la mia dolce distrazione.
L’unica.
Metti il broncio
E penso che sei adorabile.
Mi avvicino di nuovo alle tue labbra
E ti sussurro una dolce promessa
“Stasera sei mia”
L’ho già deciso.
E non ti do modo di replicare
Tu sorridi e capisco che l’idea ti piace.
E’ tempo di andare
Lascio che la mia mano sfiori ancora una volta il tuo viso
Cerco un contatto con la tua pelle prima di uscire.
Ti guardo ancora
Ma tu hai la testa bassa
E’ il momento giusto per andare
Se incontrassi di nuovo i tuoi occhi sono sciuro di non farcela.
Sistemo il colletto della camicia e mi avvio all’ascensore.
Premo deciso il tasto ‘piano terra’
Attendo che l’ascensore finisca la corsa
E intanto riguardo la mia immagine riflessa nello specchio di fronte a me:
Sono cambiato.
Tanto.
Sorrido e questa volta non fingo.
Sto bene.
Da quanto non dicevo queste parole?
Socchiudo gli occhi e respiro profondamente.
Si, sto bene, sul serio.
L’ascensore si ferma e le porte si aprono.
L’ultima persona che mai mi sarei aspettata di vedere  in quel momento era lì di fronte a me.
Laurel.
Un scarica nel petto che fa  male.
   
 
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