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Autore: Neko    10/11/2013    5 recensioni
Una nuova avventura travolge inaspettatamente i Mugiwara partiti per affrontare le sorprese del Nuovo Mondo.
Da una strana isola dove avvengono fenomeni strani, si ritroveranno a che fare con quello che il destino ha in serbo per loro.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 60: I confini del mondo

 

Tashiji era rimasta talmente shoccata da quanto avvenuto, che non riuscì a spiccicare parola per un po’. Aveva gli occhi spalancati e, dopo aver guardato il mare per un po’, sperando di vedere ancora qualche sorta di traccia dell’isola su cui erano, si lasciò cadere a terra afflitta.

Robin si avvicinò alla ragazza e poggiandole una mano sulla spalla le disse “Non preoccuparti. Abbiamo spesso a che fare con la marina, dovrai rimanere con noi giusto il tempo necessario per incontrarla!” disse sorridendo.

Tashiji si alzò in piedi arrabbiata “Come posso rimanere qui su questa nave nemica, senza fare niente. Come minimo dovrei catturarvi Mugiwara!” disse la ragazza, stringendo la sua spada e puntandola contro Rufy, che tranquillo sorrideva allegramente.

“Ma sentitela…come se potesse fare qualcosa contro di noi!” disse Usopp divertito dalla scena.

Tashiji lo fulminò con gli occhi “Vuoi che inizio da te nasone? Non sono una cima tra i marine, ma nemmeno tu sei il migliore all’interno della ciurma!”

Usopp mise il broncio e incrociò le braccia “Zoro, dì alla tua ragazza di essere meno insolente o la butto in mare!” disse, per poi ritrovarsi, sommerso dall’acqua marina. Non apprezzando la battuta del cecchino, era stato lo spadaccino a gettare in acqua lui.

“Aiuto…Zoro non sa stare agli scherzi!” disse Chopper, nascondendosi dietro Robin.

Rufy si avvicinò a Tashiji sorridendole “Se vuoi catturarci fai pure!”  disse alzando le mani, per dimostrarle che non avrebbe posto resistenza, ma quando la ragazza attaccò, Rufy fece un passo veloce di fianco evitandola facilmente.

“Non ci siamo. Dovrai fare molto più di così!” disse il capitano, schivando un altro attacco e scomparendo dalla vista della ragazza.

“Dov’è finito?” chiese, prima di sentire dei colpettini sulla spalla.

“Dietro di te!” disse Rufy “Andiamo, io ho fame e Sanji ci preparerà di sicuro qualcosa di buono. Se vuoi puoi unirti a noi!”

“Mai!” disse determinata la marine.

Rufy alzò le spalle e si recò in cucina, seguito dagli altri.

Tashiji rimase sola sul ponte e si guardò intorno cercando qualche scialuppa.

“Non troverai barche con cui scappare!” disse la persona che era rimasta tutto il tempo a guardare la scena.

“Tu sei la nuova arrivata!” disse Tashiji.

“Nuova arrivata o no, conosco questa ciurma molto bene e credimi che non riuscirai a convincerli a portarti indietro,  permetteranno che tu affronti il mare da sola per tornare dalla marina. Quindi ti consiglio di calmarti e di goderti il viaggio finchè non rincontrerai i tuoi amici e chissà, nel frattempo potresti capire che qualcuno su questa nave è speciale!” disse Umi guardandola di sottecchi, cosa che però confuse la donna.

 

La sera arrivò e Tashiji non si era ancora mossa dal ponte. Era rimasta appoggiata per tutto quel tempo al palo maestro e aveva rinunciato da ore a trovare una via di fuga. Doveva ammetterlo, non  vi era modo per lei di andarsene da quella nave, se non alla prossima isola su cui avrebbero sbarcato. La paura iniziale di trovarsi su una nave pirata era scomparsa. Aveva seguito le imprese della ciurma di Mugiwara per anni e sapeva che non erano pirati spietati. Era solo quella situazione che si era venuta a creare che trovava alquanto scomoda.

La donna ad un certo punto si addormentò, sebbene non si trovasse in una posizione comoda e sul ponte tirasse un  venticello che non poteva definirsi caldo.

Era stata invitata a dormire nella stanza con Robin, dato che da quando Nami si era trasferita a dormire in un’altra stanza con Rufy, lei era rimasta sola, ma la sua insistenza a non volersi mischiare con dei pirati, l’aveva portata a dormire sul ponte.

Quella sera era il turno di Zoro di stare di vedetta e passando sul ponte per andare a prendersi da bere,  aveva notato l’aspetto infreddolito di Tashiji. Alzò le spalle ed entrò in cucina ignorando le condizioni della donna. Pensò che era solo colpa di Tashiji se si trovava lì. Loro le avevano offerto ospitalità, quindi il loro compito lo avevano fatto, ma uscito dalla cucina non riuscì a non fermarsi nuovamente ad osservare la donna che si era rannicchiata per cercare un po’ di calore da proprio corpo.

Fu in quel momento che si prese un colpo, vedendo spuntare dal buio Robin, che lo guardava con uno sogghigno sulle labbra.

“Preoccupato per la nostra ospite Zoro?” chiese l’archeologa.

Tsè, non dire fesserie. Cosa vuoi che me ne importi? Voglio ricordarti che lei è un nostro nemico!” disse Zoro.

“Cosa vuol dire? Non è forse vero che ti sei fermato ad osservarla due volte in meno di cinque minuti?” disse Robin divertita, vedendo lo sguardo infastidito che Zoro gli stava lanciando “Tieni!” disse la donna porgendogli una coperta.

“E cosa ci dovrei fare con questa?” chiese Zoro facendo il finto tonto. Robin gli indicò con la testa Tashiji e fu allora che lo spadaccino se ne andò borbottando parole poco carine all’archeologa, la quale voleva che fosse proprio lui a compiere un gesto di gentilezza verso quel membro della marina.

Tutti i suoi nakama lo avevano preso in giro per tutta la serata, per il suo futuro accanto a Tashiji, mettendolo alquanto in imbarazzo ed era deciso a ignorare il più possibile il membro della marina, per non dare alcuna soddisfazione ai suoi compagni.

 

All’alba Tashiji cominciò a dare i primi segni di risveglio e si stupì a sentire un certo calore sul suo corpo, datogli da quella coperta che la sera prima non c’era.

Si guardò intorno cercando di capire chi gliel’avesse messa, ma intorno a sé non vi era ancora nessuno.

Era ancora presto e pensò che probabilmente tutti stessero ancora dormendo.

Il suo stomaco brontolò. Non mangiava da sedici ore ed era piuttosto affamata.

Stando bene attenta a non essere vista da nessuno, si diresse con cautela in cucina cercando qualcosa da mangiare. Si recò al frigorifero, ma rimase delusa nel vedere che esso era chiuso da un lucchetto,  messo da Sanji per impedire che Rufy andasse a sgraffignare qualcosa durante la notte. Sbuffò, ma poi notò sul tavolo un piatto coperto con un bigliettino con sopra scritto : X Tashiji. P.s. Rufy tocca questo cibo e ti ammazzo.

Tashiji fu sorpresa. I mugiwara si erano dimostrati ospitali con lei fin dall’inizio, ma non pensava che dei pirati potessero ad arrivare a tanto, infondo era loro nemica e aveva cercato, seppur invano, di catturarli molte volte.

Lo stomaco brontolò di nuovo e mandando al diavolo il suo orgoglio di marine di non accettare niente da parte di pirati, mangiò i sandwich che il cuoco le aveva preparato.

Si prese un colpo quando sentì la porta della cucina aprirsi e un boccone le andò quasi di traverso.

“Buongiorno, mia affascinante Tashiji!” disse Sanji sorridendo, compiaciuto dal fatto che la donna aveva gradito il cibo che le aveva preparato.

Tashiji non disse niente, abbassò solo la testa per non guardare il cuoco negli occhi.

Sanji rimase sorpreso. Il giorno prima non aveva fatto altro che riempirli di insulti a gran voce, mentre in quel momento sembrava non avesse nemmeno la capacità di dire un semplice saluto.

Il cuoco non la forzò a parlare per far si che quel muro che c’era tra loro e lei si rompesse, creando almeno una convivenza pacifica finchè questa si sarebbe resa necessaria e la lasciò finire di mangiare tranquillamente.

Tashiji si alzò e prima di recarsi alla porta per uscire dalla stanza, ringrazio per il pasto strappando un sorriso a Sanji.

Usopp entrò in quell’esatto istante, affamato e non accorgendosi della presenza di qualcuno dietro la porta, l’apri violentemente facendo cadere la povera Tashiji che per evitare di prendersela in faccia, dovette buttarsi a terra.

Ops, scusa…non l’ho fatto apposta, non vorrai arrestami e condannarmi a morte, vero?” chiese il cecchino preoccupato.

Chopper soccorse immediatamente la donna, nonostante non si fosse fatta niente e cominciò una serie di procedure mediche esagerate.

“Ma voi siete tutti pazzi!” urlò Tashiji liberandosi dalle premure del piccolo dottore e liberandosi dalle garze con cui Chopper aveva cominciato a bendarla dalla testa ai piedi.

Rufy arrivato da qualche secondo insieme a Nami a quell’affermazione scoppiò a ridere “In genere è Nami a dirlo!”

“Vedi? Non sono l’unica a pensarlo!” disse Nami andandosi a sedere e afferrando una brioche appena sfornata.

“Ti unisci a noi per la colazione?” chiese Rufy a Tashiji, ricevendo un no come risposta, ma il capitano non contento del rifiuto, afferrò il braccio della donna e sempre sorridendo la fece sedere a tavola, mettendogli davanti un intero piatto con un centinaio di fagottini al cioccolato sopra.

“Ti bastano questi o sono un po’ pochini?” chiese il capitano convinto della domanda.

Tashini lo guardò stralunata “Io…veramente…” cominciò col dire, ma l’entrata di Brook la mise a tacere. Sapeva che uno dei membri della ciurma era uno scheletro, ma comunque quell’essere le faceva impressione.

Lo osservò per diverso tempo. Lo guardò mangiare e guardava il pavimento in cerca di qualche traccia di cibo che logicamente avrebbe dovuto cadere a terra.

“Qualcosa non va Madame?” chiese Brook sentendosi osservato.

Tashiji arrossì imbarazzata, ma curiosa fece comunque la domanda che le ronzava nella testa “Come fai a mangiare, senza che il cibo ti cada a terra? Non hai lo stomaco dove contenerlo!”

“Già, me lo sono sempre chiesto anche io!” disse Chopper adentando il suo toast alla marmellata.

“Ah bo, non lo so!” disse Brook mettendo in bocca altro cibo.

“Lo sai che può fare anche la cacca?” disse Rufy divertito, mentre Nami si portò una mano alla testa sconsolata.

“Ah si?” chiese Tashiji confusa, per poi ritornare a guardare lo scheletro e aggiustandosi gli occhiali disse “Sarebbe interessante capire come funzioni, qualcuno ha mai pensato di studiare il fenomeno?”

“Anch’io trovo la cosa interessante, ma credo che il nostro Brook, sia uno dei misteri più complicati da capire esistenti mondo!” disse Robin aggiungendosi alla ciurma “Infondo fa tutte le cose che possiamo fare noi vivi, quando non dovrebbe nemmeno essere in grado di muoversi, in assenza di muscoli!”

Yohohoho, sono l’argomento della giornata? Che fine ha fatto la bella storiella del nostro spadaccino destinato a stare insieme alla bella marine? Avevo cominciato a scriverci una bella canzoncina…sentite qua!” disse lo scheletro, prendendo la sua chitarra e cominciando a strimpellare, finchè tutte le corde non vennero recise improvvisamente.

“Prova solo a dire una parola e ti faccio affette!” disse Zoro rinfoderando la sua spada e fulminando il povero Brook con lo sguardo, il quale era rimasto con la mandibola spalancata, spaventato dalla minaccia dello spadaccino.

Quando Zoro guardava in quel modo, nemmeno i suoi nakama sapevano dire se lo spadaccino era in vena di scherzi o meno.

“Che razza di storia è mai questa? Chi è destinato a stare con chi?” chiese Tashiji sconvolta dalle parole dello scheletro, prima di incrociare lo sguardo con Zoro che, dall’alto al basso, la fissava.

“Sei seduta al mio posto!” disse Zoro seccato, ma sentendosi gli occhi di tutti puntati addosso, fece il giro della tavola e uscì affermando di non avere fame.

Usopp e Chopper sghignazzarono sotto i baffi, giurando di aver visto Zoro arrossire per l’imbarazzo, ma il loro divertimento venne messo a tacere quando sentirono Umi gridare a tutti di venire sul ponte.

La ragazzina, ancora spettinata essendosi appena alzata, si trovava a prua, dove Zoro l’aveva raggiunta per osservare bene il fenomeno che si stava compiendo davanti ai loro occhi.

Nei tempi antichi si narravano storie in cui vi era la credenza che il mondo era piatto e che quindi prima o poi, chi prendeva il mare avrebbe avuto la possibilità di giungere ai confini del mondo e vedere l’oceano terminare in una grande cascata, che non lasciava scampo a coloro che finivano in quelle correnti, ma smentita la teoria della terra piatta, con le prove che essa fosse rotonda e girava intorno al sole, quelle leggende erano state dimenticate, ma proprio in quel momento i Mugiwara si trovavano ai confini del mondo e nessuno sapeva cosa dire. Tutti erano rimasti affascinati da una tale rivelazione e allo stesso tempo pietrificati dall’eventualità che il loro viaggio finisse in quel momento.

Franky, che si trovava al timone e che aveva già notato lo stesso fenomeno, aveva cercato di girare la nave in modo tale da allontanarsi dalla corrente, ma sembrava che qualsiasi cosa esso facesse, la nave non rispondesse. Nemmeno il coup de bust funzionava e i mille congegni di cui la Sunny disponeva.

“Cosa facciamo?” chiese Usopp girandosi verso Rufy, il quale non seppe che ordini dare, dato che l’unica loro possibilità di salvezza era stranamente fuori uso.

Rufy si guardò in giro in cerca di uno scoglio, un qualcosa a cui aggrapparsi e salvare almeno la ciurma, ma solo acque scure circondavano la nave.

Rufy strinse i pugni e si ritrovò a chiedere una cosa molto difficile a uno dei suoi “Sanji, tu puoi volare!”

Sanji si girò sconvolto verso il suo capitano.

“Tu puoi salvarti e portare qualcuno insieme a te!” disse Rufy mordendosi il labbro. Avrebbe voluto salvare tutti, ma nell’impossibilità di farlo, poteva almeno sperare che qualcuno si salvasse.

“No io…non posso…io non…” disse Sanji con voce rotta, troppo sconvolto per ammettere che le condizioni erano critiche.

“Questi sono i miei ordini Sanji!” urlò Rufy “La Sunny non ci permette di fare niente e io non so cosa fare per tirarci fuori dai guai questa volta, quindi se tu o qualcuno altro ha qualche idea per salvarci tutti, allora sarò ben felice di dargli ascolto, ma in caso contrario, che almeno qualcuno di noi si salvi e metta all’erta il mondo di questo fenomeno, in modo tale che nessuno debba mai più ritrovarsi in questa situazione!”

L’intera ciurma tacque. Nessuno sapeva cosa dire, né cosa fare per risolvere quella situazione e niente vi era scritto sui libri di Robin che potessero aiutarli.

“Chi dovrò portare con me, come si decide?” chiese Sanji schifato dall’essere costretto ad abbandonare la maggior parte dei suoi compagni.

Tashiji non fa parte della ciurma e se si trova qui è solo colpa nostra. È giusto che lei si salvi!” disse Rufy.

Tashiji rimase colpita dalla generosità del capitano.

“Io rimango. Se il capitano affonda con la sua nave, il primo ufficiale affonda con il suo capitano!” disse Zoro, sapendo che Rufy sarebbe rimasto a bordo della nave.

“Io ho già avuto una seconda possibilità. Rimango anche io!” disse Brook.

“Io rimango. Oltre al fatto che sono pesante, se la Sunny non funziona permettendoci di salvarci, vuol dire che è colpa mia se ci troviamo in questa situazione. Non voglio sopravvivere ai miei compagni se questi sono morti per errori miei” disse Franky.

“Oh una fifa tremenda, ma rimango anche io. Preferisco morire da vero pirata che  essere un codardo!” disse Usopp tremando ancora più forte quando sentì che la corrente era aumentata.

“Io rimango!” disse Chopper con le lacrime agli occhi.

Sanji, sei in grado di trasportare le quattro ragazze?” chiese Rufy.

“No Rufy, io rimango!” disse Nami, abbracciandolo, ma il capitano serio si staccò dal suo abbraccio, non potendo permettere che morisse anche lei e aspettò la risposta del cuoco.

“Non credo. Dovendo muovere le gambe per tenermi in aria, gli unici appigli sono le braccia e il collo!” disse Sanji rattristato, dovendo ulteriormente restringere la lista dei superstiti.

Bhe non è un problema. Prendi Tashiji, Nami e Robin. Io tanto non posso salvarmi!” disse Umi.

“Karin, ne sei sicura?” chiese Rufy “Hai ancora un’intera vita davanti!”

Umi scosse la testa “No, non è vero, io morirei comunque!”

“Come?” chiese Rufy confuso.

Nami gli strinse la mano e trattenendo le lacrime disse “Rufy, lei in realtà è Umi. Nostra figlia. Se tu muori, lei sparirà comunque!”

Rufy spalancò gli occhi e fissò la ragazzina che sorrideva tristemente. Non voleva che suo padre scoprisse di lei in un frangente così disperato.

“Capitano. Vai tu al posto mio. Almeno anche Umi si salverà, forse non ora, ma avrà la possibilità di nascere e cambiare il suo futuro!” disse Robin appoggiando una mano sulla spalla di Rufy.

Il capitano guardò Nami e poi sua figlia e abbassò la testa “Mi dispiace Umi…non posso!”

Umi sorrise per niente delusa dalla decisione dal padre “Lo so, sei il capitano, non puoi abbandonare né la nave, né la ciurma. Lo accetto!”

Rufy!” urlò Usopp vedendo che ormai mancava davvero poco alla fine dell’oceano.

Sanji vai!” urlò l’uomo, per poi salutare con un sorriso gli unici tre membri della sua ciurma che sarebbero sopravvissuti, mentre li vedeva allontanarsi da loro.

Gli altri guardarono la scena e sperarono vivamente che almeno loro potessero continuare le loro vite, portando a termine i loro sogni, ma le loro speranze vennero interrotte quando a causa di un brusco movimento di Sanji per prendere quota, non fece perdere la presa a tashiji che cadde in mare.

Tashiji subito cercò di nuotare verso la superficie per prendere aria, ma la corrente era troppo forte per lei e non riuscendo ad emergere, nemmeno Rufy o Robin, usando i loro poteri potevano soccorrerla, impedendo che annegasse.

Senza induci Zoro si gettò in acqua per ripescarla, sebbene si domandò cosa servisse dato che da li a poco sarebbero morti comunque, ma lui agiva di impulso. Sentiva che doveva farlo e non si mise a ragionare sull’utilità dell’azione o meno.

Sfidando le forte correnti lo spadaccino afferrò la donna, riuscendo a portarla in superficie sebbene nemmeno per lui si fosse dimostrato una passeggiata. Finalmente Tashiji riusci a immettere aria nei polmoni e cominciò a sputare l’acqua bevuta, ma subito  il terrore l’assal’ comprendendo la gravità della situazione.

Robin usò il suo potere per afferrare la donna e Zoro. Ma la corrente era forte e Robin non sarebbe riuscita a tenerli entrambi troppo a lungo e nemmeno Sanji poteva sopportare troppo a lungo lo sforzo di tenere le gambe in continuo movimento, più il peso di quattro persone aumentato dalla corrente marina che era al massimo, tanto che la Sunny cadde giù dal bordo.

Nami urlò invano il nome di Rufy quando lo vide inghiottire dalle acque. Sanji strinse gli occhi e voltò il capo dall’altra parte per non assistere alla dipartita dei suoi compagni. Aveva un compito da portare a termine e avrebbe pianto si suoi compagni più tardi.

Robin aveva assistito alla scena con un’aria apparentemente fredda, ma dentro di lei urlava e si sentì nuovamente come quando era da una bambina. Disperata come se la vita non avesse senso.

Tashiji invece non sapeva cosa pensare. Aveva visto la ciurma di Mugiwara venire annientata. Avrebbe dovuto gioire per questo, ma qualcosa le diceva che non era giusto quanto fosse successo. Che la loro ora non era ancora arrivata e tutto quello era successo solo perché erano giunti nel posto sbagliato al momento sbagliato. Zoro non disse né provo niente. Chiuse gli occhi, lasciando Tashiji alle cure di Robin, e si lasciò andare aspettando il momento in cui anche’egli avrebbe raggiunto i suoi compagni giù nello strapiombo, ma non si allontanò troppo, dato che qualcos’altro di inaspettato coinvolse tutti e cinque le persone rimaste.

Sotto di loro infatti, il mare aveva preso a gonfiarsi fino ad esplodere in una colonna d’acqua che con forza si alzò verso il cielo, inghiottendo tutti loro.

 

 

 Dopo mesi eccomi con un nuovo capitolo. L’avevo detto  che non avevo intenzione di concludere la storia così e solo che è un periodo un po’ così…

Oggi mi annoiavo e allora mi sono costretta a scrivere il continuo sebbene quando ho iniziato non avevo la minima idea che il capitolo di sarebbe concluso così. Pensavo fosse un capitolo di transizione tranquillo invece mi sono lasciata trasportare dalla corrente come i nostri Mugiwara.

Bene, secondo voi cosa è successo? Sono morti tutti? O solo qualcuno? O nessuno? Per sempre? Per un po? E che fine hanno fatto sia il primo gruppo che il secondo?

Boh…chi lo sa. Lo scoprirete…quando? Questo non lo so nemmeno io. Spero presto!

Nel frattempo fatemi sapere la vostra opinione.

Ciao e alla prossima

Neko =^_^=

 

  
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