Capitolo 1: vent’anni
nel futuro.
Moira
2034.
Campomezzosangue.
Dopo aver svegliato tutta la cabina in cui vivo, i
miei
fratelli –che si dimostrano sempre comprensivi con le vie.. Ehm.. Visioni, diciamo- mi hanno portata nella Casa
Grande dove Chirone –si c’è ancora lui!- mi ha accolta preoccupato
mentre
Mister D non proprio entusiasticamente.
“Maria Ruby, senti non è che potresti controllare
le
visioni?”
“Moira Emerald, prego. Moira Emerald Dare.”
“Su su, ragazza. Sono dettagli che si scordano
facilmente!”
mi disse con movimento noncurante della mano.
“Anche io potrei dimenticare dettagli di profezie
che
riguardano lei con la stessa facilità.”
Gli sorrisi dolcemente.
Voleva la guerra, dannazione l’avrebbe avuta!
“Senti M..”
“Ok, basta.” Chirone si frappose tra di noi
porgendomi una
tazza fumante di tisana. “Vuoi parlarci di cosa hai visto, Moira?”
Annuì, bevvi un sorso e ripercorsi il sogno.
“Ero sulla collina mezzosangue, raccoglievo fiori
per mamma,
quando è apparsa una donna.. O ragazza.. Un figura femminile, insomma.
Mi ha
detto che la maledizione dell’eroe si abbatterà sui suoi figli più
potenti e
che bisogna trovare ciò che la morte ha da offrire alla vita.”
Bevvi un altro sorso con calma.
“Poi è scomparsa e il campo andava a fuoco. Ma era
fuoco
fatuo. Sono scappata verso la spiaggia dove il mare, il cielo e la
terra
cercavano di.. come catturarmi. E..”
Non dire nulla..
Deve saperlo solo Bianca..
La voce del ragazzo era nella mia testa di nuovo.
Mi irrigidì.
Si quella parte andava taciuta.
Chirone e Mister D mi fissavano.
“..E poi le ombre mi hanno catturata e io ho
urlato.”
Mi portai alla bocca la tazza per non far notare
il tremore
che mi invadeva.
Dove avrei trovato Bianca?
Ma soprattutto chi cavolo era Bianca?
Chirone mi osservò ancora un po’.
“Domani mattina manderò Annabeth a cui dovrai
raccontare di
nuovo la profezia.”
Annuì felice che fosse lei.
Era una degli insegnanti migliori al campo e se
non fosse
che mamma mi manda sempre a scuola a New York, resterei più che
volentieri qui
a studiare con lei.
“Probabilmente porterà pure Luc.”
Feci una smorfia involontaria. Odio Luc.
“Va bene.” Esitai. “posso andare?”
“Si, va’ pure. Cerca di dormire. Grazie per le
informazioni.”
“Sono l’Oracolo del campo o no? Questo è il mio
lavoro.
Notte.”
Uscì dalla stanza.
Sperai che non avessero dubbi sulla mia versione.
Era difficile tacere a volte.
Tornai alla cabina 7 e trovai i miei fratelli di
nuovo a
dormire. Il mio se ne era andato da mo, quindi uscii in riva al mare
con il
blocco e una scatola di pastelli.
Mi sedetti sulla sabbia e iniziai a dipingere il
mare.
Questo mi aiutava sempre a fare chiarezza tra i
miei
pensieri.
Ok, allora abbiamo una dea che non mi è mai
apparsa in sogno
–se era una dea-, una maledizione che sarebbe stata la spada di Damocle
sulla
testa dei semidei più forti –chi erano? Io? Ero una delle migliori al
campo
attualmente- e un ragazzo dai capelli scuri con un tatuaggio
terrificante che
vuole che dica a Bianca di andare di raggiungerlo dove il tempo non
esiste –ma
chi sono Cupido? Non aiuto la gente a fissare appuntamenti, non senza
che mi
paghino almeno!-.
Ci avrei pensato con calma.
Forse Annabeth avrebbe avuto un’idea.
Certo, se non si portava dietro Luc era meglio,
ma, insomma,
quale madre lascerebbe a casa il figlio.
Poi domani c’è l’annuale festa tra i campi e lui
doveva
esserci sicuramente.
Se volete proprio saperlo Luc assomiglia molto
alla madre
fisicamente –stessi capelli ondulati biondi e gli occhi grigi (anche se
i suoi
sono più scuri)- ma di carattere proprio no.
Annabeth è simpatica e intelligente, lui solo
noioso e
sapientone.
Il sole intanto era sorto da un pezzo e le mie
mani scorrevano
sulla carta.
Sbuffai infastidita.
“Con chi ce l’hai oggi?”
Killian Scott, capo cabina della casa di Ecate,
era alle mie
spalle, apparso come sempre per magia –da notare l’ironia della cosa-.
“Giorno Killian. Diciamo solo che ho avuto una
visitina
notturna da parte di una qualche missiva da parte dei nostri amati
genitori che
ci dicono che moriremo tutti.”
“Povera piccola ultima figlia del sole. Non ti
invidio!”
Se ve lo steste chiedendo: sì, sono davvero
l’ultima figlia
del sole.
Avete presente Apollo? Si, il biondino ventenne
che scrive
haiku.
Ebbene lui e mia madre Rachel Elizabeth Dare
–giusto per
confermare i vostri sospetti su chi sia mia madre- hanno avuto una
relazione da
cui sono nata io, Moira Emerald Dare, il più potente oracolo degli
ultimi anni.
Insomma dalla mia nascita mio padre non ha più
avuto altri
figli.
Si, in entrambi i campi non ci sono nuovi figli di
Apollo da
15 anni a questa parte.
Penso sia il modo di papà di dimostrare un
contorto e
bizzarro amore per mamma.
“Quando mai non dovremmo morire?” chiese ironico.
Killian era uno dei più bei ragazzi del campo:
pallido, bel
fisico –si guardo anche quello-, capelli rosso scuro, ma talmente scuro
da
sembrare nero e gli occhi neri dalle pagliuzze argentate che paiono un
cielo
stellato.
“Ogni altro giorno.”
“Cosa hai visto?”
Scrollai le spalle e osservai il mare. “Una dea o
apparizione mi ha comunicato che i più forti semidei passeranno un
brutto
quarto d’ora.”
“Sei preoccupata per te?”
“Si.” Mi voltai a guardarlo. “E per te.”
Lui come me era uno dei più dotati figli del campo.
Killian mi prese la mano e la strinse e io
appoggiai la
testa sulla sua spalla.
Non riuscivo a capire se fossi amici o altro.
Dei, perché ci penso? Dovrei essere un oracolo
vergine, non
posso pensare ai ragazzi.
“Dare! Sei qui! E’ da un po’ che ti stiamo
cercando!”
Mugugnai irritata.
“Ciao Jackson!”
Luc Jackson era alle mie spalle con aria
spazientita e la
sua maglietta viola.
Quanta voglia di prenderlo a schiaffi!
“Salve Moira.”
Accanto a lui c’era Elenia Luna Ramìrez-Arellano,
l’augur di
Campo Giove.
“Salve Elenia!”
Spostò lo sguardo su Killian e gli sorrise
dolcemente.
“Sono Elenia, l’augur di Campo Giove, piacere.”
“Killian Scott, capo cabina di Ecate.”
Ero vagamente –ma solo vagamente eh!- gelosa della
cosa.
Elenia era alta, molto bella con la sua pelle
olivastra da
portoricana della madre –Reyna Avila Ramìrez-Arellano-, i lunghi
capelli scuri
e gli occhi ghiaccio –l’unico aspetto del padre sicuramente, di cui
Reyna non
vuole fare il nome-.
Notai che neppure Luc non era felice di questa
amicizia.
Eravamo d’accordo su qualcosa almeno!
“Hei Luc! Elenia! Siete già qui! Tua mamma ti sta
cercando.”
Andy si avvicinava con quel suo passo mezzo
saltellante e
sorridente.
Lui era un satiro. Aveva i capelli lisci legati in
un codino
color delle foglie d’autunno e gli occhi dorati.
“Sarà meglio tu e Moira vi spicciate, ha detto
qualcosa di
minaccioso su voi due e tanto lavoro da fare.”
“Andiamo!” dissi perentoria e mi incamminai rapida.
Annabeth non è una persona contro cui mettersi.
La Casa Grande dove una bella donna dai capelli
biondi e
l’aria da californiana ci squadrava coi suoi occhi grigio tempesta.
“Siete qui!”
Ci fece entrare rapidamente e notai c’erano gli
altri
insegnanti – Percy Jackson (ovviamente il marito di Annabeth), Clarisse
La Rue,
Lou Ellen (che richiamò a sé Killian), Butch, i gemelli Stoll, Leo
Valdez, Wil
Solace (il nostro insegnate di tiro con l’arco), Miranda Gardiner-, più
gli
ospiti del campo Giove - Jason Grace, Reyna, Hazel e Frank Zhang-.
Più accanto a loro c’erano i giovani capi cabina
di tutte e
diciassette le cabine –escluso per la prima, la seconda, la terza,
l’ottava e
la tredicesima che erano vuote-.
Non ci sono un po’ troppe persone per sentire una
misera
profezia.
Ok, forse misera profezia è un po’ sbagliato da
dire visto
che preannuncia morte, ma serviva che Chirone chiamasse tutti tutti?
“Ed ecco qui la nostra Maria Ruby! Racconta
ragazza.”
Ma ha l’alzheimer quest’uomo?
“Moira Emerald!” ribeccai.
“Se se.” Mi liquidò così.
Mi sedetti sulla sedia che era stata preparata per
me. Presi
un profondo respiro.
Sono definita il più grande oracolo perché a
differenza dei
precedenti posso richiamare le profezie a mio piacimento.
Sentii le mie membra diventare pesanti e leggere
al tempo
stesso.
Sentivo il potere scorrere nelle vene.
“Gli eroi più forti
nel dolore cadranno,
l’amore nessuno
salverà,
la vecchia maledizione
dei figli avranno,
e il sangue degli
affetti non vivrà.”
Sentì il mio corpo come sottacqua e appena
l’energia sparì
scattò cercando aria.
La testa era ancora pesante. Strano!
Intanto sentivo che qualcosa non tornava.
Luc
Moira Emerald Dare era una delle persone più
insopportabili
che io conosca, ma ammetto che quando parla delle profezie acquista ai
miei
occhi un certo rispetto.
Con quei capelli color raggi di sole e luna ricci,
la pelle
traslucida appare una creatura soprannaturale. Le uniche note di colore
sono le
efelidi sul viso e gli occhi verde smeraldo, che sono più scuri persino
delle
sue ciglia bionde e creano un contrasto affascinante.
Però continuo a chiedermi perché usino lei, quando
Elenia
potrebbe predire la stessa cosa!
Le sfioro la mano e lei si volta a rivolgermi un
rapido
sorriso, immersa com’è a pensare alla soluzione per la profezia.
Sento mia madre discutere con mio padre sul fatto
che
dobbiamo proteggere i mezzosangue più forti dei campi.
E’ una profezia di morte, ovviamente.
“Penso che” presi la parola “si riferisca più che
alle
persone accanto a questi eroi più forti, perché dice che gli affetti
non si
salveranno e non che gli eroi moriranno.”
Io ero qui solo per la mi intelligenza, e lo
sapevo.
Dovevo meritarmi il posto.
Vivevamo a Campo Giove perché lì possono abitare i
figli dei
mezzosangue e per quanto mio padre e mia madre siano i salvatori del
mondo non
ci sono sconti.
Io non sono un mezzosangue.
Né le mie sorelle né Elenia né gli altri figli dei
salvatori
del mondo.
“Poi trovo strano l’utilizzo di eroe e non
mezzosangue come
invece è solito.”
Essere figlio di una delle figlie di Atena di
sempre mi
aiuta, essendo io uno delle persone con un QI più alto nella stanza.
Un rumore attirò lo sguardo di tutti verso Moira.
Era in piedi con la sedie caduta a terra alle sue
spalle.
Il corpo aveva una postura strana, sembrava
sorretto da fili
invisibili come un burattino.
Questa volta la sua voce non era la solita.
“il cielo piange,
il mare tempesta
e la terra inghiotte
tutto,
oh sfortunati figli
impedite che
il sangue macchi gli
eroi.
La punizione li
ucciderà,
perché la loro anima
venduta sarà
a chi pegno pagare non
potrà.”
Oscillò pericolosamente avanti e indietro,
sostando col
movimento i capelli dal viso e mostrando due occhi neri.
Killian Scott corse verso di lei e la afferrò,
mentre stava
per crollare a terra. La stava richiamando e aiutando a respirare
regolarmente.
Chirone si avvicinò loro e poi il ragazzo la portò fuori.
Probabilmente la portava alla sua cabina a
riposare.
Tutti nella stanza intanto parlavano
contemporaneamente.
Quindi Elenia avanzò sicura e si appoggiò al
tavolo,
posandovi un orsacchiotto di peluche ed estrasse il suo coltellino
rituale.
Nella stanza era tornata la calma.
Sentire il parere era scontato visto la
continuazione della
profezia.
Sventò il peluche e fisso il suo interno.
“Se non si ferma questa maledizione che colpisce
tutti gli
eroi più forti, il mondo verrà devastato da cataclismi.”
La sua voce era alta e chiara.
“Se questi eroi compieranno il loro destino, sarà
la fine.”
Li vidi tutti molto pensierosi.
“Potrebbe trattarsi di nuovo di Gea.”
“Oppure dei titani.”
“Ma li abbiamo sconfitti.”
“Forse le porte della morte si sono riaperte?”
“Ma no. impossibile!”
La confusione non mi aiutava a pensare, uscì e mi
stupii di
vedere lì fuori seduti Killian e Moira.
“Non sei tornata in cabina?”
Sollevò lo sguardo stanco ma irritato “Si, sono in
cabina,
questa è solo un’illusione!”
Irritato mi voltai e notai un gruppo di persone
che
conoscevo –fin troppo bene!- sbirciare attraverso la finestra.
“E voi che diavolo fate?”
Il gruppo scattò spaventato.
“Oh.. Ehm.. Ciao fratellone!”
“An!! Cosa state facendo tu e gli altri?”
Mia sorella minore sorrideva imbarazzata.
An era piuttosto alta, dai capelli neri come
quelli di papà
e degli occhi incredibili: erano sì come quelli di nostro padre color
verde
mare, ma a seconda del suo umore cambiava la sfumatura della tonalità
–ad esempio
se era furiosa diventavano blu scuro violacei, se era curiosa verde
acqua
chiaro o quando era dolce di un bel azzurro lillà-.
Accanto a lei c’erano Merry Grace con la sua testa
metà
rasata e metà no dai lunghi capelli lisci e biondo castani e gli occhi
verde blu e la sua solita aria
annoiata. Poi i
gemelli Hope –il cui vero nome è Esperanca II – e Tony Valdez: hanno in
comune
solo gli occhi neri fiammeggianti e la pelle classica del latini, lei
ha i
capelli fino le spalle color caramello misto cannella ed è piccola e
formosa
–ha solo 14 anni poi!-, mentre lui i capelli neri ricci come il padre
–ma a
differenza sua ha molto successo con le ragazze-.
Ed infine col suo metro e 85 c’era Rey Zhang:
pelle mulatta
capelli tagliati corti neri e crespi, occhi a mandorla dorati.
“Volevamo sentire la profezia!”
“Non potete stare qui!”
“Ma ci manca solo un anno per poter entrare a far
parte
delle attività di questo campo, non puoi fare uno strappo?”
Visto che eravamo i figli dei sette salvatori del
mondo,
avevano fatto uno strappo alle regole e dopo aver compiuto 15 anni ci
era
concesso venire a Campo Mezzosangue o entrare nella parte interna di
Nuova Roma
a Campo Giove per tre mesi l’anno per allenarci coi semidei.
“No. E poi dove sono Tori e Kai?”
“Ehm li abbiamo lasciati alla cabina di Ermes.”
“Cosa? Fila da loro!”
“Ma..?”
“Sono piccoli!”
“Hanno 12 anni Luc mica 2!”
“Sono qui solo per la festa.”
An sbuffò e mi sorpassò col suo gruppetto al
seguito.
“Vai da loro!”
“Se se.” Borbottò irritata.
“Alexandra Bianca Jackson fila da tua sorella!” le
ordinai.
Lei mi fissò e prese a camminare rapidamente con
rabbia
verso la casa di Ermes.
“Tua sorella si chiama Alexandra Bianca Jackson?”
Annuì. Moira era accanto a me e mi aveva
spaventato un po’.
Lei parve borbottare qualcosa e annuire tra sé.
Guardò me e Killian. “Devo andare, ci vediamo
stasera!”
scappò via così.
Killian, appena sparita Moira dalla visuale, si
alzò
rientriamo e vediamo a che punto siamo.
Lo seguì con la strana sensazione che oggi sarebbe
stata
infinita.
An
Ero furiosa con Luc!
Come si permetteva di trattarmi come una bambina?
Aveva solo
un anno più di me!
Avevo raggiunto la cabina coi miei amici e poi
troppo
irritata qual ero li ho lasciati lì a cercare di battere i figli di
Ermes ad un
gioco da tavolo.
Stavo girovagando da ore per il campo quando
arrivai i cima
alla collina mezzosangue mi sedetti sotto il pino di Thalia.
Il campo era sotto i miei piedi e pregustavo
quando la
prossima estate avrei potuto frequentarlo.
“Ti ho trovata finalmente!”
Sobbalzai e notai c’era l’oracolo del campo
accanto a me che
sorrideva.
“Ti ho cercata per ore!”
Si sedette accanto a me.
“Come mai?”
Ignorò la mia domanda. “Conosci la storia di mia
madre?”
Stranita, annuì.
“Rachel Dare l’umana che è diventata l’oracolo del
campo.”
“Esatto.”
“E con questo?”
“Vuol dire che chiunque può diventare qualunque
cosa. Non
devi per forza nascere qui e col genitore divino per essere qualcuno.”
Annuì tristemente.
Se i semidei sono discriminati, essere figli di
semidei lo è
ancora di più.
“Stanotte ho avuto una visione.”
“Lo so.”
“Spiare non sta bene.” Abbassai il campo colpevole
“ma non
ho rivelato tutto.”
La mia testa scattò rapidamente. Come?
“Vedi ho sognato anche altro. Le ombre mi hanno
rapita e
portata in una stanza di specchi dove un ragazzo dai capelli neri
diceva che
dovevo dire a Bianca di andare nel luogo dove non esiste il tempo a
trovarlo.”
“Bianca? E’ il mio nome! Luogo senza tempo?”
Moira si girò verso di me e mi fissò.
“Devi partire e trovare questo posto.”
“Ci sono tante Bianca e probabilmente..”
“No, sei tu. Le cose non accadono per caso, è
destino.”
Ridacchiò “come dice il mio nome.”
Non so perché ma sentivo che dovevo partire che,
sì, ero io
che dovevo trovarlo.
“Ma il luogo..?”
“Non lo so.” Scosse il capo.
“Dovremmo chiedere aiuto.”
“No il ragazzo non vuole che siano interpellati
semidei o i
nostri fantomatici genitori.”
Annuì.
Avrei trovato una risposta.
Il suono di un corno ci richiamò, era ora del
banchetto
celebrativo.
Moira si alzò. “Ricordati quando saremo giù non
potremo più
parlare, ma ti dirò una cosa: il ragazzo dai capelli neri ha più o meno
la mia
età e un tatuaggio sulla schiena.”
Detto ciò si allontanò.
Un tatuaggio eh?
Un po’ come quello che aveva papà e il signor
Grace sulla
shiena.
Mi pare mi avesse raccontato che ce l’aveva anche
un altro
semidio..
Era..
Un altro richiamo, più forte del precedente, mi
fece perdere
i miei pensieri.
Ci avrei ripensato domani, avevo tempo.
Corsi già e raggiunsi la cabina di papà dove
trovai Tori
–Victoria Silena Jackson- e mio fratello Luc dall’aria stanca.
“Ed ecco qui la sirenetta del papà!”
Percy si avvicinò ad accarezzarmi la testa.
Voglio molto bene a papà!
E’ strano dirlo a 14 anni, ma è così. Sarà perché
siamo
simili, forse.
“Preparati svelta che dobbiamo andare.” Corsi in
bagno e
indossai l’abito azzurro che avevo portato per l’occasione.
Uscì dal bagno e seguì la mia famiglia verso
l’anfiteatro.
Mamma, papà e Luca parlavano ancora della
profezia, quindi
Tori mi prese la mano.
“Cosa succede?”
“Il solito, Tori, devono salvare il mondo.”
“Ooh. Allora non mi interessa!”
Ci sedemmo nella parte che ci era stata riservata,
ma io non
seguii minimamente ciò che succedeva, troppo presa a osservare una
targa
commemorativa.
Per un certo Nico di Angelo.
Questo nome mi era famigliare.
Ma perché mi veniva in mente di collegarlo a ciò
che mi ha
detto Moira?
Improvvisamente un vento gelido si levò e spense
il fuoco.
Papà si alzò in piedi e urlò “State tutti calmi!”
Gli schiamazzi scemarono un po’.
Io presi la mano di Luc e Tori dalla paura.
Era un brutto segno.
“Va tutto bene, state..” la voce di papà si spense.
Il cielo notturno era senza stelle e il buio ci
avvolgeva
gelido.
Papà si girò e avanzò verso la mamma.
Annabeth si alzò e raggiunse Percy che stava
allungando le
mani verso di lei.
“Percy..?”
Ma le mani di papà non presero la mamma come fa
sempre, per
attirarla in un abbraccio.
Oh no, la presero al collo.
Percy Jackson stava strangolando la sua Annabeth.
E non ho resistito
a scriverlo e sono qui!
Ora la trama è un
po’ più chiara.
Luc è ispirato al
lato so tutto-io di Annabeth e An al lato
un po’ ehm lento alla elaborazione di Percy. XD
Dovrei postare
molto presto il prossimo.
Un commento me lo
lasciate?
Come me li
vedo:
Mia richiesta per
woaffraser su deviantart.
Ley