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Autore: Wolfass_    27/10/2013    2 recensioni
-Dovresti tornare dentro, fa freddo qui fuori- Fu l'unica cosa che le dissi, prima di alzarmi e porgerle un mano.
Poi, senza che me ne accorgessi, lei si alzò senza il mio aiuto e, inizialmente titubante, mi abbracciò senza stringere troppo.
Fu un gesto inaspettato ma decisi comunque di ricambiare la stretta, le posai una mano sui capelli e mi accorsi che era piuttosto bassina.
Aveva posato la testa sul mio petto involontariamente, era lì che mi arrivava, proprio dove batteva il cuore.
-
Un’altra lacrima solcò silenziosa la mia guancia e lui, prontamente, allungò la mano per asciugarla.
Il contatto con la sua mano calda contro la mia pelle fredda e bagnata mi fece rabbrividire appena, forse perché quel gesto fu del tutto inaspettato ma comunque piacevole e rassicurante.
 
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione
Capitoli:
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Personaggi: Dean, Sam, nuovo personaggio
Tipo di coppia: Het
Note: Vorrei iniziare le mie note ringraziando particolarmente Wikipedia, che mi ha aiutato molto con la descrizione angelica :')
Naturalmente con questa storia non voglio influenzare nessuno, ognuno è libero di credere in ciò che vuole.
Mi ci sto mettendo particolarmente di impegno con questa FF perché non conosco Supernatural da molto, ho visto le puntate in streaming, quindi mi scuso in anticipo se nella lettura incontrerete errori riguardanti la serie televisiva.
Detto questo, smetto di rompervi e ci vediamo giù con altre noiosissime note!




Runnin;





Oh, I’m holding my breath
Won’t see you again
Something keeps me holding on to nothing

-
Trattengo il respiro
Non ti rivedrò di nuovo
Qualcosa mi tiene aggrappata al nulla


Prologo

Lo sapevate che secondo la tradizione cristiana, di origine ebraica, gli angeli sono organizzati in ordini differenti, detti cori angelici?
Per essere più espliciti si suddividono in tre gerarchie:
La prima comprende i Serafini, Cherubini e Troni.
La seconda i Dominazioni, Virtù e Potestà.
E infine la terza gerarchia, composta da i Principianti, Arcangeli e Angeli.
Se avessi più tempo a disposizione inizierei a parlarvi di tutti i componenti angelici, ma mi limiterò a spiegarvi chi sono, o meglio “cosa” sono io.
Mi chiamo Alanis e faccio parte della prima sfera, sono un Serafino, appartengo al più alto ordine di Angeli, quelli più prossimi a Dio, a nostro Padre.
Circondo il suo trono, insieme ad altri tre fratelli, siamo i suoi Guardiani.
Cosa ci rende diversi dai comuni angeli?
Siamo gli unici ad avere un rapporto così vivo con Dio, ardiamo di amore per lui, ci infonde e ci riempie di una luce così potente e brillante che nessuno, se non occhi divini, possa guardare.
Perché sono qui a raccontarvi di me?
Facile, ho un compito ben preciso: Salvare il mondo dall’Apocalisse e chiudere una volta per tutti i cancelli dell’Inferno.
Naturalmente al mio fianco devo avere qualcuno di cui possa fidarmi ciecamente e mio Padre su questo mi ha lasciato libera scelta.
Ricordo quel giorno come fosse ieri, mio Padre mi assegnò questa missione e mi chiese di scegliere un accompagnatrice, qualcuno che avrei dovuto proteggere e che avrei allenato io stessa.
Nostro Padre diede la possibilità di scegliere a me e i miei tre Fratelli guardiani, angeli di sfere inferiori.
Iniziammo a camminare per i corridoi bianchi del Paradiso, finché non arrivammo alla seconda Gerarchia, dove suddivisi in gruppi c'èrano Dominazioni, Virtù e Potestà che si allenavano a combattere.
Mi guardai intorno, a catturare la mia attenzione fu una ragazza dalla corporatura esile, bassina.
Era seduta a gambe incrociate su un divanetto bianco e si rigirava tra le mani un piccolo pugnale in argento, come se non sapesse bene come si usasse.
Il suo nome era Vex, faceva parte della seconda gerarchia, un Virtù, coloro che si trovano oltre il trono di Dio.
Il giorno in cui la scelsi, ci unì un patto di sangue.
Eravamo forti, sicure di noi stesse e pronte ad avverare la volontà di nostro Padre.
Ci restava solo una piccola cosa da fare prima di cominciare il nostro lavoro: Trovare i Winchester, cioè coloro che avevano dato inizio a tutto.




Primo capitolo

Norfolk, Virginia.

Io e Vex camminavamo per le strade semi vuote della città, aspettando che un guidatore disponibile ci desse indicazioni e se ci fosse stata l’occasione magari anche un passaggio.
Ma quello sembrava proprio non essere il nostro giorno fortunato, gli automobilisti ci guardavano e tornavano alla loro guida come se non avessero notato nulla di strano.
Dopo circa mezz’ora decidemmo di lasciar perdere ed iniziare a camminare finche non avremmo visto un po’ di vita urbana aggirarsi per le strade ormai deserte della Virginia.
-Come fai a essere certa che i Winchester siano qui?- Chiese ingenuamente la mia compagna di viaggio.
-Se nostro Padre ci ha mandate qui un motivo ci sarà.- Dissi, accennando ad un sorriso.
-Non vedo l’ora di conoscerli, in Paradiso non si parla altro se non che di loro, ci credi che sono entrambi usciti dall’Inferno e che hanno incontrato Lucifero di persona?-
Mentre lei continuava a parlare ed io facevo finta di ascoltarla, annuendo di tanto in tanto per sembrare convincente, mi accorsi che eravamo arrivati al centro della Città e che la gente aveva già iniziato a guardarci dalla testa a i piedi.
Forse perché nella fretta di trovare i Tramite avevamo messo il vestiario in seconda piano.
Infatti indossavamo solo una leggera vestito di seta addosso, perlopiù sporco di terra e leggermente rovinata per tutte le volte che ci si era impigliato nelle erbacce secche.
perché ci fissano tutti come se avessimo fatto qualcosa di male?- Disse Vex, affiancadomi.
-Sono solo curiosi di vedere due facce nuove con addosso solo un vestito di seta, comunque, tornando a noi, facciamo così: io cerco l’Hotel più vicino e meno costoso nei dintorni, così alloggeremo qui il tempo necessario per trovare i due fratellini combina guai, mentre tu vai a comprare qualcosa che possiamo indossare entrambe senza dare troppo nell'occhio.-Dissi.
La vidi saltellare fino alla boutique, tutta eccitata e con un sorriso a trentadue denti sulle labbra.
Girai l’angolo e mi ritrovai davanti ad un Hotel consumato dal tempo e apparentemente di poco costo.
Quello era il posto perfetto per i Winchester di alloggiare, erano lì, l'istinto me lo urlava a pieni polmoni.
Entrai e mi avvicinai alla reception, in cerca di qualcuno che mi potesse essere di aiuto.
Suonai un piccolo campanellino e poco dopo un signore su i quaranta, o forse più, mi raggiunse.
Sembrava come sorpreso della mia visita, chissà da quanto tempo non ricevevano clienti.
-Ehm, vorrei prenotare una stanza, io ed una mia amica vorremo restare qui per questa notte, se non è un problema.- Dissi, cercando di essere il più convincente possibile.
Poi mi ricordai che con me non avevo soldi, ero scesa sulla Terra da nemmeno due giorni, io e Vex avevamo camminato al lungo per arrivare in Virginia, senza fermarci nemmeno una volta.
-Nessun problema- Disse quello che io credevo fosse il proprietario, si girò e prese una chiave.
-Però non abbiamo soldi..-
-Fa niente, per una ragazza carina come te potrei anche chiudere un occhio.- Disse, porgendomi la chiave della stanza 102.
-Grazie, è davvero una brava persona, buona giornata- Presi l'ascensore e mi recai al secondo piano, alla ricerca della mia camera.
Iniziai a camminare per i corridoi dell'albergo, tra la tappezzeria antica e rovinata dal tempo.
All'improvviso mi girai, sentendo un rumore provenire dalle mie spalle, non ero in vena di giocare a nascondino.
-C'è qualcuno? - Dissi, stringendo nella mano destra la mia sfera di luce, pronta a difendermi senza però causare danni a nessuno.
-Hey, hey, sono io.- Disse Vex, sbucando da un angolo a pochi metri da me.
-Mi hai fatto prendere un colpo, se fossi uscita senza preavviso ti avrei potuto colpire con la mia sfera di luce.-
-Scusami, non volevo spaventarti- Disse, guardandosi la punta dei piedi ancora nudi. -Volevo solo farti vedere ciò che ho comprato.- La guardai frugare nelle buste di plastica.
Mi fece vedere un semplice maglioncino color blu scuro della mia misura, una xs e un paio di pantaloni neri a sigaretta.
Lei invece aveva optato per un semplice paio di jeans chiari e maglioncino rosa.
-Andranno più che bene, ora andiamo in camera, abbiamo molto lavoro da svolgere- Dissi, aprendo la porta della nostra stanza.
Era davvero mal ridotta, le tende erano sporche e annerite, per via della polvere che ricopriva anche i mobili.
I letti non sembravano affatto comodi, il tavolino in legno al centro della stanza traballava pericolosamente e non avevo il coraggio di andare a vedere in che condizioni era il bagno.
-Anche questo andrà più che bene?- Chiese Vex, toccando la superficie del mobiletto accanto al letto e ritrovandosi la mano tutta impolverata.
-Sempre meglio che dormire sul ciglio della strada, no?-
-Non ne sarei così sicura, non funziona neanche la Tv!- Disse, sbattendosi istericamente il telecomando su una mano.
-Dubito fortemente che se continuerai con questa tattica la Tv si accenderà magicamente- Dissi, togliendogli il telecomando dalle mani, se avesse continuato così me lo avrebbe lanciato in testa per il nervosismo.
Presi la borsa che avevamo portato con noi e la posai sul tavolinetto, pregando che non crollasse sotto il suo peso.
-Inizia a cercare i pugnali, io devo assicurarmi che i Winchester siano davvero qui, se mi fossi sbagliata sarebbe solo un buco nell'acqua- Dissi, afferrando la maniglia della porta.
-Mi raccomando, stai attenta, mi servi viva!- Disse Vex, sorridendomi preoccupata.
-Tranquilla, so badare a me stessa- E mi richiusi la porta alle spalle.
Mi guardai intorno, attaccate alle pareti c'èrano diversi quadri che rappresentavano uomini in giacca e cravatta, donne e bambini in vestiti d'epoca.
Continuai a camminare, ma fui costretta a fermarmi quando iniziai a sentire dei passi alle mie spalle.
-E' il fantasma di Ada Harvey, una donna delle pulizie che lavorava qui circa venti anni fa, questa è l'unica foto che sono riuscito a trovare su di lei- Disse una voce maschile a me sconosciuta.
-Come è morta?-
-Non ci crederai mai, ma si è suicidata, aveva paura di invecchiare e perdere la propria bellezza, è per questo che le sue vittime sono tutte giovani e piuttosto carine-
-Questa si che mi è nuova!-
Troppo impegnata a seguire i loro discorsi, mi dimenticai di trovare un posto dove nascondermi.
Fui costretta a fare marcia indietro e tornare dalla mia amica, che con ogni probabilità stava ancora combattendo con la Tv.

-Qualche ora dopo..

Avevo spiegato tutti a Vex, che a stento riusciva a credere alle mie parole.
Il nostro piano era semplice, aspettare che finissero il loro lavoro e poi andargli a parlare, cercando di non creare troppo scompiglio.
L'unico problema è che non sapevamo che quella sera nel loro lavoro c'èravamo di mezzo anche noi.
-Non possiamo piombare all'improvviso nelle loro vite e dirgli semplicemente: Ci manda nostro Padre, colui che voi chiamate comunemente Dio, lavoreremo al vostro fianco per impedire alla terra di fare "Bum"!- Disse Vex, in preda ad una delle sue solite crisi isteriche.
-Tu hai idee migliori?- Stavo per continuare, quando ad un certo punto le luci della nostra camera iniziarono a vacillare, mentre intorno a noi calava il gelo più totale.
-Ma che sta succedendo?- Chiese Vex, stringendosi nelle spalle per l'improvviso abbassamento della temperatura.
Quando mi girai verso la porta notai una donna delle pulizie, lo sguardo fisso su di me e la pelle incredibilmente pallida.
-Credo sia il fantasma di cui parlavano i Winchester- Disse Vex, con un filo di voce.
-Grazie, Capitan Ovvio, da sola non ci ero arrivata!- Non distolsi lo sguardo dalla donna, che iniziava a muoversi lentamente verso di me.
Notai che aveva un segno violaceo intorno al collo, probabilmente anni prima si era impiccata e ora portava con sé quella cicatrice come fosse un marchio indelebile.
Stavo per colpirla con la mia sfera di luce, quando quello che doveva essere uno dei Winchester irruppe nella stanza come una furia.
-Scappate, tutte e due!- Disse il maggiore, che venne scagliato dalla donna contro la parete dopo aver cercato di colpirla con un proiettile di sale.
Vex lo raggiunse e cercò di rianimarlo con dei leggeri schiaffi sulle guancie, aveva sbattuto la testa contro il mobiletto in legno e aveva perso immediatamente i sensi.
Io invece indietreggiavo sempre di più, a quanto pare il fantasma non aveva la minima intenzione di lasciarmi in pace.
Quando la mia sfera di luce la colpì lei non batté ciglio, realizzai subito dopo che con i fantasmi non poteva funzionare.
E a quanto pare il mio gesto non le piacque granché, anzi, la agitò ancora di più.
Mi scagliò contrò il tavolino, che già stabile di suo non resse sotto il mio peso e mi fece cadere a terra, la donna mi si avvicinò ed io non riuscì più a respirare.
Era come se avessi una corda legata al collo, iniziai a tossire alla ricerca di aria, la vista mi si annebbiò e proprio quando stavo per perdere i sensi, vidi la donna bruciare davanti ai miei occhi.
Subito dopo, davanti alla porta si parò un altro uomo, più alto del primo, che mi raggiunse e si inginocchiò al mio fianco.
-Stai bene?- Chiese, aiutandomi a rialzarmi.
-Mi gira la testa- Sussurrai, prima di chiudere gli occhi e perdere i sensi come aveva fatto il maggiore dei due fratelli.

-

Quando mi ripresi, ero stesa sul letto dell'albergo, ma non nella stanza 102.
Ci misi un pò a ricordare cosa era successo, ad aprire gli occhi e a realizzare che accanto a me c'èra Vex.
-Hey, ce l'hai fatta a riprenderti!- Disse, lasciandomi la mano e regalandomi uno dei suoi sorrisi più belli e rassicuranti.
Cercai di sollevarmi, facendo leva su i gomiti, ma la testa riprese a girare vorticosamente.
Davanti a me c'èrano anche i due Winchester che mi guardavano preoccupati, seduti su due sedie.
-Ho cercato di spiegagli qualcosa- Disse Vex, aiutandomi a rimettermi in piedi senza perdere l'equilibrio.
-Ti senti meglio adesso?- Chiese quello più alto, alzandosi e venendomi incontro.
-Penso di si-
-Io sono Sam e lui è mio fratello, Dean- Quest'ultimo mi fece cenno con la mano, aveva un graffio vicino alla tempia, per via della botta.
Eravamo riuscite a trovare i Winchester, io avevo fatto pena, ma sapevo che quello era solo l'inizio e che avrei avuto altre occasioni per dimostrare che ero una guerriera.
Le cose sarebbero migliorate sicuramente, o almeno così potevo sperare.
-Mi dispiace davvero molto interrompere le vostre presentazioni, ma prima di fare amicizia dovete rispondere a qualche domanda- Disse Dean, affiancando il fratello.
perché Dio ha scelto proprio voi?- Continuò.
-Non siamo solo noi due, ci sono altri tre Guardiani, con i rispettivi accompagnatori.- Dissi.
-Cosa avete di diverso dagli altri Angeli?- Chiese Sam.
-Gli Angeli fanno parte dell'ultima Sfera, non hanno contatti con Dio, a differenza dei Guardiani, che ne circondano il trono.- Spiegai- Io sono un Guardiano, lei un Virtù, angeli dediti all'arte e alla scienza.-
-Allora perché se siete più forti dei comuni Angeli, le vostre ferite non guariscono come loro?- Chiese nuovamente Sam.
-Perché oltre ad essere Guardiani siamo anche Guerrieri e come tali le nostre ferite rappresentano una battaglia, è compito nostro guarirle.-
-E cos'altro sapete fare?- Continuò il più alto.
-Ogni Angelo ha caratteristiche diverse, ad esempio Vex è uno degli angeli più sensibili che io abbia mai conosciuto, uno dei pochi che è riuscita a mantenere la propria umanità, si va guidare dalle emozioni.
-E tu "Rossa"?Quali sono le tue abilità?- Chiese il maggiore, credo che il "Rossa" fosse riferito al mio colore di capelli.
-E' testarda, impulsiva, astuta e incredibilmente forte, dopotutto se è stata scelta da nostro Padre come Guardiano ci sarà un motivo!- Disse Vex, stingendomi la mano.
-Un ultima domanda, se noi rifiutassimo il vostro aiuto voi non tornerete in Paradiso, vero?- Chiese Dean.
-Torneremo a casa solo quando avremmo terminato il nostro lavoro, nostro Padre ci ha dato un compito, di restare al vostro fianco e noi lo rispetteremo.-Affermò Vex con decisione.
-Domani fatevi trovare pronte per le sette del mattino, siamo cacciatori e non possiamo permetterci il lusso di svegliarci tardi e fare le cose con comodità- Continuò il maggiore.
-Avete intenzione di farci diventare delle cacciatrici?- Chiese Vex, piuttosto confusa.
-No, ma un po’ di luce angelica potrebbe essere utile di tanto in tanto- Disse Sam, accennando ad un sorriso.
-Ora inventatevi qualsiasi tipo di scusa e chiedete al proprietario di farvi cambiare camera- Disse Dean, mentre io e Vex raggiungevamo la porta.
-Ah e mettetevi qualcosa addosso, non che mi dispiaccia quello che vedo in questo momento, ma se proprio dovete aiutarci non potete combattere mostri con indosso solo un leggero vestito di seta- Concluse il maggiore.
Ci chiudemmo la porta alle spalle e ci scambiammo un veloce sguardo di intesa, quello era solo l'inizio.

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Ed eccoci di nuovo qui, con le note dell'autore.
Non so quante volte ho iniziato a scrivere questa storia e la cancellavo per paura che non potesse piacere.
Ho ancora molti dubbi, ma questa volta mi sono fatta coraggio e mi sono detta "perché non pubblicarla, il peggio che potrebbe succedere sarebbe ricevere una miriade di recensione negative!"
Beh, se fosse così la cancellerei all'istante.
So che questo capitolo è pieno di informazioni, quindi se non avete ben chiaro qualcosa è colpa mia.
Anche se quasi sicuramente nessuno recensirà questo capitolo, quindi cercherò di non illudermi troppo T.T
Spero di riuscire ad aggiornare il prima possibile!
Un bacio :)
-Wolfass

Alanis:


 
  
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