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Autore: MaryElizabethVictoria    06/11/2013    2 recensioni
In una nuova StoryBrook, ricca di vecchi e nuovi personaggi, una nuova regina cattiva decide di sfruttare la maledizione per pareggiare i conti con la sua antica rivale, la Principessa Aurora, separandola dal suo vero amore. Ravenna non immagina però che le sue macchianzioni finiranno col riportare alla luce il suo stesso passato e la sua tormentata storia con Rumpelstiltskin, il demone con cui strinse il patto che fece di lei la più bella del reame...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aurora, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Aurora sorrise tra sè riponendo il cannocchiale e con un movimento fluido ridiscese la scala di corda fino al ponte principale.

Le veniva quasi da ridere ripensando a quanto era goffa la prima volta che ci aveva provato e a quanto Hook aveva riso a sue spese prima di insegnarle come muoversi sulla sua nave, grazie a molta, molta pratica. E non era solo riguardo alla vita marinaresca che il capitano era lieto di fornire i suoi insegnamenti... Aurora dal canto suo si era rivelata un'allieva decisamente promettente.

Insieme avevano navigato per un anno intero attraverso terre selvagge e inesplorate, un perfetto coronamento di tutti i sogni della principessa, che per anni aveva atteso  quelle avventure che ora poteva condividere col suo unico, vero amore.

La fanciulla si rallegrò ancora una volta di come tutti loro avessero trovato in qualche modo il loro lieto fine. Il Cappellaio era stato il primo a voler festeggiare la coppia felice ,costringendo Hook tra un brindisi e l'altro a trangugiare una tale quantità di the ( e soprattutto rum) da fargli dimenticare il suo nome mentre inseguiva barcollante il bianconiglio, credendolo il temibile pirata Barba Bianca.

Mentre tutti celebravano gioiosamente il proprio non-compleanno, che casualmente cadeva proprio quel giorno, Aurora aveva anche conosciuto le tre fate buone che avevano aiutato Hook a ritrovarla. Il principe Philip aveva fornito loro una nave e provviste per il viaggio insieme alle sue più sincere congratulazioni. Era stato invitato a salpare con loro, ma i doveri verso il suo regno e soprattutto la sua preoccupazione verso le instabili condizioni della madre gli avevano impedito di accettare.

Il pirata e la principessa avevano quindi vissuto  senza una preoccupazione al mondo, almeno fino a quando Aurora non era stata colta dalla nostalgia per la sua famiglia d'origine, di cui non aveva più notizie ormai da molto tempo.

Non era stata cosa semplice convincere il capitano della necessità di quella visita, ma alla fine, dopo molte promesse e altrettante prove di fatto la principessa aveva avuto la meglio, strappandogli ( tra un gemito e l'altro)  la promessa che sarebbe venuto spontaneamente a conoscere la sua famiglia.

Ora finalmente si trovavano in prossimità della baia, all'orizzonte Aurora poteva distinguere i profili del palazzo e della torre che era stata la sua casa per più di vent'anni.

-Non ci hanno visti, siamo ancora in tempo per tornare indietro...- puntualizzò Hook, il quale non aveva fatto altro che borbottare per tutta la navigazione sul fatto che la promessa di quella visita gli fosse stata estorta con l'inganno.

-Killian...

-...prima che vadano a prendere i forconi!Andiamo,credi che i tuoi genitori accoglieranno a braccia aperte il pirata che si è preso l'innocenza della loro unica figlia?! Sarò alla gogna prima della fine della giornata, o ai ceppi, o peggio...

-Andrà benissimo- lo rassicurò dolcemente Aurora- sono i miei genitori: mi vogliono bene! Sono sicura che vogliono soltanto che io sia felice.

-Come no- commentò il pirata- sono sicuro che pensavano proprio alla tua felicità quando ti hanno rinchiusa in una torre.

-Lo hanno fatto solo per proteggermi- ribattè la principessa- e poi ormai cosa importa? Tu hai spezzato la maledizione... ti saranno grati almeno per questo- ipotizzò speranzosa.

Lui si costrinse ad assecondarla, pur con la ferma intenzione di tener pronto un piano di fuga.

Aurora scese a terra indossando un abito di seta viola che Hook aveva comprato ( senza pagare) per lei, al posto dei più comodi abiti maschili che usava a bordo della nave, preoccupandosi di avere ancora l'aspetto di una principessa. Quanto a Killian fu inamovibile almeno su quel punto: non si sarebbe lasciato tirare a lucido come un damerino per incontrare i futuri suoceri, ma alla fine  niente di tutto ciò fu necessario.

Quando giunsero nei pressi del palazzo infatti trovarono una situazione molto diversa da quella che si erano aspettati...


La chiamata dall'ospedale era sicuramente l'ultima cosa che Alice si sarebbe aspettata.

Apprendere che Drake fosse stato ritrovato mentre vagava in stato confusionale per le strade di Storybrook le aveva provocato sollievo quanto apprensione. Certo, significava che era salvo, ma che cosa gli era accaduto? Come mai non sembrava più sè stesso?

Nonostante il dottor Whale le avesse assicurato più di una volta che non c'era niente che non andasse in lui fisicamente, continuava a delirare di navi, pirati e fate colorate. Vederlo così spiazzato e confuso in quella stanza d'ospedale aveva sconvolto la povera Alice.  O Aurora ,come lui seguitava ad invocarla, cedendo a improvvisi scatti d'ira e rimanendo l'istante dopo più confuso di prima. La stava decisamente terrorizzando.

Quel che era peggio era che nessuno sembrava disposto ad aiutarla.

Il signor Gold era irreperibile, la porta del negozio sprangata.

Raven era praticamente segregata nella sua casa, rifiutandosi di ricevere altri che il suo adorato figlio. Philip a sua volta era entrato in modalità iperprotettiva e  montava la guardia giorno e notte davanti alla stanza di sua madre per assicurarsi che il suo desiderio di rimanere sola fosse rispettato.

Isabelle non sapeva più che cosa pensare, ma aveva comunque assicurato ad Alice che avrebbe fatto delle ricerche tra i libri di cui disponeva per arrivare a fondo di tutti quei misteri.

L'unica vera risorsa che le fosse rimasta era Jefferson, il malato di mente, che non faceva altro che ripeterle che non ci poteva essere alcuna malattia che una buona tazza di the non potesse curare. Insomma, era inutile come gli altri.

-Aurora, so che ci sei!Apri questa dannata porta maledizione!!- continuava a urlare Drake al di là del pannello della stanza ospedaliera.

Il dottor Whale le aveva sconsigliato di farlo. Meglio aspettare che prima il paziente si calmasse e che magari i sedativi facessero effetto, in quello stato poteva anche essere pericoloso... Le aveva concesso solo di rimanere lì a vegliarlo, eppure la ragazza non ce la faceva più a vederlo in quello stato senza poter fare niente.

-Aurora, ti prego...- le giunse un ultimo roco sussurro.

-Va bene...- acconsentì lei, una singola lacrima che le rigava il viso mentre apriva il catenaccio della cella di isolamento-... va bene, sto arrivando Drake...

La ragazza una volta aperta la porta si fiondò nelle sue braccia sciogliendosi in un pianto disperato e liberatorio, un pianto che si teneva dentro da quando Gold le aveva dato la terribile notizia che Drake poteva essere...ma ormai non importava più . Lui era lì di fronte a lei che la stringeva come se non volesse mai più lasciarla andare, le sue mani forti che ora vagavano suo collo , afferrandola senza troppa delicatezza. E proprio in quel punto cominciarono a stringere.

-Aurora...maledetta sgualdrina- soffiò Drake a pochi centimetri dal volto esterrefatto ed impaurito della giovane.

-Alice- lo corresse la ragazza a denti stretti, imponendosi di mantenere la calma nonostante fosse veramente terrorizzata-... io sono Alice. Non ti ricordi di me? Drake andiamo... togli le mani da lì...mi stai facendo male...

Drake si guardò entrambe le mani con grande interesse, ma non accennò a mollare la presa. Aveva un sorriso folle e stralunato, evidentemente non era più in sè.

-Il mio uncino... me l'hanno sottratto! - esclamò sinceramente stupito- Deve essere opera di quel manigoldo di Rumpelstiltskin...tu sei d'accordo con lui, non è vero?!Volete distruggermi!Volete portarmela via di nuovo!- urlò di nuovo in preda alla collera.

Alice non si prese il disturbo di negare, tanto in quello stato non le avrebbe creduta.

-Ti prego...lasciami...- implorò invece, respirare stava diventando sempre più difficile con le mani di Drake che le stringevano violentemente il collo niveo.

-E' inutile che fai la commedia: non mi incanti! - la sua ferrea stretta sul collo impediva ormai alla ragazza qualsiasi protesta- Lei mi ha messo in guardia contro le tue astuzie...ha detto che avresti mentito per cercare di confondermi ma io non ti crederò. Non devo fare altro che ucciderti per provarle il mio amore!

- Dra..ke.. - sospirò Alice a fatica.

Le forze la stavano ormai abbandonando insieme al prezioso ossigeno. Stava per morire per mano dell'uomo che amava e questo fu il suo ultimo pensiero prima di chiudere gli occhi e scivolare nell'oblio.


-Ma dove sono tutti?- domandò Aurora ad alta voce, giunta in una deserta sala delle udienze- Come mai questi arazzi neri? Killian...

Lui non potè far altro che avvicinarsi a lei e mormorare qualche blanda rassicurazione. Era piuttosto evidente che lì fosse di recente successo qualcosa.

-La nostra amata regina è morta, altezza. Della stessa incurabile malattia che ormai si è propagata in tutte le nostre terre...sembra sia l'effetto di magia nera, altezza, e non può essere curata con nulla di conosciuto -riuscirono infine  a sapere da  una delle guardie, che si rivolse alla fanciulla con deferenza e anche con una buona dose di disperazione- Vostro padre è ammalato anche lui... Il regno ne sta molto soffrendo, mia signora, si trova purtroppo senza una guida.

-L'avete trovata- affermò la principessa, la sua voce non tradiva la minima incertezza nè il suo evidente dolore, poi rivolgendosi a Hook disse con altrettanta determinazione- Devo restare... dobbiamo restare. Hanno bisogno di me.

Benché il pirata non fosse entusiasta all'idea  annuì subito. Sapeva quanto Aurora fosse affezionata a sua madre , non aveva fatto altro che parlargli di lei per tutto il viaggio, e in quel momento doveva sostenerla e cercare con lei di salvare almeno la sua gente.

-E dobbiamo trovare una cura al più presto- proseguì la principessa- so già a chi dobbiamo rivolgerci. L'unico che possieda l'arte di destreggiarsi con un maleficio del genere è senz'altro l'Oscuro. Troveremo qualcosa da offrirgli in cambio del suo aiuto e...

-Sei impazzita per caso?- la interruppe Hook- ti ho messo in guardia mille volte contro Rumpelstiltskin! Sai che non esiterebbe a farti del male , per... il nostro conto in sospeso. Sicuramente è lui la causa di questo misterioso malanno, si tratta di qualche trappola per incastrarci...

- Ti ricordo che se non fosse stato per lui io sarei morta a contatto con quel fuso, non mi sarei semplicemente addormentata- puntualizzò Aurora, altrettanto infervorata- Lui è l'unico in grado di aiutarci... certo dovrò farmi dire da Ravenna come contattarlo, potrebbe essere un discorso spiacevole visto che si sono appena lasciati ma...

Almeno era questo che Philip le aveva riferito in una delle sue lettere: sua madre e Rumpelstiltskin avevano appena finito di litigare furiosamente riguardo a una 'certa maledizione' e ormai si rivolgevano a stento la parola.

-Si sono lasciati?!- ripetè Hook, meno interessato alla restante parte del discorso- Quindi vuol dire che lei... potrebbe dirmi dove trovarlo e  avere finalmente la mia vendetta...ah è perfetto! L'inferno non ha una furia paragonabile a  una donna ferita- esultò, facendo irritare ulteriormente la principessa.

- Ravenna non è quel tipo di persona- insistette Aurora duramente - e non ci aiuterà nemmeno lei se tu ti ostinerai in questo atteggiamento! Perchè persistere in questa tua stupida idea di vendicarti? Abbiamo ben altri problemi al momento , se non te ne sei accorto... la mia gente sta morendo e tu non sai far altro che pensare a come regolare vecchi rancori?!

Uno strano sguardo dardeggiò sul viso del capitano, ma non durò più di un istante esattamente come una tempesta passeggera.

-Certo, hai ragione.... Perdonami Aurora, non so cosa mi sia preso- asserì il pirata - E' deciso allora:  ci faremo dire da lei dove trovare Rumpelstiltskin... così lui ci darà una cura per la malattia e sia tu che il tuo regno sarete al sicuro.

-Solo per questo?- domandò lei, ancora dubbiosa in cuor suo.

-Solo per noi- confermò Hook baciandole la mano, la voce piena di devozione.

-La manderò a chiamare allora...- cedette infine la principessa- ...ma sia chiaro, non voglio più sentir parlare di vendetta.

-Assolutamente- annuì lui baciandola sulla bocca, sembrava finalmente vivo e a proprio agio anche in quell'ambiente dopo settimane.

Aurora si lasciò cullare in quelle illusioni mentre sprofondava tra le sue braccia, non rendendosi ancora conto del grave errore che aveva appena commesso.


Quando Alice rinvenne si trovava ancora in quel corridoio dell'ospedale di Storybrook, semidistesa e sorretta da Raven. Respirare era ancora faticoso e i segni violacei sul collo testimoniavano che era stata a un soffio dal morire soffocata.

-Se ne è andato- annunciò Philip correndo verso le due donne, anche lui recava i segni della lotta appena ingaggiata con Hook - ho provato a fermarlo, ma non sono riuscito a fermarlo...sembrava totalmente impazzito.

Per pura coincidenza il ragazzo aveva deciso proprio quella sera di accompagnare Raven all'ospedale, insistendo che si facesse fare ulteriori controlli per accertarsi che stesse bene. E sempre per quella fortuita coincidenza si era imbattuto in Alice ed era riuscito a impedire che la ragazza venisse strangolata da un Drake decisamente fuori di sè.

-Come,  se ne è andato? Dove?- la ragazza cercò a fatica di rimettersi in piedi.

-Stai calma... tu non sei certamente in condizioni di andare da nessuna parte- la rimproverò Raven, che non avrebbe mai cessato di stupirsi dell'ostinazione di quella sciocca principessina

-Io...non lo so- ammise Philip mestamente- ma parlava ancora della Maledizione e continuava a ripetere che l'avrebbe fatta pagare a un certo Rumpelstiltskin.

-Cioè Gold - tradusse Raven , una certa preoccupazione mista al dubbio su cosa fosse meglio fare- e così quella megera che vuole vendicarsi di lui si sta servendo di Drake.

-Quale sarebbe la megera che vuole vendicarsi? E perchè?Che cosa ha a che fare con Drake?- vollero sapere in coro gli altri due.

-Oh, lasciate stare...- la donna non aveva certo intenzione di mettersi a spiegar loro l'intera storia  in quel preciso momento, non mentre Rumpelstiltskin poteva essere in pericolo.

Il suo Rumpel... no, di disse Ravenna. Non doveva più pensare a lui in quei termini, ormai aveva deciso che lo avrebbe lasciato: doveva pur mettere un freno a quella follia che si era impadronita di lei da quasi un secolo.  E questo implicava come minimo che non doveva rivederlo mai più.

-Io non posso avere niente a che fare con questa storia... mi dispiace, ma ormai ho preso la mia decisione. Non desidero essere coinvolta... e anche se lo volessi sarei comunque inutile senza i miei poteri- dichiarò categorica.

-Ma noi abbiamo bisogno di te!- protestò Alice- Sei l'unica oltre a Gold che ci capisce qualcosa di questa faccenda, per favore...

-Alice, non insistere, se non se la sente.... possiamo sempre pensarci noi- propose ragionevolmente Philip.

-Ma se non sappiamo neanche contro che cosa stiamo combattendo?!Lei è l'unica che può farlo- Alice era andata così oltre ormai, quasi ai confini della morte che non poteva più tirarsi indietro, non avrebbe lasciato nulla di intentato e decise perciò di giocarsi l'ultima carta- Lui ha bisogno di te ,in questo momento- disse fissando Raven dritta negli occhi.

Delle due fu la più grande a distogliere per prima lo sguardo, vinta dai suoi stessi sentimenti che la stavano spingendo come al solito verso azioni incaute e sconsiderate.

Alice e Raven raggiunsero di corsa la casa del signor Gold,  una villetta imponente di cui tutti i bambini del quartiere avevano paura e anche parecchi adulti, la cui vetrata anteriore era stata di recente sfondata.

Philip era stato mandato dalla matrigna a casa a reperire un oggetto di cui ella aveva a suo dire estremo bisogno. Una scusa ovviamente, la verità era che l'ultima cosa al mondo che Raven voleva era coinvolgere il suo prezioso figlio in una lotta senza speranza...

Come avevano previsto le due Drake si trovava lì,il volto talmente deformato dalla collera che Alice stentò a riconoscerlo. In mano stringeva qualcosa, un oggetto ricurvo di metallo che la ragazza riconobbe essere il medesimo uncino che gli aveva visto portare nel Regno dello Specchio.

-Lui è...

-E' sotto l'effetto di un incantesimo, senza dubbio- confermò Raven , che almeno aveva l'aria di sapere di che cosa stava parlando.

-Bastardo...- stava dicendo Drake, puntando l'uncino alla gola del signor Gold, il quale si trovava comodamente seduto al tavolo principale  e dal canto suo non stava facendo nulla per reagire, sembrava anzi dimesso, quasi rassegnato  -... la pagherai per quello che le hai fatto!

-Come le ho già spiegato, signor Jones, le cose sono un tantino più complicate di così...- sibilò Gold, quasi ridendo della sua disperazione, una mossa piuttosto incauta per qualcuno che stava vendendo minacciato da un uncino acuminato.

Infatti non ci volle altro per fare perdere la pazienza al suo aggressore.

-Maledetto...- imprecò Drake per poi sbattergli violentemente la testa sul tavolo, e non contento una volta che l'uomo fu caduto a  terra cominciò a prenderlo a calci.

- Drake!- intervenne Alice- Lascialo andare immediatamente! Che diamine speri di fare?

-  Io ti ucciderò maledetto!- proseguì invece lui, continuando con rabbia crescente a prendere  a calci l'uomo a terra.

-E' tutto...inutile- rantolò questi- Puoi anche sfogarti su di me se ti fa piacere, per diverse ragioni, me lo sono meritato... quindi mi sento disposto a permetterlo. Ma non puoi uccidermi in questo mondo- aggiunse derisorio, meritandosi un altro calcio nello stomaco.

-Ora basta, smettila subito!- intervenne Raven.

Inaspettatamente Drake arrestò i colpi voltandosi verso di lei con un'espressione per nulla rassicurante.

-Non posso uccidere te in questo mondo- precisò, prendendo per i capelli la donna  e puntandole l'uncino alla gola, esattamente come aveva fatto poco prima con il signor Gold - ma posso sempre portarti via la tua adorata Ravenna, esattamente come tu hai fatto con la mia Milah...che cosa te ne pare Coccodrillo?


Aurora non si sentiva affatto tranquilla mentre insieme a Killian attendeva l'arrivo della loro ospite. Rivedere Ravenna a poco meno di un anno dai fatti che le avevano spinte ad incontrarsi la prima volta non era facile per nessuna delle due, eppure la principessa aveva un disperato bisogno del suo aiuto, non per sè ma per il suo popolo che tanto soffriva.

Se solo avesse deciso di aiutarli.... Qualsiasi condizione Rumpelstiltskin le avesse imposto Aurora l'avrebbe accettata pur di ottenere una cura per quella terribile epidemia e questo Hook lo sapeva. Per questo sembrava tanto nervoso? Era solo la sua ragionevole apprensione nei confronti della sua amata... o c'era dell'altro che non osava confessarle?

-Volevate vedermi...- la voce fredda e altera di Ravenna li fece trasalire entrambi.

Preceduta da uno stormo di imponenti corvi neri la strega fece la sua apparizione di fronte a loro, al capo opposto della tavolata, occupando lo scranno che era stato predisposto per lei.

-...bene , sono qui. Ma sappiate che ho accettato il vostro invito solo perchè mio figlio mi ha pregata di farlo.

Meno male che potevano almeno contare sull'amicizia di Philip per ottenere qualcosa da lei... quel pensiero bastò a confortare almeno un poco la principessa ,che  preso coraggio si fece avanti.

-E' vero: abbiamo bisogno del vostro aiuto per stringere un accordo con Rumpelstiltskin - spiegò con voce febbrile- Il mio popolo sta morendo per una misteriosa malattia che nessun medico riesce a curare...forse lui potrebbe in cambio di qualcosa. Qualsiasi cosa! Vi prego, siamo disperati...anche mio padre si è ammalato e...

Ravenna la interruppe con una clamorosa risata.

-Ah, sciocca ragazzina!Credi davvero che mi prenderei il disturbo di aiutare proprio tuo padre? Se davvero è malato l'unica cosa che ho intenzione di fare è sedermi qui e godermi lo spettacolo- dichiarò la strega, che non aveva mai davvero dimenticato chi fosse stato a dare inizio alle sue sventure.

-Ma lui non è il solo a stare male... stanno morendo a centinaia- insistette Aurora- Vi supplico! Se quello che ci ha raccontato Philip è vero e se siete la stessa persona che lo ha cresciuto con tanto amore dovete per forza avere anche voi un cuore... Io vi ho già perdonata per la maledizione che ho subito a causa vostra, allora perchè non potete anche voi lasciarvi il passato alle spalle e perdonare mio padre?

Ravenna per un istante non disse niente, limitandosi a fissare vaga il pavimento. Perchè no, in fondo? Le parole della principessa avevano un loro perchè... era così stanca di portarsi dietro tutto quell'odio e quel rancore... non le avevano portato nulla di buono. L'uomo che amava l'aveva abbandonata. Piuttosto che una serena vita insieme aveva preferito perseguire il suo folle intento di creare la Maledizione più potente mai esistita... Ravenna non desiderava essere a sua volta accecata dal risentimento per un passato perduto.

Poteva ancora fare quella che suo figlio continuava a ripeterle fosse la cosa giusta, poteva ancora essere utile a qualcuno...

-Vorrei potervi aiutare- ammise - ma temo di non essere di nessuna utilità. La malattia che si diffonde in questo regno è in effetti opera di un malefico, ma è troppo potente perchè io possa contrastarlo da sola.

-Potete metterci in contatto con Rumpelstiltskin - insistette Hook - portateci al suo covo e ci occuperemo noi di farlo collaborare...con le buone o con le cattive- il pirata disse quelle parole con un accento cupo che ad Aurora non piacque per niente.

-Impossibile- ribattè Ravenna - anche se organizzassi l'incontro sono certa che Rumpelstiltskin non vi aiuterebbe ... perchè è stato proprio lui a lanciare il maleficio del morbo sul vostro regno.

-Che cosa? Perchè mai vorrebbe fare questo a noi?- domandò Aurora.

-E' uno degli ingredienti per creare la sua Maledizione: la vita innocente strappata con la magia nera a migliaia di vittime ignare- spiegò la regina facendo una smorfia carica di consapevolezza- un genere di magia così oscura richiederà un prezzo altissimo, incalcolabile... e siamo solamente all'inizio, miei cari.

Le parole cupe e profetiche di Ravenna si sarebbero presto rivelate veritiere: l'Oscuro era ormai molto vicino a  terminare la più potente maledizione mai esistita, una maledizione che li avrebbe presto coinvolti tutti.

Mentre Aurora rabbrividiva al solo pensiero non si accorse dello strano sguardo che passava sul volto di Killian, accanto a lei.


La situazione a casa del signor Gold stava degenerando.

-Niente di personale, tesoro- aggiunse Drake rivolto a Raven - ma  è semplicemente troppo perfetto... ora finalmente anche il tuo caro Rumpel saprà cosa si prova ad assistere impotenti alla morte della propria amata.

- Non osare nemmeno avvicinarti  a lei... -intervenne il signor Gold , che solo in quel frangente sembrava aver ritrovato sè stesso ,mentre con calma si rialzava da terra pulendosi un rivolo si sangue con la manica della giacca- ...non ti piacerebbero le conseguenze- aggiunse in un sibilo.

-Sei impazzito? Lasciala andare subito!- gridò Alice.

-Ma lei mi serve per ottenere quello che voglio- Drake lo disse in un modo talmente freddo, talmente carico d'odio,  da farla trasalire.

Raven stessa si trovava suo malgrado in trappola: se solo avesse avuto ancora i suoi poteri... invece senza di essi era totalmente impotente nelle mani di quel folle.

-La tua stupida vendetta è davvero tutto quello a cui riesci a pensare?- insistette Alice- Non ti è bastato quello che è successo l'ultima volta... il tuo desiderio di vendicarti ti ha allontanato da me e ha distrutto tutto quello che potevamo avere...- aggiunse, senza sapere da dove le venissero quelle parole-... la tua ossessione per Rumpelstiltskin ha quasi soffocato il tuo amore per me. Ti prego, non lasciare che succeda di nuovo. Io... non riuscirei a sopportarlo!

I ricordi di quella lite avvenuta tanto tempo fa, le medesime parole che Alice -anzi Aurora- aveva detto le stavano tornando alla mente come frammenti di un sogno, a cui doveva attingere in quel momento di pericolo. Ora lo ricordava distintamente come si ricordava di lui, di Hook, e di come le aveva spezzato il cuore quel giorno in cui si era lasciato guidare unicamente dal rancore.

-Tu non capisci- ribattè lui- Lo sto facendo anche per proteggere tutti quanti da quel mostro...

-No, non è vero- ripose la ragazza tristemente- oggi come allora, lo stai facendo solo per te stesso.

Forse fu proprio a causa di quelle parole e della profonda delusione che traspariva da esse che per un attimo nei suoi occhi balenò il dubbio, senza che tuttavia  accennasse a diminuire la stretta sull'uncino. L'ascendente che la Strega del Mare aveva ottenuto su di lui grazie alla sua pozione cominciò a vacillare...

Ma c'era qualcun altro  che non poteva tollerare un istante di più quella situazione.

-Adesso basta...- la voce del signor Gold si era fatta più acuta, tanto da non sembrare nemmeno la sua, ma quella di qualcun  altro più oscuro e spietato-...eri stato avvertito, pirata.

Ad un cenno della sua mano l'uncino di metallo si sgretolò tra le dita di Drake come se fosse stato fatto di sabbia. Raven approfittò di quel frangente per correre il più lontano possibile da lui.

-E adesso ti insegnerò ad essere un po' più galante con le signore...- aggiunse Gold, mentre il corpo di Drake veniva sollevato a mezz'aria da una forza misteriosa , che cominciò a stritolarlo lentamente come se funi invisibili gli si stessero stringendo addosso- ... non che ti servirà a molto dove ho intenzione di mandarti.

-Avanti uccidimi- lo provocò lui, incurante del fatto che stesse solo peggiorando la situazione- Uccidimi come hai fatto con Milah... lei non ti ha mai amato!! E tu non potevi sopportarlo...

-Non ha mai amato neanche te, povero idiota...-  gli disse il signor Gold, in tono sommesso, un misto tra ira  e compassione per le sue illusioni - ...Milah era incapace di amare qualcuno che non fosse sè stessa. Oh, non nego che fosse molto abile a catturare l'attenzione degli uomini...e a fare credere loro di amarli. In fondo sono stato il primo a cascarci. Ma alla fine ho capito che ha sempre pensato solo a sè stessa, perfino  a suo figlio ha dedicato solo il tempo necessario perchè nel paese non si potesse dire che fosse una cattiva madre, ma anche in quel caso ad interessarle era solo la sua reputazione...

- Milah...aveva un figlio?- rantolò Hook.

-Nostro figlio- precisò l'altro- scommetto che non ti ha mai parlato di lui, non è vero? Lo ha abbandonato, come ha sempre fatto con tutti quelli di cui non aveva più bisogno. E tu hai sprecato la tua vita per vendicare la memoria di una donna che non è mai esistita.

A quelle parole seguì un cupo borbottio... all'improvviso il pavimento cominciò a scricchiolare, dalle crepe cominciò a fuoriuscire acqua marina che preso invase completamente la sala strabordando sulle pareti e rovesciando i mobili. Da essa emerse la sagoma di una donna avvolta da stracci putridi, come se le parole del signor Gold avessero evocato la sua malefica presenza.

-Mio caro Rumpel...- squittì la voce sdolcinata di Milah - ...dopo tutto questo tempo, le tue parole mi spezzerebbero il cuore... se me ne avessi lasciato uno.

-Tu, maledetta...- Alice stava per farsi avanti per affrontarla ma Raven la trattenne.

Era un'avversaria  troppo pericolosa da fronteggiare senza l'aiuto della magia, di cui erano entrambe al momento sprovviste. Al contrario il signor Gold non vedeva l'ora di regolare i conti con lei, al punto di lasciare andare il povero Hook per concentrarsi totalmente sulla sua nuova preda.

E questa volta si sarebbe assicurato che morisse una volta per tutte.


-Che cosa... Cosa mi sta succedendo?- domandò Ravenna confusa, mentre al termine del loro discorso cercava di alzarsi dal proprio scranno per andarsene - non riesco a muovermi...

Lo sguardo della regina incontrò quello altrettanto sconcertato della principessa Aurora, che come lei non aveva la più pallida idea di che cosa stesse succedendo, Hook al contrario si fece avanti spavaldo.

-Non te la caverai con così poco, strega- affermò compiaciuto, giungendo di fronte a lei , più vicino di quanto ella gli avrebbe mai permesso- Sapevo che ti saresti nascosta dietro le tue solite menzogne per evitare di collaborare...ma sono stato previdente. Lo scranno sul quale ti trovi l'ho ricoperto di un rarissimo inchiostro che ho trovato ai confini dei più remoti oceani, un inchiostro talmente potente da riuscire a paralizzare qualsiasi creatura magica indifferentemente dai poteri che possiede...quindi  non te ne vai proprio da nessuna parte, dolcezza.

-Mi avete ingannata...- ringhiò Ravenna, ormai consapevole di trovarsi in trappola.

-No!Io non ne sapevo niente , lo giuro!- protestò Aurora- Killian, per l'amor del cielo, che cosa significa tutto questo?

Ma ormai lui non la stava più a sentire, non ora che aveva finalmente occasione di apprendere come sconfiggere il suo odiato nemico.

-Tu mi dirai dove si trova Rumpelstiltskin e come posso ucciderlo ...ti conviene collaborare se non vuoi che questo bel faccino diventi ben lungi dall'essere ancora il più bello del reame- il pirata concluse quella minaccia avvicinando pericolosamente l'uncino al viso di lei.

Ravenna sia trovava ancora una volta completamente impotente alla mercé di un uomo che poteva fare di lei quello che voleva... il solo pensiero era insopportabile. Come aveva potuto essere così stupida da farsi quasi convincere da Philip a rinunciare ai suoi poteri, se la sua magia era la sola cosa che potesse difenderla da un mondo dove individui crudeli e prevaricatori non esitavano a minacciare le donne indifese?!

-Tu non farai niente del genere- si mise in mezzo Aurora.

-Spostati- le intimò il pirata- l'effetto dell'inchiostro non durerà ancora per molto... devo assolutamente ottenere da lei le informazioni che voglio. Non capisci Aurora? E' la mia occasione! Potrò finalmente ottenere...

-...la vendetta a  cui mi avevi promesso di aver rinunciato- concluse lei al suo posto, l'amarezza la delusione ben riconoscibili nella sua voce.

-Amore, ti prego... non puoi capire...

-Capisco fin troppo bene invece- ribattè Aurora- Capisco che sei un bugiardo Killian Jones... capisco che non puoi davvero amarmi come dici se il tuo cuore sanguina ancora per quella donna che vuoi tanto vendicare.

Tra i due passò uno sguardo indecifrabile a metà tra quello implorante di lui e quello ferito di lei. Nel mentre l'incantesimo che legava Ravenna perse il suo effetto e la strega potè scomparire in una miriade di piume nere di corvo, non prima di aver lasciato l'oro un'ultima oscura minaccia.

-Pazzi! Avreste dovuto uccidermi quando potevate... ma vi giuro che quando la Maledizione di Rumpelstiltskin ci colpirà, allora troverò il modo di vendicarmi anche di voi due miserabili... rinunciare al mio potere? Non lo farò mai! Piuttosto darò a questo mondo corrotto la regina oscura che si merita!!

 

 


 

Dear Lady Andromeda: My dear!^^E' esattamente come avevi previsto, non che l'intruglio di Milah gli abbia fatto dimenticare Aurora, ma piuttosto ha confuso parecchio le idee al povero Hook... sperando che nel prossimo capitolo si riprenda, visto che ormai la rivelazione di Rumpel dovrebbe avergli un po' aperto gli occhi al di là dell'incantesimo. Ormai sono partita per la tangente tragica della storia, quindi sto cercando di inserire anche qualche momento comico nei capitoli, giusto per renderli meno pesanti...XD Spero di esserci almeno in parte riuscita, mi perdonerai qualche esagerazione tanto per divertirsi...ma anche al tragico c'è un limite, poveri personaggi!Li sto maltrattando un po' troppo ultimamente, devo sbrigarmi ad inventarmi un lieto fine per tutti...un bacione cara!!A presto!!XD


Dear July: Carissima, ma è sempre un piacere sentirti!Anche io ho un mucchio di cose da fare e riesco ad aggiornare meno di quanto vorrei, ma in qualche modo ce la farò non temere, tanto più che la storia volge quasi al suo termine...nei capitoli che mi restano a disposizione sto cercando di farci rientrare tutte le mie favole preferite e tutte le citazioni dei film Disney che mi vengono in mente!^^ Intanto sono riuscita a inserire tutte le battute di 'Biancaneve e il Cacciatore' che mi ero prefissa riguardo a Ravenna, con quest'ultimo capitolo. Eh, si , dopo anni di maltrattamenti si sta prendendo la sua meritata rivincita!E non solo....bè, staremo a vedere se riuscirò a realizzare quello che ho in mente.... Grazie ancora per il tuo sostegno, un bacione...a presto!^^


 

 

 

 

  
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